DEMAGOGIA

Noi, populisti della Linea B, pensiamo cose terra terra. Per esempio, restiamo sorpresi quando ascoltiamo argute discussioni sulle case di Montecarlo e i giornali di Santo Domingo mentre pende sul nostro paese quella classifica di neanche un mese fa, che vede l’Italia penultima nell’Europa a 27 per assistenza alle famiglie.
Noi, populisti della Linea B, abbiamo inarcato il sopracciglio vedendo nelle stazioni della nostra metropolitana l’immagine di Bersani con le maniche arrotolate e lo slogan “Le tasse sono aumentate”. Perchè, ci siamo chiesti, entrare con tutte le scarpe e la camicia nel “frame” altrui? Il problema del nostro paese non è che le tasse sono alte – detta in modo semplice come la diciamo noi – ma che i servizi offerti a chi le paga sono quasi inesistenti. Dati del 21 agosto: a fronte di un versamento annuale di  7.359 euro, il cittadino italiano ne riceve (in quanto a spese di sanità, istruzione e protezione sociale) 8.023.  I francesi, che pagano ogni anno  7.438 euro di tasse, vantano una spesa sociale pro-capite di 10.776 euro.  Ecco.

28 pensieri su “DEMAGOGIA

  1. E’ vero. Purtroppo pagare le tasse è diventato un obbligo talmente impopolare che si vede come unica ricetta quella di ridurle. Servirebbe un cambiamento culturale che ci ricordi che con le tasse si finanziano i servizi sociali, innanzitutto. Poi impegnarsi a migliorare la qualità degli stessi.

  2. il problema delle tasse fa arrabbiare non solo per quello che dici, ma perché in Italia l’evasione fiscale è troppo alta chi paga correttamente le tasse paga non solo la sua parte, ma anche quella degli evasori. Ed è questo che secondo me avvelena tutto: se faccio bene (pago le tasse) passo per fesso. Direbbe lakatosh che bisogna cambiare il FRAME (credo che parli di tasse proprio nel suo libro”Non pensate all’elefante”). Ed è così: bisogna che le tasse vengano viste per quello che sono, un qualcosa che TUTTI secondo le proprie possibilità danno affinché TUTTI possano riceverne i benefici secondo i propri bisogni. In Italia invece le tasse sono viste come un BALZELLO INGIUSTO, anche da chi le paga. E’ la mentalità che va cambiata, il modo di vedere le cose. Non è facile ma è fattibile. Consiglio la lettura di Nudge, La spinta gentile, edizioni Feltrinelli.

  3. Sull’argomento tasse, come su quello rifiuti, come su tanti piccoli episodi del vivere comune, manca il senso civico, il sentirsi “cittadini” italiani ( meglio ancore del mondo ma non allarghiamoci troppo!) e non proprietari del proprio piccolo spazio quotidiano.
    Lo stiamo insegnando ai nostri bambini?
    Sara

