IN FORMA RIDOTTA

Stereosticker72 …come i giornali radio nei giorni di sciopero.
Solo per segnalare che da due post sul corpo femminile (qui e qui) e dai commenti ai medesimi (grazie!) è derivato un articolo uscito oggi sul quotidiano (leggibile qui).
Ah, e per dedicare almeno una riga e qualcosa alla nuova azione dei VMO (o sodali).In video, stavolta.

94 pensieri su “IN FORMA RIDOTTA

  1. E pensare che avevo appena composto, con l’aiuto di Alcmane, la seguente poesia:
    Dormono le cime dei monti
    e le vallate intorno
    i declivi e i burroni;
    dormono i rettili, quanti nella specie
    la nera terra alleva,
    le fiere di selva, le varie forme di api,
    i mostri nel fondo cupo del mare;
    dormono le generazioni
    degli uccelli dalle lunghe ali.
    Dormono
    Anche Vincenzo e Basile
    Dei VMO
    Da qualche giorno
    Peraltro:-)

  2. Il video me lo son visto: stanno organizzando una squadra di salvataggio per il BiondiXXX. Pare che sia guidata da LOpex in persona…
    BiondiXXX resisti, tieni duro: ti portiamo tutto il corpo di noi donne per strapparti alle insidie dei boschi. 😉
    Gighen

  3. Siccome, solito scherzo di splinder, per qualche ora su VMO sono rimasti visibili gli IP di chi postava, ho fatto un po’ di tracing.
    Il tizio che a volte si firma “Felloni” o “Melloni” e dice di annoiarsi ha una connessione Tiscali di Milano che corrisponde a un numero che non rivelo per questioni di privacy e a un indirizzo di via Tolentino. Si tratta sì di un “bambino coi capelli”, ma ha i capelli sulle labbra, e ha scritto molte appassionate disamine contro l’uso di nicknames. Quindi predica bene e razzola male.
    Mi dicono che questo agitatore anti-nickname che usa i nickname vive un po’ a Milano e un po’ in un’altra città del nord. Quando è là, si connette da un internet point con linea fastweb il cui IP corrisponde a quello di altri commenti lasciati sotto nickname su altri blog (in particolare: “Cerasuolo”).
    Mi dicono anche che questa persona è molto amica di un’altra persona che, ancora più di lui, fa polemiche contro i nickname, ma in passato ha lasciato commenti sotto vari nickname (“Iride”) parlando bene di se stessa. L’IP corrisponde a un computer sito nell’Università di Pisa.

  4. Ovviamente, non mi riferisco a Franco Melloni ma alla persona che si spaccia per lui nei commenti su VMO e ripete che s’annoia.

  5. Beh, io lo sapevo già che lo pseudo-Melloni era lui. A pensarci bene, chi altri? Chi è che ce l’ha così tanto coi VMO da spammare tutti i giorni nei loro commenti?

  6. Siamo restati di sorpresa tuttavia se il carissimo amico nostropersempre SCARPA che noi stimiamo tantissimo è un veterano della durissima battaglia contro i nicknames e gli anonimati selvaggi che irresponsabilizzano, insieme alla ragazza Carla. Noi (BASILE e me) ne abbiamo parlato e anche discusso con certe asprezze (ma cordialmente) e sosteniamo che SE SCARPA E LA RAGAZZA CARLA HANNO USATO DEI NICKNAMES ANONIMI ANCHE FOSSE PER FARSI PUBBLICITA’ A SE STESSI AL CONTEMPO ATTACCANDO CON ASPREZZA GLI ALTRI CHE USAVANO NICKNAMES ANONIMI, DEVONO AVERE AVUTO DEI MOTIVI BUONI E SICURAMENTE ANTIRESTAURATIVI!!!
    Un nostro amico del consolato ecuadorinao (fortunatissimo!) li ha visti a Milano qualche serata fa a una conferenza (ci pare di avere capito) del celebre cardiochirurgo/fonoautore anitrestuarativo CHRISTIAN THOMAS BAHRNARD che noi credevamo morto ma è vivo E LOTTA INSIEME A NOI (dal Sudafrica, dove tutti lo ammirano!). In uno scambio di domande alla fine, genialmente TIZIANO SCARPA (di cui Bahrnard aveva sentito parlare) ha chiesto al grandissimo cardiochirurgo se per caso, invece che Cuore (organo satirico sopravvalutato!) non è meglio trapiantare qualche altro organo di stampa. “BRILLANTE”!!,! Comunque no, abbiamo guardato bene il video e NON E’ GIANNI (GIOVANNI) BIONDILLO, e Biondillo NON E’ NOI (nemmeno secondo lui, a differenza del mitomane Rockentin)!!!

