OCCHI APERTI, PER FAVORE

Calma, sangue freddo, ragioniamo.
Che il neofascismo stia rialzando la testa, mi sembra difficilmente negabile. Preventivamente, dico di non ricominciare con i discorsi sulla caccia alle streghe: in questo paese, negli ultimi vent’anni (anche trenta) è avvenuta una mutazione del comune sentire. Non riguarda tutti, ma riguarda una buona parte di chi lo abita. E’ avvenuto che si possano esprimere pubblicamente opinioni razziste, sessiste, violente. Nelle aule del Parlamento e sulla stampa (in proposito, date almeno uno sguardo al lavoro di Giornalisti contro il razzismo). In strada. In rete. Ovunque.
Mi sembra difficilmente negabile anche che non pochi nodi stiano venendo al pettine, e che stiano diventando evidenti e pubbliche situazioni fin qui striscianti: se avete lo stomaco, date un’occhiata anche al forum di Stormfront e ai commenti che si susseguono a un testo di Julius Evola sull’America Negrizzata. Questo non è neofascismo: è neonazismo).
In tutto questo, chi esprime critiche, come Femminismo a Sud, sull’operazione di cosmesi fatta negli ultimi anni a proposito di CasaPound, viene demonizzato come estremista. La sento risuonare un po’ troppo spesso, questa parola, e troppo spesso viene attribuita a chi, semplicemente, cerca di raccontare quel che sta avvenendo e ha il coraggio di prendere le distanze da posizioni insostenibili.
Allora: calma, sangue freddo, ragioniamo. E, per cortesia, non foderiamoci gli occhi. Li abbiamo tenuti chiusi per così tanto tempo che non siamo più capaci di vedere?

125 pensieri su “OCCHI APERTI, PER FAVORE

  1. Andrea, l’ultima cosa che volevo è ridurre il dibattito a pro-contro. Invece, quello che credo sia importante è capire come questo episodio, nato da una reazione maldestra (perchè non si usano i social network come baionette: a quest’ora io dovrei aver evocato eserciti, se avessi reagito allo stesso modo per ogni critica ricevuta) sia la spia di un profondo disagio non solo all’interno del movimento delle donne, ma nella sinistra tutta. Allora: è più utile criminalizzare o discutere? Per me, discutere.

