Il grande Francesco Forlani mi fa un bellissimo regalo. Mi invia, infatti, un testo di Patrizio Prunas (“fratello- mi scrive effeeffe – di Pasquale Prunas, fondatore di Sud nel ‘45, quando raccolse intorno a sè il fiore degli intellettuali dell’epoca -Anna Maria Ortese, La Capria, Francesco Rosi, Scognamiglio, Compagnone e tanti altri”). Lo condivido con voi, ringraziando autore e donatore, e ricordando che il brano apparirà sul prossimo numero di Sud (qui trovate anteprima, informazioni, editoriali e quant’altro).
L’ANELLO MAGICO, MOZART A NAPOLI
di Patrizio Prunas
14 Maggio – 25 Giugno 1770
“Ho il cuore incantato dalla gran contentezza, perché questo viaggio è proprio divertente, perché nella vettura è ben caldo e perchè il nostro cocchiere è un ragazzo in gamba, che, non appena la strada lo permette, guida di gran corsa”. Così il giovane Mozart scrive alla madre durante il viaggio che lo condurrà per la prima volta in Italia.
Leopold Mozart e suo figlio Wolfgang sono partiti da Salisburgo il 13 dicembre 1769. Hanno attraversato la penisola fermandosi in varie città: Rovereto, Verona, Mantova, Cremona, Parma, Bologna, Firenze per citare solo le tappe più significative. Ovunque sono stati accolti con calore ed interesse ed in molti casi con entusiasmo per le straordinarie doti mostrate dal giovane Mozart.
D’altronde Leopold sapeva che per un musicista del 18° sec. alla ricerca di gloria e considerazione l’Italia rappresentava una tappa obbligata.
Dopo un mese trascorso a Roma, l’8 maggio 1770 decidono di recarsi a Napoli, la tappa più a sud del loro tour italiano.
Charles Burney, anche lui a Napoli, qualche mese dopo l’arrivo dei Mozart, scriverà nel suo “Viaggio musicale in Italia”: “Arrivato in questa città ero preparato all’idea di trovarvi la musica al più alto grado della perfezione… Solo Napoli, pensavo, poteva offrirmi tutto quello che la musica può offrire in Italia, quanto alla qualità e alla raffinatezza. Del resto – continua Burney – quale persona amante della musica potrebbe giungere nella città dei due Scarlatti, Vinci, Leo, Pergolese, Porpora, Farinelli, Jommelli, Piccini, Traetta, Sacchini e tanti altri compositori, sia vocali che strumentali, senza provare la più viva attesa?”
La decisione di Leopold di recarsi a Napoli a contatto con una realtà così ricca di stimoli per la formazione musicale del figlio appare del tutto giustificata.
Il 14 maggio 1770, dopo sei giorni di carrozza, i Mozart giungono a Napoli.
Il viaggio è stato lungo e non senza qualche apprensione. Leopold infatti aveva saputo che le strade per Napoli erano “molto malsicure”. Si parlava di scontri “tra guardie sanguinarie del papa” e certi briganti che infestavano la via di Capua. C’erano stati pure dei morti. Avevano dovuto attendere che la via Appia fosse sgombra e proseguire poi, per maggior sicurezza, con altre carrozze insieme a dei monaci agostiniani. Durante il tragitto sostano in vari monasteri. A Marino, dove fanno una breve colazione sul lago di Albano, poi a Sessa. Il 12 maggio prendono alloggio a Capua in una casa presso un convento, dove una donna di nobile famiglia sta per prendere il velo. Invitati da un monaco assistono alla vestizione. E’ una cerimonia di “grande magnificenza.”
Gli orchestrali suonano brevi sinfonie con tanto di Salve Regina.
Da Capua proseguono finalmente alla volta di Napoli.
Durante il tragitto “Amedeo De Mozartini” (così a volte si firma nelle lettere dall’Italia) ripensa ai giorni italiani fin lì trascorsi. “Da zoticone germanico ora sono uno zoticone italiano” scriverà con il suo solito umorismo alla sorella Nannerl. E per un momento, mentre dalla carrozza osserva il sole che tramonta, ripensa agli incontri, alle tante occasioni che ha avuto per fare ed ascoltare musica. E gli ritornano in mente alcuni brani di quella musica sacra udita durante quella cerimonia. Poi come a volte gli capita, di colpo s’addormenta.
Quando arrivano a Napoli è quasi notte. La carrozza si ferma dinnanzi ad un convento.
Il padre apre lo sportello e lo solleva di peso tra le braccia.
Amedeo ha da poco compiuto 14 anni.
Segue qui sotto.
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