C’è stato un primo appello. Firmato fra gli altri da Slavoj Žižek, Judith Butler, Joanna Bourke. C’è stato un secondo appello, che vi riporto sotto, firmato dagli intellettuali italiani. Ci sono stati convegni, incontri, comizi, iniziative, volantinaggi nei mercati, riflessioni in libreria, letture di racconti, musiche. C’è un lungo programma. Eppure, sui social media e sui blog (non dico nei telegiornali e sui media mainstream) si parla di vicende ben trascurabili e non del cuore del progetto. Sia. A volte, commentarium, uscire dalla rete e parlare faccia a faccia, sia pure in una via di Torino affollata per lo scudetto della juventus o davanti a un banco di fragole e cipollotti, sarebbe salutare per tutti, non solo per chi vive un’avventura politica (che è la stessa di quel che ha vissuto dietro lo schermo di un computer, o dietro un microfono).
Ti scriviamo perché tutti noi siamo convinti dell’importanza immensa della cultura e della conoscenza come strumenti fondamentali per la formazione dei livelli di coscienza degli individui e di analisi della realtà, così come siamo convinti che tra le disuguaglianze sociali c’è anche l’accesso ai saperi e alla conoscenza.
E’ anche in questo senso che alcune forze intellettuali e politiche si battono per “un’altra Europa”. Un’Europa che sia legata alle necessità e allo sviluppo dei popoli, all’affermazione di una politica per la cultura che si basi sulla ricchezza, la pluralità e le specificità che affondano le loro radici nelle nostre tante e diverse storie, sulle straordinarie e forti originalità che ne derivano, sulla creatività come motore fondamentale dello sviluppo sia intellettuale che materiale del nostro continente: la famosa “Creation” individuata da Mitterrand ai tempi ormai lontani della sua presidenza europea. Un’Europa legata alle necessità e allo sviluppo dei popoli, che riconosca i diritti dei lavoratori della cultura, che difenda e sostenga i luoghi della produzione e diffusione culturale, che consideri la cultura, la conoscenza e la ricerca come bene pubblico e diritto inalienabile.
Ma per tutto questo serve che la sinistra metta questi temi e questi problemi al centro della sua interpretazione della realtà e sia dunque la forza che lavori per una sorta di nuovo umanesimo che si opponga ai processo distruttivi che stiamo rischiando di percorrere. Non è certo un caso che questo appello ti venga da un paese come l’Italia, dove venti anni di dominio politico e mediatico di un personaggio simbolo come Berlusconi hanno costruito un senso comune cui nemmeno una parte rilevante della sinistra (o meglio del centro-sinistra) si è sottratta. Ma noi pensiamo che l’intera storia del Novecento ci dica come e quanto sia possibile che quello che avviene nel laboratorio di un solo paese possa finire attraverso infinite strade e accadimenti per influenzare e perfino determinare il destino di un intero continente.
Allora per combattere fino in fondo la riduzione dei cittadini a consumatori, la “scarnificazione” delle donne e degli uomini operata dal liberismo e dalla globalizzazione capitalistica, la mercificazione dei bisogni, delle persone, dei corpi e della vita, occorre portare avanti politiche per la cultura realmente basate sul valore strategico che questa riveste. Strategico per lo sviluppo e strategico sul piano economico per l’indotto che determina. Ma strategico principalmente per l’utile culturale e dunque sociale che produce.
Dunque per tutto questo ci rivolgiamo a te come nostro candidato alla Presidenza della Commissione europea, chiedendoti un impegno perché anche questi temi siano al centro della tua battaglia per “un’altra Europa”
Chi ha famiglia esca. Lo scriveva Fortini, Chi ha una connessione internet esca aggiungo io. Perchè in questa campagna elettorale della Lista si è riusciti a trasformare il magna magna in convivialità, e allora tra un panino e una birra, parlando con sconosciuti con cui ci si da del noi, emerge una realtà che non è quella carognosa e battibeccante di fb, La fuori ci sono persone, belle persone, che sono disorientate, hanno paura per le condizioni sociali ed economiche che devono affrontare e che cercano riferimenti politici veri.
ora i leader conclamati(si)sono impegnati a fomentare brillanti pogrom diversamente concepiti nei confronti di qualsiasi portatore di dissenso
Carlo Salmaso, candidato nella Lista Tsipras nel nord-est. Persona di scuola e di scienza, come si dice, ma anche di grande concretezza. In questo video, il suo intervento a un convegno sulla valutazione nel 2013: http://www.youtube.com/watch?v=clVU7Ubbvh0
Le cose che dice venivano buone prima delle elezioni, e verranno buone anche dopo.
Non si vorrebbe certo che anche a sinistra facesse breccia quello straordinario aforisma del celebre ministro illuminato ch’ebbe a dire – senza particolari sgomenti collettivi, se ben mi ricordo – “con la cultura non si mangia”. Comunque la scarnificazione/mercificazione dei cittadini ha origini scolastiche nella pretesa di valutazioni oggettive e prove che somigliano misteriosamente a certi referendum on line!
Allora per combattere fino in fondo la riduzione dei cittadini a consumatori, la “scarnificazione” delle donne e degli uomini operata dal liberismo e dalla globalizzazione capitalistica, la mercificazione….”
Sono d’accordo da 50anni e più, ed ovviamente questo è un problema. Molto serio e non irrisolvibile. Già risolto.
Un saluto