Terza e ultima parte delle cronache valdostane su Noir in Festival, ma non ultima riflessione sul genere in questa sede.
A dirla tutta, il convegno “Nuove forme di comunicazione” riguardava il cosiddetto genere solo in parte e solo perché alcune delle forme di comunicazione/discussione medesime, attive in rete o in console, hanno a volte preso spunto dal genere stesso. Riguardano, più in generale, la narrazione.
Con ordine. Jacopo De Michelis ha parlato dunque di booktrailer. Credo che comincino ad essere abbastanza noti: sono, in pochissime parole, veri e propri trailer destinati però a promuovere libri e ad essere diffusi sul web. Il Guardian, un paio di anni fa, recensì quello di Douglas Coupland su Hey Nostradamus utilizzando la dicitura “click lit”. Lo stesso De Michelis commissionò per Baciami Giuda di Will Baer uno dei primi booktrailer italiani: potete vederlo qui. La cosa curiosa è che scovò i realizzatori, il gruppo dei bonsaininja, quasi per caso, leggendo il blog di Neil Gaiman. Motivo: la realizzazione del booktrailer di Coraline di Gaiman medesimo (lo trovate nei sito dei bonsai) con cui il gruppo vinse un concorso e incontrò il gradimento dell’autore.
Sempre a proposito di booktrailer.Alessandro Canale fa il pubblicitario e ha scritto un romanzo, Joke. Ha deciso di non mandare il manoscritto agli editori ma di proporre loro un trailer che si è fatto da sé, citando e “rubando” dal cinema i volti che immaginava per i suoi personaggi. Lo spot, molto divertente, non è on line.
Infine, cambiando territorio: al tavolo c’era Raymond Benson, attualmente noto come il quarto prosecutore dei romanzi di James Bond. Nella sua vita precedente è stato però sceneggiatore di videogames. Ovvero: “Scrivevo storie. Solo che una storia destinata ad un videogame è molto più lunga delle altre: se una sceneggiatura per il cinema può grosso modo entrare in 120 pagine, quella per un gioco non è sotto le seicento, perché occorre prevedere ogni possibile snodo”. Per inciso, Benson ha realizzato il primo videogame kinghiano, The mist (1985) (il racconto, bellissimo, era in Skeleton Crew: la nebbia compatta che avanza sul lago, si insinua in ogni angolo di una cittadina, e circonda un supermercato eccetera). Ora sta facendo il percorso inverso: romanzi da un videogioco che però si deve ad un romanziere ed al suo mondo narrativo , ovvero Splinter cell di Tom Clancy. Dice Benson: “Regola numero uno: scrivere in prima persona, perché nel videogioco si è in prima persona quando si entra nella testa dell’agente Sam Fisher. Anche il lettore deve riuscire ad avere lo stesso atteggiamento del gamer”.
Fine delle cronache. Si continua, con sorpresa.
Sai, io sono un ragazzo fiducioso, Alberto…
Splinter Cell non è fra i miei preferiti ma non si sa mai.
(comunque una delle cose più spaventose tratte da un game erano i film di Tomb Rider).
il compito di georgia non è di parlare di georgia, ma inutile stare a dirvelo:-).
Sulla tattica di non rispondere (è ormai vecchia come il cucco e pure dal mouse spuntato) ho letto una cosetta divertente sul blog di angelini.
Tra l’altro tutto mi si può dire fuorchè io non parli di letteratura.
ma il relativismo è un valore quindi non protesto;-)
e le faccine non l’ho inventate io (e neppure i troll), servono solo perchè il virtuale non sia sempre e solo uno schiaffo arrogante in faccia a chi è (o si crede che sia) più debole, per questo io ne faccio grande uso e alle volte, visto che sono nate da necessità e non da una cricca di ridanciani, dovreste farne più uso anche voi, soprattutto chi sembra prendersi troppo sul serio;-).
Giovanni, faccio la persona fine e metto da parte il pregresso tra noi due.
Tu scrivi che io considero in sostanza Lipperatura una cricca, quindi gente che non crede in quello che dice ma crede nei suoi interessi, e si unisce per quelli.
