LIBRI E LIBRAI

Sto andando alla Fiera della Piccola e Media editoria per la diretta di Fahrenheit. Intanto, mi segnalano questo:
“Nel contesto della crisi economica generale e della crisi delle librerie in particolare,
quello della Libreria Edison di Firenze è un caso a parte. E’ il caso di un’azienda che non è in difficoltà, ma che al contrario continua a vendere e incassare quotidianamente sotto i nostri occhi e che rischia di chiudere a causa di un’acquisizione immobiliare da parte di una società, Effecom, partecipata del Gruppo Feltrinelli.
Questa manovra, come si può evincere dalla cronaca giornalistica e dalle stesse
dichiarazioni del Gruppo Feltrinelli sia in sedi ufficiali che sulla stampa, è
evidentemente mirata a sbarazzarsi del principale concorrente cittadino ed è
attualmente al vaglio della Corte di Cassazione sull’eventuale aggiramento del diritto
di prelazione.
Nel frattempo Effecom ha presentato a Edison la disdetta del contratto d’affitto per cui,
a tutt’oggi, questo è lo scenario che potrebbe aprirsi nei prossimi mesi:
– chiusura di un’azienda che altrimenti non avrebbe avuto motivi di crisi;
– perdita del posto di lavoro per circa 40 dipendenti con contratto a tempo
indeterminato che altrimenti non avrebbero avuto nessun motivo di preoccupazione;
– diminuzione dell’offerta libraria e di conseguenza un impoverimento culturale per
la città di Firenze.
Il Gruppo Feltrinelli ha inoltre dichiarato in un’intervista su un quotidiano che, nel caso
riuscisse a stabilirsi nello spazio di piazza della Repubblica, quello dei dipendenti
della Libreria Edison non sarebbe un loro problema.
Bisogna poi tenere presente che la Libreria Edison è il motore trainante di un gruppo di
librerie sparse sul territorio nazionale, per cui la sua eventuale chiusura potrebbe
portare seri problemi a questi punti vendita e di conseguenza al posto di lavoro dei loro
dipendenti.
Chiediamo, pertanto, all’opinione pubblica di mantenere desta l’attenzione sulla
vicenda e agli organi d’informazione di non considerare quanto sta accadendo una
mera “guerra tra aziende”, ma anche di considerare il punto di vista di chi paga, in
termini occupazionali, e dunque sociali, il prezzo più alto in tutto questo.
Le lavoratrici e i lavoratori della Libreria Edison”

18 pensieri su “LIBRI E LIBRAI

  1. È oltremodo interessante la relazione che si crea tra la Fiera della media editoria (quegli editori che hanno sempre fatto del rapporto con i librai il veicolo del loro “entrare in scena” su quel palco altrimenti occupato dai mattatori – penso, per fare un solo esempio a Minimum Fax) e certe situazioni di “crisi” che si determinano sul campo. Il caso di questa libreria è emblematico di come certe dinamiche stiano, ormai in maniera definitiva, ristrutturando il mercato. Con tutto quel che vuol dire in termini di pluralità dell’offerta, di “biodiversità” culturale, di lavoro.

  2. se i sindacati sapessero fare il loro mestiere nessuno correrebbe dei seri rischi(anche se credo,ma parlo da profano,in tempi di mobbing diversamente concepito,e con l’aria che tira ormai per i dipendenti orientativamente stabili della piccola impresa iscriversi al sindacato sia cosa un tantino troppo audace)

  3. @diamonds: cosa dovrebbe fare il sindacato davanti ad un’azienda che “viene” chiusa dalla “concorrenza”?! Commissariarla, denunciarla… finanziarla?! Che i problemi del lavoro in questo Paese sia colpa dei sindacati mi sembra un’idea sinceramente ardita.

  4. ehm,io ho dato per scontato che feltrinelli voglia giusto dargli il proprio brand lasciando inalterata la destinazione d’uso attualmente vigente.A meno che non ricordi male e che ci sia già un suo punto vendita sulla stessa piazza e l’acquisizione nasca veramente per sbarazzarsi in modo volgare e scurrile di un egregio competitor indipendentemente dallo spargimento di sangue virtuale che questo comporterebbe.In ogni caso un’adeguata tutela sindacale dovrebbe garantire una mobilità corredata da indennità di disoccupazione molto lunga per coloro che si troveranno allo sbando.Del resto il mercato crudele non è un’invenzione di effecom,e quando la nave affonda bisogna prima pensare alle persone.Le librerie possono rinascere dalle proprie ceneri,perfino più sincere

  5. Più che sindacale, in un paese liberale questo sarebbe un problema di antitrust, trattandosi probabilmente di un abuso di posizione dominante. Ma l’antitrust in questo paese il proprio mestiere non lo fa, né l’ha fatto mai. Chiedere a Mediaset per le referenze.

