ANGELUS NOVUS

Per due anni consecutivi, Istat e Inps ci hanno ricordato che i pensionati italiani sono i più poveri d’Europa.  L’argomento del giorno sono le lacrime di una ministra. Lascio la parola a Walter Benjamin.
“Ha il viso rivolto al passato. Dove ci appare una catena di eventi, egli vede una sola catastrofe, che accumula senza tregua rovine su rovine e le rovescia ai suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e ricomporre l’infranto. Ma una tempesta spira dal paradiso, che si è impigliata nelle sue ali, ed è così forte che egli non può più chiuderle. questa tempesta lo spinge irresistibilmente nel futuro, a cui volge le spalle, mentre il cumulo delle rovine sale davanti a lui al cielo”.

69 pensieri su “ANGELUS NOVUS

  1. No Loredana, la questione non sono le lacrime della Fornero, ma la potenziale illiquidità di tre grandi banche: Monte dei Paschi di Siena (colonizzato e distrutto dai “capitani coraggiosi” cari a D’Alema), il Banco Popolare e Unicredit. Lì dentro hanno i risparmi molti Italiani e sono risparmi in pericolo. Dobbiamo purtroppo aggiungere che con molte banche altri Italiani (giovani coppie in maggioranza) hanno un mutuo in EURO e se salta la nostra partecipazione alla moneta unica e torniamo alla lira costoro saranno rovinati. Le lacrime della Fornero?

  2. Le lacrime sono state l’argomento principe di Twitter ieri sera e l’apertura di molti giornali on line (e off line si dà largo spazio alla cosa). La manovra sulle pensioni è iniqua, come sottolinea Susanna Camusso, con assai minore spazio rispetto, ancora una volta, alla nota di costume. Che non è certo al centro del mio interesse, evidentemente.

  3. Non deve sfuggire MAI a qualsiasi considerazione che siamo sul ciglio di un abisso e solo attraverso iniqui e dolorosi compromessi si può mantenere uno straccio di speranza e quella che è allo stato delle cose l’unica maggioranza plausibile. Forse è immaginabile un voto anticipato che consegni una sinistra forte, unita e pronta a riforme impopolari? La destra è ancora in mano a Berlusconi e cade a pezzi…. Dove sono le alternative all’attuale non esaltante situazione?

  4. e siamo sempre nella cultura e nella società dell’apparire.
    io non voglio giudicare, con le persone deboli ci lavoro e vi assicuro che si tocca con mano l’aumento delle nuove povertà. Voglio vedere cosa questa manovra porterà..io sono ignorante e non capisco molto..
    le lacrime possono voler dire molte cose anche non negative. sicuramente personali che non toccano lItalia….a mio modesto parere.

  5. Credo che spetterebbe alla politica di mostrare le alternative. Le ragioni dell’economia, senza la politica, sembrerebbero quelle previste dalla manovra. Ma la politica c’è eccome, e detta legge. La legge in vigore dice che i poveri e i deboli vanno massacrati e che i ricchi, i forti, i dominatori e i potenti salvaguardati. Per questo quella che opportunamente definisci “nota di costume” non mi dice niente di più del fatto che anche in questo caso le donne vengono messe in ridicolo. Avete notato che Fornero non era a conoscenza del fatto che l’indicizzazione delle pensioni riguardava “soltanto” quelle al di sopra dei 960 euro e che lei l’apprendeva da un presidente che, oltretutto, la esortava a riprendersi : commuoviti ma correggimi. Correggere cosa?

  6. Sì, penso che a molti sia venuto da piangere sentendo di questa manovra così sbilanciata…Mi pare che l’unica voce soddisfatta sia quella di Confindustria. Per rispondere a Sakura, argomentazioni secondo me condivisibili sulle possibili misure alternative che rendessero la manovra più equa si trovano, per esempio, nell’articolo di Massimo Giannini su Repubblica, “Molte tasse poca crescita”
    http://www.repubblica.it/economia/2011/12/05/news/molte_tasse_poca_crescita-26099701/?ref=HREA-1

  7. Allora se a nessuno interessano le lacrime non parliamone. La Camusso ha in mente interventi che producano la stessa quantità di cassa effettiva e non potenziale? Detti interventi, se mai li ha pensati, cosa di cui dubito visti i trascorsi di tutte e tre le confederazioni, sono plausibilmente sostenibili da una maggioranza? Intanto grazie alla manovra ingiusta lo spread scende e sono interessi che lo stato non deve pagare e, piaccio o meno, sono soldi per asili, scuole, ospedali, ecc. Se gli interessi sui titoli di stato vanno fuori controllo le classi più deboli saranno colpite con ben maggiore violenza rispetto a quanto farà l’attuale manovra (che non è un gioiello di giustizia e stimolo alla crescita).
    Emerge inoltre un fattore da non dimenticare: la sovranità limitata del nostro paese di fronte al Fondo Monetario Internazionale (i cui commissari sono attivi ora e lo sono dalle ultime settimane del governo Berlusconi) e alla Banca Centrale Europea. Siamo nei fatti commissariati.

