Dalla prima (per oggi) lettera di Bruno Vespa a Repubblica:
Caro direttore, mettiamoci d’accordo. Una donna brava e intelligente, qualunque lavoro faccia (anche la scrittrice) può essere bella senza pagare pegno? Se valorizza con l’abbigliamento la propria avvenenza, le si può rivolgere un complimento garbato? È quanto ho fatto sabato sera alla Fenice di Venezia con Silvia Avallone, vincitrice del Campiello Opera Prima (‘Acciaio’): ho detto che la ragazza (26 anni) aveva uno splendido decolleté. Il mio apprezzamento era così inopportuno che la stessa Avallone, confermando di essere una donna intelligente, ha detto al ‘Corriere della Sera’ di non averlo nemmeno notato, osservando che comunque la premiazione avveniva in una ‘atmosfera di levità’ e non eravamo certo in un’aula universitaria. La signorina ha dato una lezione di stile sia alla Murgia che a Lerner, due grillini onorari che non a caso si sono trovati in sintonia a sparlare di un tema che non li toccava. Se vorrà scrivere romanzi anche meno legati a streghe e sortilegi, alla Murgia un po’ di humour non guasterebbe. Per quanto riguarda Lerner, i lettori di Repubblica che non conoscono la sua grazia, la sua generosità, il suo approccio garbato, la totale assenza di sentimenti vicini all’invidia, si informino in giro. Potranno farsi un libero convincimento su chi tra noi due rischi di diventare davvero un “vecchio bavoso”. Al suo libro così ingiustamente bocciato dalla giuria popolare del Campiello, auguro comunque (e sinceramente) di vendere almeno un terzo del mio più modesto “Donne di cuori”. Traguardo dal quale tuttora è lontano.
Ps. Su Carmilla, un florilegio sulla questione Mondadori.
Pps. La classifica Wikio di settembre
Questa frecciatina sulle vendite è in perfetta sintonia con l’insostenibile leggerezza dello scarafaggio.
“libri con streghe e sortilegi”. ma Vespa ha letto Accabadora o Harry Potter? Oddio, lui non capirebbe nemmeno “Sorchella”. Dev’essere per questo che l’hanno chiamato a presentare il Campiello. “L’eleganza del rinco”.
Ce ne sono altri, di squisiti riferimenti. Tipo quello su streghe e sortilegi (equazione indotta: autrice strega)
Curioso anche il “grillini onorari”. Adesso quando si vuole affibbiare un epiteto sprezzante si usa anche questo.
La faccenda sulle vendite era gia’ stata prevista e anticipata dal Gad.
Vespa e’ veramente un insetto.
Da segnalare il forum di Affari Italiani sul “femminismo accecante”.
http://www.affaritaliani.it/coffeebreak/forum_bruno_vespa_silvia_avallone060910.html
D’accordo, tutto vero, tutto giusto. Ma come la mettiamo quando Michela Murgia, poche ore dopo, afferma: “Il sogno segreto di Berlusconi è di mandare via gli scrittori di sinistra: ci vorrebbe fuori dalle sue case editrici, così può pubblicare tutto quello che gli pare”.
Il sogno, per niente segreto e realizzato, di Berlusconi, è fare soldi. E la sua illiberalità consiste solo nel volerne farne più degli altri, molti più degli altri e a scapito degli altri, anche attraverso gli autori di sinistra, soprattutto attraverso gli autori di sinistra, visto che sono quelli che vendono di più.
E la gente verrà ammansita dalle sue parole.
Credo di non aver mai conosciuto una persona intelligente che costruisca un argomentazione quale X pensa come me=>X è intelligente …
Ma lasciatelo perdere, no?
E già, perchè B. i soldi li ha fatti, li fa e li farà coi libri. Di sinistra.
Il rincoglionimento del paese non ha più freni.
Bernardi, facciamo una cosa, andiamocene per un po’ in una beauty farm, io e lei, se ne trova una di sinistra che costi poco, ce n’è davvero bisogno.
E ne parliamo lì.
L.
Se vorrà scrivere romanzi anche meno legati a streghe e sortilegi, alla Murgia un po’ di humour non guasterebbe –> Come fa un uomo così ignorante di letteratura a presentare un premio letterario.
(ignorante anche di politica, se per una polemica di genere usa l’epiteto “grillini”, quando Grillo in quanto a umorismo misogino non è secondo a nessuno…)
Onestamente, trovo eccessivi due post di seguito su una prevedibile (dato il tipo) battuta televisiva. Capirei lo stupore solo se Vespa avesse detto a Carofiglio “Bel pacco, indubbiamente!”, dopo un’occhiata al cavallo dei pantaloni.
“Una volta, infatti, nelle piazze di paese se passava una bella donna c’era chi esclamava senza problemi “che bella femmina”. Era considerato un segno di ammirazione (e di desiderio). Possibile che le cose si siano capovolte? Possibile che il femminismo ci accechi fino a questo punto?”