  6. @diamonds, se anche gli imprenditori sapessero fare il loro mestiere… ma l’amministratore delegato della Edison che fa, si espone ad una eliminazione trasversale tramite sfratto – sapendo di avere concorrenti così temibili – rimanendo per anni (credo che la Edison di Firenze sia dove è attualmente da almeno 15) in una sede di cui la disponibilità non è certa? Quando come impresa sei lì per rimanere, la prima preoccupazione è di abitare in casa tua. Puoi creare una controllata e far comprare l’immobile da quella se non vuoi appesantire il bilancio, se il luogo dove sei è troppo caro puoi studiare la situazione e trovare un posto buono e meno caro dove trasferirti alla svelta, poi in 15 anni di immobili alle aste giudiziarie ne passano… sarebbe triste se andando a grattare risultasse che in fondo anche alla proprietà della Edison si sono comportati come se i 40 dipendenti di Firenze non fossero affar loro (tanto hanno varie altre librerie sparse per la Toscana)… Speriamo che se la cassazione gli riconosce la prelazione sianpo almeno in grado di approfittarne…

  7. mi riallaccio all’ultimo post di isabella. ecco, prima di gridare al mostro (feltrinelli) forse bisognerebbe concentrarsi sulla proprietà dell’edison, che per gli addetti ai lavori ha un nome e cognome conosciuti, e di dubbia affidabilità. ricorderei tra i tanti soltanto l’affaire sala borsa a bologna, dove ci furono altrettante persone senza lavoro (alcuni miei amici, è il motivo per cui ricordo bene), mentre ora sappiamo che nella causa tra comune e edison (sempre di bologna, sempre per sala borsa) ha vinto proprio quest’ultima, prendendo fior di quattrini. massima solidarietà ai librai edison, persone competenti, come ho avuto occasione di verificare quando sono passata da firenze, ma non parliamo di mostri che mangiano piccole realtà, perchè così non è. a parti invertite la edison avrebbe fatto lo stesso.

  8. la prelazione non viene riconosciuta se è tutto lo stabile ad essere oggetto di compravendita.Ma avranno avuto il preavviso del caso e quindi il tempo per riorganizzarsi(l’avviamento non è uno scherzo.Per quello hanno avuto sicuramente diritto a 18 mensilità).La legislazione vigente deve essere la stella polare.Diversamente ci si comporta come dei marchionne che vuole fare le cose a modo suo indipendentemente dal quadro normativo vigente

  9. Io non capisco cosa ci sia di strano: una volta ho sentito parlare l’onorevole Diliberto che sotolineava come l’arrivo di una Feltrinelli significa un colpo che porta lentamente ed inesorabilmente alla morte le librerie indipendenti della zona (o della città, se non parliamo di grossi centri); ed anche se nel primo periodo alcuni punti Feltrinelli non guadagnano, insistono perché possono e per stressare e piegare la concorrenza sulla lunga distanza (in alcuni casi le librerie che rimangono aperte diventano residuali, quasi sempre vuote, ci mettono un sacco di tempo a far arrivare un libro ordinato e sono spesso gestite da persone che hanno altre entrate oltre a quella della libreria). Oppure in altri casi la Feltrinelli le acquista e le riconverte o usa il franchising. Così diceva tempo fa Diliberto e a me sembra che la concentrazione della distribuzione sia una tendenza inevitabile.

  10. Nei miei due anni di vita perugina ho assistito al fenomeno inverso. La Feltrinelli è in centro e non è una delle migliori su piazza. In periferia c’è la Libreria grande, ben gestita, indipendente, con un ottimo equilibrio tra best seller, long seller, piccola e media editoria. Sui titoli tengono duro e non rendono subito i libri che, per loro natura, hanno bisogno di restare del tempo sugli scaffali. Hanno un ottimo servizio per i clienti della provincia (telefoni, ordini il testo e quando è arrivato un sms ti avverte). L’anno scorso hanno anche assunto nuovo personale. Hanno la fila mentre la Feltrinelli centrale serve solo i turisti e qualche sventurato non ancora addentro alla vita della città. C’è speranza….

  11. @lorena
    Mi permetto solo di puntualizzare – essendo a conoscenza della questione – che la causa di Sala Borsa a Bologna non è affatto conclusa e un solo pronunciamento, ad oggi, è stato favorevole ad Edison. Che, pertanto, ancora non ha preso un solo quattrino. La questione è aperta e certo complessa; la distribuzione delle responsabilità è un argomento che non possiamo certo sviscerare nei commenti di un post che d’altro tratta, ma la posizione più instabile mi pare proprio quella di Edison.
    Che, poi, dietro questo franchising, ci sia una proprietà piuttosto discutibile, è argomento che mi trova assai d’accordo e partecipe, purtroppo…

  12. @luca
    Mi scuso, ma su sala borsa avevo altre informazioni.
    Ribadisco solo che non credo che la questione trattata su questo post sia però così distante dalla questione della proprietà dell’edison.

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