  8. intanto bisognerebbe uscire dall’equivoco che nasce dalla commistione della spesa sanitaria con quella delle pensioni.Quest’ultima non è la causa della voragine del bilancio statale ma vive su un certo equilibrio dato dal fatto che spesso partono persone che dopo aver versato per una vita contributi non hanno dei soggetti indicati dalla legge come destinatari di una reversibilità,anche grazia a forze più o meno religiose che hanno vinto la loro battaglia sui Dico.E questo Passera dovrebbe saperlo
    http://www5.plala.or.jp/ces-inter/MyFavorite/El-Cant-dels-Ocells.mp3

  9. E’ probabile che la improvvisa labilità della ministra sia dovuta a stress sovrapposto a febbre, influenza, che ne so… Chi diventa irritabile, chi più labile, ecc. Ecco, io ci ho visto stress, e subito ho pensato che era una bella ghiottoneria per i media! Sono una dei deboli toccati…ma non so ancora cosa implicherà veramente, e soprattutto chi si considererà debole quanto me pur in situazione ben differente. Spunteranno nuovi deboli?

  10. Ottimo articolo di Giannini, grazie lo condivido, così come quello di ieri di Alesina e Giavazzi sul Corriere: http://www.corriere.it/editoriali/11_dicembre_04/alesina_giavazzi-presidente-cosi-non-va_0205d1da-1e50-11e1-b26c-4b15387dad1c.shtml anche se sull’IRPEF è datato.
    La manovra è deficitaria in tema di sviluppo e può essere migliorata come equità, ma FMI e BCE impongono comunque scelte spiacevolissime e vista la congiuntura economica di recessione mondiale, non vedo molti margini di manovra.
    Forse uno sforzo può essere fatto in Parlamento per migliorarla, ma attenzione ai titoli di stato: sono la nostra spada di Damocle e se stamane lo spread si è raffreddato questo ci suggerisce chi controlla effettivamente le leve del potere. Non sono Casini, Berlusconi o Bersani, ma BCE, FMI, Germania e Francia….

  11. per zauberei:
    appunto, si è suicidato!
    Vuoi forse dire: è un fallito? Oppure, vogliamo vedere in quali condizioni era.
    Che vuoi dire: mangia la minestra o salta dalla finestra?
    Grazie,
    forse salteremo in un momento di poca difficile lucidità.
    Da un’altra vera fallita che non riesce proprio a capire perchè questo è l’unico mondo possibile. Non ci sto, seppur disperata, continuo a dire che non lo è.
    P.S sulle lacrime non mi esprimo perchè la disperazione potrebbe divenire rabbia incontrollabile.

  12. Loredana,
    non mi pare che, per una volta, i media si siano fermati alle lacrime. Gli approfondimenti di contenuto ci sono, un po’ ovunque, ognuno col suo taglio, ma ci sono. E le discussioni on line che entrano nel merito pure.
    Certo, le prime pagine hanno tutte la Fornero in lacrime, ma è normale, s’è visto di peggio (da Sara Scazzi a cose analoghe). Certo, anche in rete c’è chi dice sciocchezze, ma accade sempre.
    Ho provato a mettere ordine qui:
    http://giovannacosenza.wordpress.com/2011/12/05/le-lacrime-di-elsa-fornero-significati-reazioni-e-automatismi-mediatici/
    Non amo citarmi, né linkare il mio blog, ma è troppo lungo riscrivere alcune cose in un commento. Ciao a tutti/e.

  13. Analisi, come sempre, impeccabile. Ma, Giovanna, quel che temevo è avvenuto: or ora si sta celebrando il “femminile politico” (da parte femminista) solo per le lacrime, precisando che della manovra ci si occuperà poi. Ecco la trappola. Scattata, puntualmente.

  14. Belli e condivisibili gli argomenti di Gilioli, ma chi li approverebbe? Quale forza politica potrebbe farlo fra quelle ora presenti nell’arco Costituzionale?
    Forse sfugge la questione TEMPO. Se non si agisce in fretta con gli attuali rendimenti sui titoli di stato saremo presto rovinati e rovinate saranno anzitutto le classi più deboli. Tassare l’ICI sui beni ecclesiastici? Non avrebbe la forza di farlo nemmeno Bersani con una maggioranza Bulgara (che non ha).
    C’è una bella parabola di Buddha che ben riassume quel che intendo dire:
    http://users.libero.it/aetos/scrivere/209.htm

  15. @giovanna cosenza.
    invece grazie. conoscere un posto di “pensiero” di donne intelligenti per me, che non sono del settore è sempre un arricchimento.
    Non lo vedo in questo contesto un atto presuntuoso.

