Auguri.
Domenica è la festa della mamma. Lo sapete già, perché in rete impazzano gli inviti a preparare regali e dolcetti per le mamme. Domenica, a Roma, a festeggiare le mamme saranno gli esponenti di Militia Christi, Federvita Piemonte, Movimento Europa difesa della Vita, Cavalieri della Luce, Fronte Antiabortista (gli altri leggeteli da soli). Si aggiunge il Pd, nella persona di Maria Pia Garavaglia.
Auguri.
Alle donne che hanno abortito si ricorderà che le loro anime bruceranno all’inferno. Alle donne che chiedono la pillola del giorno dopo si ricorderà che stanno compiendo un’uccisione chimica (respirate e fate il quizzone sull’aborto). A tutti si dirà che legge 194 è un “genocidio”:
“Le Istituzioni devono porre la massima attenzione sull’emergenza derivante dall’enorme numero di vite soppresse prima ancora di venire alla luce. L’interruzione di gravidanza è ormai banalizzata e non più percepita nella sua portata tragica, difatti dall’emanazione della legge 194 sono circa 5 milioni i bambini concepiti, ma mai nati (…) Spero vivamente che la marcia, cui aderirò convintamente, risvegli le coscienze soprattutto di chi ha l’alta responsabilità di legiferare”.
Parole di Lavinia Mennuni, delegata per le Pari Opportunità del sindaco di Roma che ha dato alla Marcia per la Vita, prevista per domenica a Roma, il patrocinio di Roma Capitale. Avete letto bene, e per ribadire il concetto, ecco il manifesto (sui mezzi di trasporto pubblici della città):
Mentre la legge 194 viene svuotata dall’interno, con l’obiezione massiccia dei ginecologi, e mentre la pillola del giorno dopo, contraccettivo d’emergenza e non farmaco abortivo, viene negata dai farmacisti (per i quali non è prevista obiezione), Roma Capitale applaude.
Auguri.
Auguri anche a noi. Perché, apprendo da qui:
“Alla conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, questa mattina in Senato, ha partecipato, per il Pd, la senatrice Maria Pia Garavaglia, che ha sottolineato la propia convinta adesione alla marcia”.
Molti auguri.
FF, rispondo alla sua domanda. Questo blog non è “censurato” (per cortesia, piantiamola di usare la parola censura a casaccio): ci sono alcuni utenti in moderazione, ed è possibile che il suo IP sia simile a uno dei medesimi, tutto qui. Nessun privé, ma anche la personale libertà di chi gestisce il blog di rendere possibile la discussione senza perenni rimandi ai propri siti o interventi altrettanto perennemente off topic. Grazie, molti cari saluti.
…ma il discorso su chi si “definisce cattolico” rimane valido e urgente, anzi urgentissimo.
io aggiungerei che dietro l’ideologia fondamentalista della piazza di domenica ci sono delle richieste economiche molto precise: privatizzare l’aborto perchè secondo il movimento per la vita non può essere lo stato a garantirlo e quindi pagarlo. Quindi se vuoi abortire devi pagare (nel vero e proprio senso della parola!). Ma dall’altra parte chiedono il riconoscimento (e quindi finanziamento) dei consultori “per la famiglia” del movimento per la vita, nonchè il riconoscimento (e quindi stipendiamento) dei loro operatori nei consultori pubblici. Soldi soldi soldi!!
Non può esistere un cristianesimo più moderato che non segue alla lettera le parole della Bibbia? Fosse così il numero di atei sarebbe infinitamente superiore ad adesso. Fortuna che ci sono tante sfumature di grigi che esistono in barba a chi pretende il contrario…
Comunque io è la prima volta che commento sul sito e non mi pare di aver avuto problemi…
Esatto Brina, la questione è in gran parte questa, i soldi. La massa parteciperà per un motivo, l’organizzazione ne ha un altro.
E il cristianesimo più moderato esiste, ma non è più cattolicesimo, gli unici che mi sembra possano essere detti moderati o meglio, aperti al dialogo e al tempo, sono i valdesi.
Re-intervengo rispondendo direttamente al signor FF.
Vorrei sapere dove ho detto di non considerare l’aborto un omicidio. Giusto per evitare ulteriori fraintendimenti: per me l’aborto E’ soppressione di un essere umano, quindi omicidio. Va bene così o devo scriverlo tutto maiuscolo?
