Abbiate pazienza per il titolo, che sembra quello di una canzone di Battiato. Ma soprattutto abbiate pazienza perchè qui si ribatte sui soliti argomenti. Ma accade che la lettera a Repubblica che ieri ha inviato il Ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, mi sconcerti. Certo non negli intenti (la guerra al bullismo), ma nel prefigurare la scuola medesima come il regno della parola scritta contro lo strapotere dell’immagine. Possibile che si sia ancora ai fondamentali? Stralcio e basisco.
L´educazione è un processo che ha bisogno di tanti attori e con questa
sproporzione di forze l´azione educativa della scuola per quanto
appassionata e incisiva rischia di essere insufficiente. La scuola ha
bisogno della famiglia, dell´apporto indispensabile dei genitori alla
vita scolastica e per questo abbiamo dato il via in finanziaria anche
alla formazione permanente degli adulti e della famiglia, per
rafforzare la partecipazione attiva e consapevole di tutti.
Non
possiamo poi confinare l´umanizzazione delle nuove generazioni e la
trasmissione dei valori, del rispetto delle leggi e del prossimo – cioè
i fondamenti che tengono unita una Nazione – solo in un´ora di
educazione civica o in cinque di scuola se poi basta un´ora di
videogioco sul bullismo o sulla camorra per vanificare mesi di lavoro.
La
scuola intende fare la sua parte a 360°, dall´aggiornamento degli
insegnanti all´integrazione con il territorio e lo farà anche tenendo
le aule aperte il pomeriggio per dare un´alternativa alla strada e
all´esclusiva delle sale gioco.
La scuola ha dalla sua parte la
forza dirompente della cultura, della letteratura, della poesia, dello
stupore e della meraviglia delle scienze e ha come armi la parola e la
testimonianza, la prima per trasmettere patrimoni comuni e la seconda
per i valori. Ma la pervasività dell´immagine, abbandonata a se stessa,
sta trasformando la vita dei ragazzi in un grande videogame. È ora, per
alcuni videogiochi, di dire game over. E credo sia infine anche ora che
tutta la televisione generalista, a partire da quella pubblica, superi
la stagione del "bollino" per passare dall´Auditel della quantità a
quello della qualità, soprattutto quando sceglie e produce programmi
per ragazzi.
miodddio che rabbia mi fa’!
cmq lippa ti consiglio di leggere, e se vuoi riprendere in homepage, questa bella “lettera aperta”:
http://www.videoludica.com/news.php?news=442
stupore e della meraviglia delle scienze ?! Secentesco, come concetto. Mi auguro che la scienza solleciti nel ministro riflessioni che vadano un po’ al di là dello stupore e della meraviglia…
volevo consigliarvi un blogromanzo davvero carino e coraggioso..è http://www.ventocattivo.blogspot.com..fateci una visita l’ho scoperto ieri..merita!
volevo consigliarvi un blogromanzo davvero carino e coraggioso..è http://www.ventocattivo.blogspot.com..fateci una visita l’ho scoperto ieri..merita!
Chiedo scusa per l’OT, è un favore che mi è stato chiesto da un amico che non usa il PC, non frequenta il web ed ha appreso solo oggi quanto qui viene smentito:
Sul blog di Gian Paolo Serino è annunciata la prossima presentazione di un suo libro, a Bologna, assieme a Stefano Bonaga. Stefano Bonaga mi ha pregato di rendere noto che non ha mai preso accordi in tal senso, neanche quando il Serino lo ha contattato, anche perché non conosce personalmente Serino e il libro gli è sembrato privo di valore.
Il problema come sempre non è di quantità, ma di qualità. Oggi vediamo come i ragazzi escono da scuola non sapendo cose fondamentali di cultura generale o attualità, ma il problema non è loro…
I ragazzi vivono la scuola come un peso, un compito da fare controvoglia per far star buona la famiglia e potersi permettere dei soldi in paghetta.
Ritengo che anche qui la famiglia possa fare poco.
Dobbiamo far si che la scuola diventi un posto divertente ed interessante per gli alunni. Come fare?