  16. appena mi si sistema la connessione mi vado a leggere il link di giovanna cosenza.
    Detto questo, purtroppo non si può sottovalutare l’enormità dei titli di stato in scadenza in febbraio – marzo 2012.
    Scadenze di portata devastante nel caso in cui gli spread dovessero restare alti. Oggi sono appena appena affrontabili, ma dovessero toccare nuovamente i livelli di pochi giorni fa non ci sarà più nulla da discutere: il default è una realtà vicinissima.
    Alcuni provvedimenti erano non solo impopolari ma anche inevitabili, nonsotante questo si poteva fare meglio sotto molti punti di vista.

  17. Nel mio essere naif e pessimista, ritengo che si poteva e doveva fare diversamente. Seguite i tweet di Loretta Napoleoni, che ne sa molto più di me in materia, e seguite il suo sconcerto. Da economista. Anche pessimista. Non naif.

  18. @sakura: tassare i beni ecclesiastici non sarebbe sostenuto dai partiti, ma di sicuro dalla stragrande maggioranza, oltre l’80%, degli italiani, sempre piu’ irritati in proposito.
    Se i partiti provassero a rifiutarsi, in nome dei poteri forti che li sostengono, sanno che i loro stessi iscritti e votanti si rivolterebbero contro di loro in massa, soprattutto se cio’ avvenisse, come avviene, in concomitanza con dolorosissimi assalti ai gia’ precari portafogli, in un clima di incertezza e poverta’ crescente.
    Non possiamo considerare cio’ che avviene la’ dentro, nel Parlamento, come rappresentativo di un qualcosa nel Paese, perche’ non lo e’ piu’ da tempo, ormai. Sono arroccati disperatamente nel loro fortino, per difendere i personali privilegi, ma non hanno piu’ nulla a che fare con i cittadini.
    Contano cosi’ poco, sanno fare cosi’ poco, che gli stessi poteri forti internazionali che li comandavano, stufi di non veder eseguiti i propri ordini in seguito a pasticci corporativi, personalismi soprattutto di uno ma non solo, ed evidente incapacita’, hanno deciso di far da soli attraverso i tecnici.
    E cio’ e’ avvenuto a seguito di episodi come i referendum, che hanno dimostrato chiaramente come questa classe politica non avesse il controllo del Paese. Tutti contavano sul non raggiungimento del quorum, la sorpresa, quando sono passati concetti contrari ai programmi del liberismo, ha fatto si’ che si corresse rapidamente ai ripari.
    Ammaestrati ai “pericoli” della democrazia, (i pericoli che non si faccia cio’ che banche, finanza ed economia hanno decretato) in Grecia hanno fatto in fretta a cambiar governo, tecnici anche qui, non appena Papandreu ha avuto un soprassalto annunciando un referendum.
    D’altra parte vedremo come se la caveranno i tecnici se rifiuteranno il dialogo con i movimenti, le forze sociali attive, le nuove tendenze dell’impegno civile. E’ l’unica scommessa.
    Certo, a meno di una pressione popolare inaudita, difficile aspettarsi leggi che intacchino qualsivoglia privilegio, men che mai del Vaticano.
    Ma i partiti, soprattutto i loro esponenti parlamentari, sono morti che camminano e le loro esternazioni e prese di posizione servono solo a far credere, prima di tutto a loro stessi, di essere ancora vivi.
    Alla prova della discussione parlamentare vedremo quanto sia manfrina, sceneggiata dovuta, e quanto reali spazi di manovra rimasti.
    Ci aspettano, come dicevano i cinesi in una famosa maledizione, “tempi interessanti”.

  19. @Giulia: assolutamente no. THERE IS ALTERNATIVE (e ci vuole anche l’urlo, ogni tanto)
    Le misure “impopolari ma necessarie” non esistono, esistono scelte politiche. E’ una scelta politica tassare all’1,5% i capitali scudati dai mafiosi (quelli che sciolgono la gente nell’acido) e decurtate la pensione a chi si ritira prima dei 63 anni (quelli che lavorano onestamente tutta la vita).
    Si potevano tassare seriamente i capitali scudati e fare la patrimoniale. Ma è una scelta politica.
    Si poteva evitare di segare le pensioni, basterebbe contabilizzare, come fanno tutti i paesi europei, i prepensionamenti come spesa di politica industriale, e saremmo pari alla Germania come spesa pensionistica. E si potrebbe mettere semplicemente un tetto alle pensioni ai 5000 euro netti.
    E, mi dispiace per la Cosenza, ma si, le lacrime della Fornero sono ipocrisia allo stato puro, perchè sta spedendo gli operai a crepare sul lavoro a 63 anni (guardatevi le curve di correlazione tra incidenti sul lavoro e l’età…), le sue lacrime son da coccodrillo, è come i dirigenti della Thyssen che hanno fatto bruciare vivi gli operai e poi hanno mandato i fiori ai funerali. E c’è poco da fare il ricattino morale del “dite le stesse cose di Libero e il Giornale”. Oggi il giornale più a destra e reazionario d’Italia è la Repubblica, che infatti si commuove insieme alla Fornero.

