CUORE DI MARKETING

Non è una novità, naturalmente, e fra un istante proverò a raccontare i precedenti. Intanto, la notizia. Giunti Y, la collana per young adult di Giunti, manda in libreria una nuova edizione di Cuore di tenebra di Joseph Conrad. Con la copertina che potete ammirare. Lui, per inciso è Josh Holloway, uno degli interpreti della  serie Lost. Giunti Y aveva già una serie Y classic, con copertine non meravigliose ma pertinenti. In questo caso, come si evince dal post, la strizzata d’occhio è evidente: “la nostra grafica ha realizzato delle copertine a dir poco strepitose, con dei bellissimi personaggi maschili”. L’idea, dunque, è che le giovani lettrici possano accostarsi ai classici (intento meritorio) solo se solleticate da un fustacchione in copertina, e poco importa se, con il romanzo di Conrad, il fustacchione abbia ben poco a che vedere.
Non sappiamo quali siano gli altri classici minacciati da Giunti Y: sappiamo però che la strizzata d’occhio in questione, fra gli editori,  è iniziata almeno da quando il fenomeno Twilight ha aperto prospettive che ci si auguravano infinite (e che invece si sono disseccate per eccessiva avidità da parte degli editori medesimi). Qui potete ammirare, per esempio, le copertine di tre Oscar Mondadori che propongono Romeo e Giulietta, Cime tempestose e Orgoglio e pregiudizio come “I libri preferiti di Bella ed Edward” (e, no, non è un fotomontaggio).
Perché gli editori fanno questo? Prevengo la risposta ufficiale: “vogliamo avvicinare i giovani ai classici”. Che è cosa lodevole e giusta, e ben venga. Prevengo la seconda parte della risposta: “solo togliendo ai classici l’aura muffosa – magari non diranno muffosa, ma passatemelo – gli adolescenti impareranno ad amarli”. E anche questa è cosa lodevole e giusta. Ma c’è operazione e operazione: quella che, per rimanere a Romeo e Giulietta, fece Baz Luhrmann nel 1996 con il film Romeo+Giulietta era in apparenza trasgressiva ma nei fatti e nel cuore fedelissima a Shakespeare. E servì, probabilmente, a trovare un pubblico nuovo.
L’operazione editoriale è invece semplicissima e si basa su un paio di conti:  stando ai dati campione di una ricerca fiorentina dello scorso anno, il 68%  dei ragazzi fra 14 e 20 anni dichiara di dedicarsi anche alla lettura extra-scolastica. Ma all’interno di questa cifra sono le ragazze a costituire la quota più alta: 77%, mentre i ragazzi si fermano al 56%. Dunque le giovani lettrici sono il target. E come le attiriamo, si saranno chieste le volpi del marketing? Con una copertina che richiama, nelle intenzioni, un Harmony, anche se con il romanzo non ha davvero nulla a che spartire.
E’ lesa maestà dei classici? No, affatto. I classici non sono immutabili, non sono icone, sono libri e in quanto tali sono e devono restare vivi e passibili di qualsivoglia trasgressione. Questa è lesa maestà delle lettrici, semmai: che vengono considerate niente di più di un’indistinta platea in preda a tempesta ormonale. Naturalmente, le medesime si stanno già ribellando: leggasi, per fare un solo esempio, il post di  Dusty pages in Wonderland, qui.
Per dar loro una mano, ecco il link per scaricare gratis Cuore di tenebra: fatelo, in barba a chi vi scambia per imbecilli.

41 pensieri su “CUORE DI MARKETING

  1. Loredana, stando alle sfumature ci stanno pure lettrici con tempesta ormonale. Il target (si dice così?) sarà riservato a queste. Non ci vedo un’offesa a tutte le donne. Se fossi donna intelligente passerei oltre, magari con una espressione di compatimento per questi mezzucci.
    Complimenti per il tuo bel libro che ho recensito su T.M. e S.M.

  2. Caro Fabio, non ho mai parlato di offesa alle donne, non imbrigliarmi in uno stereotipo. Ho parlato di sottovalutazione delle lettrici. Le quali, infatti, come da uno dei link, si stanno offendendo non poco 🙂

  3. Mah, forse invecchiando si diventa più “tolleranti”. Sbaglierò ma io penso che ci siano lettrici a cui va bene anche quel tipo di copertina. Comunque oggi è il mio compleanno per cui non ammazzatemi… 🙂
    Buona giornata a tutti!