Ma allora perché scriverei cose come questa (te la copio incollo da sopra):
“Tutto quel catafalco di ciarpame pseudo-mitopoietico che WuMing continua a esaltare – perché lui ne è sinceramente esaltato, i lettori molto meno – è vecchio, vecchissimo.”
Perché riconoscere che Wu crede in quello che scrive, se poi voglio solo sostenere che si tratta di una cricca?
Non si tratta di una cricca, si tratta di non essere porosi, di non essere qui anche per imparare, di considerare chi critica un nemico.
Leggi ache le cose che scrive Georgia perché sono molto pertinente: è come se qui la gente si chiudesse in una torre di carta color avorio e pensasse che qualcuno vuole dagli fuoco.
Questo è il mio pensiero corretto che è diverso da quello che vedi tu.
non esiste nessun complotto, nè a favore nè contro, i complotti sono cose serie e sono altrove (cose di cui qui non si ama parlare) qui esiste solo, al momento, tanta grulleria in libertà e tanto vittimismo condito con un briciolo di permalosità.
Capita spesso in rete.
Scusate, ma io ho letto solo le vostre critiche e le vostre accuse di permalosità, di porosità e di fesseria. I vostri commenti sono in maggioranza. A me sembra che siate voi quelli permalosi. Di sicuro, non state parlando di letteratura. Poi, non sono cazzi miei.
L’aggressore critica sempre il vittimismo dell’aggredito.
quindi amabile severus trattasi solo di una guerra incivile tra auto-vittimisti scatenati;-)
g
Sono lieto di annunciare il fidanzamento di Andrea Barbieri con Georgia Barbosissima. I due si sono incontrati e piaciuti nel colonnino commenti di Lipperatura. Loredana Lipperini potrà andarne orgogliosa. Era appunto questo lo scopo nascosto del suo blog.
Cara Loredana, ma quanta forza d’animo hai per sopportare ogni giorno questa gente?
Socio (posso chiamarti così?): io ho il tuo stesso nome, ma tu hai le mie stesse idee!
Alberto il tuo primo post in questo colonnino parlava di marketing, il mio primo post faceva una domanda sul rapporto tra letteratura e realtà. A questo punto chi tra noi due parlava di letteratura, tu?
Scavando (molto, e molto di fretta), sottoscrivo il pensiero di Severus.
Per restare in tema (o tornare in tema, a seconda dei punti di vista, mentre auguro ogni confetto ai futuri sposi, visto che si annunciano matrimoni), mi chiedo: qualcuno sarebbe disposto a lavorare su un book trailer da diffondere in web? (non mi attendo risposte, ma ci provo lo stesso)
ivan, scrivimi in privato.
Ivan… 🙂
Per rimanere in tema, come viene giustamente richiesto almeno da alcuni frequentatori di questo blog, rispondo io a Mariano: assolutamente sì. “Noi saremo tutto” era un romanzo che miscelava storia e noir. Così come il ciclo di Eymerich miscela storia e fantascienza. Così come “Il collare di fuoco” miscela storia e western (e non solo).
Per chi ha citato Kaizen, aggiungo che a pubblicare “La potenza di Eymerich” è l’editore Bacchilega.
Per chi avesse, a questo punto, qualcosa da dirmi personalmente, lasciando a chi lo desidera la possibilità di discutere in topic, la mia mail è sotto la mia firma. Chi l’ha usata sa che rispondo sempre e a chiunque. Grazie 🙂
Ripeto qui quello che ho scritto sotto, dando ragione a Sambigliong:
La cosa che più mi addolora dell’andazzo di questo blog è proprio il fatto che chi lo visita si trova di fronte una muraglia di scazzi e “vecchie ruggini”, di detti e non-detti che fanno riferimento a questioni personali spesso nate da cazzate o da frasette dette in questo o quel cenacolo.
L’azione del continuo rimestare nel torbido ha prodotto una situazione triste, non si riesce più a discutere in modo sensato e di fatto Loredana non è più libera di proporre argomenti o riflessioni senza che il dibattito venga subitaneamente “deviato” su scazzi, personalismi e questioni non pertinenti.
