Penso ai debiti che le scrittrici pagano. O forse, più che di debiti, bisognerebbe parlare di uno scavo certosino per riportare alla luce la memoria. Penso a Helena Janeczek e a come ci ha restituito Gerda Taro. A Sandra Petrignani, e alla cura nel riportare fra noi Natalia Ginzburg. A Simona Vinci e alle parole di Shirley Jackson che passano ora per le sue. A Rosella Postorino, che ha messo le figure (femminili) di sfondo della Storia in primo piano. Penso alle scrittrici che in quelle pieghe della Storia si immergono, in modi diversi: Evelina Santangelo, Carmen Pellegrino, Veronica Tomassini, Veronica Raimo. Penso a quelle che sono nel mondo presente, in tutti i modi che hanno a disposizione, come Michela Murgia, Valeria Parrella, Igiaba Scego, Lidia Ravera e Silvia Ballestra, fra le altre, certo. Penso a quelle che si ostinano a sperimentare, come Eleonora Caruso, Viola di Grado, Laura Pugno, Alessandra Sarchi e Sara Gamberini.
Sembra un elenco, e gli elenchi sono ingenerosi perché ne tagliano fuori tante, e non è certo quello che intendevo fare, e non è il chi c’è e chi non c’è che conta, quanto, esattamente, la generosità e, insieme, la difficoltà nel farsi gruppo che le scrittrici continuano ad avere. Non perché la scrittura non sia un cammino solitario, ma perché, per le autrici, le cose sono sempre più difficili: è difficile, come credo di aver scritto infinite volte, il riconoscimento.
“Le donne non diventano mai mostri d’arte, perché i veri mostri d’arte si preoccupano solo di arte, e mai di cose terrene”, scrive Jenny Offill in Sembrava una felicità. Dall’altra parte, risuona in risposta la vecchia considerazione di Doris Lessing, “almeno in questo paese non sono considerata una scrittrice per sole donne”.
Ci si arriva, certo. Ma a volte, in certe giornate di primavera, la strada sembra ancora troppo lunga. Intanto, per consolarsi, è appena arrivato Quando ero piccola leggevo libri di Marilynne Robinson, e questo è bene.
buongiorno, vorrei sapere di piu’ su Vinci/Jackson. è un libro dell’una sull’altra? è una citazione? grazie mille
E’ una traduzione di futura pubblicazione.
Nel panorama narrativo contemporaneo,accanto alla persistente fortuna di molti autori, da Eco a Vassalli, da Ammaniti a Tabucchi, va segnalata la fortuna, di alcune scrittrici, in particolare l’opera di Melania Mazzucco, incentrata su tematiche sociali e legate alla concreta attualità del nostro tempo, ma anche “Acciaio” di Silvia Avallone, “L’amica geniale” di Elena Ferrante ,Dacia Maraini, Susanna Tamaro, Margaret Mazzantini,Valeria Parrella.Tracciare un quadro organico risulta quanto mai impossibile .Che dire poi della marginalità della poesia?
Grazie
Maria