  7. Lucis, a meno che chi si firma Wild IP tracer non abbia fatto predicozzi sul legame NECESSARIO tra deresponsabilizzazione e uso di uno pseudonimo, o altre tremende vaccate, non gli si può muovere lo stesso rimprovero…

  8. Esatto. Io non ho proprio niente contro nomignoli e nicknames, quindi se ne uso uno (come del resto fa Lucis999, che non credo si chiami così all’anagrafe) non mi si può accusare di incoerenza né di ipocrisia. Al contrario di quanto si può (e si deve dire) dell’inquilino di via Tolentino a Milano, che nei mesi scorsi ha montato una polemica assurda e adesso si è fatto sorprendere con le mani nel sacco.

  9. Beneforti e Georgia, avete torto marcio. Per settimane questa persona non si è limitata all’anonimato: si è spacciata per me, firmando commenti col mio nome e cognome. Io non mi sono incazzato, ma vorrei vedere se capitasse a voi. Se poi scopri che il millantatore è il famoso moralista anti-nick, è eticamente ineccepibile smascherarne l’incoerenza. Che succede, coda di paglia? Avete qualcosa da temere?

  10. E’ vero, chiedo scusa, a volte ho la tendenza a salire in cattedra e dare giudizi frettolosi sull’etica degli altri, per giunta con un tono da scolaretta saputella, senza mai mettere in discussione me stessa.

  11. Un minuto. Un conto sono i nick, un conto l’anonimato.
    Che Wild IP Tracer denunci è un conto, che denunci con questo anonimato altro. Io penso male di “cerasella”, malissimo. Peggio adesso che si è vestita di Franco Melloni. Mi sembra indegno. Questo non mi sembra però motivo sufficiente per avere gli stessi atteggiamenti.
    Non riesco ad apprezzare questo modo di procedere. Salvo situazioni particolari. E non è questo il caso, vista da fuori
    Se volete io ho a disposizione tanti indirizzi gmail, che come sapete pur assicurano un anonimato assoluto. In più sono esterno al mondo della letteratura. Scrivetemi e ve li passo. Va benissimo il nick, ma che almeno ci sia un indirizzo valido. Altrimenti qui veramente siamo tornati alle delazioni al doge.
    Ps se non vi fidate sappiate che da un indirizzo mail se ne possono ricavare altri

  12. quella georgia lì
    Scritto da: georgia | 15/10/05 a 12:18
    non sono io, e riconosco anche lo stile del clonatore 😉
    Melloni ma non si firmava felloni? e poi l’ip appare sempre ai gestori dei blog loro sanno chi è che clona e chi è vero.
    I vmo sapevano benissimo chi era il falso melloni e quale il vero.
    Io ho una mia teoria sui vmo che mi sembra sempre più giusta;-)
    E poi scusate uno può comunicare da una connessione, ma non necessariamente essere il titolare della connessione, soprattutto se la connessione è di una università, ma che state a dire?
    georgia

  13. No, si firmava Melloni, “Felloni” solo qualche volta, e i VMO all’inizio, quando ho segnalato che non ero io (come hai fatto tu adesso), cancellavano, poi non hanno più cancellato, hanno reso pubblico l’IP ma non è più successo niente, finché non ci ha pensato l’anonimo tracciatore. Cosa c’entra l’università? Chi è che da Venezia si connette da un internet point con linea Fastweb e da Milano (via Tolentino) si connette da casa con linea Tiscali? Chi conosce la persona in questione (già sgamata, semplicemente dallo stile, quando si firmava “cerasuolo”) assicura in pvt che l’identikit corrisponde al 100%, e tanto mi basta. Non mi sono incazzato perché era stra-evidente che quel Melloni non ero io, però non ha senso prendersela con chi ha sorpreso il bambino con le mani nella marmellata, soprattutto se quel bambino ha sempre detto che se ti piace la marmellata sei un miserabile e uno stronzo. Io sono a posto così.

  14. Cara (anzi carina) Lipperini, abbiamo un presidente del consiglio che s’è sottoposto a lifting e trapianti, vogliamo mandare il libro della Ensler anche a lui ? Naturalmente con l’esortazione a non aggiustare il suo corpo, che a noi piace così.