  2. @ Andrea Colombo
    ti rispondo per punti.
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    I FASCI COME “SUPPLENTI”?
    Un conto è dire che l’estrema destra intercetta una parte di pulsioni ribelliste e antisistema e le colloca nella propria cornice (fornendo agli incazzati e agli spossessati un surrogato di conflitto e nemici “diversivi”); altro conto è dire, come sembri fare tu da un po’ di tempo a questa parte, che l’estrema destra è l’unica a intercettare quelle pulsioni e a fornire un immaginario conflittuale mentre a sinistra non più e bla bla bla. Simili esagerazioni mi sembrano segnalare un innamoramento per i fasci in quanto… “supplenti” dei compagni. Ma l’idea che i fasci svolgano una qualsivoglia supplenza è una totale cazzata, perché questi nelle lotte reali non ci stanno. Ciò è tanto più evidente sul finire di questo 2011 fatto di rivolte, “tumulti storici” (cit. Badiou), Indignad@s, #OccupyEverything, scioperi generali e rinascere del conflitto nel mondo del lavoro (alleanza tra OWS e sindacalismo non omologato), lotte che in tutto il mondo non hanno alcuna caratterizzazione fascista, semmai l’esatto opposto.
    E’ così anche in Italia. Già qualcuno, poco sopra, ha parlato del 14/12/2010 e del 15/10/2011. Io ci metterei il 03/07/2011 a Chiomonte, Val di Susa, una giornata che per l’immaginario delle lotte ha un’importanza anche maggiore. I fasci dove stavano? Dov’era la tanto strombazzata “casapounditudine” dei giovani? A me sembra che quando il gioco si fa duro, i fasci – chissà perché! – smettano di giocare. O meglio: l’indurirsi del gioco dimostra che la loro “street credibility” è in gran parte millantato credito.
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    I FASCI “FANNO IMMAGINARIO” E I COMPAGNI NO?
    Come scrivevo sopra, tutto il nuovo immaginario radicale di questo 2011 è estraneo al fascismo, anzi, è proprio antifascista. Anche per quanto riguarda il *pensiero* radicale, mi sembra che il contributo dell’estrema destra, anche di quella “nuovista”, sia pari a zero. Oggi se voglio capire qualcosa di ideologia mi rivolgo a Zizek, se voglio capire di Evento mi rivolgo a Badiou, se voglio interrogarmi sul senso della democrazia mi rivolgo a Rancière, poi c’è chi si rivolge a Negri, Hardt, Fumagalli, Marazzi, Virno, chi riscopre Marx grazie al professor Harvey, e tanti altri nomi potrei fare, nomi che compaiono nelle lotte, nei seminari autogestiti… In queste lotte, vai tu a capire il motivo, non trovo riferimenti ai fondamentali contributi dei teorici di Casapound, ammesso e non concesso che esistano.
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    SULL’IMPEDIRE O MENO IL PROSELITISMO DEI FASCI
    Per me questo è fondamentale. Oppure bisogna lasciare che facciano proseliti? Forse in questo mondo e in questo Paese abbiamo bisogno di più fascisti? Mah.
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    SULL’ESEMPIO DI GIAIME PINTOR CHE PUBBLICA VON SOLOMON
    Come esempio mi pare fuori luogo, una cavolata a merenda. Non stai parlando con gente che ignora il pensiero reazionario, la cultura di destra e quant’altro. Io ho letto Evola, lo Jünger del periodo weimariano, Maurras, ho letto persino Codreanu, e tanti altri. Addirittura qualcosa di Freda!
    Sono anche convinto che in certo pensiero reazionario serio, da De Maistre in giù, si trovino spunti interessanti e anche utili per la comprensione del mondo intorno a noi, a condizione di rielaborarli criticamente e senza mai perdere di vista il fatto che, politicamente e storicamente, quelli rimangono nemici: sono autori che ci offrono variegate combinazioni di razzismo, classismo, sessismo, militarismo, omofobia.
    Inoltre, bisogna distinguere, perché alcuni autori sono pensatori veri, altri sono ricicciatori. Lo stesso Furio Jesi distingueva tra Guénon (che giudicava interessante) ed Evola (che giudicava, secondo me a ragion veduta, un ciarlatano).
    Insomma, io sono convinto che quel filone si debba conoscerlo.
    Ma un conto è conoscere il pensiero reazionario, altro paio di maniche è flirtare coi fasci.
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    BUONI E CATTIVI
    Il punto non è che noi siamo “buoni” e i fasci “cattivi”. In primis, sul nostro essere buoni, onestamente non metterei la mano sul fuoco; in secundis, il punto non è che i fasci siano cattivi. Il punto è che il fascismo è merda. Merda, sempre e comunque. Merda.
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    TRIVIALITA’
    “Sulle trivialità tipo balotta e lingua in bocca sorvolo”.
    Nella prima stesura del commento, non si trattava della bocca.
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    IO E TE
    “Diciamo che tu sei di sinistra e io no, così sei contento.”
    Fuck yeah.

  3. Ma sì certo, però anche la categoria del “collaborazionismo” (errore semantico che riflette una notevole confusione politica) è un bel po’ criminalizzante, no?
    Credimi, quella lista non mi ha fatto né caldo né freddo e ho insistito perché gli Altri non ne parlassero proprio, e certo non perché mi vergogni di quella firma, che rimetterei seduta stante con assoluto orgoglio.
    La reazione di Ale è sembrata esageratamente emotiva anche a me, ma la trovata della lista resta squalificata, squalificante e destinata a far slittare ogni possibile discussione su un binario morto. Non capisco perché non si possano ammettere entrambe le cose….