  4. Questa cosa è veramente incredibile. Confesso che non riesco a smettere di ridere, ma è una risata a dir poco amara.
    Ma voglio dire, pure guardando al puro marketing è veramente un’operazione idiota. Cari strateghi di Giunti, io sono stata una lettrice adolescente, e come tutte le adolescenti ero in preda ai tumulti ormonali. Nonostante ciò quello che guardavo quando andavo ad acquistare in libreria era:
    1) il prezzo: quando hai 15/16 anni non sai bene cos’è quel classico che stai comprando né se ti piacerà, quindi procedi per tentativi e spendere poco è indispensabile. E questo ce l’avete, ok.
    2) il prezzo: ribadiamolo.
    3) un’edizione snella, una grafica che non sapesse troppo di libro di scuola e un formato trasportabile.
    Come potete vedere, nessuno di questi fattori include uomini nudi. Lasciatevi dire che è abbastanza ingenuo pensare che nell’epoca di internet delle ragazzine abbiano bisogno di andare in libreria per trovare gli uomini nudi che desiderano. Boh sarò fuori dal mondo io.
    Detto ciò, rimane ovviamente tutto l’aspetto brutalizzante e discriminario, per cui se sei femmina occorre fare appello agli istinti per attrarti, perché é chiaro che non puoi essere sollecitata da nient’altro. Ma una copertina tipo questa? http://www.amazon.com/Heart-Darkness-Penguin-Reader-Level/dp/1405849983/ref=sr_1_29?ie=UTF8&qid=1367406345&sr=8-29&keywords=heart+of+darkness+conrad Non si può certo dire che la grafica abbia un aspetto “vecchio”. Oppure le ragazzine non possono essere attratte da barche che navigano su fiumi misteriosi al tramonto?

  5. Ma: la discriminazione di genere stavolta non c’entra nulla, il marketing spinge ovunque, basta pensare alle locandine dei film horror e soprattutto non c’è la sottovalutazione delle lettrici. C’è la voglia di vendere. Forse le belle e appropriate copertine di Minimum fax non sono fatte con lo stesso criterio? Magari più che le giovani lettrici, è rivolta alle possibili lettrici, che una volta divenute lettrici si presume diverranno critiche di strategie del genere. Ma ha forse senso qualsiasi copertina per un libro? Non si può allo stesso tempo essere d’accordo con l’idea di svecchiare i classici e promuovere la lettura e criticare il marketing.

  6. Se volete lo dico cantando: la discriminazione di genere non c’entra nulla. Non è che ogni volta che parlo o scrivo mi occupo di discriminazione di genere, per favore. Ripeto: in questo caso è una sottovalutazione (sciocca assai) delle lettrici.

  7. Cara Loredana
    a fine giornata, inebriato dal fatto che sono riuscito a giungere a questo compleanno (non ci avrei mai creduto viste le condizioni psicofisiche) butto giù una sentenza lottiana. Non si tratta di sottovalutazione delle lettrici. E’ che una fetta sono proprio come la pensa il marketing. Purtroppo o per fortuna secondo i punti di vista. Anche a me ha fatto un certo effetto vedere i “classici” ridotti così (groppetto in gola) ma un po’, mi verrebbe da dire, certe lettrici (e forse anche certi lettori) se la sono proprio cercata.

  8. Cara Loredana, sono d’accordo su tutto – tranne il link. Cosa accadrebbe se scandissi il tuo ultimo libro e lo inviassi in formato pdf? Saresti contenta? Pensa quanto è felice il traduttore, che ha diritto anche lui/lei ai diritti d’autore. Questa mania del tutto gratis danneggia l’editoria – classici e no. E non è una buona idea fare pubblicità.

  9. Se tu inviassi in file pdf “Di mamma ce n’è più d’una” succederebbe che:
    1. fai buona pubblicità al libro,
    2. dunque fai vendere quel libro cartaceo e gli altri dell’autrice.
    Capisco che nel paese in cui 2+2 fa 5, in cui se chiedi al PD perché non ha votato Rodotà, rispondono che non c’erano i voti (insomma non lo hanno votato in quanto non lo hanno votato), beh, sì, per l’editoria far circolare un nome rischiando che diventi un punto di riferimento e vendere copie dev’essere oltremodo drammatico.

