Tripla segnalazione:
Qui la recensione della sottoscritta, uscita stamattina, su Tre sono le cose misteriose di Tullio Avoledo.
Qui un’intervista di Andrea Bajani a Luisito Bianchi, di cui Sironi ripubblica Come un atomo sulla bilancia (qui un’ intervista a Bajani medesimo su letteratura e lavoro)
Qui, infine, si vota per scegliere i cinque finalisti del Premio Scerbanenco (prima occorre registrarsi). La rosa dei venti comprende:
Luigi Bernardi con Musica Finita, Marco Bettini con Lei è il mio peccato, Valter Binagli con La porta degli innocenti, Gianni Biondillo con Con la morte del cuore, Piergiorgio Di Cara, con Hollywood, Palermo, Valerio Evangelisti con Noi saremo tutto, Leonardo Gori con L’angelo del fango, Giulio Leoni con I delitti della luce, Franco Limardi con Anche una sola lacrima, Luciano Marrocu con Scarpe rosse, tacchi a spillo, Stefano Massaron con Ruggine, Sandro Ossola con L’ussaro nel freezer, Alessandro Perissinotto con Al mio Giudice, Massimo Siviero con Vendesi Napoli, Piero Soria con La ragazza francese, Giorgio Todde con E qual amor non cambia, Stefano Tura con Arriveranno i fiori del sangue, Gianfrancesco Turano con Ragù di capra, Valerio Varesi con Le ombre di Montelupo, Antonio Zamberletti con I duri non piangono.
@ Iannozzi: ecco la sintesi: che la tua allucinazione sia lunga e felice.
APOCRIFI DI IANNOZZI, IL BLOG DELL’ONESTA POESIA
http://apocrifi_iannozzi.blog.supereva.it/
EVOLUZIONI CULANDRE
Torno a danzare
con Aldo Busi, solo un danzare
derviscio, voglio vedermi danzare
come una statua di Brancusi
con Aldo Busi.
Mi avviluppo su due piedi
nell’infinito
e uno + uno
fa tre (Aldo, Busi e me).
Abbiamo un riff
geghegeghegeghege’
un passo dietro l’altro
Aldo, Busi e me.
DERRIDA
Se sei brutto ti tirano le pietre
e ogni tua riga è tutto il diario di Anna Frank,
bastardi!
Guardali, la loro vita
è solo incisione di pustole
per vedere sprigionarsi la sofferenza
è solo baccano e baccanale
sarcofagia fottuta,
essi sono i nuovi FASCISTI
e mi costringono ad urlare.
Sì, mi piace la figa,
ma questo non c’entra, adesso,
perché sto lottando per vivere
perché sto piantando le unghie nel muro
che arrampico indarno.
Eziandìo, sono vivo! Sono vivo! Sono vivo!
Non sono morto.
Il mio grido è fine del mondo
per questo mi cucio le labbra
perché per quanto schifoso
questo mondo è anche te,
zuzzurellina.
E io amo e ti amo e li odio,
e io rido e ti sorrido e li derido,
loro e i loro filosofi, le loro canzoni:
“Derrida, Derrida, Derrida,
tu falla ridere perché
Derrida, Derrida, Derrida,
ha pianto troppo insieme a me.”
E io piango e mi pungo e li compiango,
e io singhiozzo, Iannozzo,
singhiozzo
perché scivola via quel che facemmo
il 6 marzo 1988
sotto quel sole violento
al parco di Villa Pamphili
in una Roma fino allora solo immaginata.
Pestai una merda, quel giorno,
ma non m’importava,
le svastiche ancora non c’erano,
benché non fossero che dietro l’angolo.
Lo psichiatra gentile evitava di guardarmi,
gli infermieri si davano di gomito
quando, nei corridoi,
fornivo loro sorrisi tristi
di thorazina mai ingollata.
Quando cambiarono direttore
e nominarono Gianni Marucci
lui fece una piccola rivoluzione.
I nuovi dottori mi consigliarono
di aprire un blog dopo l’altro.
Non sarei guarito,
non sarebbero scomparse le svastiche,
ma mi sarei tenuto occupato.
Accadeva non troppo tempo fa
e ho tenuto fede all’impegno.
A volte ti sogno, bricconcina,
sogno di quando me la davi,
o almeno la promettevi,
o comunque alludevi.
Io oggi rido, grido, strido,
non più mi suicido
e sono Potenza pura ed eterna
Sposami, sarai regina
del mondo.