  4. Le tasse vanno pagate.
    Domanda di chi le paga: ma perché mi devo fare un mazzo tanto e continuare a pagarle quando ci sono quelli che evadono allegramente, e tanto quando li scoprono fanno i compromessi e comunque non pagano tutto quello che dovrebbero?
    Sara: i rifiuti? Ti racconto un aneddoto. Nel mio paesetto da un anno è partita la raccolta differenziata porta a porta. Non funziona, primo perché non tutti hanno i secchi (i secchi li si prende al comune, li si mette fuori pieni dei rifiuti separati a seconda del giorno della settimana). I motivi sono molti. Primo, scarsa informazioe. Secondo, scarsa propensione della gente a sporcarsi le mani.
    Il secondo motivo per cui la raccolta non funziona è che le regole non sono molto chiare, nemmeno a chi fisicamente raccoglie i rifiuti. A me, per esempio, non ritirano mai il residuo (quei rifiuti che non si possono riciclare e vanno in discarica) Il residuo dovrebbe essere una minima parte dei rifiuti, va messo nei sacchetti biodegradabili forniti dalla gaia e l’addetto dovrebbe ritirarli il martedì e il venerdì. Ma i miei sacchetti non li ritira mai.
    Non ho ancora capito perché.
    Ho fatto diverse segnalazioni agli uffici addetti.
    Non è cambiato nulla.
    Probabilmente l’addetto pensa che io sbaglio a suddividere i rifiuti, cosa che non è, io ho letto più volte le istruzioni sui volantini e sui siti.
    Martedì di nuovo: questo passa e mi rigetta il sacchetto nel giardino.
    Quindi che fare? Alla fine mi carico i sacchi di residuo e li porto giù a valle (giacché qui hanno tolto tutti i secchi che c’erano prima della differenziata porta a porta) e li butto io nel cassonetti giusti.
    Ora: perché dovrei continuare a pagare per un servizio che non ho?
    La domanda è retorica, è ovvio che sia giusto pagare la tassa sui rifiuti, ma è anche leggittimo che mi chieda perché pagare e farmi il mazzo a portare giù i sacchi di rifiuti.
    Io non ho figli, ma vedo i figli dei miei compaesani. Che osservano quello che fanno genitori e nonni, e imparano di conseguenza.

  5. Io adoro pagare le tasse. Peccato che non tutti lo facciano. Peccato che quel denaro venga speso male. Peccato che a volte non venga neppure speso per i servizi.
    Ma quando vado a votare… mai che ci sia uno che voglia mettere le carte in tavola, dare spiegazioni comprensibili, evitare il litigio e creare un dibattito costruttivo e, soprattutto, mai che nei programmi politici appaiano ben evidenti progetti per migliorare i servizi. Gli slogan servono a poco. Ormai non ci credo più.
    La nostra classe politica bada a litigare su chi ha preso più tangenti, case regalate, prestate, vendute sottocosto… su chi sia fedele e su chi non lo è… su Roma ladrona e via i terun… sui criminali da mettere in galera e quelli non…
    «Chiacchiere e distintivo…» diceva De Niro «Sono solo chiacchiere e Distintivo». E forse neppure distintivo sono… 🙁

  6. Ok. Però.
    Di sicuro è sbagliato tentare di cavalcare i frame altrui per cercare di raggranellare  un po’ di consenso.
    Ma non dovrebbe essere bandito proprio l’uso di espedienti da parte di una compagine politica che abbia l’aspirazione di affermarsi come alternativa? Dove la vanno a definire la loro identità i PD, nell’uso diverso degli stessi artifici retorico/comunicativi ma un po’ meno disattenti nei confronti dell’etica? Continueremo a campare di espedienti, mi sa.
    Profumo non olet” spero sia uno scherzo.

  7. a proposito di complessità non sarebbe male sottolineare(giusto qualche volta)il fatto che ci sono moltissimi casi in cui allo stato attuale della legislazione tributaria,una moderata evasione giustifica la sopravvivenza sul mercato di attività che emergendo tout court non avrebbero ragione di esistere se non per questioni di principio.Con queste ragioni,giuste o sbagliate che siano,si scontrano i modelli operativi degli accertatori dell’agenzia delle entrate,coloro i quali ben sanno che i pesci piccoli a causa dello scarso potere contrattuale devono per forza scendere a patti e pagare,contrariamente ai grandi evasori che possono praticare un ostruzionismo qualificato mettendo in campo squadre di avvocati bravi a tirare per le lunghe(arrivando persino a leggiferare come recentemente dimostrato dall’affaire lodo mondadori,affare che,non dimentichiamolo,con i relativi mancati introiti ha giustificato i tagli indelebili a bilanci scolastici che sono davanti ai nostri occhi).Baci