  4. Ripeto per la 200esima volta.
    Femminismo a Sud non ha scritto nessuna lista.
    Femminismo a Sud non ha scritto nessuna lista.
    Femminismo a Sud non ha scritto nessuna lista.
    Femminismo a Sud non ha scritto nessuna lista.
    Femminismo a Sud non ha scritto nessuna lista (tipo mantra, sia mai che riesca ad entrare nella testa di qualcun*..). Raccogliere materiale liberamente fruibile, da anni, nel web, materiale che è stato commentato, maneggiato, pubblicato e ripubblicato non è un’operazione nè complicata nè difficile. Il web non è uno spazio privato, chiunque può raccogliere quelle informazioni e farne l’uso che desidera, come è già stato fatto in passato d’altronde.
    Attribuire a Femmminismo a Sud atti e pensieri non dichiarati esplicitamente nè mai lontanamente ipotizzati da nessun* di noi è criminale e vergognoso.
    Io mi chiedo se i giornalisti, ma anche e soprattutto le giornaliste italiane, non abbiano di meglio da fare che ipotizzare che un collettivo di persone antifasciste, antisessiste, antispeciste (siamo perlopiù vegan* e/o vegetarian*), antirazziste e di tutte le fasce d’età vogliano venire a casa vostra a menarvi o vogliano costruire un clima d’odio in questo Paese.
    Io ora mi chiedo, seriamente, se proprio non avete di meglio da fare.

  5. Addirittura le liste dei morti suscitano orrore. Sembra che in questo paese gli elenchi non possano avere altro effetto che suscitare reazioni pavloviane: se sono i nomi di chi ha sottovalutato (per usare un eufemismo) CasaPound, è un invito a punirli; se sono i nomi delle persone uccise da fascisti o altri estremisti di destra negli ultimi anni, sono un invito alla vendetta. Ma chi lo ha deciso che queste, e solo queste, devono essere le reazioni? A me sembra insultante nei confronti delle persone che vogliono discutere di questi problemi, vengono ritratte come individui incapaci di ragionare se non in termini di punizione e vendette.
    (ora che ci penso: da tempo, anni probabilmente, su Wikipedia c’è l’elenco completo dei firmatari della lettera aperta all’Espresso sul caso Pinelli e contro Calabresi. Si tratta di centinaia di persone i cui nomi sono pubblici, per giunta su un sito infinitamente più letto di qualsiasi blog politico che non sia quello di Beppe Grillo, ma non mi risulta che ciò renda la loro vita particolarmente pericolosa o soggetta a minacce di qualche testa calda anticomunista)

  6. Dopo quanto detto da Wm1 nel suo ultimo commento credo che ci sia ben poco da aggiungere su questa storia. Voglio solo dire che l’operazione di Sansonetti e co. rimane assolutamente ridicola e fuori luogo anche per un altro motivo : forse nella loro allucinazione pensavano che i fasci di casapound fossero meno pericolosi di altri gruppi di estrema destra, ebbene non solo la strage di Firenze ma tutta una seria documentazione (tra cui quella di ecn.org/antifa qui sopra ricordata) dimostra l’esatto contrario. Dico solo che nella mia città Cpi, oltre ad essere composta dallo stesso gruppetto che stava in forza nuova e msi, oggi è sotto processo per la devastazione di un centro sociale e per aver appeso per strada dei fantocci di partigiani impiccati il 25 aprile. Ripeto, invece di strillare istericamente e richiamare gli anni settanta sarebbe più utile, soprattutto per “gli altri” di riconsiderare l’intelligenza di quella strategia politica ideata dalla brillante mente di Sansonetti.