Sposami, mignotta!
L’ISONZO
Talpina
mi scavasti colle unghie nel cuore
bruchino ino ino
lo diventerai, farfalla
per volarmi sulla nerchiona.
Stellina, carina carina,
balliamo un lento sull’Isonzo
della nostra storia a due
e non è il Piave, ho detto l’Isonzo,
fiume che più m’è caro
perch� lì vicino m’abita uno zio.
Merdolina,
dimmi perché ti caco,
spiegami perché mi espongo
a scriver siffatte ecloghe
che tanfano di me medesimo.
Sbrilluccichina, abbagliami!
Sono tutto per te
mi sono tolto gli occhiali da sole,
persino!
OT
interrompo le ‘interessanti’ divagazioni per ricordare a tutti che a partire da oggi siamo devolutionalizzati.
Grazie a Dio (qualsiasi/chiunque cosa esso sia) abbiamo un nuovo ruolo per il Primo M***** che ci riporta dritti dritti ai sempre (da molti evidentementemente) rimpianti tempi di Regime.
Non si tratta delle solite leggi Cirielle, ma di qualcosa di ben solido e che…galleggia sulla testa di tutti. Se non ne sapete abbastanza su internet c’è materiale a volontà.
Segnalo solo due cosette:
http://www.megachip.
info/modules.php?name=News&file=
article&sid=43
http://www.
carovanaperlacostituzione.it
/menu/sesn1/carsma1
ci divertiremo (sigh)
besos
altro OT
a me preoccupa prodi: questo governo ha le ore contate.
mi tocco sempre.
anche perché l’altro è pericoloso: che contratto s’inventerà stavolta?
Qualsiasi contratto s’inventi bisognerebbe insistere sul suo fare manageriale. Promette case, piscine, onti (anche dentali), gioielli? bene, ok, a garanzia i suoi beni e quelli dei suoi famigli (ufficiali e non) per lenire le eventuali delusioni di una mancata attuazione del programma. Di le(i)nimenti ne verrebbero fuori parecchi 🙂
besos
scusate, ma se non la butto sull’idiozia mi butto sotto il primo treno.
Invito l’apocrifo di Iannozzi a scrivere una poesia sulla devolution!
le paure riguardo a prodi sono, non a caso, indotte e inesistenti.
Anche se fosse mediocre (cosa che io non penso assolutamente, ma posso anche sbagliare) non ha certo il potere economico e televisivo per imporci nulla e se siamo sopravvisuti a questi 5 anni infernali (ma siamo sopravvissuti?) nulla di peggio potra accaderci sempre che non vinca nuovamente berlusconi (cosa che io non escludo perchè esistono molti sistemi per fare fessi gli umani) perchè altrimenti altro che peggio!!!!!
Melloni: l’apocrifo mi pare “notevole”!
Decidi DC. La grande coalizione. La DC rinasce. Siamo ancor meno fottuti di come ri-saremo. Prodi è un pericolo per l’umanità a venire. Berlusconi per l’umanità venuta.
Vota Biondillo, Vota Biondillo…
andrea
Manca Krauspenhaar… grave… molto grave…
Intervengo fuori tema, giusto per segnalare un libro appena uscito che mi è piaciuto molto: “L’onda nel porto” di Emanuele Trevi, che va nella direzione opposta del noir e della ipernarratività attuale, e che anche per questo mi sembra sincero e toccante e buffo e intelligente, come del resto erano i due non romanzi e non saggi precedenti di Trevi, un autore in stato di grazia. Cari saluti a tutti quanti, Marco Lodoli
Melloni, ti prego intercedi presso l’apocrifo o i VMO. Ritrovarmi il duce in dodicesimo perdipiu’ liftato e palazzinaro ad uso della nazione oltre che iscritto alla famigerata loggia (vedi attuazione di programma) mi deprime assai. Pensare che il clero e Casini sono tra i pochi a schierarsi contro la devolution (tutta assistenza medica e scuola a lor dire) mi indispone le budella. Un cantico per questa selva nella scuraglia s’impone. Orsu’ fa un’opera buona, muovi le tue leve.
besos
Io purtroppo non ho leve. Posso solo sperare che l’apocrifo legga, e poi scriva.
ma lodoli loda o lodola? Forse lodoleggia…..
Io lodo l’apocrifo. Superbo.
Aggiungo anche il mio appello all’apocrifo. Che componga! 🙂