Il fatto che questo sia il mio pensiero (cattolico, come parrebbe importarle molto) non mi impedisce di dare del cretino a chi fa un’affermazione come quella dell’inferno. Proprio perché tra i fondamenti del cristianesimo ci sta una cosina chiamata misericordia e un’altra che può essere riassunta con un “la salvezza o la dannazione di un’altra persona non è decisione tua”. Tra me e altri commentatori l’avremo ripetuto almeno tre o quattro volte, comincia a diventare stancante.
Tra parentesi, e chiudo una volta per tutte sulla questione inferno, lo sa vero, lei che sembra così esperto sul cristianesimo, che esistono i concetti di pentimento e perdono, vero? Quindi l'”incoerenza” lo rispedisco al mittente.
Affascinante come certe persone s’incazzino se i cristiani provano a dire cosa pensano in merito a certe questioni e poi pretendono di insegnar loro come seguire la loro fede. No, dico davvero.
…
Agli altri commentatori e alla padrona di casa, vi prego di scusare tono e sarcasmo. Ho provato a controllarmi, ma la diplomazia non dev’essere nei miei geni. La prossima volta eviterò direttamente di rispondere, scusatemi.
Ricordo un commento postato su Lipperatura diversi mesi orsono e con cui condivido al 100%. Se a partorire fossero stati i maschi, l’aborto sarebbe stato legalizzato 3000 anni fa in ogni confessione e cultura pure all’ottavo mese e praticato con una discreta nonchalance.
Giusto? Sbagliato? Lascio a voi l’eventuale riflessione in merito.
Ma è certa l’implicazione della questione di genere in tale faccenda.
Quanto alla Militia Christi, mi rievoca la scena dei Blues Brothers. “Io li odio i nazisti dell’Illinois”. E certo, un politico che accetta di manifestare con loro si prende tutta la responsabilità della sua scelta. I compagni di viaggio vanno scelti con cura.
Leggendo il post e i commenti rivedo la solita tecnica degli ambienti estremisti per infiltrarsi in modo soft in tutti i gruppi di buona volontà.
“Anche noi amiamo la musica, il signore, anche noi siamo d’accordo, anche noi tifiamo la tua squadra di calcio”, poi ci infilano in mezzo i loro semi avvelenati e fanno proselitismo.
C’era un tifoso tanto tempo fa che diceva: “io vado in curva per tifare la mia squadra e divertirmi, non mi frega niente di quel gruppetto la sotto che fa il saluto romano, e in fondo è solo un saluto”.
Poi nel giro di qualche anno la curva si è riempita di saluti romani, di gente che distribuisce volantini sulla difesa della razza, e se non sei d’accordo ti conviene cercarti un altro posto.
Morale: quella gente non scherza e non sceglie titoli a caso. Occhi aperti che i semini avvelenati poi ti abitui a mangiarli.
A me quel che turba è la disinformazione. La pillola del giorno dopo indicata come farmaco abortivo, per esempio: non è classificata affatto così, è un contraccettivo d’emergenza. Inoltre, i twit di Costanza Miriano (“Sposati e sii sottomessa”, ovviamente presente al convegno pre-marcia) che dicono che sono gli uomini a essere maltrattati dalle donne. In barba ai numeri, alle storie e alla storia.
Anch’io da cattolico praticante, ritengo condivisibili le affermazioni di Zanardo e di Cecilia, aggiungo che non mi vergogno a dire che, prima di essere un diritto, l’aborto è un male e quindi da condannare ed evitare.
Ed male soprattutto a fronte di chi lo vuol far diventare l’ alleato di una sessualità svilita, dissociata dalla responsabilità procreativa che comporta, banalizzato a desiderio incontrollato, lavabile come vorrebbe la società dei consumi.
Il diffondersi di questo consumismo irresponsabile, credo interessi anche le violenze sulle donne che si denunciano qui da tempo, e vada ad affiancarsi agli abusi del patriarcato.
Vorrei dire anche che, è vero che la 194 è “svuotata” dall’obiezione dei medici, ma è anche svuotata da chi non riconosce quanto vi è scritto a tutela della vita del nascituro. quanto vi è scritto a tutela della vita del nascituro. Ma questo è un altro argomento.
Mi sembra scorretto e debole condannare una manifestazione ( o un opinione) perché vi prende parte aqualche esaltato. Ghandi considerava l’aborto un crimine, ed era un grand’uomo, ma anche loro possono sbagliare, come può sbagliare la Lipperini. Se domani qualcuno romperà i denti all Garavaglia, spero nessuno se la rifaccia con lei, o con girolamo
Ciao,k.