  10. @ Boss Lip
    sì è vero, mi riferivo a Adrianaaaa, ma non volevo fare il rompiscatole pavloviano. Però visto che è una questione di poco conto ci riprovo comunque. Il post di Dusty pages è molto divertente, è una maniera sensata di riderci su. Mi pare insomma sproporzionato il modo in cui ne parli. Se questo modo fosse più efficace di una copertina “normale” che diresti? Oppure non è divertente l’idea che ti piazzano una copertina del genere e poi ti fregano con il classico “palloso”? Anche @Fabio Lotti che gli viene il magone e dice che se la sono cercata. Ma sù, che è ‘sta vena de sacralità? Non vedi @Fabio un senso di superiorità nel pensarla in questo modo?
    ps quasi polemico
    Barbara, eddai, perché passo e chiudo?

  11. Sono d’accordo col post… e aggiungo che mi imbarazzerebbe girare con un libro con quel fusto mezzo nudo in copertina, considerando tra l’altro che non è neanche attinente col romanzo. Figuriamoci quanto mi sarei imbarazzata da ragazzina.
    Auguri per il tuo compleanno @Fabio.

  12. Barbara, lo so che non ci volete sentire. Infatti il mercato italiano degli ebook è ridicolo paragonato a quello in lingua inglese. I sordi vivono nel terrore di quella che chiamano ‘pirateria’, senza rendersi conto: 1. che quasi tutto ciò che si scarica dai siti di file sharing, se non fosse disponibile così, non verrebbe comunque comprato; 2. che in quel modo si crea attenzione su un’opera o su un nome, cioè si produce pubblicità (gratuita) che finisce per fare bene alle vendite. E’ una questione parecchio studiata, anche recentemente è uscito uno studio sulla pirateria musicale che dimostra ciò che sostengo. Certo, per chi vive in un piccolo cerchio mentale suona come una verità paradossale… ma se è vero per la musica, figurati per la letteratura.
    Comunque per tornare al tema del post, oltre a essere d’accordo con la sacrosanta critica della Lipperini, aggiungerei che quella non è “grafica”. Fare grafica è un’altra cosa. Erano le copertine di Instar Libri – tanto per fare un esempio senza scomodare Munari.

  13. “… anche recentemente è uscito uno studio che dimostra quel che sostengo…”
    Santa ingenuità di chi la Rete la frequenta da poco. Senti, Andrea, in Rete si trovano ‘studi’ che dimostrano QUALSIASI cosa, sia che la pirateria faccia bene alla musica, sia che la uccida. Studi, fatti, opinioni – tutto è a nostra disposizione per ‘dimostrare’ (cioè mettere un link) le cose che ci piacciono e ‘smentire’ quelle che non ci piacciono. Citare uno ‘studio’ oggi ha più o meno lo stesso valore che citare la forma dei fondi di caffè. E’ la Rete, bellezza, e tu non puoi farci niente (cit.)

  14. Sasha, va bene tutto, ma dire che Barbieri frequenta da poco la rete fa un po’ ridere… 😉
    Detto ciò: è che l’editoria è allo sbando e non sa più cosa inventarsi per vendere. Questa è la vera preoccupante notizia. Non s’è fatto nulla per coltivare lettori nel passato e ora, con la crisi economica, il banco è saltato e si cerca di tamponare con pezze ridicole.
    La discriminazione di genere, in questo caso, è nei confronti del genere umano!

  15. La rete è una sorta di biblioteca a prestito indeterminato, peccato che non si trovi di tutto e che può danneggiare traduttori, autori, librerie, case editrici. Ma la circolazione della conoscenza viene favorita dalla pirateria, in questo caso.
    Secondo me non è la rete a doversi adeguare, ma il mercato dei diritti che trovo un po’ arretrato.
    Però si sta già lavorando in questo senso, addirittura attraverso un movimento politico.