Iniziando ad imparare la comunicazione la psicologia, insegnare non vuol dire sapere più nozioni a memoria di un’altro, ma trasmettere nel miglior modo possibile i contenuti. Dobbiamo insegnare agli insegnati ad insegnare… metodi di comunicazione, di motivazione e di apprendimento. Sono materie che le aziende private insengnano ai propri collaboratori per funzionare al meglio e perchè noi non lo facciamo con gli insegnanti?
Ritengo troppo importante il ruolo dell’insegnante per lasciarlo impreparato ad affrontare una mente umana dobbiamo esser sicuri che quando affronta un ragazzo conosca tutti i sistemi psicologici idonei per l’ottenimento dell’obiettivo. Quando avremo fatto questo diamogli qualche euro di stipendio in più… credo che così facendo senza sovvertire altro si possano ottenere grandi risulatati.
Se sto sognando ditemelo, se vi piace sognate con me
Scusate, ma devo uscire dal coro. La verità del ministro non sta nella dialettica scritto/immagine ma nella consapevolezza che la scuola è ormai una formica che lotta contro titani, che è un’agenzia educativa del passato, non perchè abbia metodi del passato, ma perchè le altre sono più potenti pervsive efficaci di lei.
Caro Girolamo,
la presentazione di “USA&Getta”, con Stefano Tassinari e Stefano Bonaga, è annunciata sul mio blog come sugli inviti stampati così come nell’articolo pubblicato oggi sulla pagina CULTURA del quotidiano LA REPUBBLICA edizione di BOLOGNA.
Gian Paolo Serino
Per Jackleopardi
Verissimo quello che dici, ci sono altri sistemi che sono più persuoasivi ed efficaci. Questo è vero fin tanto che rimane immutata la scuola e non vedo il perchè deve esser così. Perchè non “copiare” i sistemi persuasivi e portarli a noi? Il sistema persuasivo non è male in quanto tale ma in base al contenuto che trasporta, fai conto che è solo un treno che puoi caricare di droga o di oro.
Utiliziamo noi ora gli ultimi e migliori sistemi persuasivi vedrai che anche la scuola migliorerà.
Un piccolo esempio? Ormai in tutte le aziende si insegna grazie alla Programmazione neuro linguistica, perchè non adottarla nella scuola?
Grazie a questa per esempio si sono visti dei concreti miglioramenti, se per esempio hai visto SOS TATA sulla 7 avrai visto l’effetto di un corretto approcio che risultati porta.
Sottoscrivo quanto scrive Jackleopardi. Non è tanto la prevalenza ontologica delle immagini sulla letteratura a dover essere presa in considerazione, quanto l’impatto violentissimo e pressoché esclusivo che esse hanno su un momento fondamentale della crescita (pre-adolescenza) COMBINATO con il disinteresse (dissimulato) delle istituzioni culturali e del mercato verso la letteratura. Vostro, BetteDavis
Le parole del ministro confliggono con la sua dichiarazione di intenti: non calare l’ennesima riforma dall’alto, ma lasciare che siano le scuole a riformarsi utilizzando lo strumento dell’autonomia. Perché questa presunta superiorità della cultura “scritta” sull'”immagine-movimento” è, nelle pratiche didattiche più avanzate, già superata. Per fare un esempio concreto: la lezione che ho preparato per domani si avvale di apporti scaricati da youtube e da arcoiris. Come sempre quando si parla di scuola, il problema sembra essere il fatto che chi ne parla in genere ha della scuola una conoscenza che risale ai tempi dei propri calzoncini corti, e in definitiva non sa di cosa sta parlando. Il che non assolve noi insegnanti: se il primo stronzo che batte sulla tastiera di una redazione giornalistica o di un blog (da Grillo ai suoi detrattori, per una volta uniti nella lotta) non trova di meglio che parlare della “supplente a luci rosse” la colpa è anche di noi insegnanti, che non siamo in grado di mostrare con pari evidenza quello che realmente facciamo giorno per giorno.
@ Serino
una balla non smette di essere tale solo perché viene ripetuta dagli organi di stampa, così come le stronzate che hai scritto su “Gomorra” non smettono di essere tali solo perché vengono ripetute dai tuoi sodali. Reiterare le balle per creare un effetto-verità basato sulla ridondanza è una strategia di marketting berlusconiano che tu hai evidentemente imparato molto bene.