@K
K, Ghandi era un grand’uomo, certo, ma un uomo. E mi domando perché voi uomini insistiate a volervi immischiare nella questione dell’aborto che riguarda in primis la donna. Il corpo è della donna e la donna deve essere libera delle sue scelte. E siamo stufe di essere umiliate e giudicate da frasi come : “l’aborto è un male, è un crimine, va condannato…” Ma sì, perché non aboliamo la legge e costringiamo come una volta le donne ad andare ad abortire all’estero, o a morire come cani per aver cercato di abortire clandestinamente? Magari poi sbattiamo le donne che hanno abortito in prigione, insieme a violentatori e altri criminali di ogni genere. Perché i bravi cattolici praticanti non tirano fuori un po’ di tolleranza e si mettono al posto delle donne? Eppure la grandissima tolleranza di Gesù dovrebbe dare l’esempio. Siamo stufe di commenti che si permettono di criminalizzare le donne che per motivi che le riguardano si sono trovate o si troveranno a dover abortire. E sia chiaro, che abortire non è considerato una passeggiata da nessuna donna o ragazza. E poi ricordiamoci che da che mondo è mondo l’amore si fa e questo non cambierà mai. Invece di atteggiamenti moralizzatori, moralizzanti e prediche, ci sarebbe bisogno, come in tanti hanno detto e diranno, di PREVENZIONE.
@ K.
io vorrei provare a capire perché pensi ciò che pensi, perché sinceramente quello che scrivi lo trovo allucinante, tanto la parte sull’aborto quanto la parte sul consumismo e sulla sessualità.
ma tu davvero credi al male? e credi alla sessualità poi? alla sessualità svilita?
provo ancora LIpperini e continuerò a farlo finchè non mi rispondi.
Perchè ultimo mio commento cancellato?
Era diretto a Milvia e Libera; quest’ultima non ha commentato, ma ha postato un manifesto propagandistico che preclude anzichè favorire il dialogo, un manifesto che non ha niente di pensato in proprio.
Quindi come mai Lipperini togli un commento?
Perchè, ad esempio, non cancelli questo ultimo di #…, assolutamente intollerante e pesante nel linguaggio?
P.S. intendevo l’intervento di Libera di venerdì, 11 maggio 2012 alle 11:39 pm
P.S. 2: i commenti cancellati erano 2, sottolineo.
@Cecilia/Zanardo/K.
Riposto per l’ennesima volta un commento che il suo sitema non accetta (mi tocca cambiare ogni volta nome e IP. Assurdo. Una vera mania di controllo preventivo il suo, perché se quel che teme è la pubblicità ai propri siti basterebbe impedirlo, così come l’offensività si previene tramite un elenco di termini che escludono di default. Lipperini, lepersone scrivono anche da dispositivi mobili, ci ha pensato? O pensa che stiano a casina davanti allo schermo con l’IP statico?)
Mi dispiace per le vostre convinzioni ma se il Papa ritiene l’aborto un omocidio e presenta l’inferno come luogo esistente e deputato a raccogliere i peccatori mortali (e non veniali) allora voi, qualora vi definiste cattolici, non potete in nessun modo prendervi la disinvoltura blasfema di pensare e dedurre al posto suo. Non sembra entrarvi in testa. Naturalmente basta dirsi protestanti per risolvere la questione in tutta coerenza. Voi identificate l’essere cristiani con l’essere cattolici. Curioso.
Parlando più seriamente: è chiaro che finché qualcuno crederà nell’anima insufflata in un corpo parlare di aborto sarà comunque inaccettabile. Non tutti per fortuna hanno l’handicap di credere (di credere). Che sfilino pure le militie fondamentaliste o cattoliche. Non le temo. Voglio proprio vedere quali numeri avrebbe una legge contro la 194. Lipperini sembra essere una movimentista ossessionata e perciò vede spesso tempeste in un bicchier d’acqua: il caso da metropolitana per lei è immediata statistica, la patetica manifestazione antiabortista nella Roma del Vaticano una minaccia. D’altronde per lei è minaccia anche un commeno sgradito, che viene censurato con disinvoltura a tutto spiano, scomotomizzandolo con la scusa della non pertinenza o dell’offensività. Insomma, un’intollerante a cui danno fastidio le intolleranze altrui. Probabilmente la ragione è che questo commentarium vuole essere lo specchio delle proprie credenze e non certo uno strumento per la critica. Su questo non c’è il minimo dubbio.
