Aprendo la mail trovo: notizie di carattere professionale, informazioni sulle novità editoriali, a volte il saluto di un amico o amica che per qualche motivo continua a preferire la scrittura ai vocali su whatsapp, molto spesso richieste di lettura inediti cui rispondo ma che non posso soddisfare. Poi capita di trovare una mail così, e ti si apre il cuore. Buona lettura.
“Mi chiamo Paolo Antonio Manetti, sono un insegnante (precario) di scuola secondaria di chitarra classica e, mi si definisce, animatore socio culturale del paese di Acquasparta (Tr), luogo in cui mi sono trasferito 8 anni fa con l’idea di elaborare, secondo le mie capacità, il pensiero pacifista di Danilo Dolci attraverso la promozione culturale.
La modalità con cui ho costruito un teatro all’interno della vecchia bottega di frutta e verdura del paese, le prime “78 giornate di bombardamento intelligente” così come tutti i circa 400 appuntamenti fino ad oggi realizzati è sempre la stessa: il “cappello”, cioè le offerte, oggi comunemente chiamate crowdfunding.
Nasce così la “Bottega Artigiana della Creatività e dei Diritti Umani” che diventa, un anno dopo, l’Associazione di Promozione Sociale Bottegart.
Quattro anni fa da Acquasparta mi sposto di pochissimi chilometri e arrivo a Configni, frazione dello stesso Comune in cui trovo un luogo senza tempo, un piccolissimo borgo di circa 70 abitanti, per la quasi totalità di terza età, che accolgono, dopo mesi di dialoghi serrati e mediazioni, un progetto che ho chiamato “Come l’Acqua e la Farina – progetto di mantecanza sociale” per affermare che, quando lo si vuole, si può realizzare un programma di accoglienza ed inclusione per le persone che vengono da lontano.
Più che le parole, le immagini possono raccontare quello che è avvenuto l’anno successivo all’avvio del progetto.
Durante il lockdown immagino come possano passare il tempo i bambini dentro alle case in cui i rapporti famigliari sono tesi, situazioni economiche precarie, difficoltà, incomprensioni, urla, violenza verbale e mi chiedo come possano reagire poi, quando, una volta fuori da li, le persone sono in fila, “mascherati”, scuole con banchi distanziati, gel, visiere, niente abbracci, timori.
Ho pensato ad un luogo in cui poter (ri)accogliere questi bambini e questi ragazzi dove poter rimanere un po’ di tempo circondati dai colori, dalle letture, dalla musica, dai laboratori creativi ed è nata S0’STARE – microeditoria del borgo consapevole.
Tre giorni dopo, siamo alla fine di marzo, ho chiamato una carissima amica, già socia da sempre di Bottegart, Fabiola Bernardini, bibliotecaria di Todi di cui potrebbe aver letto qualche anno fa la vicenda personale – professionale relativa all’allontanamento dal suo ruolo da parte della Giunta comunale (Lega, FI, FdI,Popolo della Famiglia) per motivi di cui si sta occupando la giustizia.
Fabiola ha una grande esperienza ed una spiccata sensibilità oltre ad una più che consolidata professionalità ed ha risposto con entusiasmo all’invito di collaborare con me alla realizzazione del progetto.
Alla fine di agosto abbiamo registrato questo video
Il 10 ottobre termina la raccolta fondi. Se riusciremo nell’impresa di raccogliere il 70% della cifra che serve, potremmo inaugurare, il 23 ottobre So’Stare, coinvolgendo, grazie al protocollo firmato con gli istituti comprensivi locali, oltre 2500 studenti (dall’infanzia alle medie) provando a raccontare la bellezza e la ricchezza che le differenze proprie del genere umano sanno raccogliere e restituire. Lo faremo in un luogo senza tempo come dicevo, Configni, con le striature dei suoi tramonti incastonati tra le colline umbre”.
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