PALLONI

Ricevo  da Cristina Molinari. Pubblico. E sottoscrivo anche.

Le edicole sono sempre attraenti e nei pochi minuti necessari ad acquistare un giornale è sempre piacevole far vagare lo sguardo tra le notizie, le foto, gli inserti e tutti quei titoli che lottano per richiamare la nostra attenzione.

In uno di questi momenti di svago mi è capitato lo sguardo sulla copertina del Time che la settimana scorsa ha ceduto al richiamo del calcio e ha dedicato la copertina ai mondiali con un disegno molto potente di un giocatore in corsa. Anche gli americani non resistono alla passione calcistica,!

A fianco però ho notato un’altra rivista, che si definirebbe “business magazine”, con la copertina dedicata ai mondiali : Panorama. La confezione è piuttosto corposa perché comprende il settimanale, l’inserto mensile First e un gadget.

Ogni componente è un autentico capolavoro, e l’ufficio marketing del Time dovrebbe davvero riflettere, invece che continuare a criticare l’Italia.

Il settimanale Panorama sfoggia infatti una foto di una bellissima signora bruna (Maria Grazia Cucinotta) vestita con la maglia della nazionale azzurra ed evidentemente solo con quella perché è costretta a tirare giù la maglietta per coprire il pube e, per essere sicura che si capisca il perché di questo contorcimento, con l’altra mano solleva la maglietta sul fianco per far vedere che non le hanno fornito gli slip sottostanti. Il titolo elegantemente allusivo è “Mondiali messi a nudo”. Particolare surreale : nella copertina si preannuncia un servizio all’interno sul caso di molestie sessuali avvenuto nella Giunta del Comune di Milano. Non ho avuto cuore di leggerlo.

Qualora il settimanale non fosse sufficiente a stimolare l’ipotetico acquirente, la confezione include anche il mensile First, la cui copertina riporta un’altra bellissima modella in bikini, in una posa perfettamente naturale, che farebbe venire l’ernia del disco a qualunque donna normale. In caratteri leggibili solo da molto vicino si preannuncia che i “protagonisti” del mensile sono Andrea Agnelli, Fabio Volo, Dolce &Gabbana, Anna Valle, Dirk Bikkemberg e Iggy Pop, tutti evidentemente meno fotogenici della signora in bikini.

Ma il titolo a caratteri forti della copertina rivela, come per il settimanale, la delicata sensibilità della redazione “Speciale 3D . E’ tutto da vedere”. Già perché allegati come gadget alle due riviste ci sono anche degli occhialini per la visione tridimensionale, che possono essere utilizzati, se non si diventa subito strabici, per avere un più realistico esame delle foto della modella, che nel frattempo si è liberata anche del pezzo superiore del bikini, riportate nel paginone centrale.

La cosa più stupefacente è che gli occhialini sono sponsorizzati da IBM, società normalmente di gusti austeri e che va giustamente orgogliosa delle proprie politiche interne di Equal Opportunity. Il suo ufficio marketing si deve essere distratto oppure ha pensato che gli occhialini servissero per vedere meglio solo le foto dei calciatori.

Abbiamo riportato queste osservazioni perché mi chiedo se davvero i lettori di Panorama si metteranno gli occhialini per vedere le foto piccanti e se il loro interesse per i mondiali è poi davvero evocato da una signora senza slip, assai poco credibile come terzino. O forse invece ciò che accade è che si proietta sui lettori la propria assenza di idee e si ritiene che nel 2010 un uomo debba ancora fingere di comprare un “business magazine”, desiderando in realtà Playboy.