Sono d’accordo con Maurizio, è assolutamente allucinante che la città di Roma patrocini una manifestazione politica, e sinceramente non ci vedo solo un problema di genere ma un allarme rosso sul rispetto delle regole democratiche e il valore della laicità in Italia. Se mai ci fosse stato bisogno di ulteriori conferme. Auguri a tutte 🙁
@Close the door
Purtroppo l’Italia non è un paese laico. Un paese laico non ha ingerenze del Vaticano in qualsiasi questione, il crocifisso nelle aule a scuola, il tentativo che si ripete ogni volta di eliminare la legge 194, i dottori obbiettori di coscienza, il rigetto dell’omosessualità ecc.
Non so quando ci sveglieremo da tutto questo, forse mai. Speriamo nelle nuove generazioni.
Sì, auguri a tutte…
Ho appena visto alcune foto della manifestazione. C’era Alemanno, il sindaco di Roma Capitale. E non aggiungo parole, sennò qualcuno si offende e dice che “noi” (noi?) siamo i veri intolleranti, e che “loro” (loro), porelli ecc.
Il cartello più tenerello: “Aborto. Divorzio. Eutanasia. Il pianto di Maria”. Cosa non si fa per una rima.
LIbera, ci sveglieremo avremo immediatamente un ridimensionamento visibile dell’intervento del Vaticano nelle leggi italiane, allorquando finirà il disgustoso conformismo religioso che si traduce in un 90 e passa percento di battezzati!
Secondo me hai bisogno tu di svegliarti e magari un po’ meno dogmatica: a leggere i tuoi interventi talebani, quelli del Vaticano sembrano dei principianti!
Rita,non le rispondo né le risponderò in futuro, perché trovo i suoi commenti gratuitamente aggressivi (intendo per gratuitamente: mi sveglio e posto la prima cosa che mi va). Grazie. Chiuso OT, pregherei cortesemente di non replicare al mio commento perché ci sono cose ben più importanti da discutere.
Da Repubblica:
“Poco più indietro una mamma sfila insieme con la sua bambina piccola mostrando un cartello con una fotografia di un feto morto e insanguinato e su cui campeggia la scritta ‘Questa è la verità, assassinii di Stato’: ”E’ assurdo che una madre debba uccidere il figlio che tiene in grembo – ha detto Daniela, arrivata questa mattina da Reggio Emilia accompagnata dai suoi quattro figli – Con questa foto vorrei scandalizzare, nel senso buono del termine. Non voglio provocare ma solo far capire, con questa foto, che è la vera realtà”. E chi le chiede se ha già iniziato a spiegare ai suoi piccoli il significato di quel cartello lei risponde: ”Certo… mi hanno aiutato a farlo”. ”
http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/05/13/news/oggi_marcia_per_la_vita_contro_l_aborto_opposizione_patrocinio_del_comune_scandalo-35038842/?ref=HRER1-1
Poi mettono il divieto ai film horror.
Lo scandalo è l’ottusità di questo genere di persone, perché ad abortire ci vanno donne con vite e storie che non sono affatto riconducibili all’idiozia del “feto handmade”. Questa donna corta di comprendonio è una buona madre? Chissà.
Sono completamente impazziti?
Il Comune di Roma da il patrocinio ad una oscenità del genere?
Alemanno già era finito, con questa buffonata di oggi poi…
L’aborto è un mio DIRITTO.
Ma che razza di gente è questa? Ma come si permettono?
Sono disgustata.
Un po’ di cinema?
http://www.spietati.it/public/seme-del-male-loc.jpg
L’Italia è un paese specialista per inculcarti i sensi di colpa, anche nel giorno della festa della mamma.
