La notizia è che riapre la zona rossa di Gagliole, nelle Marche. Una buona notizia, è vero. Ma se leggete c’è anche una cattiva notizia: i soldi raccolti grazie alla solidarietà dei cittadini non possono essere spesi dal Comune. E anche i lavori di consolidamento della zona rossa sono stati fatti con le proprie forze. Nessun aiuto.
A Muccia, invece, non succede nulla. C’è solo una baraccopoli dove prima c’erano attività, persone, negozi. Vita. Ieri, sulla sua pagina Facebook, Giancarlo Copponi ha lanciato un grido di dolore. Copponi vive in una roulotte dai giorni del terremoto: ha una casa a Roma, ma vuole restare. Lascio, com’è giusto, le sue maiuscole:
“SONO PASSATI 6 MESI DALLA PRIMA SCOSSA TUTTO TACE NON SI E’ MOSSA PAGLIA, L’INCAPACITA’ E L’INCOMPETENZA LA FANNO DA PADRONE. ” HO VISTO COSE CHE VOI UMANI NON POTRESTE IMMAGINARE ” GENTE DEPORTATA, GENTE COSTRETTA A SOPRAVVIVERE , GENTE MORIRE D’INEDIA, GENTE CON IL FUTURO RUBATO ,GENTE CHE SI ARRICCHISCE ALLE SPALLE DEI TERREMOTATI, GENTE FURBA CHE SPECULA SU TUTTO, AMMINISTRATORI IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, ASSOCIAZIONI PRO TERREMOTATI UNA CONTRO L’ALTRA, “TECNICI” CHE NON RIUSCIREBBERO A PROGETTARE UN POLLAIO CHE SI ATTEGGIANO A GRANDI PROGETTISTI. L’ALTO MACERATESE NON ESISTE PIU’ SONO RIUSCITI A SMANTELLARE L’INTERO TESSUTO SOCIALE DEI PICCOLI BORGHI !!!!!”
Storie, certo, piccole. Ma è la trama di quelle piccole storie che deve interessarci. Quelle che ne vanno a comporre una, grande. Quella che nel silenzio si sta dissolvendo, mese dopo mese.
Carissima Loredana, c’è rimasto solo il tuo blog per continuare a sperare. Continua ad interessarti di noi, ti prego. Grazie Maurizio