  15. Io credo che il video de lu ‘rniturinchia con Biondillo (?) nei boschi abbia demolito ogni teoria precedente sull’identità dei VMO. E’ evidente che VMO è un progetto condiviso da tante persone, c’è un insieme molto vasto di blogger che collaborano e postano contributi (testi, audio, videoclip ecc.), si tratta di un blog multiautore fatto da persone che hanno anche altri blog e possono fare da sponda. Non meno di una ventina di collaboratori, secondo me, tra cui alcuni insospettabili. Alcuni “sodali” non si nascondono nemmeno, ma altri… Però dove i responsabili sono così tanti, non conta nemmeno sapere chi siano. Possiamo solo mangiarci le unghie per non essere stati chiamati a farne parte 🙁

  16. melloni ma wild ip non scrive anche: “L’IP corrisponde a un computer sito nell’Università di Pisa”?
    Su ragazzi in questa maniera si distrugge la rete. Semmai i blog dovrebbero offrire la possibilità, tramite una iscrizione, che il nome dell’utente (nome vero o nick che sia) possa essere usato solo da lui.
    Approfitto per sottolineare che la polemica nata in NI sui nick da quello che ricordo, non è stata una cazzata come voi la volete far apparire ora goliardicamente, ma fu piuttosto una riflessione seria sulla perdita, a causa della rete, di indidualità a favore di una collettività indistinta. Il problema è reale (e ha i suoi pro e i suoi contro). Poi denunciare una cosa non vuol dire non subirla prima o poi anche noi stessi.
    Cercate di non buttare tutto sempre in tarallucci e vino.
    georgia

  17. A passante
    una ventina mi sembrano troppi, ma tanto si somigliano tutti fuorchè uno 🙂
    Li dentro ce n’è uno (al massimo due ma già due mi sembrano troppi) che non è malaccio (e credo di sapere chi sia) gli altri sono lanzichenecchi della parola assunti come mercenari e vanno in giro a raccogliere l’immondizia del web e ce la riciclano senza neppure filtrarla ;-).
    du’ palle :-))))))
    Se scarpa (che anche noi stimiamo molto) si nasconde dietro un dito per leggerli ha sicuramente i suoi motivi 😉

  18. Georgia, rileggiti il commento di Wild IP Tracer, perché non hai capito niente. La polemica sui nicknames, poi, era una fesseria, e infatti molti l’hanno distrutta con argomentazioni molto, molto semplici. Se gli anti-nickname volevano dire altro da quello che si è capito, vuol dire che non si sanno spiegare.
    Non sono fesserie frasi come:
    “So bene che all’dentità di Marsilioblack, come di molti altri, si può
    risalire, ma non è questo il punto. Il punto è che quasi tutti, pur non
    nascondendo la propria identità, si adeguano a questa “regola” del blog.”
    Oppure:
    “l’effetto è che il popolo del blog si divida in due categorie: da un lato i bloggers di serie Ache si firmano, dall’altra i bloggers di serie B che si chiamano come gli pare, tutti però a far finta di comunicare alla pari: da un lato i Luca Sofri , dall’altra le personalità confuse? Invece non è vero che comunicano alla pari. Perché questa ipocrisia?”
    Questa sarebbe una polemica sensata, utile e profonda??? Dire che un blogger è di serie B perché usa un alias, un nom de plume? Come se quel che scrive (poniamo) Babsi Jones o Princess Proserpina dovesse per forza valere meno di quello che scrive (poniamo) Paolo Beneforti perché Beneforti è più “responsabile”? Se poi scopri che chi diceva o appoggiava certe idiozie va in giro per blog a lasciare commenti anonimi o a spacciarsi per altri, il quadro è completo. La rete si distrugge così, non come dici tu, Georgia.

  19. VMO = transfughi di Nazione Indiana tra cui il fantomatico Melloni (che è solo un nick ovviamente)
    L’hanno capito tutti ormai.
    Anche Georgia e Iannozzi.
    E ho detto tutto.

  20. “Però dove i responsabili sono così tanti, non conta nemmeno sapere chi siano”
    Osservazione interessante, pare anche a me che non sia il nome o nomi dietro che contano, ma un significato politico o qualcosa del genere, e il successo. Alla faccia del “nickname depotenziato”: un nickname-nessuno che spacca il culo ai ciurmatori della Grande Letteratura di Questo Pisello.

  21. “Cioè, Lucis, fammi capire: denunci l’anonimato poi ti offri come anonimizzatore?”
    Non sono pregiudizialmente contrario all’anonimato, ma solo a quello che ritengo essere un cattivo uso. Io non sono mai stato anonimo, ma questa è una mia scelta.Con una mail, anche anonima, c’è almeno la possibilità di parlarsi in privato.

