L’Italian Book Challenge, non ne faccio un mistero, mi piace moltissimo e ne ho già parlato in altre sedi. Per esempio, domenica scorsa su Repubblica, nella rubrica che vi ripropongo:
“Ci sono lettori e lettori. Ci sono quelli che usano solo occasionalmente la rete e traggono spunto, per scegliere un libro, da un circolo di lettura o da qualche trasmissione televisiva. Ci sono i tecnoappassionati che usano facebook, twitter, Periscope, blog per scambiarsi pareri. Ci sono quelli che si fidano solo del proprio libraio preferito. E, naturalmente, ci sono lettori che utilizzano tutte le opzioni precedenti. Si rivolge a ognuno di loro il nuovo gioco di promozione della lettura ideato da una rete di 34 librerie indipendenti italiane: si chiama Italian Book Challenge, si segue via Facebook e via Twitter (hashtag #IBC), si deve a un’idea della Libreria Volante di Lecco e parte il prossimo venerdì, 12 febbraio. Funziona così. Si invitano i lettori a leggere 50 libri in un anno (giova ricordare che i lettori forti in Italia, quelli da un libro al mese, sono il 14,3%?): ogni acquirente riceverà una cartolina con 50 categorie di libri. Per ogni acquisto in una delle librerie aderenti, un timbro sulla casella corrispondente. L’elenco è ampio: un classico, un saggio, una raccolta di racconti, un graphic novel, un horror, e così via. A caselle ultimate, e non oltre il 17 giugno, si riconsegna la cartolina. Sabato 18 giugno, ogni libreria indipendente eleggerà un vincitore locale: vince chi ha più timbri. Ma non è finita: continuando ad accumulare timbri, e dunque letture, si arriva fino al 3 dicembre con la proclamazione del vincitore nazionale che riceverà un volume da ognuna delle librerie partecipanti. Sembra bellissimo2.
In realtà, data anche l’alta partecipazione, la data di inizio slitterà ai primi di marzo, ma va benissimo così.
Perché mi piace? In primo luogo, perché è vitale che le librerie indipendenti facciano rete, e che si uniscano in un progetto comune. In secondo luogo, perché il gioco stimola la curiosità dei lettori – o almeno è quello che mi auguro – verso generi letterari che forse non avrebbero frequentato. In terzo luogo, perché sarà anche vero che si rivolge ai lettori forti, ma non è escluso che la modalità stessa del progetto coinvolga anche quelli fievoli. In quarto, perché è bello giocare con i libri. In quinto, perché siamo d’accordo sul fatto che leggere non è faccenda quantitativa, ma indirizzarsi verso strade non battute può solo far bene.
Detto questo, ho pensato di dare il mio piccolo contributo riempiendo le caselle delle categorie. Ovvero, quello che consiglierei io – non richiesta – ai partecipanti.
1. un libro vincitore di un premio nazionale
Menzogna e sortilegio di Elsa Morante (vinse il premio Viareggio ex aequo con I fratelli Cuccoli di Aldo Palazzeschi)
2. un libro pubblicato da una casa editrice indipendente
Gli anni di Annie Ernaux, L’Orma (ok, era facile)
3. un libro per young adults (11-19 anni)
It di Stephen King (anche questa era facile e, lo so, non è dichiaratamente un libro per young adults. Questo è il bello)
4. un classico che avresti dovuto leggere alle superiori
L’uomo senza qualità di Robert Musil.
5. un libro ambientato nella tua regione
Giù la piazza non c’è nessuno, Dolores Prato (scegliendo la regione elettiva, le Marche)
6. un saggio
Critica della vittima, Daniele Giglioli, Nottetempo
7. un libro ambientato in America
Le figlie degli altri, Richard Stern, Calabuig (l’ultimo che sto leggendo, o non ne uscivamo più)
8. un libro che non superi le 150 pagine
Il dio del massacro, Yasmina Reza, Adelphi (ne ha 91 e vale la pena, in tempi di discussione sulla famiglia)
9. una raccolta di racconti
Tutti i racconti, Katherine Mansfield
10. un libro dal quale è stato tratto un film (o ne sarà quest’anno)
22/11/63 di Stephen King (giuro che mi fermo a tre citazioni del nostro)
11. un libro che ti è stato consigliato da una persona che hai appena incontrato
Città in fiamme di Garth Risk Hallberg, Mondadori.