  20. MILENA vero quanto scrivi del Parlamento, ma che l’80% degli Italiani voglia far pagare l’ICI alla Chiesa e voti di conseguenza ne dubito, forse è l’80% di chi è in rete….
    LOREDANA seguo la Napoleoni, infatti ho scritto che in termini di equità e sviluppo la manovra va migliorata. Se leggi la Napoleoni noterai che critica la politica BCE del pareggio di bilancio ad ogni costo andando a penalizzare la crescita. E’ purtroppo evidente che la sovranità Italiana è limitata e deve quindi rispondere proprio ai criteri BCE e FMI invisi alla Napoleoni.
    Stiamo in effetti solo rimandando un problema che è strutturale e planetario, ma è tempo prezioso, visto come ci siano grandi Istituti di credito in tutta Europa a rischio insolvenza.

  21. Credo sia la prima volta nella storia in cui non sono d’accordo – non del tutto, almeno – con Giovanna, e con Lorella Zanardo. Il focus sulla reazione emotiva della ministra Fornero, sicuramente spontanea, sicuramente umana, è comunque al centro dell’attenzione, specie delle donne, specie di molti (non tutti, fortunatamente) blog femministi. Rischiosissimo. Sono d’accordo con Giovanna quando dice che il genere non va considerato. Di fatto, lo è stato eccome. L’errore – MORTALE – è che viene sottolineato come un modo diverso di fare politica, senza considerare il contenuto della politica stessa. Che è devastante. Cosa significa questo? Che siamo intrappolati noi per primi e prime nel modo in cui si propone una manovra spaventosa e iniqua? Che quel modo ci distoglie dall’essenza di quella manovra? Allora, è tutt’altro che superfluo occuparsene: perché il timore è che la patina prevalga sulla sostanza. Temo – nel mio preventivo pessimismo – che il governo Monti rischi di frantumare molto di quello che abbiamo costruito fin qui.

  22. D’accordo su tutto con Loredana. E, comunque, le lagrime della ministra non mi interessano, non le trovo nè ipocrite, né empatiche, né coinvolgenti, né fastidiose: le trovo inessenziali. E, fuorvianti, visto che in troppi si sperticano per dal loro un significato (liscia, gassata, o ferrarelle?).
    Non ho tempo di dire di più, ma non mi pare necessario.

  23. e sempre a proposito di sincerità nel mostrarsi commossi per i sacrifici
    “Agnelli capisce il valore delle forme e dei gesti, l’utilità di sapersi mostrare non aridi, proprio quando l’impresa è fondata sull’aridità e sul commisurare i prezzi di un uomo e della sua vita a i prezzi delle macchine.” Piero Gobetti, Torino, 1923

  24. E io non sono d’accordo del tutto neanche con te, Loredana (ma è normale). Non mi interessa sapere se la reazione della ministra X o della giraffa a pallini blu (visto che tutti sottolineano il fatto che sia donna, chissenefrega) sia una reazione umana o no, io non la considero tale e questo mi basta. C’è una collusione e una precisa collaborazione di questa persona con l’attuale sistema capitalistico e la speculazione bancaria: faceva parte di Intesa Sanpaolo e del comitato scientifico di Confindustria, che guardacaso sono gli unici che plaudono a questa manovra. Quindi no, non mi interessa la sua presunta umanità, mi interessa il fatto che ha ideato e firmato quella robaccia e sarò pure cattiva ma di donne e uomini che non hanno più gli occhi per piangere quando a fine mese non riescono a pagare manco le bollette ne conosco troppi. Io mi chiedo piuttosto che cosa diranno quelli che tirano fuori l’espressione “preferivi il governo delle zoccole” quando ritorneranno i riots e le vetrine in frantumi e le auto bruciate, eggià.

