Ogni tanto lo faccio: vado a sbirciare fra i commenti alla pagina di Giorgia Meloni per capire chi sono quelli che esultano “vai avanti così”. E non trovo uno straccio di motivazione, solo foto di tramonti e ghepardi (che male avranno fatto, poi, i ghepardi?), meme sparsi contro Boldrini (ancora), immagini dei nipotini (ci sono molti miei coetanei e oltre tra i plaudenti), corsi di karate (che male avrà fatto il karate?) e qualche richiesta di riforma della giustizia. Fra tutte le richieste possibili, proprio quella.
D’accordo, Facebook non è un buon terreno di studio. Io però vorrei sapere qualcosa di più sull’elettorato di Meloni e di questo governo. Perché dev’essere un elettorato faticosissimo da tenere a bada, a giudicare dai provvedimenti presi e rivolti a suo uso e consumo.
Il pasticciaccio sui migranti da trasferire in Albania? L’elettorato vuole che difendiamo i confini (difendere i confini, già, hanno detto proprio così). Gpa reato universale? L’invito di Roccella ai medici di fare la spia? L’elettorato vuole una famiglia “normale”, non queste degenerazioni. E poi dobbiamo difendere i bambini (il fatto che abbiano dimezzato gli asili nido è ininfluente). Il decreto anti-rave, quello anti-cannabis e tutti gli altri? L’elettorato vuole essere sicuro.
Sicuro.
Ora, se si prende in mano il rapporto Censis del 2022, si vedrà che avevamo allora (e abbiamo ancora oggi) un problema di paura: il 51,7% degli italiani teme di rimanere vittima di reati, nonostante nell’ultimo decennio il numero delle denunce sia diminuito del 25,4%: gli omicidi volontari calano del 42% (i femminicidi restano sempre stabili, invece) e le rapine e i furti in casa del 48%. Eppure, questo governo agisce proprio sul terrore degli italiani: un paio di anni fa, la Presidente del Consiglio rispondeva alle non poche polemiche relative al decreto anti-rave e anti-tutto con queste parole: “è una norma che rivendico e di cui vado fiera perché l’Italia – dopo anni di governi che hanno chinato la testa di fronte all’illegalità – non sarà più maglia nera in tema di sicurezza”.
Qualche tempo fa, inoltre, l’ineffabile Luca Ricolfi contestava il ddl Zan scrivendo su La Ragione che si può condannare l’odio ma non la paura: “perseguire xenofobia, omofobia e transfobia equivale a sostenere che la gente non abbia il diritto di manifestare sentimenti di paura verso determinate categorie di persone”. Giuro che l’ha scritto davvero. Che poi la paura non sia quella di venir aggrediti o uccisi, ma quella di perdere uno status sociale, come notava anni fa la psicologa Chiara Volpato, poco conta: l’importante è che si continui a essere terrorizzati, magari dai fantasmi, e di esultare quando il governo in carica risponde da par suo.
Dunque io vorrei tanto sapere se questo benedetto elettorato di Meloni è contento così o non chiede, che so, accesso alla sanità pubblica, lavoro, possibilità di affittare una casa senza fingersi un pellegrino del Giubileo che intende restare a Roma il più a lungo possibile, mezzi pubblici efficienti, verde pubblico, asili e insomma tutto quello che si dovrebbe chiedere allo Stato.
D’accordo, veniamo da anni velenosi e i pozzi esondano, insieme a tutto il resto. Ma questa continua messa in scena che non corrisponde ai fatti, a chi è rivolta?
A giudicare dai sondaggi, un buon numero di coloro che ancora vota sembra essere soddisfatto; se questo stato di cose sia destinato a durare, lo scopriremo credo ben presto.