Monica
longerI feel
Leggete qui:
“L’organizzazione in compenso è perfetta. Bandiere, cartelloni, microfoni e megafoni. Un efficiente servizio d’ordine. E decine di ragazze lungo le ali del corteo per raccogliere donazioni a sostegno della vita. Ma non è tutto oro quello che luccica. “Anti-abortiste? Macché, noi siamo pagate per stare qui”, rivelano a Paese Sera due studentesse fuorisede, reclutate alla causa pro life tramite il portale InfoJobs. “Abbiamo visto questo annuncio. Sapevamo solo che si trattava di un lavoretto no profit. Abbiamo mandato il nostro curriculum e siamo state immediatamente contattate”. Eccole quindi qui, un po’ svogliate sotto il sole cocente, a reggere una scatola di cartone quasi vuota: “Noi non siamo molto motivate, ma ci sono ragazze che stanno raccogliendo un mucchio di soldi. Ho visto io stessa un signore donare 50 euro”. Mentre a loro, a fine mattinata, resteranno solo 37 euro. E un’esperienza da raccontare agli amici. ”
http://www.paesesera.it/Societa/Marcia-per-la-vita-in-migliaia-al-corteo-antiabortista-Alemanno-in-prima-fila-c-e-anche-Forza-Nuova
@ Rita
io non trovo il mio commento intollerante e pesante nel linguaggio. faccio domande e cerco di capire. forse non dovevo usato il termine “allucinante” per descrivere le idee di k., ma siamo in un blog in cui per fortuna si può discutere attraverso le sole parole, e io ho cercato di non essere aggressivo né strafottente. prendo sul serio quello che pensa k. e allo stesso tempo dico sinceramente ciò che ne penso.
Cara Rita, il tuo intervento nei miei confronti è offensivo e ringrazio lalipperini per il suo intervento. Non ti dico altro perché voglio rimanere educata.
Travasi di bile a parte il problema di base è uno solo, ma grave: com’è che questa gente trova qualcuno disposto a dargli retta?
Ed è lo stesso problema che ci ha portati ad avere la classe politica che abbiamo.
In sintesi: perché siamo così tonti?
Perché è ricominciata, Murasaki. Intendo, la lotta alla legge sull’aborto (e non solo a quella).
@ Libera,
che l’aborto sia una materia che riguarda esclusivamente le donne, è una sua rispettabilissima opinione, la legge 194 però dice cose molto diverse. Invito tutti a leggerla. non ritengo giusto criminalizzare le donne che si trovano a dover abortire, casomai come ho già scritto è da criminalizzare un sistema che vuole individui sempre più irresponsabili in balia di un sistema burocratico sanitario faramceutico etc.. . Invito sempre a leggere il testo della legge.
@ #, non so che dire, fai sempre delle domande interessanti mi chiedi :” perchè pensi quello pensi?”
io sono un credente e ti rispondo “perchè domandi quello che domandi?”
ciao,k.
Siamo a un brutto momento, mi sembra. Lipperini, prenda le sue precauzioni perché mi sembra che il livello dello scontro si stia alzando, non vedevo cose simili da molti anni, e lei è già abbastanza odiata anche se da gente che avrebbe bisogno di un TSO su Internet. Non scherzo e non voglio spaventarla, ma sono tempi bruttissimi.
Ti copio quello che dice Costanza Miriano, l’autrice di Sposati e sii sottomessa che già tempo fa ha detto che su questo blog si radunano i peggiori personaggi: “Vorrei che tutto il mondo potesse ascoltare Cinzia Battaglini che parla della sindrome post aborto, dell’inferno in cui precipitano le donne, dei padri che perdono i propri figli, dei fratellini che convivono con un fantasma in casa, delle allucinazioni, le turbe psichiche, la depressione, il rischio tumore che sale. Chi è da questa parte sta dalla parte giusta”
Una delle tante fantasticherie di cui si è già discusso, la presunta sindrome post-aborto. Ci credo che se vuoi un figlio e sei costretta ad abortire, perché sei malata o è malato il feto, soprattutto quando si è avanti con la gravidanza, si prova dolore e questo dolore lo vivono con te tutte le persone che avevano già immaginato quel nuovo figlio, quel fratello o sorella, quel nipote. Ma generalizzare questo dolore e trasformarlo in una “sindrome” è una delle tante menzogne che circolano sull’aborto, mettiamoci l’ambiente colpevolizzante e violento in cui vivono le donne che si sottopongono a un’ivg, e il gioco è fatto.
La menzogna della sindrome post-abortiva
http://bioetiche.blogspot.it/2007/01/la-menzogna-della-sindrome-post.html
Aborto, le chiacchiere strumentali sui rischi psicologici nelle donne
http://www.vitadidonna.it/salute/aborto/4480-aborto-le-chiacchiere-strumentali-sui-rischi-psicologici-nelle-donne.html
Speriamo davvero di no. Ci manca solo che una che porta avanti una battaglia cosi’ importante debba autocensurarsi a causa degli psicolabili che girano in rete.