Chi dice che questa condizione sia inscindibile dallo strumento-blog, e “hai voluto la bicicletta, adesso pedala”, a mio avviso fa un discorso troppo ideologico, che finisce per giustificare la miseria dell’esistente. Non tutto ciò che è reale è razionale.
Per chi avesse, a questo punto, qualcosa da dirmi personalmente, lasciando a chi lo desidera la possibilità di discutere in topic, la mia mail è sotto la mia firma. Chi l’ha usata sa che rispondo sempre e a chiunque. Grazie
andrea barbieri
titonco@hotmail.com
Dai Roquetin non te la prendere (continua così), vorrei avere io un EGO così.
@ comitato e ivan 🙂
qui si tratta di Stati generali del noir e non del pink, quindi non confondiamo il culo con la vostra ventiquattrore* piena di documenti compromettenti.
*cfr. il detto toscano non confondiamo il culo con le quarantore
E poi dicono che non si parla di Letteratura;-)
Alberto, nomen omen.
🙂
ivan, intendevo scrivimi per il booktrailer.
Fate una promessa: se il booktrailer si fa io voglio vederlo qui, o dal mio omonimo.
E fateci sapere quale libro scegliete (a questo punto io propongo un Evangelisti a piacere).
“Dai Roquetin non te la prendere (continua così), vorrei avere io un EGO così.”
Don Vito, temo che ti riferissi a qualcun altro, sto leggendo nei ritagli di tempo e non ho conti in sospeso con nessuno, qui…
Per l’Ego, non saprei cosa consigliarti. Hai letto Huxley?
Alberto, ti sto per scrivere…
(credo si sia creata un po’ ci confusione)
Per Andrea Barbieri.
NON PARTIR
Non partir, non partir
tu sei chiuso nel mio cuor lo sento
questo amore è tutto il mio tormento
non partir.
Forse tu, forse tu
vai lontano per cercar l’oblio
vuoi lasciarmi senza dirmi addio…
forse tu…
Perché non sai che l’amore è una fiamma
che brucia e divampa nel cuor
e la sua febbre distrugge e divora
chi sol crede ancor nell’amor.
Non partir, non partir
tu non sai quanto mi fai soffrire
lentamente mi vedrai morire
non partir.
secondo me WM1 non è più WM1.
L’autentico (ma va a capire cosa vuol dire autentico) se n’è andato in india a scrivere, e ha assunto un ghost writer per i blog.
geo
Per La Lipperini.Grazie della risposta. Ho trovato in rete questa intervista a Evangelisti su Il collare di fuoco, da cui posto questa frase:
“Credo che la fantascienza, più che prevedere scenari futuri, sia una lettura del presente in forma metaforica. Se spesso, in tanti suoi autori, ha descritto regresso invece che progresso, è perché quegli scrittori ne coglievano i segni attorno a loro”.
Credo non sia sbagliato allora applicare questa stessa massima al suo modo di intendere il romanzo storico.
Considerazioni in ritardo (e una vecchia opinione):
C’è un cinismo finto e patetico a cui si oppone chi parla di “nientismo”, dal mio punto vista, un cinismo dell’idea che non conosce limiti (e chi non coglie il significato politico di una tale “presa di posizione”, molto probabilmente, non è in buona fede).
Un cinismo completamente assoluto, assolutamente spietato, di solito è un atteggiamento stupido che si nutre di vanità e si mantiene in vita nella trepidante attesa di una voce amica: giovani menti, argute e truffaldine, si riconoscono dalla fame di cocci, si riuniscono per la comune volontà di fare a pezzi il ruvido mondo. Un manifesto piuttosto scaltro, ma che si ferma allo stadio di perenne progetto. Loro sono la carne che marcisce allo specchio, sono i fogli pieni di finta disperazione, sono un triste alleluia alla fica di mamma, che li ha scaraventati nel mondo senza un libretto di istruzioni.
Mi sa che proseguo dall’altra parte, prima della trasfigurazione in troll, ma la faccenda mi pare seria.
Non è chiaro.