  25. Be’, ma se le lacrime della ministra sono “al centro dell’attenzione, specie delle donne, specie di molti (non tutti, fortunatamente) blog femministi” prenditela con le femministe. Io sono d’accordo con Giovanna sul fatto che sui media e nel web la discussione si sta concentrando sulla manovra. Se qualche sito femminista si concentra su questo, mi spiace, sbaglia, ma per fortuna non rappresentano tutta l’opinione pubblica.
    Sulla manovra, io sono ignorante… non posso entrare nel merito. Posso solo dire che dopo 20 anni di malgoverno di centrodestra&centrosinistra, questi ministri qui cosa possono fare? Ascoltando Monti ieri ho anche capito che loro intendono prendere degli ulteriori provvedimenti su patrimoniale e sui “ricchi” ma sono provvedimenti che richiedono più tempo per essere studiati e messi in atto. Stiamo a vedere se lo faranno o meno. D’altra parte qual è l’alternativa? Bersani? Vendola? No io non mi fido più di loro e al momento nel centrosinistra (come altrove, ma la mia area di voto è il centrosx e dunque guardo lì) non vedo nessuno che sia affidabile per salvare il nostro Paese.

  26. Jo, tento di dare il beneficio dell’umanita’ anche ai villain, in genere 🙂 Quanto alla domanda finale, me la sento rivolgere tre volte al giorno e non ne posso piu’.
    Ilaria, guarda l’apertura de L’Unita’ di oggi, per esempio (e se non ti dispiace il femminismo mi sta a cuore, che ne dici?).

  27. Perdonate l’OT, ma su Benjamin suicida è il caso di capirsi, perché (ferme restando le ragioni soggettive) c’è suicidio e suicidio.
    Benjamin si tolse la vita al confine spagnolo, dopo che a causa del suo cuore malato i compagni di fuga dalla Francia alla Spagna non avevano potuto intraprendere il sentiero che scavallava i Pirenei, ed erano stati bloccati sulla strada comune dalla polizia di frontiera. Il fallito espatrio si concluse con Benjamin portato a spalla dai compagni. Togliendosi la vita, Benjamin sacrificò se stesso per il bene degli amici, non immaginando che il giorno successivo il posto di frontiera sarebbe stato sguarnito, e l’espatrio possibile senza salire per i monti. Quando Benjamin morì, disse Adorno, a essere coscienti della gravità della perdita al mondo erano in cinque: oggi è considerato, a giusta ragione, uno degli intellettuali di maggior rilievo della prima metà del Novecento. Come con Gramsci, la posterità ha decretato non la sua sconfitta, ma la sua vittoria.
    Fine dell’OT.

  28. Dove lavoro spesso si ascolta Radio Capital e vi dirò che in due ore di trasmissione oggi non si è parlato d’altro. Il tono era: finalmente una donna vera, finalmente la fragilità al governo, eh beh sì ci sono da fare i sacrifici e siamo tutti tristi per questo. Il conflitto che sta alla base di questi benedetti sacrifici, che è la guerra di pochi contro tutti noi, annullato da due lacrimucce. La “fragilità femminile” come pacificatore sociale a favore di chi già domina. Come già si era scritto in un paio di post precedenti, il fatto che Fornero, Cancellieri e Severino sono donne gioverà ai provvedimenti terribili che questo governo prenderà, che è suo compito prendere perché è stato messo lì da chi di questi provvedimenti si avvantaggerà. Questo primo episodio ne è la dimostrazione. Ancora una volta le donne vengono usate.
    Per quanto riguarda le alternative, ci sono eccome. Questo sistema non è il migliore né l’unico e la storia non è finita, per fortuna.

  29. Quanto alle lacrime in diretta, in un simpatico teatrino in cui la ministra recitava la parte della donna capace di emozioni e compassione, e il (primo) ministro quella del maschio algido, razionale e cinico: la signora Fornero è una ricca borghese che può permettersi il lusso delle lacrime, proprio perché sono una parentesi tra l’uno e l’altro dei gesti moralmente criminali che compie per mestiere. Le lacrime dei cittadini dell’est europeo oggetto delle sue attenzioni come emissaria della Banca Mondiale, così come quelle dei lavoratori, pensionati, precari oggi, non sono un incidente sentimentale, e non si esauriscono con un fazzoletto: si prolungano nelle file al freddo durante le quali qualche pensionato morirà, nella diminuzione dello spazio vitale, oltre che democratico, di un consistente numero di soggetti che stanno scivolando verso la miseria e trovano lacrimevole sapone spalmato sul proprio piano inclinato, in abitazioni di anziani o famiglie alle quali saranno tagliate le forniture, e che leggeremo sul giornale quando la casupola andrà a fuoco per un improvvisato riscaldamento, o il monossido scaturito dal braciere lasciato acceso se li sarà portati via nel sonno; nei freddi numeri dei morti per influenza, che colpiscono gli anziani che non possono permettersi le cure mediche o un’alimentazione adeguata (ma lo sa questa signora che alla fine del mese diminuisce persino il consumo di latte fresco in favore di quello a lunga conservazione, che costa qualche spicciolo in meno?); nei suicidi da depressione (un dato recente: la depressione è la seconda causa di malattia sul lavoro, la sua incidenza sulle giornate lavorative è del 3%) per licenziamenti attesi, patiti o temuti; nel futuro all’istruzione, per la quale si annuncia la prosecuzione senza soluzione di continuità delle politiche scolastiche gelminiane.

