Possibilmente, prima che l’insonne milizia di
esperti di cui l’Italia è ricca affolli pagine di quotidiani e studi
televisivi, varrebbe la pena di fare una lettura. Gratuita, peraltro.
Si riferisce al massacro che ha preceduto quello di ieri: Columbine High School,1999. In quell’occasione,
il qui ormai noto professor Henry
Jenkins venne chiamato a testimoniare davanti al Senato a proposito di
violenza giovanile. Il tema, per l’esattezza, era “Marketing Violence to
Youth”.
Jenkins smontò gli stereotipi dei media
illustrando, invece, la complessità delle relazioni degli adolescenti
attraverso e dentro la popular culture.
Da quell’esperienza trasse un saggio, Professor Jenkins
Goes to Washington,prima
pubblicato sul web e poi raccolto in volume. La sua testimonianza alla U.S.
Senate Commerce Committee , resa il 4 maggio 1999, è integralmente disponibile qui.
Ve ne riporto solo un passo (casomai servisse):
The shootings at Columbine High School in Littleton, Colorado, several weeks ago have justly sparked a period of national soul searching. This
incident was shocking and tragic; it seems to defy any rational understanding.
As parents, educators, citizens, political leaders, we demand to know how such
a thing could have happened and we desperately want to believe we can come up
with policies or laws that can prevent it from happening again. We want
ANSWERS. But we are only going to come up with valid answers if we start by
asking the right sets of QUESTIONS. So far, most of the conversation about Littleton has reflected a
desire to understand what the media are doing to our children. Instead, we
should be focusing our attention on understanding what our children are doing
with media.
Elephant – Gus Van Sant
Sottoscrivo.
Quest’ultima strage, poi, per le modalità con cui pare ssersi sviluppata, pare un tipico spara e ammazza dei videogames. Pare un quadro di Doom.
Simone. Sicuro di aver capito quello che intendeva Jenkins?
“desperately” (sembrava vestisse i panni tragici di un protagonista dell’Angelo Sterminatore di Bunuel.La stessa angoscia senza luce provata vedendo “long day’s journey into night” di Lumet)
Capito. Capito.
Anzi, lo complicavo pure.
Il brano che hai postato tu pare piuttosto banale.