  22. Ricordo agli sprovveduti che solo le forze dell’ordine fare indagini sugli IP.
    Se lo fa un privato commette reato. Tanto più se li pubblica, violando così la legge sulla privacy.

  23. Lo pseudodibattito cominciato sul vecchio NI, al quale dozzine di blogger e non hanno già ampiamente risposto (usare Google) è, appunto, uno pseudodibattito. O si affronta la questione per davvero, partendo da una conoscenza profonda della rete, dalla questione identitaria, dal discorso sulla maschera, sulla responsabilità, sull’autore (ecc.), oppure è solo un buon modo per sollevare polvere. E quello è stato un buon modo per sollevare polvere. Lo dissi all’epoca e lo ribadisco adesso: la questione è importante e interessante, ma se a parlarne è gente che la rete l’ha fatta e vissuta, studiata e sperimentata. Se un Autore Autorizzato (da chi?) viene a dire che Personalità Confusa ha una scrittura di serie B (e cosa sarebbe una scrittura di serie A, cosa la definirebbe?) solo perché non si firma Mario Caccabarozzi, beh, io posso solo dubitare della sua buona fede (in quel dibattito non c’era buona fede) e – mi perdonerete – della sua intelligenza.

  24. I “transfughi di Nazione Indiana” sono Moresco, Scarpa e Benedetti, mi sembra una teoria un po’ strana.
    Secondo quel che dice Georgia, tutti i post fatti bene risalgono a una persona sola, tutti quelli fatti male sono di altri. Geniale filologia. A parte che non capisco la distinzione (i post sono tutti “fatti male”, è questo il senso), il tizio nel video chi è? Siccome il video è divertentissimo, se Georgia ha ragione, deve essere lui (Biondillo?) “quello bravo”, giusto? Ma chi lo ha ripreso? Chi ha montato il video? Chi ha scritto il post? Ha fatto tutto da solo? E’ chiaro che i post sono tutti collettivi.

  25. Gli IP non sono segreti, sono informazioni pubbliche e disponibili, ogni connessione ne ha uno e si sa. Possono rimanere “in chiaro” (accade su molti forum e blog e non c’è niente di strano) oppure no. In rete ci sono migliaia di siti che consentono di tracciare gli IP e non hanno niente di illegale. Le forze dell’ordine non c’entrano niente. Non è stato commesso nessun reato perché non è stato fatto nessun nome. L’unico che ha commesso un reato è chi si è spacciato per qualcun altro.

  26. Però, che bel dibattito.
    Il tizio del video NON E’ BIONDILLO (scusate…mi pare giusto ripeterlo, non so se i VMO lo conoscano, io sì).
    Guarda, caro passante: se scopro che dietro VMO si nasconde il trio BEMOSCA vado in pellegrinaggio a Pisa tutti i weekend a regalar pasticcini a Carla per questa fantastica zappa sui piedi (ma a me non sembrava matta)

  27. Attenzione. I transfughi di N.I. che hai citato non scrivono direttamente nel blog. Però lo appoggiano dall’esterno. Sono a conoscenza dell’identità dei VMO e offrono loro spunti e materiali (vedi le interviste a Parente e Benedetti). Il blog è scritto dal fantomatico Melloni, e forse da un’altra persona. Melloni è anche Wild IP Tracer. Chi altri avrebbe interesse a risalire all’identità del finto Melloni se non il vero Melloni? Chi altri può conoscere gli IP dei commentatori se non il gestore del blog, ovvero Wild IP Tracer, ovvero Melloni?
    Il cerchio mi pare chiuso.

  28. Splinder ogni tanto, non si sa perché, fa vedere gli IP dei commenti. Non è necessario essere il gestore di un blog per conoscerli, basta capitarci sopra durante quei momenti. Poco fa sul blog di Georgia erano visibili tutti gli IP. Ad esempio, ho potuto vedere che Giorgio Di Costanzo ha una connessione che gli assegna un IP dinamico, cambia ogni volta che va in rete. Eppure non sono Georgia. O forse sì? 🙂

  29. Splinder ogni tanto, non si sa perché, fa vedere gli IP dei commenti. Non è necessario essere il gestore di un blog per conoscerli, basta capitarci sopra durante quei momenti. Poco fa sul blog di Georgia erano visibili tutti gli IP. Ad esempio, ho potuto vedere che Giorgio Di Costanzo ha una connessione che gli assegna un IP dinamico, cambia ogni volta che va in rete. Eppure non sono Georgia. O forse sì? 🙂