  8. “Dati del 21 agosto: a fronte di un versamento annuale di 7.359 euro, il cittadino italiano ne riceve (in quanto a spese di sanità, istruzione e protezione sociale) 8.023. I francesi, che pagano ogni anno 7.438 euro di tasse, vantano una spesa sociale pro-capite di 10.776 euro. Ecco.”
    Ecco, singora Lipperini. Non sarà mica che l’impotenza dell’umanista medio sia dovuta al fatto che ha letto troppa letteratura e disimparato l’aritmetica?
    Secondo ciò che lei sostiene i francesi hanno un albero degli zecchini d’oro più fruttifero del nostro. Ma anche lei, italiana che scrive, soggiorna nel Paese dei balocchi.

  9. A che servono le tasse?Per esempio a questo:
    Mia sorella , invalida al 100% perchè affetta da sclerosi multipla, e che faceva sino a due anni fa due cicli di fisioterapia riabilitativa ogni anno, attende ora da marzo di essere convocata per il primo ciclo.
    Nell’attesa degli esami a cui si deve sottoporre di frequente , io leggo libri presi in prestito dalla biblioteca. Da circa un mese gli acquisti sono bloccati perchè non ci sono i fondi per i nuovi titoli.
    Io le tasse , da lavoratrice dipendente, le ho sempre pagate con regolarità, ma dal 1 settembre il mio datore di lavoro mi ha ridotto l’orario del 37,5%, preferendo cercare e far lavorare volenterosi e malinconici stagisti neo laureati , senza pagar loro un euro di compenso.
    Così, episodi volanti di una persona qualsiasi 🙂
    Ciao da Bologna
    R

  10. A volte l’affermazione è il modo più garbato di fare una domanda. Ma io non le ponevo una domanda, le chiedevo solo se era brava in matematica visto che i dati che legge e diffonde dicono che riceviamo più di quel che versiamo. Ci ha pensato su?

  11. Pur di avere dei servizi efficienti sono disposto, a malincuore, a ribadire che le tasse sono bellissime. Temo invece che una prestazione sanitaria debba “scroccarla” da un multa dubbia altrui, perché i comuni italiani stanno alla canna del gas. A me personalmente dispiace che Bersani si sia accorto che le tasse non sono diminuite, come da promessa; preoccuparsi, invece, di questo benedetto federalismo fiscale magari con Veltroni e gli altri? Altro che paese dei balocchi.
    Guardi hommequirit, io sono un umanista non medio, ma proprio scemo che ha disimparato la matematica. Mi dia lumi, se ne ha voglia, perché questo Centro studi degli artigiani di Mestre magari ha fatto i conti con l’oste e lo spritz.

  12. Ho trovato molto istruttivo in tema il programma Presa Diretta (rai Tre) del 12 settembre, titolo “Evasori”.
    http://www.presadiretta.rai.it/dl/portali/site/puntata/ContentItem-7e754cd8-e1e0-4626-bc83-bb2b6a419ece.html
    Non manca il paragone con la Francia, con esempi che fanno capire perchè in quel paese è considerato da fessi NON pagare le tasse (e i contributi ai dipendenti, comprese colf, tate, badanti…), e non il contrario, come da noi. Da un lato, pene severe e biasimo sociale per gli evasori; dall’altro, vantaggi concreti in termini di servizi offerti in cambio ai cittadini. E anche tasse percepite come eque, per esempio le famiglie più numerose godono di sgravi fiscali ecc.
    Ma particolarmente scioccante è stato per me scoprire che lì i contribuenti si fanno perlopiù la dichiarazione dei redditi da soli, oggi online, in mezz’ora, da tanto la procedura è semplice. :-O

  13. @Roberta: anche io ho un familiare affetto da sclerosi multipla. Qui altro che malmostoso, divento una furia. Hanno diritto e bisogno di fisioterapia riabilitativa. Mi sto muovendo come un panzer, ti farò sapere. Non è un paese per malati di sclerosi, decisamente.

