#SAVE 194, ANCHE DOPO IL 20 GIUGNO

E’ bene ripetere che la difesa della legge 194 andrà oltre il 20 giugno, data in cui alcuni punti della legge saranno all’esame della Corte Costituzionale.
E’ bene ricordare che è l’obiezione di coscienza a impedire che la legge venga applicata e che le donne possano ricorrere all’interruzione di gravidanza, come è loro diritto, nei tempi indicati, e non dopo lunghissime attese dovute all’esiguo numero di ginecologi non obiettori.
E’ bene ripetere che la questione dell’obiezione di coscienza riguarda anche la contraccezione d’emergenza.
E’ bene non dimenticare i dati. L’associazione Vita di donna ci dice che nel 50,9% dei casi il medico dice “no” alla richiesta di prescrizione della pillola del giorno dopo, e sono soprattutto i medici del pronto soccorso (34%), della guardia medica (30%), dei consultori (25%) e di medicina generale (11%) a rifiutare la richiesta. Così, in Italia ricorre alla contraccezione di emergenza solo il 2,5 per cento delle donne tra i 15 e i 49 anni, con un dato che è tra i più bassi in Europa.
E’ bene ricordare che l’osteggiatissima pillola RU486 viene somministrata (a causa di una forzata interpretazione della legge 194 da parte del ministero della Salute) solo con ricovero ordinario obbligatorio e non in day hospital. Tutte le regioni italiane, tranne Emilia Romagna e Toscana, adottano i tre giorni di ricovero: penalizzando, si legge nel Rapporto Ombra Cedaw, le minorenni, le lavoratrici precarie, le straniere (soprattutto le badanti che non possono permettersi i tre giorni di ospedalizzazione e dunque ricorrono all’aborto chirurgico, per il quale sono previste solo poche ore in ospedale).
E’ bene ricordare che gli aborti clandestini sono passati da circa 55.000 mila del 1988 agli oltre 77.000 del 2007.
E’ bene andare indietro nel tempo.
Agosto 2009. Il Cardinal Bagnasco dichiara: “E’ auspicabile che l’obiezione di coscienza nata da profondi convincimenti cresca ancora, sia come dato in sé, sia come testimonianza per l’opinione pubblica sulla persistenza di una consapevolezza profonda”.
Ottobre 2009. Il segretario generale della Cei, Monsignor Mariano Crociata, ribadisce che “l’obiezione di coscienza è anche un diritto che deve essere riconosciuto ai farmacisti permettendo loro di non collaborare direttamente o indirettamente alla fornitura di prodotti che hanno per scopo scelte chiaramente immorali come l’aborto e l’eutanasia”.
Salto in avanti.
Febbraio 2012. Convegno L’obiezione di coscienza come diritto umano. Riporto dalle cronache, “ll prof. Robert Royal, presidente del Faith and Reason Institute di Washington ha offerto la sua riflessione sull’attacco dell’amministrazione Obama non solo ai diritti della coscienza ma anche alla libertá religiosa come stabilita nel primo emendamento della Costituzione americana. L’accademico ha spiegato come Obama stia facendo cose mai viste nella storia americana, non rispettando la libertà dei cittadini e imponendo forme di tassazione obbligatorie, come l’assicurazione sanitaria che paga anche le pratiche e le sostanze abortive.
Al Convegno, sono intervenute anche le onorevoli Paola Binetti ed Eugenia Roccella.
La Binetti ha chiesto una riflessione sulla difficoltà dei politici cattolici di fronte a leggi che violano i diritti della persona e che favoriscono la disgregazione della famiglia.
A questo proposito ha criticato la recente disposizione che riduce i tempi per il divorzio.
La Roccella ha parlato di procedure che non passano in Parlamento e che vanno nella direzione di favorire politiche penalizzanti per la famiglia naturale, come per esempio la possibilità di utilizzare il cognome dei padri non naturali per i figli di famiglie separate”.
Mi fermo, per ora.
Operativamente: su Facebook c’è un evento, #save194, dove si discute anche di iniziative locali da intraprendere il 20 giugno.
Questo pomeriggio, a Roma, conferenza stampa della Laiga, che fornirà nuovi dati.
Andiamo avanti.

10 pensieri su “#SAVE 194, ANCHE DOPO IL 20 GIUGNO

  1. Di fatto in Toscana solo Pontedera somministra ambulatoriamente RU486. Almeno queste sono le notizie che sono riuscita a reperire, prima c’era Siena ma ha sospeso il servizio. Se non mi è sufggito qualocsa, quindi molto fumo negli occhi 🙁

  2. “gli aborti clandestini sono passati da circa 55.000 mila del 1988 agli oltre 77.000 del 2007.”
    Ma allora sono clandestini come si sa?
    Ve l’ha detto un uccellino?
    O lo Spirito Santo visita anche le femministe?
    🙂

  3. @Valter Binaghi: capisco che si faccia fatica a crederci e premetto che in genere le stime su fenomeni sommersi vanno considerate con molta prudenza, ma esistono metodologie statistiche per indagare anche ambiti così sensibili. E’ difficile, ma si può fare. Nello specifico, non so quanto il dato sia affidabile perché non conosco l’indagine, ma è sbagliato escluderne in linea di principio la fattibilità.

  4. Caro Valter, ce l’ha detto lo stesso uccellino che ci sta dicendo che del tuo commento si poteva anche farne a meno. Il lavoro di Loredana merita rispetto.

  5. Anch’io merito rispetto.
    Ho sollevato il dubbio su come si possano quantificare gli aborti clandestini e nessuno mi ha risposto. Uno dice che è difficile ma chi ci sa fare può. L’altra mi zittisce. Grande dialettica, e dovizia di argomenti.

  6. @Valter Binaghi: tu che sei prof di filosofia ce la fai a spiegarmi l’incompletezza della logica secondo Godel in un post? Fallo, e sarai un divulgatore più bravo di quanto riesco ad essere io con la mia materia.

  7. @Valter: ti assicuro di sì. Non per i metodi in sé, ma per la giustificazione logica ed empirica di tutti gli accorgimenti che conferiscono validità ai dati. E non avrebbe senso parlare di metodi senza dare conto di ciò che ne garantisce la validità.

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