LA CASA DI FRONTE

La mia casa di bambina, quella dove ho mosso i primi passi e giocato con i primi gatti, era un’abitazione unifamiliare, oggi si chiamerebbe così, nel cosiddetto quartiere Africano. Vi si accedeva entrando da un portone che affaccia tutt’oggi sulla strada, percorrendo tutto l’androne di un palazzo, scendendo altri scalini che sfociano su un piccolo cortile. Nel cortile c’erano piante e quei miei primi gatti sospettosi, sulla destra c’era l’abitazione del portiere e poi la mia casa, dopo altri, pochi, scalini. Dal cortile, che era il mio piccolo regno, si poteva guardare il palazzo di fronte, che aveva cinque piani. Guardare, e non entrare. In un giorno che non ricordo bene, qualcuno ha sussurrato la parola poliomielite, e dunque quello era un bosco stregato, un castello di incantesimi malvagi, il lago da cui sorgerà l’ondina crudele per afferrarti i piedi.
Entrai in quel palazzo, per ammirare un sanguinario e raffinato presepe, dopo molti mesi, quando la parola poliomielite era stata vinta per sempre perché nel frattempo avevo ricevuto il vaccino (nei fatti, una zolletta di zucchero con una goccia color ambra, e non si capisce perché tanta eccitazione negli adulti, persino i fotografi a dire guarda qui mentre ero in fila con gli altri bambini per mangiare la zolletta).
Di quel vaccino, che fu una conquista per i bambini e le bambine della mia generazione, ricordo questo.Il guarda qui del fotografo con un flash rotondo e gigantesco che chiede di girarmi e guardarlo, mentre ero nella fila ordinata, due bambini per volta, che aspettava la zolletta miracolosa.
Per questo, forse, ho sentito anche ieri un refolo di quella eccitazione, mentre ero nella fila ordinata, uno per volta, al centro vaccinale di Termini. So che molti non saranno d’accordo, ma, davvero, pazienza: per la prima volta, ieri pomeriggio, ho pensato che forse le parole per raccontarlo davvero, questo incredibile anno, le troveremo. Al netto di tutte le divisioni, gli scontri, le accuse reciproche che ci hanno funestato e avvelenato, come se non bastasse.

Un pensiero su “LA CASA DI FRONTE

  1. Grazie Loredana, da parte di una coetanea che quel vaccino non fece in tempo ad averlo e cpn glo esiti della polio convive tuttora. Saluti da Bitritto aspettandoti per presentare il tuo ultimo libro. Fa campagna di persuasione anche per me.

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