Sì, ivan, anche io non ho capito. ti riferisci ai cinisti come un gruppo di letterati?
a quei letterati che io chiamo ‘testa vuota e piena di vento’ che raccontano storie tipo, il gatto ha vomitato, chiamo mamma o il veterinario? oppure, mamma ha trombato con l’idraulico, il cuore sanguina. se ne andrà o non se ne andrà? e papà, che farà? già se le fa adesso, continuerà a farsi le pippe? un ‘movimento’ cioè – in apparenza molto, in realtà assai – poco realistico, dove a contare sono solo i palpiti del nostro cor!
o ti riferisci a un modo di stare sui blog? quel modo di stare sul blog il cui motto potrebbe essere: ‘t’ ho beccato’. la massima a cui si ispira codesto movimento è sempre: ‘sei peggio, molto peggio di come dici, e soprattutto di come immagini! quanto sei peggio, lo so solo io, e prima o poi lo dimostrerò a te, e a tutti gli altri!’
poi ultima cosa: non ricordo se fosse questo post o quello prima, qualcuno diceva di evangelisti (e non perchè e. abbia bisogno della mia glossa), ‘scrive storia’. no, io direi scrive romanzi, prendendo a pretesto la storia. a portare avanti la narrazione sono infatti individui autonomi dal punto di vista psicologico, le cui anime sono assolutamente verosimili. e la psicologia dei personaggi si sa, nei romanzi deve essere assolutamente verosimile. certo sono romanzi in cui il contesto materiale, i rapporti economici, i rapporti di forza sono essenziali.
il contrario dei personaggi ‘testa vuota e piena di vento’.
se non l’ha detto nessuno, di evangelisti, scusate. serviva a me per ricordarmi qual è un buon romanzo. e quale è cattivo.
@ Non è chiaro e Angela:
certo che non è chiaro, sarò chiaro domani, oggi seguo la moda delle ultime ore: tutto va interpretato (a chi insiste con troppa poca cautela su questo punto, faccio notare che Glenn Gould, quando esegue Beethoven, sebbene lo interpreti, non esegue Mozart: e non c’è dubbio che Glenn Gould interpreti Beethoven in senso stretto: l’ampiezza semantica che si può assegnare all’interpretazione di un discorso, oltre un certo punto, è una questione di onestà o disonestà intellettuale, perché non è affatto vero che “ogni cosa può voler significare ogni altra cosa”. Sono filosofici ramponi per splendide arrampicate sugli specchi).
Si può scrivere per raccontare ma si può scrivere anche come misera opera di servizio sociale, per fornire a chi legge un involucro, o meglio uno scafandro da indossare all’occorrenza. Non ho dubbio che qualcuno si riconoscerà, per esempio, in queste parole: “Noi non crediamo a nulla, cinismo a parte; il mondo è cinico e quindi la poesia è cinica, la bassezza è la statura dell’uomo e l’arte e la bellezza sono l’immagine di questi fatti: pura cronaca. La letteratura, ovviamente, è la forma in cui il cinismo di dispiega meglio, se a distribuirlo è il nostro maledetto Caino”.
E’ chiarissimo che non sto parlando di Wu Ming, per esempio, e se non bastasse la dichiarazione accenno una spiegazione (sebbene, me ne rendo conto, l’ermeneutica di se stessi è sia patetica che ridicola, ma a volte utile).
Uso “cinismo” nel senso di “atteggiamento altero e sprezzante nei confronti di tutto” (a parte la magica eccezione che avrà il potere di redimere): è una variante del “nientismo” di cui parla Wu Ming, tanto per non usare ancora una volta un termine sul quale si fa polemica a vanvera, mi pare. E’ un’affermazione sulla politica culturale di persone che spesso non hanno cultura, e che spessissimo annoiano con un maremoto di ciarle.
Poi, aggiungo “cinista” per semplice rispetto nei confronti dei Cinici, che non mi hanno fatto nulla, e del cinismo critico, che potrebbe essere un sano atteggiamento di messa in discussione di se stessi e del mondo: ma qui c’è gente che critica indistintamente tutto, e rivendico il diritto di averne le palle rotte, Angela.
