John Lennon (1940-1980). Vado sul facile, direte. Non troppo, in verità. Mi è tornato in mente ieri un evento del 1991, di cui ho postato il video sui social scoprendo che diverse persone non ne sapevano nulla. E’ il remake di Give Peace a Chance voluto nel 1991, contro la guerra in Iraq, dal figlio e dalla vedova di John, Sean e Yoko. Con loro, a cantare, una folla di amatissimi protagonisti della musica di quegli anni: tra gli altri, Adam Ant, Al Jarreau, Amina, Bonnie Raitt, Cyndi Lauper, Iggy Pop, Lenny Kravitz, Little Richard, M.C. Hammer, Peter Gabriel, Terence Trent D’Arby, Tom Petty.
Beh, per Lennon non fu così facile. C’è un film del 2006 di cui forse si sono perse le tracce, The U.S. vs. John Lennon, un documentario firmato da David Leaf e John Scheinfeld, dove si racconta la trasformazione dell’idolo mondiale della musica (pop o come volete chiamarla) a leader del pacifismo. Nel documentario si ricordano i rapporti fra Lennon e altri attivisti (Abbie Hoffman, Angela Davis), gli appelli contro la guerra del Vietnam e i tentativi dell’amministrazione Nixon e dell’FBI di espellerlo dal paese.
All’epoca dell’uscita, Leaf dichiarò:
“c’è qualcosa che non avevo compreso quando ero troppo giovane. John era veramente coraggioso, ha distrutto deliberatamente il mito dei Beatles per farsi una vita sua, ha utilizzato la sua celebrità in favore della pace. Quello che ha fatto è unico, lo è stato e lo è tuttora. Lo ammiro profondamente perché malgrado le intimidazioni ha affrontato il potere. In un’epoca di guerra, in cui si viveva nella paura, lui ha ha combattuto per la pace senza alcun timore. Era un uomo che non voleva perdere neanche le piccole battaglie verbali, e molte cose le ho capite parlando con Yoko. Erano la coppia più famosa del mondo, non avevano nulla da guadagnare con questa battaglia: per questo sono stati unici, infinitamente coraggiosi”.
I Lennon files dell’FBI vennero desecretati solo nel 2006. Vi si ribadisce la pericolosità del cantante. Era stato preparato anche un manifesto in caso di tentativo di arresto e fuga (dove peraltro confusero la fotografia di Lennon con quella di David Peel, e pazienza). Il senatore ultraconservatore Strom Thurmond continuava a suggerire a Nixon l’espulsione di un’icona della musica così pervicace nell’opporsi alla guerra in Vietnam.
“Mai e poi mai ci saremmo sognati che promuovere la pace nel mondo potesse essere tanto pericoloso”, disse Yoko Ono. Già.
Resta quella canzone, Give Peace a Chance, registrata nel 1969 alla presenza di molti amici, alcuni dei quali citati nel testo:
Ev’rybody’s talking ‘bout
John and Yoko, Timmy Leary, Rosemary, Tommy Smothers, Bobby Dylan, Tommy Cooper
Derek Taylor, Norman Mailer, Alan Ginsberg
E’ diventata un inno pacifista. Appare nel film Fragole e Sangue. La conosciamo tutti. Non serve, direte. E’ stato detto in tutte le guerre, che i pacifisti non servono. Oggi, però, viene ripetuto con una quasi unanimità minacciosa che spaventa: chissà se sarebbe possibile inciderla di nuovo, oggi, quella canzone, chissà.
sarebbe bello una sua incisione oggi , sarebbe levare la voce ancora ancora ancora.Grazie Loredana