PS L’autrice di “Sposati e azzerbinati” turba un po’ anche me, piu’ che altro perche’ da un lato sostiene di essere a favore della maternita’, contro l’aborto e contro il ‘disastro demografico’ (sic!). Dall’altro pero’, ce l’ha a morte con i padri che fanno i padri (condividendo anche le mansioni di cura materiale del bambino), e’ contraria al congedo parentale per i padri, agli asili eccetera eccetera.
La mia personale deduzione e’ che per questa signora ci si debba riprodurre ma solamente con un uomo ricco, potente, littorio e che possa sostenere i costi di moglie casalinga o lavoratrice-molto-part-time ed eventuale tata (non sia mai che i bambini vengano affidati in tenera eta’ ad un asilo statale e magari pure laico).
La mia domanda (e stavolta non sono polemica, chiedo perche’ non so) e’: quanti cattolici sono veramente d’accordo con questa linea e, cosa anche piu’ importante, quanti cattolici credono SERIAMENTE che il tasso di natalita’ e la qualita’ della vita di milioni di famiglie non se ne andrebbero veramente in malora se questo scenario da Stepford Wives si verificasse sul serio?
A me non importa nulla se una crede che un marito che cambia i pannolini sia ‘meno uomo’ per questo e se pensa che prostrandosi ai suoi piedi raggiungera’ un sublime stato di estasi da martirio nella migliore tradizione della nouvelle truille (al limite mi spiace un po’ per lei). Ho problemi pero’ se questa persona crea un trend di ‘deliranti secondari’ e diventa una voce influente per i legislatori in fatto di politiche per la famiglia e pari opportunita’…
PS Il mio “speriamo di no” era riferito al commento di Giulio, pensavo di postare il mio subito sotto i,suo – poi si sono aggiunte Marina e Serbilla (dicendo cose molto interessanti. Grazie!)
http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/453980/
Questo in un paese che non permette nemmeno alle famiglie di allevare decentemente i figli. Se se ne può mantenere uno a stento è già un miracolo!
Lipperini, se permetti replico, poi tu censura pure, è un tuo diritto, sei a “casa” tua, non dire però che non censuri, daai, è un tuo diritto, io per prima te lo riconosco, ok?
E ti ripeti diventando noiosa e prevedibile: per non ammettere l’intolleranza e la censura, ti nascondi di volta in volta dietro gli OT o a quell’orrore di parola che è “troll”.
Ad ogni buon conto mi riprometto di visitare il sito di Militia Christi.
Intanto ve ne segnalo un altro di siti di invasati, si chiama “polvere da sparo”. L’ultimo pezzo è titolato “Marcia per la vita? Magari Morite Tutti!”
@ #…
giusto, hai ragione, non c’è niente di drammatico nel definire “allucinante” una posizione che non si condivide, dando per scontato che il giudizio sia limitato all’opinione stessa….
Il fatto è che Lipperini non tollera questo linguaggio, a meno che chi usa un termine come questo non dica le cose che le piacciono …. pensa se fosse stato usato dall’altra parte della “barricata”!
Poi vedo ad esempio che qualcuno non esita a parlare di “psicolabili” e di persone che andrebbero sottoposte al TSO ……esclusi i presenti ovviamente immagino e di sicuro immagina anche Lipperini, sempre così in apprensione perchè si mantengano toni civili, e per ciò non censura …
Libera, ho postato oggi uno Storify molto ben fatto che riassume quanto avvenuto negli ultimi tre giorni.
Giulio, la questione non è dei singoli psicolabili, bensì di un clima generale che sta diventando pesante. Se legge i resoconti della marcia sui siti vicini agli organizzatori, noterà che gli intenti sono quelli di raggruppare e organizzare anche in Italia un movimento simile a quello americano. Peccato che dimentichino di citare i morti che dai pro-life americani sono venuti.
@ k. Mi rendo conto di aver posto una domanda insensata.