  30. sono una delle tantissime persone che subirà gli effetti di questa manovra, trovo che ogni critica ala suddetta manovra e al neoliberismo del governo sia sacrosanta, ma non mi piace la ridda di reazioni pro e contro, e attacchi e critiche che non tanto qua ma da altre parti sul web ho letto a proposito delle lacrime di un essere umano, che si tratti di un uomo o una donna,di un ministro o di una persona comune, cosa ci da’ il diritto di dare giudizi e sentenziare sull’emotività di un altro essere umano che manco conosciamo?
    Concludo dicendo che condivido ciò che scrive oggi Giovanna Cosenza sul suo blog e se in questo Paese ci fosse un dibattito sano Cosenza non avrebbe avuto bisogno di ribadire ciò che è ovvio.

  31. Paolo, Fornero taglia le pensioni per mestiere e lo fa in giro per il mondo da un decennio. Capito qual’è la differenza tra le sue lacrime a proposito delle pensioni tagliate e quelle di una pensionata?

  32. Appunto, Adrianaaaa, invece di pensare alle lacrime di Fornero, per lodarle o per denigrarle, si dovrebbe pensare a quelle dei pensionati o alle nostre che chissà quando la vedremo la pensione

  33. Così, a naso…la tassazione dell’1.5% dei capitali scudati non è solo impopolare ma semplicemente ridicola, di certo era necessario fare qualcosa ma non questo.
    L’obbligo di sottoscrizione di titoli di stato per un 10-15% di tali capitali, come qualcuno ha giustamente fatto notare, sarebbe stato più utile e infinitamente più decisivo in termini economici.
    Ma tant’è…
    Quindi mi correggo, e dico che non è che si poteva fare meglio, ma si doveva fare meglio.
    Ad ogni modo la sensazione è che la partita sia ben lontana dall’essere chiusa, e finchè non sapremo quali saranno gli spread alla scadenza di centinaia di mld di euro di BTP possiamo fare tante congetture, ma il nostro destino non è più nelle nostre mani e in buona parte nemmeno in quelle dei “nostri” ministri.
    Nelle mani dei nostri ministri ci sono, quello sì, le nostre pensioni. Mi chiedo se le nostre pensioni arriveranno mai anche nelle nostre, di mani. E me lo chiedo senza ironia dato che ho iniziato a lavorare a 19 anni e ora ne ho (quasi) 28. Non vedo luce in fondo al tunnel.

  34. Loredana,
    non so se NON siamo d’accordo, sai. Ma non voglio essere d’accordo a tutti i costi con te, anzi: il disaccordo ragionato credo ci arricchisca tutti, dunque ben venga anche fra noi.
    Però tu dici: «Il focus sulla reazione emotiva della ministra Fornero, sicuramente spontanea, sicuramente umana, è comunque al centro dell’attenzione, specie delle donne, specie di molti (non tutti, fortunatamente) blog femministi.»
    È proprio per questo che ho scritto ciò che ho scritto. L’alternativa era NON scriverne, certo. Ci ho pensato, sai, quando ho visto crescere, fra ieri sera e stamattina, il numero delle homepage e poi delle prima pagine che mostravano e commentavano le lacrime nel senso che dici tu. E dei servizi televisivi che facevano altrettanto.
    Aggiungermi anch’io? Mi sono chiesta.
    Poi l’ho fatto, non certo per cavalacare l’onda, ma perché mi sono detta che volevo scrivere qualcosa che contribuisse a mettere ordine e PASSARE OLTRE. Non è stato per niente facile, sai: ci ho messo tre ore e passa, leggendo (quasi) tutto ciò che è stato scritto sul tema.
    Ma nel leggere ciò che è stato scritto sulle lacrime, ho trovato moooolta più roba sulla manovra, le pensioni, i tagli eccetera. Dunque, mi sono detta: il dibattito e l’informazione non sono così inchiodati sul nulla come erano fino ad alcuni mesi fa. E in questo senso mi sono sentita più serena.
    Quanto ai contenuti della riforma delle pensioni, credo che non basti leggere i giornali e seguire tutti i servizi giornalistici, per capire. Credo occorra studiare e fare un bel po’ di conti. Dunque, per ora sospendo il giudizio, pur essendo ovviamente consapevole delle condizioni in cui versano pensionati e pensionate italiane.
    So che nella proposta Fornero l’adeguamento all’inflazione è sospeso per due anni e non riguarda le pensioni minime e quelle che hanno un importo doppio alla minima. Quante e quali garanzie ci sono che dopo due anni sia ripristinata l’indicizzazione? Quante e quali garanzie ci sono che questi minimi da fame siano prima o poi – a crisi superata – davvero alzati? Quante e quali garanzie ci sono che si riesca a distinguere fra finti pensionati che fanno tre o quattro lavori e della minima non avrebbero davvero bisogno e pensionati che della minima (non) sopravvivono?
    Questi sono i temi spinosi e dolorosi, accidenti. E su questo credo che io e te siamo d’accordo.