Non me frega nulla che mi si accusi di presunzione (perché, ovviamente, chi esprime un’opinione che non sia confortante è già presuntuoso, a queste latitudini): una consistente parte dei commenti di questo blog rappresenta al meglio il teatro dell’ipocrisia. Mesi fa ritenevo, da ottimista, che molti interventi fossero puro esibizionismo, occupazione di territorio, e una blanda forma di boicottaggio: mi sbagliavo, qui si incontrano i peggiori missionari della letteratura di questo inizio di millennio (Angela: prova a rimpire una tazza con 20 grammi di merda: chi berrà i dieci litri d’acqua che verserai dopo? Nessuno, credo; per dire qualcosa riguardo il mio diritto di averne le palle piene).
Quando a queste parole:
“Sono cani che non dormono mai: sono gli sfiduciati di terracotta e i nichilisti recitati e logorroici. Investono nell’operetta grottesca della loro vita un’energia inverosimile”
Credo sia molto chiara. E’ probabile che tu non mi abbia mai letto, altrimenti ti meraviglieresti del fatto che non ci siano nomi; per una volta non ho intenzione di fare nomi: le etichette valgono quanto coloro che le portano, e in questo caso, per quello che mi riguarda, i portatori delle etichette non valgono assolutamente nulla.
Sia come sia, non mi riferisco ai cinisti come gruppo di letterati, sarebbe troppo generico e non mi piace affatto inveire contro il mondo: anzi, inveire contro il mondo è un’idiozia logica, giacché non lo si può fare stando al di fuori del mondo. Io vivo nel mondo, amo questo mondo (non tutto), amo la letteratura, e disprezzo profondamente chi quei petulanti che si ostinano a cercar pretesti per ululare ai poveri lettori uno o due concetti universali che, in maniera implicita o esplicita, servono a legittimare delle stupidaggini che ho già sentito nella forma di cantilena, per bocca degli stessi signori.
Segue…se serve e se non sono stato chiaro, non c’è bisogno di precisarlo, credo.
Un ultima annotazione: secondo me, da un po’ di tempo a questa parte, qui “si fanno le pulci a Wu Ming”. Suppongo che il fatto di averlo sostenuto più di un mese fa mi scagioni dalla prevedibile accusa di parzialità o di partigianeria (ho scritto: “scagioni”, e in effetti la spiacevole sensazione di tribunale, oppure di inquisizione, tende a mantenersi viva).
Ultimamente, mi pare che si facciano anche le pulci a Loredana.
Sono tutte impressioni personali, è chiaro, potrei avere le allucinazioni…
Chiedo scusa per i refusi, non ho il tempo per rileggere
no, Ivan, penserai che ti dia ragione per rassicurati, ma non è così. non hai le allucinazioni. solo che ognuno di noi reagisce diversamente. io per esempio, se mi accorgo che qualcuno volutamente cerca di inibirmi (a me come ad altri) e di questo me ne accorgo, dico, (per me) ‘E’ colpa mia che me lo lascio fare’, ma questo forse è sbagliato, e forse una dovrebbe dire che è censura, e che chi la pratica dovrebbe smetterla? non lo so. lì dipende da come una prende le cose. anche perchè tanto non la smettono. diciamo che ognuno reagisce a modo suo. di loredana e wu ming posso solo dire che il tempo che dedicano al blog potrebbero fare altro. e quello della bicicletta (mo pedala) non è un discorso. perchè se uno ti presta la bicicletta non è detto che tu debba rompergliela. scusa l’esempio un po’ fesso, ma è anche un po’ per sdrammatizzare. e in quanto al leggere, ti assicuro che leggo, se non tutto, molto. forse solo per ossessione personale, e non per vera curiosità intellettuale, questo non lo so, ma ti assicuro che leggo.
Angela, non preoccuparti, mentre rispondo alla gente sul blog faccio anche altro. Lavoro. In questo momento traduco in inglese il testo che accompagnerà la compilation free jazz che sto curando. Stamattina ho scritto nelle pause di una riunione del collettivo. Oggi pomeriggio ho tenuto la bimba, poi ho dato un’occhiata al blog mentre aggiornavo la lente Squidoo dedicata a Wu Ming. Quando sono al computer non mi costa nulla buttare l’occhio ogni tanto, nei break, se la situazione lo richiede o l’argomento mi appassiona.
Io non voglio la ragione: io non voglio dover fare spalare in mezzo a vera e propria immondizia per dover leggere quello che mi interessa.