  16. (sempre OT, indovino se penso che che lo “studio” a cui si riferisce Barbieri sia quello, che ha fatto parlare, del Joint research Centre della commissione UE ? (‘Digital Music Consumption on the Internet: Evidence from Clickstream Data’. qui http://www.key4biz.it/files/000220/00022027.pdf)? Il che comunque non toglie che la questione sia controversa.)
    Invece per tornare alle immagini sulle copertina, non è questione di sacralità dei classici, ma per me l’offesa viene soprattutto dal voler alimentare l’equivoco con il contenuto, alludendo a cose che nei libri in questione non c’entrano una beata fava: meglio se pruriginose, ma anche no, tipo l’ineffabile fetta di pane con lo stracchino sulla copertina de La Certosa di Parma. Non capisco proprio l’idea è indurre a comprare La Certosa di Parma per errore, scambianolo per libro di cucina, le Mille e una notte scambiandolo per raccolta di novelle erotiche, ecc. oppure se dovrebbe solo essere una trovata spiritosa (!) per alludere alla modernità e attualità dei classici. In ogni caso l’effetto è di un’idiozia incredibile. (Per questo tra le altre la copertina delle poesie di Catullo con la schiena tatuata non mi sembra malvagia: mi sembra l’unica a non essere pretestuosamente avulsa dal contenuto).

  17. Allora.
    E’ rarissimo che non indichi estremi o link di un documento che cito (sono un rompicoglioni). Questa volta, molto grossolanamente, ho scritto “anche recentemente è uscito uno studio che dimostra quel che sostengo”. Non avevo il link sottomano né tempo e ho pensato: se qualcuno chiede, lo cerco e metto a disposizione.
    Il link è questo:
    ftp://ftp.jrc.es/pub/EURdoc/JRC79605.pdf
    E’ un documento interessante perché non è commissionato da una qualche baia dei pirati ma dalla Comunità Europea.
    .
    Poi ti racconto la mia esperienza. Volevo leggere manuali per programmi di grafica perché il digitale è oggi la rivoluzione dell’olio dei secoli passati. Ho iniziato comprando una guida italiana di photoshop in libreria (40euro). Però volevo leggere anche altre cose: Painter, Illustrator, Maya, Z-Brush. Sul mercato italiano ci sono quasi solo edizioni cartacee, traduzioni di manuali ormai obsoleti rispetto all’evoluzione dei programmi. Ho guardato su amazon.com: una foresta di manuali aggiornatissimi in inglese, che essendo anche in ebook costavano 10-20 euro in meno rispetto agli orrori italiani. Leggere l’inglese non è così difficile. Ora compro solo da loro e sono felice di pagargli i libri. Se scarico, sono solo cose che altrimenti non comprerei e che finisco per non leggere nemmeno. Intanto però faccio pubblicità, contribuisco a fare di alcune cose degli ‘standard’.
    Stesso discorso per la saggistica. Volevo farmi una cultura sui gender-studies. In italia si crede che per capire il genere bisogna guardare dentro le mutande, quindi c’é poco o nulla, il poco che c’è è cartaceo ed esaurito. Benissimo: amazon.com e postepay. Cose inedite invece si trovano su Scribd per esempio.
    Però serve l’inglese per affrancarsi dal micragnoso mercato italiano e dalla conseguente stagnazione culturale.
    .
    Intanto la copertina linkata dalla Lipperini è sparita 🙂

  18. NON SONO OFFESA DALLA COPERTINA MA DAI VOSTRI COMMENTI!! sono una ragazza di 16 anni e non sono una specie di “pervertita” in preda a una tempesta ormonale che compra tutto ciò che mostra un bel ragazzo, come pensate voi!! Un figaccione in copertina non mi fa ne caldo ne freddo! anzi! preferisco molto di più questa tipologia di copertina che un banalissimo tramonto sul fiume… che tristezza!! Ben venga il modernizzare un classico invece di proporlo come una cosa noiosa e incartapecorita!!

  19. Ciao Eleonora. Veramente nessuno ti ha dato dell’imbecille. Semmai si è detto che sono gli editori a considerare le proprie lettrici come attirate da una determinata tipologia di copertina. Sono perfettamente d’accordo con te che una copertina nuova e ben pensata possa modernizzare un classico, ed è molto giusto. Ma questo non significa che occorra copiarla dagli Harmony. Contenta di averti qui 🙂