  30. Splinder ogni tanto, non si sa perché, fa vedere gli IP dei commenti. Non è necessario essere il gestore di un blog per conoscerli, basta capitarci sopra durante quei momenti. Poco fa sul blog di Georgia erano visibili tutti gli IP. Ad esempio, ho potuto vedere che Giorgio Di Costanzo ha una connessione che gli assegna un IP dinamico, cambia ogni volta che va in rete. Eppure non sono Georgia. O forse sì? 🙂

  31. Splinder ogni tanto, non si sa perché, fa vedere gli IP dei commenti. Non è necessario essere il gestore di un blog per conoscerli, basta capitarci sopra durante quei momenti. Poco fa sul blog di Georgia erano visibili tutti gli IP. Ad esempio, ho potuto vedere che Giorgio Di Costanzo ha una connessione che gli assegna un IP dinamico, cambia ogni volta che va in rete. Eppure non sono Georgia. O forse sì? 🙂

  32. Splinder ogni tanto, non si sa perché, fa vedere gli IP dei commenti. Non è necessario essere il gestore di un blog per conoscerli, basta capitarci sopra durante quei momenti. Poco fa sul blog di Georgia erano visibili tutti gli IP. Ad esempio, ho potuto vedere che Giorgio Di Costanzo ha una connessione che gli assegna un IP dinamico, cambia ogni volta che va in rete. Eppure non sono Georgia. O forse sì? 🙂

  33. Interrompo l’interessante conversazione solo per correggere un errore di latino: si dice “vox veritatis”, non “vox veritas”. Genitivo, non nominativo.
    L’anonimo è condannato a scrivere cento volte sul muro:
    ROMANI ITE DOMUM
    ROMANI ITE DOMUM
    ROMANI ITE DOMUM

  34. l’intervista alla benedetti l’ho segnalata io ai vmo (l’avevo postata nel mio blog), ma l’avevo segnalata anche a vibrisse e a nazione indiana (in lipperatura non giravo mai).
    Parente è un falso bersaglio, infatti raramente le battute su di lui facevano ridere.
    Il quarto dei magnifici quattro è gramsci.
    Semmai lo scoop sull’andata di scarpa da fanucci lo avevano avuto abbastanza presto;-), per lo meno in base alla logica di noi comuni e-mortali, ma all’einaudi ad esempio lo hanno sempre saputo (per forza di cose) e chiunque girasse lì, anche solo ai margini, lo avrebbe saputo e pure alla fazi lo sapevano sicuramente, le voci poi corrono …corrono …. corrono … basta un nick e corrono ancora più veloci;-).
    2 + 2 = 5 lo sappiamo bene tutti, noi moderni.
    Dietro i vmo non ci sono i tre (secondo me hanno altre cose da fare al momento e lo hanno dimostrato) però uno sì, potrebbe essere nelle vicinanze (o per lo meno è certamente più informato di noi)
    Sicuramente però la cosa li avrà interessati un minimo, per lo meno quanto a noi, soprattutto la “ragazza” sarà stata tenuta al corrente dai colleghi dell’università di pisa meno impegnati di lei;-).
    Ad ogni modo se anche all’inizio c’erano ora non ci sono più (o perlomeno non ci scrivono più) mi ci giocherei un caffè.
    Riguardo ai vmo qualcuno qui ha scritto:
    “ma un significato politico o qualcosa del genere, e il successo”
    🙂
    Significato politico????
    SIGNIFICATO POLITICO = 0.

  35. P.S. Chiedo scusa, a volte ho la tendenza a salire in cattedra e dare giudizi frettolosi sul significato politico degli atti altri, per giunta con un fastidiosissimo tono da scolaretta saputella, senza mai mettere in discussione me stessa.

  36. Anche Edgar Allan Poe, per arruolarsi nell’artiglieria a Boston dopo essere scappato di casa nel 1827, usò un falso nome: Edgar A. Perry, dando a credere d avere 22 anni anziché 18. Ciò non toglie che resti il padre per eccellenza, come spiego nel mio blog:-/

  37. L’interesse che sospettavo già chi c’era dietro ed ero curioso di avere la conferma. Piuttosto dimmi tu quale interesse ti spinge a difendere in tutti i modi un viscido e ipocrita smerdatore cerasuolo finto-anti-nickname anti-narrativista anti-restauratore neo-antropocentrico non-depotenziato non-conciliato nonché terragno fono-autore (tutte definizioni che non ho inventato io).

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