  14. Restiamo un attimo sul “frame”?
    Il “pago le tasse e non ricevo servizi proporzionati” è non uno ma IL frame leghista. Il frame de sinistra invece era: qui si riversa denaro pubblico ad interessi privati mentre diminuisce la spesa sociale (tagli sulla scuola, l’assistenza ecc). Sembra simile ma è molto diverso. Il primo rivendica in nome di interesse individuale (cosa che a destra sanno fare molto meglio e più credibilmente). Il secondo in nome di empatia sociale. Lasciare il secondo per il primo è abbandonare i valori e i termini propri accettando il terreno altrui (nella speranza frustrata sempre di prendere voti da chi si percepisce come “ceto medio”). Il risultato è di confermare le coordinate mercatiste della destra. Ecco perchè si perdono le lezioni.
    Perdonate questo bigino di Lakoff in dieci righe, ma quando ce vo’ ce vo’.

  15. @Vincent, e Roberta. Muovetevi come panzer, anche con i dirigenti. Mandate una nota, parlateci, senza astio, ma rompete garbatamente le scatole e condividete con i giornali se è il caso. Se c’è un diritto c’è anche chi dirige le modalità, magari un po’ ‘astrattamente’. Vale la pena farsi sentire comunicando il ‘disagio’ in alto nella gerarchia. E per copia, alla stampa 🙂
    Non costa nulla.

  16. Spettabile uomo che ride, Le è mai passato per la mente che uno Stato, a parte il gettito fiscale, se ben amministrato ha altre fonti di entrata? Che, per dire, consentono di ridurre le imposte ed aumentare i servizi sociali? Si può essere bravi in aritmetica, ma scarsini in economia: magari Le offrono un posto da sottosegretario, se fa domanda.

  17. No, non mi è mai passato per la mente che mi si presenti un bilancio dove l’entrata e l’uscita sono dichiarate per essere messe a confronto con un altro bilancio, e da lì trarne considerazioni lipperiniane, e un Tre Monti mi venga a dire che però quel bilancio non tiene conto di altre entrate. Considerazioni da liquidare con un tratto di penna, che è poi quello che manca in mezzo al suo nickname. Inoltre aumentare i servizi sociali e ridurre le imposte, come se le tasse indirette non fossero un dazio, è affermazione che la fa entrare di diritto nel Paese dei Balocchi.
    Fuor di battuta, i dati esposti da Loredana sono da leggere per quello che sono: un confronto tra due entrate e due uscite in relazione a una serie di servizi. La conclusione è sconfortante, soprattutto per le anime belle: i nostri welfare non sono sostenibili e se lanciate uno sguardo al debito pubblico magari vi svegliate. La soluzione, con buona pace dei sognatori, ha tre esiti possibili: drastico aumento del PIL e quindi conseguente aumento del gettito e del pagamento dei servizi, e qui siamo nell’ottimismo da giocatore dell’enalotto; aumento della produttività a parità di reddito, e non credo che gli oniromani che vedono già magro il proprio stipendio concordino; infine, un deciso livellamento degli stipendi come criterio redistributivo, ma qui siamo già alla Rivoluzione.
    Abituatevi a convivere con l’impotenza, perché sarò compagna di vita dal divorzio tardivo.

  18. teniamo presente che i 7.359 euro sono reali e pagati in moneta, mentre negli 8.023 vengono conteggiati costi aggiuntivi. quali? Malgestione, “costo della politica” infiltrazioni mafiose cricche e cricchette , escort. facciamo allora che la spesa realmente sostenuta non supera i 5.000.

  19. @ homme
    Forse tua nonna ha capito che non è un paese per vecchie. ti faccio un esempio. In calabria la sanità paga un cerotto 5 volte di più di quello che lo paga la lombardia, ora se ti mettono un cerotto in calabria ti hanno reso 5 volte tanto quello che ti rendono in lombardia, ma credimi che quando lo togli se non stai attento ti strappi i peli comunque.

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