LA LETTERATURA OGGI E LA VIA DI ISMAELE

“Che ci piaccia o no, i miti persistono, fuori e dentro di noi, perché è solo attraverso le narrazioni che l’umanità racconta se stessa e prende coscienza della propria esperienza storica.
Quello che allora ci serve è imparare a mettere in crisi i miti con altri miti, a intervenire nella trama, rompendone l’apparente coerenza, provocando cortocircuiti di senso. Bisogna ricomporre i miti affinché il nostro fare vada a buon fine: scoprire una via alternativa da Camelot a Damasco, e da Damasco a qualunque altro luogo.
Forse è la via di Ismaele. Non più che un sentiero, o una linea di orme che si perde nel deserto, dove il primogenito di Abramo venne abbandonato al proprio destino insieme a sua madre Agar. E’ la via attraverso la Terra Desolata, o l’oceano del tempo presente, se si preferisce. Possiamo percorrerla aggrappati a una bara galleggiante, proprio come l’altro Ismaele, il protagonista di Moby Dick, nella scena finale del romanzo. Quella cassa da morto si trasforma in scialuppa, con la quale diventa possibile tracciare nuove rotte e navigare attraverso l’arcipelago delle mille isole e oasi che ancora alludono a un’altra possibilità del mondo. E’ questo il viaggio, è questa l’impresa, che oggi abbiamo bisogno di raccontare.”
(Wu Ming 4, L’eroe imperfetto)

Ripensavo a queste parole, ieri, sul treno che mi riportava a Roma dopo la premiazione dello Strega giovani a Napoli, gli occhi pieni delle meraviglie del Mann.
Mi sono chiesta, e mi chiedo, come stiamo cambiando, noi che siamo con i libri in modi vari, leggendoli, scrivendoli, parlandone. Mi sono chiesta, e mi chiedo, come stiano cambiando i testi: perché stanno cambiando moltissimo, e non è solo invocando il ritorno al passato o la sanzione e l’attenzione della critica che muteremo rotta. Ne parlerò diffusamente, per ora mi limito a dire che forse, sia detto umilmente, non è agitando le nostre certezze, forti di una loro presunta immutabilità, che renderemo un buon servizio alla letteratura o alla narrativa o a quel modo di essere insieme attraverso le parole a cui siamo abituati da millenni. Forse dovremmo cercare la via di Ismaele, e quanto meno vederle, quelle rotte.

Caro commentarium, il blog si ferma fino a lunedì. Da domani a domenica sarò a Capraia per la prima edizione del Premio Letterario Internazionale del Mare Piero Ottone, che ho l’onore di presiedere e che vi racconterò. Da lunedì sono a Fahrenheit. Nel frattempo, cerchiamo la via.

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