Caro Girolamo,
credo che se anche “i giornali pubblicano balle” oggi dovresti leggere su Repubblica Bologna una smentita di Stefano Bonaga.
Smentita che naturalmente non c’è.
Il discorso è chiuso.
Mi sembra che abbiamo abusato già troppo dell’ospitalità di Loredana.
Gian Paolo Serino
Facciamo così, forse sabato faccio un giro a Bo per fumetterie. Se è così passo anche alla presentazione. Se non trovo Bonaga mi faccio riborsare da Serino il biglietto del treno (e prendo pure l’intercity con prenotazione obbligatoria che costa il doppio).
max
ha ragione girolamo. La scuola sa adottare nuove tecniche. Attenzione, però. Le Scuole a cui mi riferivo non sono un semplice mezzo! Altrimenti saremmo a cavallo! Nè basta portare il pc, il videoproiettore a scuola.Cambia la psicologia dei ragazzi: cercano 1 velocità 2 semplificazione (ossessiva), di rado distinta dalla banalizzazione 3 contenuti come materie da ammassare, non concetti da muovere e trasformare… Il discorso è lungo, altro che you tube
a.b., guarda che gli Intercity sono ormai una specie di direttissimo, costano cari e arrivano sempre in ritardo perché non hanno precedenze negli scambi. Prendi l’Eurostar, che arrivi puntuale, tanto ti rimborsano il biglietto
Per jackleopardi
Non parlo di tecnologia, ho 33 anni, parlo invece di Tecniche di comunicazione. La tecnologia ormai è scontata… ma le tecniche di comunicazione sono invece latitanti… Parlo di relazioni umane, di capacità di coinvolgimento.
Se pensiamo che basti mettere un PC in aula per attirare l’attenzione ci sbagliamo, dobbiamo saper trasmettere emozioni, sentimenti e passione. Per farlo non basta pratica ma bisogna saperlo fare.
caro andrea,
mi dispiace non averti visto alla presentazione ieri a bologna. molto interessanti gli interventi di stefano tassinari e stefano bonaga…
Come vedi le informazioni messe in Rete da Girolamo De Michele non erano esatte.
Spesso capita agli “assistenti” di non saper badare a se stessi
Gian Paolo Serino.
Gian Paolo, non ce la facevo proprio, dovevo essere tassativamente a Rimini alle 19,30 pena la scomunica della ragazza che mi stava aspettando.
Ho visto le foto, effettivamente c’è Bonaga.
E anche la bravissima Grazia Verasani.
Lo posso dire anche fuori dalle mail che ci siamo scambiati. Girolamo ci fa la figura dell’ingenuo, però è anche un bravo scrittore e uno che crede davvero in quello che fa. Quando ci si crede può capitare l’ingenuità colossale. Però, meglio così che “furbo”. Con Girolamo qui su Lipperatura ho anche un po’ litigato, ma è una persona per cui ho una certa stima.
Ora però accantonate tutto e pensate a costruire, ché si profila un tempo di novità, Mozzi ha messo su Vibrisselibri e Il primo amore sta rifinendo il primo numero della rivista, mentre Saviano, un ragazzo che crede nella parola come pochi in Italia, domina la classifica. Su, prendetela dal punto di vista agonistico e fate qualcosa anche voi.
Come writers and critics
Who prophesize with your pen
And keep your eyes wide
The chance won’t come again…
For the times they are a-changin’.
Andrea, il mio post era letteralmete dettato da Stefano Bonaga. Punto. Dopo quel post sia la Verasani che altre persone coinvolte nella presentazione lo hanno cercato per scusarsi. Essendo persona di educazione, Stefano ha accettato di presenziare come cortesia nei confronti di Grazia Verasani. Questo è quanto. Se la padrona di casa vuole verificare, le passerò il numero di cellulare di Bonaga.
Caro Girolamo,
leggo soltanto ora per combinazione.
“Spesso gli assistenti non sanno badare a se stessi” è una frase che non ho riportato a caso: è una citazione di Stefano Bonaga.
Ci sarei passato sopra ma la tua acredine mi infastidisce. Chiuso il discorso. Se vuoi c’è la mia mail.
Come dice Andrea: passare ad altro, anzichè…trapassare