Io vorrei che tu mi dicessi se davvero ti senti male a pensare agli embrioni e ai feti abortiti oppure no, perché ciò che mi interessa sta tutto qua. Io non riesco a credere che ti faccia soffrire la cosa, perché io e te siamo essere umani, e a me degli embrioni e dei feti non frega a tal punto, e non credo che c’entri la fede ( comunque ci sono interviste che provano come persone di differenti culture e religione messe di fronte a quesiti di carattere etico forniscono le stesse risposte, l’istinto morale non viene influenzato a tal punto dalle credenze culturali ). Vorrei sapere come fai a provare empatia per una vita con cui non hai nessuna possibilità di relazione, al punto da sentirti in dovere magari di fare qualcosa in merito. Perché a un certo punto ci sono delle donne che vogliono abortire e tu sei di fronte a loro, e con loro hai possibilità di relazione, ma tu decidi che siccome sei credente, una vita che ti è oggettivamente estranea diventa più importante della volontà delle persone che quella vita la ospitano. Tutto ciò perché credi in Dio e nell’esistenza dell’anima? Dal modo in cui scrivi non mi sembri irragionevole, e allora penso che dovresti ammettere che non puoi sapere se l’aborto sia un male oppure no, con la certezza con cui lo sanno i manifestanti di Roma, al di là di coloro che hanno convenienze politiche nel manifestare e ai manifestanti a pagamento. E se sei d’accordo capisci anche che manifestazioni del genere vanno disertate a priori.
Sul perché consideri la sessualità dissociata dalla riproduzione come svilente: ma se alla specie umana piace fare sesso, e grazie alla tecnologia può farlo senza procreare e al riparo da malattie, non è meraviglioso?
@ rita
Beh, magari io ho dei buoni “rottura di scatole” da spendere e tu invece li hai finiti , e poi forse poni troppo l’accento sul confronto invece che sulla riflessione. Non fa niente se ogni tanto ti viene cancellato un commento.
@#…
me la prendo per le motivazioni, non per il fatto in sè.
sono d’accordo poi che la fede non c’entri, perlomeno per la maggioranza delle persone.
Chiedi a K (che, scusami, continui ad interpellare col tono con cui ci si rivolge a un essere molto strano, forse non te ne accorgi quando ad esempio dici “non mi sembri irragionevole”) se sia sicuro che l’aborto sia un male. Tu credi che sia un bene? Un valore? Un diritto in che senso, tra l’altro?
E, volendo ora accogliere l’invito a riflettere, ti chiedo: considerando che l’ultima parola spetta giustamente alla donna (e non potrebbe essere altrimenti), praticamente si dice a un uomo che SUO figlio è una faccenda che non lo riguarda. Cosa pensi di questo? Condiderando poi che quello stesso uomo sarà domani “ingiuriato” perchè non si cura dei propri figli, non provvede loro in caso di separazione, ecc.
E cosa pensi di quegli uomini che dicono “la decisione spetta a mia moglie” pensando in questo modo di essere molto dalla parte delle donne. Che opinione e considerazione hanno di sè, quale maturità?
scusate scusate, ho scritto solo “moglie”, aiuto, volevo dire anche fidanzata, donna, compagna, ecc..!
Mi fa morir dal ridere quella tizia sopra che dice che per i cattolici l’aborto dovrebbe essere un omicidio quindi non esistono cattolici “à la carte” che siano favorevoli alla 194 ecc. Insomma, se sei cattolico devi sfilare con Militia Christi, poco da fare.
Bè, io rilancio. C’è gente che difende la 194 e non l’ha mai letta: ignora che la legge non legalizza l’aborto ma lo depenalizza, cosa ben diversa.
Infatti all’articolo 1 recita:
“L’interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla presente legge, non è mezzo per il controllo delle nascite.
Lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell’ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che lo aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite.”
Ecco perchè ci sono cattolici che considerano l’aborto un omicidio ma difendono quella legge: perchè in alternativa ci sarebbero donne che abortiscono ugualmente ma in condizioni disumane.
Un po’ come la guerra. Combattere il nazifascismo con le armi è stato giusto anche per molti cattolici-partigiani: sapendo benissimo che commettevano omicidi.
Ritengo Militia Christi e simili caricature del cattolicesimo, che nascono da pulsioni socialmente e politicamente reazionarie e nient’affatto religiose. D’altro canto, molte delle cose che leggo qui mi sembrano rappresentazioni caricaturali della vita, della sessualità, di ciò che si debba intendere per progresso sociale. Ma non darei la colpa ai libri che le persone hanno letto o ai loro (buoni o cattivi) maestri. L’involuzione psicologica e il rifiuto della complessità nascono innanzitutto da pigrizia mentale, cattolica o femminista che sia.