“dover spalare”, naturalmente.
Per chi non ha la possibilità di stare attaccato al computer tutto il giorno (come nel caso di Wu Ming1, quindi non solo mio), seguire un dibattito diventa un’impresa da slalomisti: ma davvero, si legga con quale foga alcuni utenti rispondono su tutto e in ogni istante (mettiamo da parte la competenza o la pertinenza): cos’è, la trasmutazione in chat?
Se ho a disposizione uno strumento di comunicazione, e lo strumento è uno “strumento condiviso”, la questione dello spam e dei troll, non importa il nome, diventa:
1) Un serio impedimento per la comunicazione;
2) Un uso maldestro e incivile dello strumento stesso;
3) Una palestra d’insulsaggini che è, né più né meno, una forma di violenza nei confronti di chi vorrebbe utilizzare lo stesso strumento secondo delle regole che, di solito, sono assolutamente ovvie.
solo per dire che il troll che ieri ha allegramente usato il mio nome negli ultimi commenti del post precedente, NON ERO IO.
Credo che loredana (se vuole) possa vederlo e saperlo anche dalla presenza o meno dell’e-mail (a meno che il troll non sia uno dei pochi che ha accesso alla mia e-mail, e cioè i vari gestori e postatori dei blog che frequento)
Io non ho nulla contro i troll, sono come i giocolieri nelle piazze, e i suonatori di nay nella notte, pero devono essere per lo meno fastidiosi per gente seriosa come voi (e come la fallaci), che vuole camminare in strade linde, senza intralci di intelligenti straccioni del web e, soprattutto, senza rumore estraneo (che copra la propria Voce, chiaro invece che quella degli altri è solo Rumore e pure fastidioso e va quindi insabbiata e soprattutto ignorata e silenziata), perchè altrimenti si è costretti con i propri bravi a fare lo slalom e a innervosirsi.
A me i troll divertono anche quelli che hanno “doppia” personalità, però penso che usare nome esatto e pure url sia quasi un e-reato.
Ma tant’è i reati (e qui è pienamente legittimo) sono solo quelli verso gli “amici”, gli altri sono solo birikinate.
La tigna in testa mia è forfora
quindi non protesterò tanto si sa che il lupo perde il pelo, ma non il vizio, quindi saluto anche il lupacchiotto spelacchiato e anche tutti gli abatini formato spikki di spokkia a cui sono saltati i nervi (per nulla) e forse anche il Q.I.
con ossequi a tutti, amici e nemici, la vostra
GEO-LOGICA (mi piace sto neonick che mi hanno appioppato) allaccia i pattini e torna a “casa sua” in attesa della abolizione dei cpt.
geo
Di tutto quanto avete chiacchierato sin qui, a me resta l’immagine di Wu Ming 1 che, mentre sta lavorando in casa, magari davanti al computer, si alza ogni tanto per dare il biberon alla sua Matilde.
Che cosa c’è di più bello?
Dietro ognuno di noi ci sono anche queste cose magnifiche e spesso, nel contrastarci, ce ne dimentichiamo.
Bart
oh, wu non ero preoccupata. ti so uomo d’azione. sono i non blogghettari che ci pensano come rissosi e insipienti esseri tastierosi.
ivan, per esperienza: tutte le cose che fai più fatica – perchè ci sono ostacoli che devi saltare, di mezzo; perchè non hai abbastanza tempo, e lo rubi; perchè non hai voglia di affrontarle, e allora le prendi e le molli, e poi le riprendi; perchè mentre cerchi di capire altri ti parlano in testa… – ad apprendere poi le ‘assimili’ meglio.
salve a tutti!!!!
sto lavorando ad un progetto tesi sui trailer e la comunicazione. in un capitl oparlo dei book trailer. qualcuno mi potrebbe dare qualche notizia attendibile o indicare qualche link….!?
grazieeeeeeeeeeeeeeee
salve a tutti!!!!
sto lavorando ad un progetto tesi sui trailer e la comunicazione. in un capitl oparlo dei book trailer. qualcuno mi potrebbe dare qualche notizia attendibile o indicare qualche link….!?
grazieeeeeeeeeeeeeeee