Oggi vi spettano di diritto un po’ di segnalazioni.
Casomai non aveste ancora impegni per il 23 dicembre, non prendeteli e andate a Fucecchio (Fi) per la prima esecuzione assoluta del melologo Rasoio di Guerra, musica di Adriano guarnirei, dal racconto La segregazione del mio molto amato Vincenzo Pardini. Voce recitante, Sandro Lombardi.
Passiamo a questo week end. Come ogni appassionato di fumetti sa, comincia Romics (dal 4 al 7 ottobre presso la Fiera di Roma). I Romics d’oro 2007 sono: Syd Mead, Sergio Staino, Regis Loisiel,, Gianfranco Manfredi. La vostra eccetera raccomanda caldamente il convegno L’era delle riviste a fumetti: la storia di una resa invincibile. Ne discutono, per esempio, Luigi Bernardi (Orient Express), Daniele Brolli (Valvoline), Sergio Loss (Lanciostory e Skorpio), Fulvia Serra (Linus, Alteralter e Corto Maltese), Roberto Rocca (Metal Hurlant e Totem), Rinaldo Traini (Comic Art e L’eternauta), Alvaro Zerboni (L’eternauta), Vincenzo Sparagna (Il male, Frigidaire), Daniele Panebarco (Eureka).
Restandovene dove siete in questo preciso momento, potete inoltre aprire il terzo numero di Buran. Leggetevelo con attenzione: ma prima sappiate che una rivista non soltanto realizzata gratuitamente da redattori e traduttori, ma a cui autori e pubblicazioni straniere cedono senza alcun compenso i propri diritti, sta attualmente collaborando con il British Council di Londra per il reperimento di giovani scrittori africani, e ha ricevuto l’adesione entusiasta della Boston University per lo stesso scopo e per l’utilizzazione di testi in loro possesso. Infine, uno dei racconti pubblicati ha vinto l’ultima edizione del Million Writers Awards. Vi pare poco? A me no.
Infine. Immagino che abbiate già conosciuto Enrico Gregori nei commenti: bene, sappiate che il suo libro, Un tè prima di morire, ha una storia curiosa. Intanto, si acquista solo ed esclusivamente on line e on line, appunto, se ne parla. Il tutto, se mi passate la punta polemica, a dispetto di chi sostiene che basta essere giornalisti per ottenere immensi favori da parte del mondo editoriale tutto. Ma questa è solo la cornice: il fatto è che alla vostra eccetera il noir è piaciuto parecchio. Perché è secco, essenziale e affilato, con pochissimi o nulli compiacimenti formali a dispetto di una trama difficile, perché interamente costruita sull’attesa di un crimine previsto e che deve essere impedito.
Il resto, leggetelo voi.
Purtroppo non ci sarò al Romics, anche se spero di rifarmi a Lucca (ma Staino romics d’oro? mah…).
La pubblicazione di Gregori esclusivamente online mi fa venire in mente un’altra notizia di questi giorni, l’uscita (sempre solo via internet) del nuovo album dei Radiohead. La differenza sostanziale, da quello che ho capito, è che i Radiohead hanno volontariamente deciso di saltare la mediazione delle majors e rivolgersi online al proprio pubblico, Gregori pubblica solo su internet perché sono stati gli editori a non volerlo pubblicare, ma quello che resta è che pare che il mercato artistico stia iniziando a muoversi, se anche gli artisti affermati iniziano ad abbandonare le forme classiche di distribuzione, e quindi chissà che ripercussioni questo può avere anche sugli autori ancora non famosi
Quella dei Radiohead si chiama Marketing… (perchè poi sicuramente passeranno alla classica vendita nei negozi).
Quella di Gregori si chiama ingiustizia se, come dice Loredana, il libro è meritevole di distribuzione nel mondo reale.
Giovedì 4 ottobre 2007 – ore 18
‘IL SORCIO’
di Andrea Carraro
(Gaffi Editore)
alla libreria
Papyrus Café
Via De Lucchesi, 28 – 00187 Roma
Tel. +39.06.6990949
http://www.papyruscafe.com
INTERVENGONO:
ALESSANDRO PIPERNO
&
ANDREA DI CONSOLI
Saranno presenti l’autore e l’editore
la verità è che l’editoria in rete consente una libertà che i vincoli, le impossibilità e gli interessi dell’editoria tradizionale non permettono.
Grazie per la segnalazione di Buràn, scritture invisibli dal mondo
(la sua casella di posta non riceve. In troppi le scrivono, in troppi!)
La critica letteraria non è quel che noi crediamo. Persino Loredana Lipperini è solo in apparenza quella mecenate disinteressata che segnala libri in base alle sue predilezioni. Ho toccato con mano la dura realtà che, affidandomi al mestiere di cronista, ora racconterò.
Era la “notte bianca”. Per poter consegnare a Loredana il mio libro le dissi: “Che ne dici di una pizza?”
“Pizza? Ti sembro tipo da pizza, io?”.
“Bè, si dice pizza tanto per dire…”
E la Lipperini scelse un ristorante “cinque forchette” dove su ogni pietanza veniva sparpagliato tartufo bianco come fosse pangrattato della Conad.
L’orchestrina diffondeva nel locale “Violino tzigano”.
“Non mi piace”, sentenziò la Lipeprini.