Cristina Molinari

25 pensieri su “PALLONI

  1. Sottoscrivo anch’io. E mi torna in mente la classifica di tette&culi presenti su Panorama ed Espresso, compilata – se non ricordo male – dal mai abbastanza rimpianto “Cuore”. Il vizio è vecchio…

  2. Naturalmente sottoscrivo anch’io. E desidero fare un apprezzamento caloroso per l’ironia olimpica che pervade ogni parola dell’articolo. L’argomento però – femmine allusive e volgari che mercificano i loro corpi con scuse varie – è davvero vecchio come il cucco. Ma il cervello degli uomini è anche vecchio, usurato, a senso unico. E basta un sedere su carta patinata, per fare andare in tilt i sensi di molti uomini. E questo è davvero ridicolo. E su questo le mille riviste che espongono ‘corpi al sole’ hanno fatto i soldi. E panorama e il suo infoiato editore mica fa eccezione!

  3. Nel 2001 mi trovavo a New York e per lavoro comprai una copia di Panorama in uno di quei grandi negozi/giornalai dalle parti di Hyde Park. Ebbene, il commesso me lo mise dentro una busta di carta marrone, di quelle che in America si usano per le riviste porno.

  4. E oltre che accusare i marpioni della stampa e la volgarità dei lettori, prendere a pedate nel culo la Cucinotta mo, eh?
    Le donne che si prestano (e lucrano) sul giochino sono solo vittime?

  5. Walter, sulla Cucinotta mi stavo chiedendo esattamente la stessa cosa. Non mi si fraintenda: quello che si dice nell’articolo e’ verissimo. Ma il comportamento della Cucinotta – che non e’ una modella alle prime armi con il bisogno di lavorare e farsi conoscere – mi fa storcere un poco il naso. E mi ricorda quello della pasionaria de sinistra Ferilli, che promise lo spogliarello in caso di scudetto.
    O no?

  6. Naturalmente non mi scandalizzo. Mi provoca più fastidio la rigidità moralistica innaffiata di bigottismo che viene fuori dai commenti, tutti vergognosamente uguali, ugualissimi. Insomma, un’unica matrice.

  7. Per Melmoth: vivo in America da 18 mesi (a Chicago per la precisione). Non mi e’ mai successo che mi abbiano messo in una busta marrone ne’ panorama ne’ l’espresso. E a dire la verita’ non mi ci hanno neanche messo la copia di Playboy quando lo comprai per vedere le foto nude di Margie dei Simpsons (ognuno ha le sue perversioni. E per la cronaca, le foto non erano neanche granche’).

  8. Io concordo su tutta la linea del post e pure sulle mazzate alla Cucinotta. La quale però dopo il POstino non ne ha azzeccata una, e galleggia così di tanto in tanto. Peccato. Per il resto non credo che qui il bigottismo ci entri. Però Dinosauro se n’è già discusso no? Le avrai già lette le opinioni in tema no? Non è che se vedo la panna insieme alla carbonara e vomito mi fa schifo la panna.
    Demonio Pellegrino – non compro giornali porno nè qui nè in Nord america quindi non so:) però spesso insegno italiano ai dipendenti fao, spesso statunitensi – in genere tipi giovanili e scopaccioni: tutti hanno una reazione che oscilla tra il folcloristico e il divertito, per quel che riguarda l’uso del nudo femminile sui media italiani. Per loro è una delle cose che associano ai fornelli col gas le prefiche siciliane e ir mandolino. Quando sono stata io – però in Canada – ho trovato questa associazione assolutamente giustificabile.

  9. Beh, dinosauro, l’eccezione sei tu. Emenomalechedinosauroc’è! E se, per essere più bigotta dei mormoni, dicessi che mi sono scandalizzata, dalla descrizione fatta nell’articolo, anche per la malizia che viene sottintesa in queste foto? E se dicessi, per scandalizzare ancora di più il dinosauro, che la cucinotta – proprio per il suo perbenismo dichiarato in passato a destra a manca ed ai quattro venti – mi ha infastidito per l’evidente sottomissione al diodenaro o allo straziante ‘addio alla giovinezza’ che in questi casi le tipe che si denudano continuano a proclamare?