  20. Cara Lipperini, tu affermi che Giunti tratta da imbecilli le proprie lettrici, io guarda caso sono una di queste (Di questi libri ne ho comprati e letti più di uno) quindi per transizione tu affermi che io ( come tante altre ragazze) sono un imbecille.
    La collana Harmony non la conoscevo e sono andata a cercarla su Google e mi chiedo come tu possa trovare una minima somiglianza!
    Infine: mi sembra che tu stia tornando sui tuoi passi o sbaglio?? Prima affermi che le case editrici fanno “operazioni di marketing” sfruttando le tempeste ormonali delle adolescenti ( e qui hai dato il meglio delle tue offese) e poi rispondi al mio commento dicendo che sei “perfettamente d’accordo che una copertina nuova e ben pensata possa modernizzare un classico, ed è molto giusto.” Forse ti devi chiarire un pò le idee, o volevi fare solo polemica gratuita? Grazie comunque della tua risposta 🙂

  21. Eleonora, noto che molti ti stanno rispondendo nell’altro thread. Perché, sai com’è, questo tipo di intervento diciamo a gamba tesa puzza un pochino di buzz marketing. Se così non fosse, mi scuso molto. Chiariscimi un concetto: perché “tempesta ormonale” è un’offesa? E’ un dato di fatto, anche piuttosto piacevole peraltro. Semmai, il problema sta in chi lo sfrutta ad arte, non certo nelle ragazze. E credo che la “transizione” sia sbagliata: nessuno ha mai accusato le lettrici. Solo gli editori.

  22. Se affermi che sono in preda a una tempesta ormonale vuol dire che non sono capace di ragionare con la mia testa ma seguo solo l’istinto abboccando a qualsiasi cosa mi propinino. Quindi a mio parere l’offesa rimane.
    ps. non so cosa sia un “buzz marketing” e nemmeno un “thread”. frequento poco i blog e di solito non commento ma questa volta mi sono sentita chiamata in causa.

  23. Forse qualcuno dovrebbe spiegarti il significato di tempesta ormonale? 🙂 Ah. Non frequenti i blog. E come mai sei capitata qui, in un post oltretutto vecchio? Magari googlando? 😀 (ahi ahi, il buzz marketing va fatto bene) 😀

  24. Da crepare dal ridere.Ma non vi vergognate?
    Dai, siete stati scoperti e mezzo Facebook sghignazza di voi, ammettete tutto o almeno smettetela.

  25. Si sono stata definita un “buzz marketing” quindi dimostro che sono vera…
    Devo leggere cuore di tenebra per la scuola e parlandone con una mia amica, assidua visitatrice di blog vari sui libri, mi ha parlato di tutta questa polemica.. e io curiosa sono andata a cercare e non ho potuto non rispondere.
    possiamo chiuderla qui o l’interrogatorio deve continuare? forse non siete così aperti al confronto ma pronti solo ad attaccare

  26. Veramente Eleonora, sei tu che sei venuta qui dando a me dell’imbecille e inneggiando a Giunti Y. Sono disponibilissima a parlare, e non dubito che tu sia tu. Ammetti, però, che suona molto, molto strano che a diverso tempo dalla loro pubblicazione arrivi sugli unici due post che parlano di Giunti Y una difesa appassionata non della scelta di determinate copertine, bensì della casa editrice. Solo della casa editrice. Per me la discussione sulle copertine dei classici è sempre aperta. Su altri metodi di comunicazione, pure. A disposizione 🙂

  27. Chiedo scusa sull’imbecille, attimo di rabbia.
    Ho difeso sia la copertina che le ragazze della mia età che la Giunti.
    Seguirò d’ora in poi questo blog e spero di interagire anche su altri argomenti 🙂 grazie 🙂
    Ps. so che non dubiti della mia esistenza ma davo prova ad altre persone che non ci credevano

  28. … ho letto di questa storia su fbook… scusa se non mi firmo e metto una mail così… però volevo spiegare… io ho partecipato al programma giunti ambassadors per questo editore, giunti… l’ho fatto per i libri gratis perchè mi piacevano e in libreria non potevo comprarli tutti… mi piace molto la armentrout… poi dopo i libri sono arrivate richieste di parlarne bene su fbook e nei blog… se non lo facevo arrivavano mail di protesta… alla fine ho detto di non mandarmeli più… non so se chiara o eleonora siano altri ammbassador che ancora continuano o proprio impiegati di giunti… è solo la mia esperienza ma volevo dire che io non volevo ingannare nessuno… francesca è il mio vero nome anche se mi sono firmata in passato almeno con dieci nick diversi… però vi giuro che proprio non volevo ingannare nessuno… scusa se ho scritto due volte il cmmento ma non trovavo più il post giusto linkato su fb…

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