STICKO

Se oggi cercate “Sticko” su Wikipedia, vengono fuori parecchi graziosi risultati che riguardano adesivi e simili. Memoria breve, si sa. Era, invece, un racconto di Gabriella Ambrosi pubblicato nel 2009 in Gran Bretagna e in seguito in molti altri paesi, fra cui anche l’Italia, che faceva parte dell’antologia Freedom di Amnesty International: un racconto per ogni articolo della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo.
Sticko, scritto per l’articolo contro la tortura, si ispirava all’orrore della caserma Bolzaneto a Genova nel 2001 ed è stato nominato per il Pushcart Prize 2015 dalla rivista “The Atlas Review”.
Nella prefazione a quel racconto, Gabriella Ambrosi scrisse:
“A volte, gli scrittori hanno paura di sapere quello che è inevitabile: che l’arte “pura” non esiste. Nessuno di noi è puro o innocente: ogni parola che ha potere immaginativo produce cultura, e la cultura produce comportamenti.”
Credo che dovremmo pensarci un po’ più frequentemente, noi tutti, prima di avvitarci in discussioni che riguardano il nostro mestiere, il nostro ambiente, il chi siamo e cosa vorremmo, e i clan e le liti interne e che noia e appunto. La cultura produce comportamenti. Stamattina mi chiedo quali comportamenti ha prodotto in questi vent’anni. Ma ci torno domani.

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