QUEL CHE E' SUCCESSO A TORINO

Cose che ho visto. Decine e poi centinaia di poliziotti in tenuta anti-sommossa che raggiungevano l’ingresso di piazza Vittorio a Torino alle otto e mezza del 1 maggio, mentre prendevo un caffè al bar Elena. Decine e poi centinaia di persone di tutte le età, vecchi, bambini, con cani al seguito, con bandiere, abbracciati, per mano, con il giornale sotto il braccio, con gli smartphone. Cose che ho visto. Due ali di ragazze e ragazzi inseguiti e picchiati mentre il gruppo de L’Altra Europa con Tsipras che reggeva lo striscione di testa era intrappolato fra un pulmino e un’automobile. Cose che ho visto. Persone di tutte le età schierate su via Po, a cantare e applaudire. Cose che non leggerete altrove: quelle scritte da Laura Orsucci, referente regionale Piemonte per Tsipras, che ha visto e raccontato. Qui:
“Piazza Vittorio Torino – il corteo si sta formando, davanti a noi gli studenti e prima ancora lo spezzone del PD, con il suo servizio d’ordine. Arriva Esposito, noto esponente del PD Sì Tav. E’ contestato dai manifestanti al grido di “Fuori Esposito dal corteo”, grida e null’altro; si fronteggiano studenti e manifestanti con servizio d’ordine del PD, improvvisamente arrivano i celerini, s’infilano caricando i manifestanti. Si susseguono cariche, come le fotografie e i video dimostrano, manganellate e aggressioni, violenze gratuite di poliziotti a manifestanti. Fotografie dimostrano l’aggressività dei poliziotti su persone cadute a terra nella fuga dalla carica. Dai manifestanti altre grida e slogan ancora più forti contro la polizia, toni ancor più accesi per le cariche e per i fatti dei giorni scorsi (gli applausi di Rimini agli assassini di Federico Aldrovrandi), e arrivano altre cariche. Più volte siamo arretrati anche noi con lo striscione per evitare i manifestanti in fuga davanti a noi. Un nostro compagno colpito da una manganellata gratuita in testa, mentre aiutava un compagno caduto in una carica. Lungo il corteo altre violenze ingiustificate: un manifestante ha ricevuto un ceffone immotivato da un poliziotto in borghese della Digos solo per aver contestato la violenza gratuita che era in atto; manganellate, cariche e scontri anche in altri punti del corteo.
Cariche a parte, a Torino L’altra Europa con Tsipras c’è; macchina rossa fiammante carica di bandiere, una bellissima coreografia di con una palla enorme che rappresenta “L’Europa dei diritti, dell’occupazione, dell’ambiente…” che schiaccia tre pipistrelli, l’Austerity, il Fiscal Compact e la Troika; tante palline colorate distribuite ai bambini per colpire i pipistrelli cattivi, tutto al suono di tamburi; festa, gioiosità e musica.
Dietro alla coreografia, lo striscione L’altra Europa con Tsipras, “Prima le persone, prima il lavoro: no a Jobs Act, Precarietà e Austerity”, con Marco Revelli, Paolo Ferrero, Ezio Locatelli, i candidati tra cui Loredana Lipperini, Alessandra Quarta, Argyrios Panagopoulus, Carla Mattioli, e tanta, tanta gente; tante bandiere, tante pluralità che si riconoscono nella lista Tsipras per un’altra Europa. Insieme, finalmente insieme tante identità di sinistra per una prospettiva comune. Questa è la strada giusta in cui tutti noi crediamo! Televisioni e giornalisti ci hanno filmato, fotografato e intervistato; chissà se pubblicheranno un servizio? Ci credo poco, purtroppo.
L’arrivo in piazza San Carlo è trionfale con applausi della gente ai lati del corteo. Benissimo così; una bella giornata nonostante tutta la inaudita violenza; le tensioni sono alte, a Torino in particolar modo. Ma sbagliano i giornali e le Tv con le loro dis-informazioni strumentali che parlano solo di violenze per incolpare sempre i soliti, cosiddetti antagonisti cattivi e violenti; basta! il corteo è stato per la maggior parte pacifico e senza grandi intoppi e la violenza dei poliziotti è stata gratuita, arrogante, aggressiva e ingiustificata, incredibilmente gratuita, arrogante, aggressiva e ingiustificata: io c’ero e ne sono testimone”.

6 pensieri su “QUEL CHE E' SUCCESSO A TORINO

  1. che poi, gettati al mare i pregiudizi e guardata in faccia la realtà, mi pare che in questo e molti altri casi del presente, visti e considerati gli interlocutori, non si possa nemmeno puntare tanto sul potere taumaturgico e pacifista della parola

  2. Il male NON PASSERA’ se a lui si contrapporrà il valore dell’impegno fatto responsabilità di coraggio. Grazie per questa testimonianza di “contrari”.Evviva il Primo Maggio,Mirka

  3. Loredana, si tratta del famoso effetto Fabrizio a Waterloo, quando si è in mezzo ai fatti, allora se ne coglie solo una parte e si perdono aspetti importanti. Questo è quanto mi pare le sia accaduto giovedì scorso a Torino.

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