12. un libro che puoi finire in un giorno
Nemesi di Philip Roth, Einaudi
13. un libro che abbia almeno 100 anni più di te
I Buddenbrook di Thomas Mann
14. un libro di oltre 600 pagine
Infinite Jest, di David Foster Wallace
15. un libro scelto dal tuo indie libraio di fiducia
Chi di noi, Mario Benedetti, Nottetempo
16. un romanzo di fantascienza
La mano sinistra delle tenebre, Ursula K.Le Guin
17. un libro che ti è stato consigliato da un membro della tua famiglia
La ferocia, Nicola La gioia (l’avevo già letto, ma un membro della mia famiglia l’ha appena finito con grande soddisfazione)
18. un graphic novel
Tutta la serie di Stranger in Paradise di Terry Moore, Bao Publishing (non è esattamente un graphic, lo so, ma merita)
19. un libro pubblicato nel 2016
La rancura, Romano Luperini, Mondadori
20. un libro il cui protagonista svolge il tuo stesso lavoro
L’ombra dello scorpione, di Stephen King (d’accordo, non è il protagonista, ma il conduttore radiofonico ribelle – che nel film è femmina ed è Kathy Bates – è meraviglioso)
21. un giallo
La cavalcata dei morti, Fred Vargas
22. un libro con la copertina blu
La bussola d’oro, Philip Pullman
23. un libro di poesia
Tutte le poesie di Franco Fortini (facile pure questa)
24. il primo libro che vedi entrando nella tua libreria preferita
Amica della mia giovinezza, Alice Munro (ho mentito, è quello che vorrei vedere tra i primi)
25. una biografia o autobiografia
L’impostore di Javer Cercas (quasi una biografia, quasi)
26. un libro che ti faccia ridere
Paura di volare, Erica Jong (fa “anche” ridere, e comunque mi ha fatto “anche” ridere molto)
27. un libro ambientato su un’isola
Battle Royale, di Koushun Takami
28. un libro che hai sempre voluto leggere (e non l’hai mai fatto)
La storia di Genji, di Murasaki Shikibu, traduzione italiana a cura di Maria Teresa Orsi, Einaudi
29. un libro basato su una storia vera
American Tabloid, James Ellroy
30. un libro che racconta di un fallimento
Ultimo parallelo, Filippo Tuena
31. un libro che parla di libri
Fahrenheit 451, Ray Bradbury (era facile)
32. un libro che abbia per protagonista un animale
Il ciclo dei sogni di H.P.Lovecraft (I gatti di Ulthar, in particolare)
33. un libro scritto da un autore africano
Dovremmo tutti essere femministi, Chimamanda Ngozi Adichie
34. un epistolario
Epistolario 1769-1782, Louise D’épinay, Ferdinando Galiani, Sellerio
35. un illustrato (anche per bambini)
Fiabe e storie di Hans Christian Andersen con le illustrazioni di Fabian Negrin, Donzelli
36. un libro horror
Nel bosco di Aus, Chiara Palazzolo, Piemme
37. il primo volume di una saga
Non mi uccidere, Chiara Palazzolo, Piemme
38. un romanzo sulla musica
Doctor Faustus, Thomas Mann
39. un romanzo sull’arte
La doppia vita di Vermeer, di Luigi Guarnieri
40. un libro che abbia come protagonista una donna forte
L’arte della gioia, Goliarda Sapienza
41. una saga famigliare
Lessico famigliare, Natalia Ginzburg
42. un libro ambientato in sud America
2666, Roberto Bolaño.(non è PROPRIO Sud America, ma ci tenevo troppo)
43. un libro di un autore italiano
Dissipatio H.G., Guido Morselli
44. un libro basato su una favola
Pinocchio, un libro parallelo, Giorgio Manganelli
45. un libro che parli di sport
La solitudine dell’ala destra, di Fernando Acitelli
46. un libro che racconti un viaggio
Cuore di tenebra, Joseph Conrad
47. un libro per bambini scritto in stampatello
Tutta la collana C’era una fiaba di EL, a piacimento
48. un libro che parla di follia
Don Chisciotte di Cervantes, che altro?
49. un libro che parla di matematica
Almanacco del giorno prima, Chiara Valerio
50. un romanzo di formazione
Harry Potter. Tutto.
Tutti i lettori , sia quelli forti sia quelli fievoli, hanno uno scheletro nell’armadio. Se leggono da tanto, da sempre, gli scheletri sono tanti da non potersi contenere nemmeno in quel posto virtuale dove Neo pescava le armi in Matrix. Io NON sopporto la parola famigliare. Non credevo sarei riuscito a dirlo e scriverlo senza passare x anni di terapia, ma ora mi sento + leggero, come ieri sera quando ho pagato una bottiglia di birra ad una signora che poteva permettersi solo una lattina, sebbene stesse cercando credito in una latteria dove era conosciuta. Da decenni mi imbatto nel libro della signora Ginzburg – la prima volta era uno estratto in una antologia – e tutte le volte distolgo lo sguardo e penso che a casa mia il lessico può essere – accidenti, no – deve essere familiare. Non accetterei la variante gi-elle nemmeno se Nando Gazzolo in sogno mi leggese tutto il libro. Nonono.
Kurtz probabilmente pensava a quello quando parlava di orrore in Cuore di Tenebra. Capisco e partecipo al suo disorientamento.
Iniziativa interessante, ad ogni modo.
Che bello! Provo a farlo anche io, nel mio microscopico! ^_^
come se la gente non avesse già una wish list già troppo lievitata 🙂 vediamo di leggerne un po’
Non vedo i Wuming. Avete litigato?
Mi sono iscritta a IBC presso Modusvivendi. Oltre ai preziosi consigli del mio fantastico libraio , terrò conto della preziosa lista che hai postato. Raggiungere l’obiettivo è difficile, ma tentare non nuoce anzi… Grazie!
Ah Loreda’, o sei nata negli anni 2000 e sei parecchio precoce o al numero 13 c’è un errore.
Comunque l’iniziativa mi sembra una presa in giro, mi immagino già quanti invogliati alla lettura da una competizione in cui ti chiedono di leggere un libro con la copertina blu e il primo visto in libreria. Parteciperanno solo persone che già leggono molto, le librerie aderenti aumenteranno le vendite (di una percentuale scarsa, visto che non ci saranno certo orde di partecipanti) e come al solito le statistiche di lettura non miglioreranno per il semplice fatto che ogni nuova iniziativa riesce nella non facile impresa di essere peggiore della precedente.
I Buddenbrook è del 1901. In effetti ha ragione, io sono del 1956. 🙂 L’iniziativa, per quanto mi riguarda, non è una presa in giro. Ma ognuno ha la sua opinione. Grazie per la solerzia, mi immagino più giovane di quanto sono in realtà. Perdoni il vezzo femminile.