Ho appena letto queste parole sul Blog “Affari Italiani” segnalato da Loredana: la rozzezza di tali commenti mi sembra faccia il paio con la lettera (altrettanto cafona) di Vespa.
Ohinoi, purtroppo la risposta di Vespa è davvero molto abile.
non capisco la differenza tra “bel pacco” e “belle tette” (perché questo è, non basta il francese a nobilitare). benvenuti i due post e la discussione che ne segue.
Scusi Bernardi: “il suo illiberalismo consiste solo nel volerne fare più degli altri”?! Ah allora il capitalismo cos’è, il ballo delle educande? Torno a dire: ci vorrebbe solo un pochino di coerenza, poca poca. Nessuno chiede agli autori (o ai direttori editoriali) di risolvere il moloch del “conflitto di interesse”.
Da cittadini (e non da autori che “venderebbero la mamma pur di pubblicare con Mondadori”, come ci suggerisce il sempre ottimo Moresco) vi chiediamo se avete qualcosa da dire su un’azienda (non è l’unica che lo fa, ma è quella dove lavorate VOI) che ruba ai nostri ospedali, scuole, servizi centinaia di milioni di euro (quello che basta per far funzionare la scuola elementare che stanno frequentando i miei figli per… TRE SECOLI, invece di stringergli il cappio attorno al collo e sottrargli denaro ed insegnanti, appunto). Poi, chiamatelo pure populismo. Ma dopo averci dato qualche segno di come vi ponete rispetto al problema… Grazie, eh, solo questo.
p.s.: il ributtante Vespa incarna il suo tempo – peccato sia anche il nostro. E quel suo fine umorismo fa molti più profitti della nostra sacrosanta, e a questo punto frustrata, incazzatura.
@ stefania. se Vespa avesse detto ‘bel pacco’ a Carofiglio e ‘bel davanzale’ alla Avallone, – in senso letterario, s’intende – avrebbe dato un colpo al cerchio e uno alla botte, esprimendo la sospirata e lipperiniana parità di comportamenti verso i due sessi*-°
perchè diamo tutta questa importanza a quello che dice uno come Bruno Vespa? perchè stiamo ancora a discutere su quello che spara (o sputa) un giornalista-zerbino del nano – che come il suo capo, davanti a una donna di bell’aspetto, ragiona essenzialmente con le parti basse?
il fatto che Michela Murgia possa aver fatto un’affermazione discutibile quanto demagogica su Berlusconi, non inficia il suo risentimento nei confronti di un tizio che confonde il Campiello con miss maglietta bagnata.
@ desian, come si pongono lo hanno spiegato eccome, a questo punto ognuno si tenga le sue posizioni. Su questo temo abbiano ragione i WuMing:
“Chi pensa che sbagliamo a non boicottare, ci boicotti a sua volta. Ma lo faccia subito, senza ulteriori tentennamenti, basta coi parolai! In fondo è semplice: basta non comprare i nostri libri. Non comprateli più, è un vostro diritto e lo esercita già molta gente. Siate coerenti e boicottateci. L’importante è che non ci rompiate più le balle.”
“Una donna brava e intelligente, qualunque lavoro faccia (anche la scrittrice) può essere bella senza pagare pegno?”
Per l’appunto, potrebbe con molta maggiore facilità se non ci fosse gente come lui. Il pegno da pagare è che il proprio lavoro passa in secondo piano, perchè in primo piano ci va immancabilmente il decolletèe…possibile che il Nostro non se ne renda conto? :_(
@Desian: il capitalismo ha delle regole, e Berlusconi le ha infrante tutte.
A me non interessa l’annosa questione pubblicare o non con Berlusconi (qualche escort gliel’avrò pagata anch’io con il poco che gli ho fatto guadagnare), interessa rimarcare che, contrariamente a quanto sostiene la Murgia, Berlusconi non ha nessuna intenzione di liberarsi degli scrittori di sinistra, almeno fino a che gli faranno guadagnare soldi.
Michela Murgia non è solo scrittrice brava e sensibile
sa anche dire la sua a chi non merita.
Sere fa durante la cerimonia in cui le è stato assegnato il Campiello
non ha taciuto ed ha detto e scritto giustamente la sua per il comportamento
ridicolo e disdicevole del presentatore della serata.
Vero che essendo il premio di proprietà degli industriali veneti gli stessi hanno scelto l’uomo loro-
Sia Vespa abituato per soldi a qualsiasi figura che l’ambiente si sapeva immaginava che non sarebbe stato per chi ha gusto ed educazione.
La Michela anche sulla stampa nazionale ha espresso chiaramente il suo pensiero e chi ne è uscito con le ossa rotte è il solito burattino eterno Vespa.
Dunque senza far drammi abbiamo avuto conferma dei meriti di chi merita.
grazie.
dario-
Che il libro di Vespa venda più copie di quello di Lerner non stupisce affatto…Siamo in Italia e lo sanno tutti che in Italia si legge pochissimo e che i giornali scandalistici vanno a ruba. Se fossi Vespa non ne andrei fiero, ma lui per soldi farebbe di tutto..