DIALOGO CASUALE TRA UNA LETTRICE DI REPUBBLICA E UN LETTORE DI LIBERO

Ore 8. All’edicola  accanto alla fermata della metropolitana  si incrociano la titolare di questo blog con una copia di Repubblica e un amico del giornalaio con una copia di Libero. I due osservano con aria disgustata le reciproche testate, quando l’edicolante invita il lettore di Libero (d’ora in poi LdL) a conversare con la lettrice di Repubblica (d’ora in poi LdR), “perchè così lo mette a posto” (nota: l’edicolante è un fervido sostenitore delle sinistre, e non si rassegna a vendere tante copie di Libero, e me lo dice quasi tutte le mattine). Di qui, il dialogo.
LdL: Mi spiega lei perchè tutte le mattine il suo giornale se la prende con la vita privata di quel pover’uomo?
LdR: Perchè il pover’uomo è il presidente del consiglio. E perchè non si tratta solo di vita privata, ma di modelli…se non le piace la parola “etici”, e nemmeno quella “culturali”, propongo “di vita”.
LdL: Ma che male ha fatto?
LdR: Nulla di diverso da quello che fanno nove milioni di italiani ogni anno, in effetti. Ha rapporti sessuali con prostitute. E il suo “non essere un santo” suscita invidia più che riprovazione, lo so bene.
LdL: Ma perchè ve la prendete con il suo privato?
LdR: Perchè quel “privato” è terribilmente “politico”. Il suo e di tutti coloro che con il proprio “modello di vita” hanno rassicurato parte di questo paese (una gran parte) che poteva tranquillamente tirare fuori il peggio di sè. Dagli stereotipi sui meridionali (è su Repubblica di oggi, sul suo giornale non so) all’incitamento a usare il corpo femminile  come passepartout.
LdL: Su questo ha ragione: le ragazze di oggi sono tutte zoccole.
LdR: Eh no, non ho mica detto questo! Ho detto che esiste un modello che…
LdL:…ma la colpa è delle madri.
LdR: Guardi che non è una questione di colpe. E’ una questione di modelli, insisto.
LdL: Il punto è che a me piace Feltri come giornalista, perchè sa parlare alla gente.
LdR: Il punto è che con la scusa di parlare alla gente si fanno passare i famosi discorsi sul peggio degli italiani.
LdL: Ma la sinistra, invece di occuparsi di Berlusconi, non potrebbe occuparsi della gente?
LdR: Su questo, temo di non riuscire a darle torto. Ci sono due o tre questioni (donne, welfare, anziani) che non mi sembrano esattamente sul tavolo delle priorità.
(Momento di esitazione comune).
LdL: Continuiamo il discorso domani?
LdR: Perchè no?
Metropolitana. Apro il giornale. Dichiarazione di Veltroni.
«Tutta la campagna elettorale fatta dalla destra sulla sicurezza era puramente strumentale – accusa Walter Veltroni – dopo l´omicidio di Giovanna Reggiani alla stazione di Tor di Quinto l´allora candidato Gianni Alemanno ricordo che disse che “se fosse stato eletto sindaco di Roma non sarebbero più accadute violenze del genere”». Ma per Veltroni «la realtà è che nell´ultimo anno a Roma si sono consumati i delitti più efferati e si contano violenze sessuali diffuse. Ma per Alemanno – prosegue Veltroni – la colpa non è mai della destra».
Memoria corta? Leggere qui.

11 pensieri su “DIALOGO CASUALE TRA UNA LETTRICE DI REPUBBLICA E UN LETTORE DI LIBERO

  1. Gentile Loredana,
    se riuscirà – non dico a fargli cambiare idea politica – ma a provocare alcune titubanze in tal ‘Libero’ lettore, allora occorrerà che ella si candidi a entrare nell’Ufficio Propaganda del PD.

