di che ti stupisci? non sai che gli uomini guardano il tennis femminile solo per gli eccitanti urletti che emettono quando colpiscono la palla? Se vogliono vedere il gioco guardano i maschi
@Morgaine
“Eccitanti urletti”? Sono insopportabili.
“Gasp! Booom! Skweak! Boom! Gasp! Boom!Skweak! Boom!”. Sentita alla radio, una partita di tennis femminile immagino che possa sembrare la registrazione di un maniaco che si aggira con una mazza da baseball, per sfogare recondite frustrazioni, tra uno stormo di gabbiani posati sulla spiaggia.
Diciamolo francamente, il tennis femminile è appassionate come guardare una partita di ping-o-tronic (mentre, fino a qualche lustro fa, era più divertente per gli appassionati di quello maschile, perché era molto più tecnico, allo stesso modo in cui la pallavvolo femminile è ancora molto più divertente di quella maschile, troppo determinata dalla componente fisica: infatti, fino alla metà degli anni 90 i tornei femminili di tennis avevano più pubblico di quelli maschili, fatto che scatenò la sacrosanta battaglia della WTA per la parificazione dei premi). Ora, invece, l’unica idea di strategia che ha la maggior parte delle tenniste è “urca sto perdendo, devo colpire (e urlare) più forte”: parte Venus e Serena Wiliams, che ne hanno una vaga idea, le altre tenniste di vertice si dirigono verso la rete con la stessa confidenza degli attaccanti del Toro.
La scelta della Bbc è certamente, puerilmente, maschilista, e ignobile, ma ho come l’impressione che sia dettata più dalla disperata necessità di smerciare un prodotto inattraente che dal puro e semplice maschilismo voyeurista.
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di che ti stupisci? non sai che gli uomini guardano il tennis femminile solo per gli eccitanti urletti che emettono quando colpiscono la palla? Se vogliono vedere il gioco guardano i maschi
vomito.
Pubblicità d’artistia.
Ovvero delle ambiguità del nostro tempo: il manifesto ‘artistico’, le reazioni, le controreazioni.
@Morgaine
“Eccitanti urletti”? Sono insopportabili.
“Gasp! Booom! Skweak! Boom! Gasp! Boom!Skweak! Boom!”. Sentita alla radio, una partita di tennis femminile immagino che possa sembrare la registrazione di un maniaco che si aggira con una mazza da baseball, per sfogare recondite frustrazioni, tra uno stormo di gabbiani posati sulla spiaggia.
Diciamolo francamente, il tennis femminile è appassionate come guardare una partita di ping-o-tronic (mentre, fino a qualche lustro fa, era più divertente per gli appassionati di quello maschile, perché era molto più tecnico, allo stesso modo in cui la pallavvolo femminile è ancora molto più divertente di quella maschile, troppo determinata dalla componente fisica: infatti, fino alla metà degli anni 90 i tornei femminili di tennis avevano più pubblico di quelli maschili, fatto che scatenò la sacrosanta battaglia della WTA per la parificazione dei premi). Ora, invece, l’unica idea di strategia che ha la maggior parte delle tenniste è “urca sto perdendo, devo colpire (e urlare) più forte”: parte Venus e Serena Wiliams, che ne hanno una vaga idea, le altre tenniste di vertice si dirigono verso la rete con la stessa confidenza degli attaccanti del Toro.
La scelta della Bbc è certamente, puerilmente, maschilista, e ignobile, ma ho come l’impressione che sia dettata più dalla disperata necessità di smerciare un prodotto inattraente che dal puro e semplice maschilismo voyeurista.