  10. si potrebbe parafrasare quella vecchia battuta secondo la quale il camionista si accorge che sta per sopravvenire il colpo di sonno quando il pornazzo gli scivola dal volante,inserendo all’interno della stessa il periodico incriminato(che è in ottima compagnia bipartisan).Ebbi tempo,anni fa,di cogliere i segnali di questo immedicabile Zeitgeist quando vendendo libri in un mercatino della domenica vidi il mio tavolino saccheggiato dei titoli di Bukowski e Miller(ignobilmente travisati),e dei testi sulle speculazioni finanziarie,finiti chissà come nel mio repertorio.
    http://www.war-bg.com/good/Babybird.-.Youre.Gorgeous.mp3

  11. Zauberei, solo per chiarire: Playboy (americano, l’italiano non so) e’ un giornale molto meno porno del Max o del GQ italiano.
    Per il resto, confermo in toto quello che ti dicono i tuoi conoscenti americani. SUlla televisione in inglese pelle femminile scoperta non ce n’e’. Quasi per niente. Il che dimostra che si possono fare programmi anche senza fare vedere tette e culi.
    Pero’ poi c’e’ ANCHE la televisione americana in castigliano. E li’ ti assicuro che il nostro drive in o il nostro non e’ la rai sono programmi coperti. Non che la cosa ci debba fare piacere: dico solo che il mondo e’ vario.

  12. @ dinosauro. Forse i commenti ugualissimi vogliono dire che trent’anni e passa di tette&culi ci hanno tramortito gli zebedei? Tu ancora non sei bastante? Apperò…

  13. Io sono inesauribile! La mia virilità è inappagabile. Sono assai dedito al piacere vero, pieno, culturalmente percepibile. La mercificazione del corpo e la sua triviale oggettivazione mi nausea, alla stregua della lagna culturalmoralistica. Purtroppo tanti commentatori di questo blog scrivono di cose che non leggono. La copertina unisce la maglia azzurra ad una bella donna, molto italica. Che cosa c’è di deviato e degenerato? L’articolo legato alla copertina racconta e compara i milioni di € che le squadre del campionato mondiale rappresentano. Denuncia, questo si scandalosi, gli emolumenti di allenatori e giocatori.

  14. @ dinosaurinesauribile. Compliments and best wishes! Però quoto valter: che minzola c’entra la gnocca con la denuncia cazzuta? Specchietto per le allodoledinosaure ché la carne è debole e poi dopo non mi compra il giornale?

  15. Dinosauro. A parte che la vitalità in esubero da che mondo e mondo si allieta meglio con la prassi che con l’iconografia. Ma la questione qui è un’altra e riguarda il sesso come mezzo e non come tema, e i temi che con il mezzo del sesso non hanno niente a che spartire. Quello che qui si rimprovera è: se un’indagine è interessante non ha bisogno dello sponsor della zinna, d’altra parte qui non si nega l’assoluta necessità della zinna di per se, o del sesso: qui si rimane semplicemente, un pochino kantiani. Usa la donna sempre come fine e mai come mezzo.
    Augurandosi che le parole donna e uomo godano della stessa percezione.

  16. In un paese in cui si legge pochissimo, libri e settimanali ma anche la cronaca nera, già è un successo che si legga qualche articolo anche sulla scia di una sforbiciata di gambe? In una totalità assolutamente mercificata, stiamo a pensare alle allodole e agli specchietti? E poi meglio un uomo, marito, amante. amico che sbircia o legge o quello che va a trans? Un poco di fuffa, soprattutto la mia e le parole sono importanti, dovrebbero.

  17. Sto lavorando a un’importante, fondamentale, definitiva, inchiesta sul traffico di rifiuti.
    Non è che qualche amica, sorella, compagna che passa da queste parti è interessata a fornire una bella foto a cosce aperte, che la mettiamo in copertina?
    Ah scusate, il titolo: DISCARICA.
    L.

