Ieri, al Teatro Quirino. Questo il testo scelto da Andrea Camilleri. Anzi, questo il passo che vi segnalo. Viene dall’appello agli studenti dell’Università di Padova lanciato nel 1943 dal rettore Concetto Marchesi.
“Non frugate nelle memorie o nei nascondigli del passato i soli responsabili di episodi delittuosi; dietro ai sicari c’è tutta una moltitudine che quei delitti ha voluto e ha coperto con il silenzio e la codarda rassegnazione; c’è tutta la classe dirigente italiana sospinta dalla inettitudine e dalla colpa verso la sua totale rovina”.
Ps. Lo scoramento di questi giorni? La sensazione, netta, che alla moltitudine di cui sopra interessi molto poco quel che sta avvenendo. E il terrore di ripetere un antico autoinganno: scambiare la nicchia per il tutto.
Comincia a essere più democratica tu, invece di riempirti la bocca di belle parole finto-progressiste.
In effetti, cosa è in pericolo?
Quale limpida, giusta e sana democrazia sta soccombendo ai colpi dell’orda? Quali sono gli eroici difensori della libertà?
Quale Italia sta perdendo, e quale emerge trionfante?
Mi sembra di dover fare barricate a macchia di leopardo.
Nonostante il male al cuore e le lacrime per il razzismo per le leggi schifose e i terribili lodi e la retorica fasulla e i tagli che amputano educazione e sanità, mi sembra urgente tracciare dei confini, cercare una verità “scientifica” passatemi il termine, per scovare il morbo, il male italiano che emerge perchè alla fine, accidenti al peggio, agli ex comunisti ed ex democristiani figli e nipoti di quelli che ascoltarono il commiato del rettore combattente e che hanno formato questo pase soffocando nella culla qualunque idea di società civile, laica, forte, lucida ed organizzata, e reso l’italia incapace a resistere alle palle di una classe dirigente rattoppata, di profughi dalle “mani pulite”.
Questi trogloditi fanno delle nefandezze dirette e espongono il loro pensiero più o meno esplicitamente, fanno esplicitamente incazzare, ma davvero è peggio dello strisciare degli ex democristiani e della vaghezza salottiera dei democratici di sinistra?
Non voglio fare qualunquismo, quello che voglio dire è che non coltivare, sostenere e sviluppare il bene civile politico e morale, mi sembra quasi peggio che fare il male.
D.
you read my mind, Lippa.
E ti dirò che in questi giorni neanche dalla nicchia ho ricevuto tutti questi feedback di riflessione.
Mi pare, l’impressione è questa, che le persone siano in tutt’altre faccende affaccendate e i loro pensieri primari siano rivolti ai guai individuali piuttosto che più ampi…
L’unica (mia opinione, mia esperienza) e togliergli il terreno da sotto i piedi. Ho chiuso il blog e ho chiuso Anobii, resta la mail per poter dialogare con chi ha voglia. Nessun problema in un eventuale futuro a chiudere anche quello. “Non si prosegua nella lotta secondo un piano prestabilito.” (o una roba così, se non erro… :-))
Io credo che le persone abbiano voglia di affaccendarsi in cose giuste ma ci vuole qualcuno che si faccia realmente carico delle cose giuste.
Di cosa stiamo parlando?
Perchè mai ci si dovrebbe preoccupare di difendere noi la nostra libertà?
Abbiamo decine di delegati e rappresentanti pagati col sangue, leggi pagate con la vita di molti.
Basta smettere di votare chi non ci piace. E votare altri.
Smettiamo di credere nei soliti quattro papaveri e cambiamo aria.
Se ci facciamo mettere in una strategia della tensione al contrario ci fregano un’altra volta, la democrazia è in pericolo quando non la si esercita.
Chi sono i leader dell’opposizione?
Perchè continuiamo a sostenere i soliti quattro personaggi che non hanno mai vinto niente e non hanno mai cambiato nulla da trent’anni in qua?
Possibile che con questi tempi bui l’unica forza realmente vitale, forte e legata al territorio sia quella degli incappucciati della lega?