  35. Una precisazione sull’adeguamento all’inflazione: è la sua sospensione per due anni a NON riguardare le pensioni minime e quelle che hanno un importo doppio al minimo. Nel giro di parole, forse non era chiaro, anche se ormai questa cosa la dovrebbero sapere tutti.

  36. “quanti e quali garanzie ci sono […]?”
    Nessuna, come è ovvio, non fosse altro per il fatto che tra due anni dovremmo essere andati a votare, quindi si suppone altro governo, altra ministra o ministro.

  37. Leggo il commento di Giovanna solo ora. E’ vero che su molte cose siamo d’accordo. Il mio dubbio, fin da ieri sera, è e rimane la priorità data a un gesto rispetto a un contenuto. La sospensione dell’adeguamento all’inflazione è gravissima, e impoverirà i già poveri (perchè con 1100 euro al mese si è, oggi come oggi, poveri). Leggere che, invece, si celebrava la femminilità politica della ministra riservandosi in seguito il giudizio sul contenuto mi ha gelato il sangue. Bene ha fatto Giovanna ad analizzare il gesto medesimo. Detto questo, mi auguro che ci sia un ripensamento serio e profondo da parte del femminismo. In parole povere: quel che ho letto in queste ore è, oltre che miope, sessista. Perchè non si assolve una ministra in base alla sua emozione o al suo essere donna: non quando le misure prese saranno tremende per altre donne (e uomini).

  38. Colgo l’occasione per rispondere a rosalinda per dire quello che penso anche qui, anche se non ha molto senso perchè per Loredana non è una sorpresa – noi da mo’ che se aricchemo scazzando 🙂 e avevo commentato brevemente anche pensando a questo.
    Dire che si è suicidato Benjamin è un modo per sottolineare che un certo sguardo verso il mondo è determinato dallo stato degli occhi più che delle cose che si guardano. Questo stato degli occhi per me, che tende a livellare le scelte di chi è al potere nella direzione della catastrofe comunque della malafede comunque, della non differenza tra governi comunque, per me non porta a molto di buono.
    Distinguiamo i piani. La Lippa ha straragione a incazzarsi come un furetto sulla questione della politica femmina perchè la ministra piangeva – non sono d’accordo anche io, ma devo dire che quella posizione per esempio da quegli stessi blog da mo’ che me l’aspettavo. Ma di fatto tra piangere proponendo dei tagli, e proporre dei tagli dicendo avete rotto il cazzo ladri – che era più o meno il sottotesto di Tremonti – ci corre la stessa differenza che c’è tra essere fuori della democrazia e starci dentro – in entrambi i casi con scelte che magari noi non condividiamo. Quello che voglio dire Loredana è che un sacco di persone durante il governo berlusconi sentivano la democrazia in pericolo, che è una cosa diversa dalla destra al governo. Quello a cui si fa caso e che fa pensare, è che la sensazione ricevuta è che questi come dire ci stanno dentro – alla loro maniera, con le loro logiche, con i loro calcoli, ma ci stanno. Non usano l’oggetto. Io ho visto Monti oggi che parlava e diceva nei contenuti alcune cose che il precedente governo aveva detto prima di lui, e ho rifiatato cazzo se ho rifiatato! Perchè il modo è sostanza.
    Poi non credo di essere molto d’accordo col link da te proposto, e pure qui mi sento più allineata con Giovanna COsenza. Per dire, ma sei sicura che non è stata introdotta la patrimoniale perchè sono cattivacci, o invece perchè se ci provavano crollava il governo? Qualcun altro l’avrebbe introdotta davvero? Oppure il dramma di una congiuntura storica sta in quanto certe forze sono penetrate nella democrazia (Oddio so sempre tra i maroni, ma da noi di più) E mi chiedo, non retoricamente perchè non lo so: tagliare l’investimento in armi, che suppongo poggi su accordi internazionali piuttosto delicati, è una cosa che si può fare con agilità?
    Ci sono molte cose in queste scelte di cui non riesco a capire quanto fossero obbligate e quanto ideologicamente orientate. Probabilmente un po’ tutte e due, certo si poteva fare meglio. Ma non so io purtroppo sono forse più pessimista di te, e temo che in questo paese non si possa proprio fare un cazzo.