  7. Beh, come storpiatura “Vaiolo” mi sembra ben peggio di “Mariolo”, dato che la tipa si chiamava e si chiama “Maiolo”…

  8. Davvero curioso che si stigmatizzi la pubblicazione dei firmatari di un appello accusando (o nascondendo la mano dopo il lancio del sasso: non è che c’è un aforisma di Flaiano anche su questo?) FaS di aver pubblicato una lista, laddove la lista se la sono fatta i firmatari dell’appello firmando, per l’appunto. Che si prenda atto del fatto che c’è chi difende il diritto di esistere e manifestare di Casa Pound, che c’è chi a Casa Pound ci va a dialogare, e se ne traggano le conseguenze: almeno sapremo da dove arrivano le indignate tazzine da the, i cofanetti Sperlari, le raffinate parole di pessimo gusto, i cucchiaini d’argento, le porcellane Richard Ginori e i lattimi veneziani che dai salottini radical-chic stanno volando contro le compagne di Femminismo a Sud, accusate – se capisco bene, e non è poi così facile – di essere fasciste senza saperlo fare bene (eccheccazzo, potevano chiedere una consulenza a Colombo o Tassinari, farsi passare un numero di telefono o un indirizzo di un qualche loro corrispondente: ah, le cose malfatte, mon dieu). Vorrà dire che con alcun@ ci si vedrà nelle lotte, con altr@ non ci si vedrà nei salotti.

  9. Unica cosina da aggiungere all’ineccepibile replica di WM1:
    Andrea Colombo scrisse (verbatim): “Tra l’altro, non si capisce bene perché se le femministe del sud scrivono la lista dei reporbi stanno esercitando il loro diritto di critica. Se pigi lo esercita a sua volta nei loro confronti fa partire il linciaggio.”
    Mah, -fermo restando che l’assunto di partenza è falsato ecc.- forse perché da una parte è un blog e dall’altra il vicedirettore del più grande quotidiano italiano?
    Fare cose uguali tra disuguali ecc. diceva quello.

  10. Girolamo, non so quali tazzine volino, non bevo the, e non frequento salotti. Mi è capitato da adolescente di essere in piazza quando scoppiava una bomba fascista, e quella cosa non l’ho mai superata del tutto, pensare ai fasci mi fa tornare in mente l’odore del sangue e del tritolo. Non riesco a spiegarmi come Manlio Milani che su quel selciato ha raccolto il corpo della moglie, e che nei successivi 40 anni non ha mai smesso di lottare contro il fascismo sia di colpo divenuto uno sdoganatore di casapound, io non l’avrei fatto ma non riesco a considerare chi ha una visione diversa dalla mia uno “sdoganatore” forse bisognerebbe interrogarsi più a fondo su come affrontare i fascisti del 3 millennio http://www.bresciaoggi.it/stories/Cronaca/238660__strage_milani_a_casa_pound_innesca_la_protesta_antifascista/

  11. Non credo proprio che andarci a parlare a casa loro sia un modo per “affrontare i fascisti del terzo millennio”, Claudio. Già l’espressione “fascisti del terzo millennio” è fuorviante: perché – ed è anche su questo che ci si divide – che ci sia una modalità fascista diversa da quella del ventennio, che quelli di oggi non siano gli stessi figuri di tanti anni fa, è un frame lanciato a ondate alterne dalla destra radicale sin dagli anni Sessanta, e oggi da Iannone & camerati.

  12. sfondi una porta aperta, quello che volevo sottolineare è che serve uno sforzo per capire (non i fasci) ma il perchè sinceri antifascisti da tutta una vita abbiano fatto scelte che non condivido, e quali siano le ragioni senza formulare accuse di nessun tipo, sottolineo, antifascisti e proletari

  13. Claudio, sull’uso della violenza come arma di lotta politica, con esiti diversissimi, la sinistra che un tempo si chiamava rivoluzionaria si è interrogata, eccome: sin dagli stessi anni Settanta. Ma qui non si parla di questo, mi pare: si tratta di credere o meno alle parole di CP, di andare o non andare a parlare con loro e da loro, di rimuovere o meno la differenza tra avversario e nemico. Che i fascisti siano miei nemici non vuol dire che stia cercando di procurarmi un’arma per sparargli: vuol dire che non ci sono i presupposti per un confronto dialettico, perché non riconosco loro un’onestà di base come minimo comune denominatore per intavolare uno scambio sincero. Qualcuno (non certo tu) sta volutamente intorbidando le acque, sovrapponendo il rifiuto del confronto con l’uso dell’omicidio. È la stessa strategia di chi usa il frame “linguaggio brigatista” come arma politica.