Invece a me GL sono scelte come la tua, che mi mettono l’angoscia. Mi dimostrano cosa accade. Perchè il rischio è la libertà che viene meno. Poi se uno se ne prima perchè ci ha strizza, o perchè si sottrae o per altra reazione, difatto reagisce sintetizzandosi. Ora io non so ancora bene dove andremo a parare, e magari sono catastrofista – lo spero, ma …a voja a di che esse liberi è nell’intimo, nell’intimo e nell’agendo c’è un mare di felicità in mezzo.
E questo secondo me anche per quella maggioranza che al momento non se ne cale.
Zauberai: per come la vedo io è una scelta, scegliere di circondarsi delle persone che mi stimolano intellettualmente. Uno dei problemi di internet, per come è strutturata ora come ora (sempre nella mia esperienza, per carità) è proprio che se da una parte è un potente motore d’incontro dall’altra è anche il perfetto esempio di come Girard (quando parlava del sacrificio) ci abbia preso in pieno. In altre parole non vedo libertà (che è sempre libertà di scelta) in Internet, ma anarchia nella variante molto poco divertente del Gerarca di Salò quando cantilenava “Noi fascisti siamo i veri anarchici, una volta preso il potere facciamo quello che vogliamo”. Ecco, a me spaventa molto il ghigno del Gerarca.
@ G.L.
Si ma la tua ‘lotta’ che non segue un piano prestabilito, come prosegue?
Non per farmi i cavoli tuoi, ma per ‘stimolarci intellettualmente’, per capire, aprire nuove libere possibilità, nuovi spunti…
dicci dicci…
Diciamo GL che il tuo discorso sarebbe meno grottesco se nel tuo blog e nei tuoi interventi su aNobii tu avessi lasciato effettivamente spazio a quelli che la pensano diversamente da te. Cosa che a me non risulta (e i thread sono lì, chiunque può leggerseli e farsene una propria opinione).
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A me sembra piuttosto che sebbene tu parli (e parli) di ‘tendere la mano’ sul web al pubblico nei tuoi contatti col medesimo tu abbia sempre cercato in anticipo di veicolare in che modo tale pubblico dovesse reagire ai tuoi post, non solo perché non accetti nessuna critica negativa che cerchi -magari goffamente- di spiegare le sue ragioni; ma perché rifiuti anche la sola presenza di persone che non ti incontrano il tuo gusto personale ( e in proposito: notare come la padrona di casa lascia parlare e risponde sempre alle uscite, a volte piuttosto pesanti e poco ‘congrue’ di un certo Sascha).
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A mio modestissimo parere non è così che funziona internet: il suo bello (e il suo brutto) sono che lì si hanno i fianchi scoperti davanti a tutti, si riceve tutto da tutti; e questo sì, implica la possibilità di essere attaccati dagli stupidi, di confrontarsi con gli idioti del villaggio e magari anche con persone che veramente hanno qualcosa da dire. Questo è il gioco: sta poi ad ognuno trovare il suo modo di giocarlo. SE si decide di giocarlo.
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Che dunque tu vada sul web a sottolineare in OT che hai ‘sbattuto la porta ‘ in faccia all’anarchia irragionata del web, ebbene, mi pare un gesto che rifletta il tuo narcisismo e la tua ambivalenza di fondo (che il mondo SAPPIA che hai lasciato il mondo fuori) ma non credo che aggiunga nulla di serio e interessante al dibattito.
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Ossequi, e fine dell’ excursus.
Daniele: per come la vedo io ognuno ha il suo mestiere, il mio è quello di scrivere romanzi, altri hanno altri ambiti di lotta come, ad esempio, la comunicazione intellettuale (lo fa la padrona di casa, lo fanno su Carmilla e lo fa Elvezio Sciallis – per dirne alcuni) sempli. Confrontarsi con “l’idiota del villaggio” è inutile e avvilente, scegliere le persone con cui confrontarsi, no – è essenziale. Scegliere significa costruire spazi di dibattito che non siano di libero accesso a chiunque abbia tempo da perdere. Si perde un po’ di libertà, vero, ma si guadagnano punti di libero arbitrio.
Melmoth: sbagli, io faccio tutto questo per fare in modo che il mondo SAPPIA che sono un narcisista! anzi, dimmi un po’, oggi come sto?
Concordo, certo e capisco il tuo punto di vista, a me piace tuttavia stare in mezzo al mare, magari alla fine scopro che l’idiota del villaggio sono proprio io…