Rita, l’aborto per me non è nè potrà mai essere un “valore”, lo è però l’autodeterminazione sul proprio corpo. Il punto è molto semplice: è ingiusto obbligare una donna a portare avanti una gravidanza contro la sua volontà come è ingiusto obbligarla ad abortire contro la sua volontà. Si concepisce in due, ma è solo lei a restare incinta, “l’ultima parola spetta alla donna” non è un capriccio dettato dalla volontà di escludere l’uomo, è la conseguenza sul piano della legalità democratica, di un dato di fatto (cioè che solo le donne restano incinte). Nessuno dice di lasciar sola la donna o che il ragazzo/fidanzato/marito (o chiunque altro) va fucilato se apre bocca però non è lui quello incinto
@Valter Binaghi: premesso che sono d’accordo con molto di quanto affermi, una precisazione mi sembra però necessaria per non generare equivoci. La legge 194 non si limita a depenalizzare l’aborto, come tu dici, dato che fornisce il quadro normativo entro cui può essere praticato e addirittura mette a disposizione strutture pubbliche. Depenalizzare è un’altra cosa, è ciò che per molti anni si è fatto in Olanda con le droghe leggere, che erano (sono ancora) tollerate ma non certo fornite dallo Stato. La legge dice, come tu sottolinei, che l’aborto non è un mezzo di controllo delle nascite: è infatti un’altra cosa, che con questa legge ha cessato di essere un reato o anche semplicemente un’infrazione amministrativa. E’ una pratica di cui viene riconosciuta l’indesiderabilità ma comunque resa legale, purché venga ricondotta nell’ambiente medico e rispetti certi requisiti.
anzi è positivo che lui discuta insieme alla compagna sul da farsi fermo restando l’ultima parola ecc..e certo dipende molto anche da com’è la relazione tra loro due. Comunque mi pare che tutti (tranne forse k.) siamo d’accordo su un punto: il ricorso all’IVG deve essere legalmente garantito, sicuro e sempre meno frequente. La manifestazione di ieri mirava a renderlo di fatto e forse anche di diritto non garantito e insicuro, per me è ragione sufficiente per criticare chi vi ha partecipato e sopratutto il comune di Roma che ha dato il patrocinio
Paolo 1984, certamente hai molte ragioni.
E certamente l’ultima parola spetta alla donna: se uno stato vuole dotarsi di una legge che regolamenti l’aborto, non si può fare altrimenti.
Però, premesso che penso pure io come già qualcuno ha precisato che normalmente nelle coppie si discute di questioni di peso, è pur vero che, in questo modo, si dice a un uomo che suo figlio è una faccenda che non lo riguarda.
E allora nascono domande: se una donna può decidere se abortire o no, perchè un uomo dovrebbe ad esempio essere obbligato a riconoscere un figlio se non ne vuole sapere? Perchè dovrebbe prendersi cura dei figli? Non è affar suo abbiamo detto, fin dall’inizio.
Potrebbe succedere il caso limite di una coppia che di comune accordo decida di fare un bambino e che, a gravidanza in atto, lei poi decida di interrompere la gravidanza. Cosa farà quell’uomo? dirà “no no ma spetta solo alla donna decidere” o avrà un moto di dignità paterna? Resterà lì, se ne andrà?
Queste cose sono troppo importanti per parlarne procedendo per frasi fatte (tipo il diritto di autodeterminazione: ma “auto” di che alla fine?) o slogan da brave compagne allineate come ho letto qui.
Ricordo il film di Nanni Moretti “la messa è finita” quando lui (prete) cerca di convincere sua sorella a non abortire e subito dopo va e prende per la camicia il suo futuro cognato e gli dice “ma tu provaci no?” riferito evidentemente alla passiva immaturità dell’uomo di fronte a una tale intenzione.
E ha ragione chi qui ricordava che la legge 194 va prima di tutto letta.
Avrai notato Paolo 1984 che anch’io, come tutti, parlo di decisione della donna, così, in termini generali.
La legge prevederebbe precise circostanze che consentono di abortire.
Ma così non è e non è mai stato, tant’è che anche nel linguaggio comune si dice sempre: sai, Maria è rimasta incinta per errore. Ha deciso di tenere il bambino. E del tutto indipendentemente dai fattori di rischio o da motivi economici.
Chi voglia essere onesto penso debba ammettere questo dato di fatto.
Poi ci sono tutte le altre casistiche.