  2. Io non credo che il PD possa cambiare il nostro Paese, è un partito che ha solo riciclato e messo insieme; io sono pure ambientalista, però nell’ambiente, non in chi ci governa… Io credo che il partito dovrebbe essere vero, che stia nella gente, tra le persone, e che sia formato da giovani e donne, per risolvere quei problemi, che, appunto, alla presunta sinistra non interessano più.
    Inoltre, credo che la tesi del LdL sia collegabile al post “COSE DI CUI AVER PAURA”, ovvero la tendenza a semplificare la realtà, e ad amare chi semplifica, come Feltri.
    Personalmente, non credo che Repubblica, dal canto suo, sia poi così diversa… E’ un giornale che raccoglie tante voci, il pubblico è vasto, ma nella qualità d’informazione, a parte alcune firme, mi sembra molto simile a tanti alti giornali, quindi…

  3. Loredana o te sei un monaco buddista ma de quelli proprio scafati, o la trascrizione non è fedele.
    Cioè te sei rimasta maieutica e impassibboli davanti a.
    – la colpa è delle madri! (e i padri? sti cazzi!)
    – a me piace Feltri come giornalista (qui sarei proprio morta stecchita)
    – la gente. (per favore lanciamo una campagna contro “la gente”. Mo ci penso dettagliatamente e ci fo un post)

  4. Non c’è molto da replicare a uno che dice che “Feltri sa parlare alla gente”. Feltri sa parlare alla gente perché mischia il registro del Savonarola a quello del vecchio meccanico di borgata nostalgico del Minculpop.
    La base culturale di questo paese è ridicola. Il dialogo può mettere delle pezze alle degenerazioni più oltranziste, ma l’ unica via d’ uscita, purtroppo, potrà essere solo un cambio generazionale in una situazione di vera crisi e sofferenza. Storicamente, è solo col dolore più profondo e più comunitario che gli italiani hanno mostrato giudizio.
    Spero di sbagliarmi. E comunque ci vuole davvero una pazienza apollinea per non rispondere direttamente: “quello cnon è un giornale, è carta igienica colorata”.

  5. “modelli…se non le piace la parola “etici”, e nemmeno quella “culturali”, propongo “di vita”
    Domanda: perchè il modello Berlusconi no e il modello Luxuria si?
    Si fa moralismo spicciolo, ma cieco da un occhio.
    E da parte di lettori e redattori di Repubblica (l’unico giornale che può vantarsi di aver contribuito a traghettare la sinistra popolare degli anni Settanta nella deboscia borghesoide di oggi).
    Complimentoni compagna.

  6. devo dire che sono rimasto colpito molto più negativamente dalla faccia tosta di veltroni che dalle dichiarazioni del lettore di libero (che sono prevedibili): proprio lui che in campagna elettorale ha sparato slogan sulla sicurezza e slogan anti-rom degni della lega ora si mette a fare le pulci ad alemanno. non sono un sostenitore di alemanno, al contrario, ma veltroni a volte si dimentica dove stia di casa la decenza…

  7. Vedo solo ora il commento di Binaghi. Dove mai ho parlato di Luxuria e cosa fa pensare al brillante commentatore che io condivida quel modello, visto che subito dopo, tra l’altro, riporto un link che dovrebbe far intuire quale sia il mio pensiero?
    Comprendo che questo blog sia un utile sfogatoio per parecchi, ma chiederei cortesia a chi lo frequenta. Decenza, appunto, è chiedere troppo.

  8. Loredana, il commento era indirizzato alla lettrice (ideale o media, decidi tu) di Repubblica. Non mi pare offensivo far notare che, mentre ci si straccia le vesti per il troiaio di Berlusconi (sai che il personaggio in questione non gode delle mie simpatie), il giornale più letto dalla sinistra progressista ha se non esaltato sicuramente protetto la trasgressione sessuale in tutte le sue forme, come un elemento di civiltà.
    Due pesi e due misure, insomma.
    Del resto, anche recensendo il tuo (bel) libro, se ricordi, non ho mancato di far notare che l’attuale naufragio dei costumi (di politici e gente comune) deve molto a certe posizioni ideologiche.
    Poi Luxuria a me sta pure simpatico.

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