  14. Dopo una full immersion di due ore nella questione, devo dire che tutto mi sembra estremamente chiaro: il femminismo da palcoscenico ha colto la palla al balzo e ha deciso di recidere ogni possibile legame con il resto. Questo per una semplice ragione di opportunità politica. Berlusconi e la sua corte stanno cadendo nell’oblio e i nuovi padroni alle femministe da palcoscenico piacciono eccome, e gli piacciono per la ragione citata già altrove: la classe. Quindi le posizioni che prima erano “tollerate” (come giustamente ha detto Loredana in un altro thread) ora diventano roba integralista, antidemocratica, br, il movimento non esiste eccetera. Tutto per cercare di farsi tirar su dall’onda filogovernativa, sbracciandosi e urlando a quelli che stanno al timone “io sono dei vostri”.
    Così si sta approfittando in un modo veramente disgustoso di eventi che sono seguiti a una strage avvenuta per mano di un fascista. Mi permetto di sottolineare il fatto che se le vittime di Casseri non fossero stati due vu cumprà senegalesi probabilmente non ci si sarebbe permesse tanta leggerezza. E’ una questione di classe anche questa.

  15. Intanto tutta la solidarieta’ possibile a femminismo a sud. Gia’ un ‘altra volta si provo’ a far passare compagni che contestavano gli intellettuali di sinistra(?) che appoggiavano i futuristi come omofobi.
    Con femminismo a sud e’ oggettivamente difficile quindi le si presenta come estremiste. Un gioco vecchio.
    La questione di come gestire una campagna comunicativa contro il fascismo e’ tema complesso. Non mi sembra il caso di chiedere la chiusura di cpi..con questo governo e’ piu’ probabile che chiudano i csoa.
    Queste polemiche ci dicono qualcosa. La sinistra borghese di Repubblica e dei salotti non ci vuole piu’ bene..prima ce ne rendiamo conto, meglio e’.
    @ A. Colombo.
    Anni fa i tuoi articoli sul manifesto erano una boccata d’ossigeno, che ti e’ successo?

  16. Non è che perché un sito è fatto da donne che si definiscono “femministe” meriti per questo attenzione.
    L’operazione di Femminismo a Sud, che stila una lista di nemici accusati di collaborazionismo manco ci trovassimo a un processo proletario delle BR, è piuttosto ripugnante.
    Se una donna femminista è idiota e intollerante, per me sinceramente ha lo stesso valore del peggior maschilista fascista.

  17. Il flame natalizio, sinceramente, vorrei evitarlo. E’ il motivo per cui non rispondo all’articolo apparso su Gli Altri, o a chi si affretta a dire l’ultima parola sulla vicenda in altre sedi.
    L’idiozia è di chi si esprime nei termini che si leggono qui sopra, direi, semplificando e insultando dopo centinaia di commenti. Buon Natale a lei e felice permanenza in altri blog.

  18. Ho trovato questa notizia, scorrendo il Corriere online: http://www.corriere.it/cronache/11_dicembre_23/sito-antisemita_b1aa080e-2d73-11e1-8aef-f6cc58616bde.shtml
    Mi domando quante polemiche susciterà, poche, immagino. Perché? Ma perché ormai è, tristemente, considerato normale. Come siamo arrivati e questo, e continuiamo ad andare in questa direzione, a me è abbastanza chiaro, ma ringrazio FaS per l’impegno costante. Io da loro non ho visto liste, ma informazione, analisi culturale. Non colpe, ma lettura della realtà e di tanti piccoli segnali, che magari da soli significano poco, ma insieme costituiscono un quadro. Occasioni per riflettere. E la polemica in corso è di per sé un’occasione che fa molto riflettere.

  19. be non è che tutti quelli che criticano casapound vengono definiti estremisti,certo se poi questi che la criticano sono gli stessi che poi simpatizzando per certi dittatori, o per certe nazioni dove non c’ è libertà di stampa e di espressioni, e non ci sono elezioni, vedo molta ipocrisia, alla fine pure Stalin o l’ ex dittatore nord coreano che è morto era antifascista ma non erano democratici.

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