  39. Io temo, Zaub, che il modo non sia affatto sostanza: laddove sotto un modo diverso si ripropone qualcosa che non mi sembra affatto democratico. Ma è che siamo stati abituati a ragionare solo sul modo: e in questo momento il boomerang torna, alla massima velocità, indietro.

  40. Gli stipendi pubblici sono bloccati da tempo. Dunque si sono via via impoveriti. Brunetta ha esteso le trattenute anche per i giorni di malattia. Quasi metà dei pensionati vive con meno di mille euro al mese. Adesso, per ulteriormente impoverire le pensioni, si blocca l’adeguamento al costo della vita a partire da quelle di poco meno di mille euro. Dal 2012 contributivo per tutti. Quando si parla, a proposito di pensione, di equità tra generazioni significa adeguare la povertà dei vecchi a quella dei giovani. Un quarantenne con uno stipendio medio, attualmente, mi pare che a fine carriera, col contributivo, avrà circa seicento euro mensili di pensione. Il recente sacro paradigma è l’aspettativa di vita, si andrà a lavorare fino a settanta anni; i maschi, illogicamente, secondo media moriranno prima. In Italia la diseguaglianza tra i redditi più elevati e quelli più bassi cresce, e resta ben al di sopra della media dei Paesi occidentali: questo secondo le stime dell’Ocse che ho letto stamane. Non si deve salvare l’Italia, come si dice – suggerendo un concetto inesistente di Noi, d’una fratellanza utile solo ai Grandi Fratelli – ma si deve salvare una parte dell’Italia. Alcune Italie sono comunque già salve, anzi sono già, continuando la parafrasi alla Orwell, “più salve”. Il linguaggio è ancora una volta terreno di caccia, e troppo facilmente non ce ne accorgiamo. “L’indice economico” è una spada ben brandita.
    Siamo rimasti intrappolati dall’algida “arguzia” di Monti che ricorda forse lo stile esangue e affilato di Andreotti. Era più facile riconoscere il cerone di Berlusconi, la sua maschera da piazzista, nonostante nel semplice bluff siano caduti in tanti e per molti anni. Molto più difficile riconoscere non più una maschera, ma una seconda pelle: quella del cattolico borghese. Molto più difficile forse perchè quella seconda pelle è anche la stessa nostra maschera interiorizzata, una parvenza che abbiamo respirato sin dalla nascità, quella bonomia da santa inquisizione.

  41. Che lo spread sia a 380 invece che a 500 immagino sia un fattore trascurabile stasera per molti di voi. Gli interessi sui titoli di stato son forse trovate buone per intrattenere la ragioneria dello stato e non certo un fattore sostanziale per far funzionare scuole,ospedali ed asili in modo decente…. Sono meglio voli pindarici di lacrime femminili, maschili, vescovili o senili o maschere cattolico borghesi ecc. ecc. Intanto nell’asilo di mia figlia hanno tagliato le ore di pulizia perchè il comune (vivo in Emilia) di sinistra non ha risorse… Mi permetto conseguentemente di dissentire da come è stata impostata la riflessione, anche se con argomentazioni interessanti e profonde.
    Quando ci saranno le file davanti alle banche insolventi il problema forse sarà drammaticamente chiaro. Certo preferirei qualcosa di diverso rispetto alla manovra di Mario Monti, visto il mio stipendio da dipendente da 1500 euro al mese, ma la recessione è planetaria e la maschera cattolico borghese se la fumano anche in Cina, in Francia, in Spagna, Irlanda, Portogallo, Gran Bretagna, nell’ortodossa Grecia, nei protestanti Stati Uniti e…..ovunque. Anzi in molti di questi stati se la passano decisamente peggio che nello stivale.
    Dal mio punto di vista non c’è alternativa. Abbiamo vissuto una ricchezza ingiustificata, alimentata da un sistema finanziario a leva fondato sul debito, quindi una ricchezza fasulla, “de coccio” ed ora è arrivato l’oste con il conto ed è sordo a qualsiasi costrutto ideologico o filosofico: vuole solo i quattrini.
    Se li hai bene, se non li hai ci pensa il FMI. Noi siamo già sotto la sua pesante tutela e questa manovra lo dimostra, così come l’assenza di una politica ormai ridotta a controfigura.

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