  18. Buongiorno a tutt*, è la primissima volta che intervengo in un blog e temo di dire cose già dette, ma dato che l’argomento ritorna mi permetto di intervenire. Sulla questione “moralismo”. Ricordo che tanti anni fa, quando mia madre (cattolica, seppur non bigotta) si lamentava delle vallette troppo scosciate in televisione, la mia reazione era la stessa: uff, che bacchettona! Per me, adolescente che aveva appena scoperto le gioie del nudismo sulle spiagge di Stromboli, quel suo commento sapeva di perbenismo e di repressione. Oggi però credo di essere arrivata a discernere: c’è nudo e nudo, c’è un corpo “liberato” e c’è un corpo “venduto”, e non sono la stessa cosa. Un altro ricordo: all’inizio degli anni ’90 ho avuto la fortuna (dal punto di vista della coscienza storica) di abitare nei quartieri della ex-Berlino Est. A quell’epoca, d’estate nei parchi era molto comune incontrare persone completamente nude, non solo giovani ma di tutte le età, anche anziane, e -aggiungo- di tutte le forme e dimensioni, più o meno lontane dall’attuale ideale di bellezza canonica… Questo fenomeno, che rientrava nella cosiddetta “cultura del corpo libero” della ex-Germania Est, è praticamente scomparso nel giro di pochi anni, almeno secondo la mia esperienza. Lungi dall’idealizzare in toto la vita nelle ex cosiddette “democrazie popolari”, e pur comprendendo che l’idea di trovarsi in un parco pubblico vicino a gente con tette e palle all’aria possa non piacere a tutti, il fenomeno mi sembra significativo. La Germania è considerata tuttora un paese abbastanza libero in fatto di costumi, e sui media tedeschi (sebbene con modalità direi diverse dal caso italiano) il corpo e il sesso non sono affatto tabuizzati. Perché allora il nudismo cittadino è diventato un tabù? E perché sembra essere scomparso un altro mito germanico della mia adolescenza (seppur negativo magari!), quello della “tedesca che se ne frega e non si depila”? (Anche qui, questione di gusti; ma osservo semplicemente un fenomeno). È come se lo stesso sistema che da una parte sembra concentrarsi ossessivamente sul corpo e sul sesso, sbandierati ed esposti in prima pagina, tendesse poi dall’altra a restringere la libertà dei singoli individui di usare, esporre e godere del proprio corpo come gli pare e piace. Il problema, tornando ora decisamente in Italia, è che il “corpo” dei media è sempre più distante dal “corpo reale” con i suoi veri bisogni fisici, espressivi e affettivi. È un corpo-modello, artificiale e alla fine repressivo delle differenze, della spontaneità, dell’individualità dei corpi reali. Quanto al caso specifico di Panorama: se di Italia e di calcio “messi a nudo” si parlava, perché invece della Cucinotta non ci hanno piazzato un bel calciatore della nazionale in déshabillé? Sarebbe stato più in tema, no? (E insomma, giocheranno male ma qualche belloccio c’è, no?) Ma l’abbinamento nudo = donna è quasi automatico e si deve essere convinti che renda di più. È questo, credo, che fa arrabbiare e che, paradossalmente, fa passare persone e soprattutto donne di sinistra per “bacchettone” (mentre la destra sembra non scandalizzarsi mai, né per le media-tette né per le avventure di Papi): per quanto sui media si vedano qua e là uomini nudi, la donna viene ancora troppo identificata come corpo (finto per di più), mentre all’uomo vengono molto più facilmente riconosciute altre qualità, intellettuali o sportive o altro che siano. Dateci degli individui a 360°, per favore – di un sesso o dell’altro!
    P.S. “Dinosauro” non è mutuato… fa parte del mio indirizzo mail dal 2002.

  19. @demonio: ora che vedo quello che ho scritto il commento è il tuo, eh?
    La giustificazione potrebbe essere che l’argomento non mi ispirava o che un tocco di ermetismo salva capra e cavoli.
    Non stavolta.

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