Mi alzai. Cinquanta euro al maestro per far suonare “Il tango delle capinere”, motivo più adatto all’umore e fors’anche al vestito della Lipperini.
Firmato al ristoratore un mazzo di cambiali con scadenza 2012, facemmo rotta verso il parcheggio.
La notte bianca rutilante e fantasmagorica offriva spettacoli, kermesse e negozi aperti.
La Lipperini si soffermò davanti alla vetrina di una gioielleria.
“Oh, ecco – dissi – ti regalerei un lapislazzulo”.
“Lapislazzulo? Ti sembro tipo da lapislazzulo, io?”.
E accesi un mutuo ventennale per regalarle un collier di fronte al quale quello recuperato dai 4 moschettieri era culo di bottiglia.
Tirando le somme, per avere queste righe su di me e sul mio libro, ho contratto debiti che finiranno di pagare i nipoti dei miei nipoti.
Mettetevi una mano sul cuore, voi che l’avete, e aiutatemi ad avere almeno il panettone per Natale.
Ah Gregò, ciò non dimostra che sei un non-raccomandato, ma soltanto che tu, le donne, sei costretto a pagarle. 🙂
Ragazzi, comprate il libro di Enrico Gregori, leggetelo, e poi correte a prendere il mio Condominio reale. Vi sembrerà ancora più bello.
Mi scuso per l’incursione selvaggia e sboccata, ma adoro parlar male di Gregori. Dappertutto.
Il Condominio reale di Vito Ferro si trova sul mio comodino tra “La strada” di Cormac McCarthy e “Identità distorte” di Massimo Maugeri. Insomma ci sono poche speranze che io lo legga. Cormac devo leggerlo perché lo amo, Maugeri perché sono un lecchino e spero che lui continui a parlare bene di me. E’ anche vero, del resto, che ho promesso a Vito una recensione. La farò al buio, palpando e osservando la copertina. La trama posso immaginarla. Già dal titolo mi fa pensare a qualcosa tipo “Nonno Libero” o “Casa Vianello”. Ci manca solo il giudice Santi Licheri e quella “zia Palmira” di Rita Dalla Chiesa. Du’ palle!
Non avevo dubbi che i tuoi riferimenti culturali fossero quelli… allora no, meglio che non lo leggi: ci sono parole più difficili di quelle che pronunciano Vianello o Lino Banfi di solito. 😉
Gregori scusa, ma dopo la consegna del collier, cosa è successo? Per quello che riguarda la distibuzione, tra musica ed editoria c’è una piccola differenza: le case discografiche sono finite, morte, appartengono al passato; quelle editrici godono ancora di una buona salute. Comunque onore a chi percorre strade nuove (anche se ci aveva già provato sua Maestà S.King e gli è andata male)
Ovviamente, smentisco tutta la faccenda del collier e dei violini tzigani (che orrore). Bon: King tentò la strada di Internet in epoca pionieristica. Non sono sicurissima che, qualora la riproponesse oggi, andrebbe così male…
Caro Bon, mi stupisco della domanda sul prosieguo della serata.
Il gentiluomo fa… e tace. 🙂
Gregori, guardi che la stronco nel post di domani.
Vabbè, era per dar corda a Bon. Spero ella abbia compreso l’ironia della facezia.
Il suo zerbino.
Ovviamente m’inchino profondamente al gentiluomo. King tentò in un’era pioneristica per modo di dire era qualche anno fa (per certe cose effettivamente un’era geologica) resta il fatto che ancora oggi quando in rete si passa dall’offrire un servizio gratuito ad uno a pagamento l’adesione si riduce a poche unità, su questo si dovrebbe riflettere.
P.S.: Un’annotazione: a me compare “Invia il coMMMento” con tre M, va bene che qui si deve sempre esagerare, ma a me pare eccessivo.
Buran è proprio un’ottima rivista.
Adoro anch’io Pardini, uno dei migliori scrittori italiani.
Enrico, ti capisco. Io per ottenere una segnalazione sul sito della Lippa ho dovuto vendere Laura, la mia bambina più grande, alla tratta delle bianche. Sara, la piccolina, sa già quale sarà il suo destino appena esce il mio prossimo tomo. 😉
Biondillo, e dal momento che tu scrivi molto, temo che tu debba prendere in considerazione l’idea di allargare la famiglia. 🙂
Ps. Lo so che ci sono tre EMME, ma non è colpa mia. Si vede che WordPress è una piattaforma entusiasta…
Caro Gianni, in effetti mi sono fatto due conti. Siccome avrei intenzione di pubblicare altri libri, piuttosto che ingraziarmi Loredana mi converebbe rilevare l’intero pacchetto azionario della Mondadori con tanto di manager e uffici stampa. Se sei anche tu nella medesima situazione potremmo metterci in società.
non ho più figli. spiacente.
saluti, nonostante
rs
Acciderbolinettuccia, Enrico!
Non sapevo che tu fossi un semi-genius loci anche qui a Lipperatura! Quasi quasi ti prendo sul serio.
Con Saluti Alla Padrona di Casa
Sergio Sozi
P.S.
Ho appena visto il video che girasti in quella radio libera romana, in occasione dell’uscita del tuo ”Te’…”. Sai, ho condotto programmi musical-letterari notturni per anni, in Umbria. La radio ti dona, Enrico. E a me manca molto.