So perfettamente che questo blog sta diventando come le informazioni sulla viabilità: ovvero, sono a Roma per poche ore, riparto, ritorno (il 1 novembre). In compenso vi lascio qualcosa su cui riflettere. Dopo l’intervento di Nicola Lagioia (uscito anche sul Riformista), un articolo di Wu Ming 1. Su Pasolini, certo.
Su Vie nuove n.40, anno XVII, 4 ottobre 1962, Pasolini racconta nella sua rubrica quel che è successo alla prima di Mamma Roma: «…Il pivello fanatico che, in cima alle scale della galleria del Quattro Fontane, nel silenzio che seguiva la morte di Ettore appena accaduta sullo schermo, mi ha affrontato con l’urlo stentoreo che sapete ("Pasolini, in nome della gioventù nazionale, ti dico che fai schifo") […] L’ingiustizia dell’iniziativa patriottica è stata largamente compensata dagli incivili schiaffi che ho allentato all’eroe, non appena, sicuro dell’impunità, ha chiuso quella povera bocca di minus habens strillante il nulla. Dovrei vergognarmi di quella mia reazione improvvisa, degna della giungla: sono "partito per primo", come dicono i tanto disapprovati ragazzacci del suburbio, e gli ho dato "un sacco di botte". Dovrei vergognarmi, e invece devo constatare che, date le circostanze che mi riducono a questo – a ragionare coi pugni – provo una vera soddisfazione: finalmente il nemico ha mostrato la sua faccia, e gliel’ho riempita di schiaffi, com’era mio sacrosanto diritto.» (Le belle bandiere. Dialoghi 1960-1965, Editori Riuniti, Roma 1977).
In una lettera a Panorama del 7 novembre 1974, Pasolini commenta insinuazioni sul suo conto fatte dal giornalista della Stampa Carlo Casalegno (tre anni dopo verrà ucciso dalle BR, ma questa è un’altra storia) e conclude: «Quanto all’affermazione di Casalegno su una mia "nostalgia di un passato anche tinto di nero", sia ben chiaro: se egli osa ripetere qualcosa di simile, prendo il treno, salgo a Torino e passo alle vie di fatto.» (Scritti corsari, Garzanti, Milano 1975).
In un frammento inedito di fine ’74, Pasolini afferma di non aver mai esercitato «un atto di violenza, né fisica né morale» (Ibidem). Mica per non-violenza, anzi, la non-violenza «se è una forma di autocostrizione ideologica, è anch’essa violenza». Ne consegue che Pasolini non considera affatto violenza gli "schiaffi incivili" e le possibili "vie di fatto" di cui sopra. Di seguito, però, racconta "una sola eccezione", risalente a dieci anni prima. Aggredito da alcuni fascisti, Pasolini reagisce e ne insegue uno, "il più scalmanato": «La nostra corsa è durata per più d’un chilometro attraverso il quartiere San Lorenzo», tra diverse peripezie, salti su e giù da un tram in corsa, calci etc. Alla fine, il fascista riesce a fuggire. «A quel punto, però, probabilmente, anche se lo avessi acciuffato, non avrei fatto più niente. La rabbia cieca mi era ormai passata.» Pasolini fa capire che, se avesse acciuffato quel "miserabile" prima del calare dell’ira, sarebbe parsa poca cosa la reazione "degna della giungla" al cinema Quattro Fontane (altrimenti perché definire "violenza" quest’inseguimento e non quell’alterco?).
Il trentennio seguito alla sua morte ci ha restituito un Pasolini tenero e fragile, saggio e ieratico, eccessivamente ingentilito, "indebolito", "postmodernizzato". Lui, invece, era uno a cui saltava la mosca al naso, uno che poteva pure menarti, nulla da invidiare a Hemingway o Norman Mailer. Si teneva in forma, giocava a calcio e poteva inseguire un fascista per oltre un chilometro, prendere un tram al volo etc.
Anche per questo, fin da subito, ben pochi credettero alla prima versione di Pino Pelosi. Se Pelosi fosse stato solo, Pasolini gli avrebbe come minimo incrinato tre costole, fatto ingoiare qualche dente. All’Idroscalo, infatti, lo scrittore si difese: il corpo reca vistose tracce di colluttazione.
In occasione del trentennale del suo assassinio, tutti scriveranno più o meno le stesse cose. Variazioni sullo stereotipo. Porre l’accento su risse e scazzottate può aiutarci a rimarcare la complessità di Pasolini, a ricordarne aspetti meno noti.
Scusa, G., ma la scrittura sinistra-destra non è esclusivamente occidentale: anche il cinese ch’an, quello dei testi Zen (lo so perché da giovane ho provato a studiarlo). Io poi sono mancino, e ho fatto molta fatica a impararla, mentre riuscivo a fare il dettato da destra a sinistra scrivendo specularmente a 7 anni. Senza offesa, se il mio tono ti ha irritato scusami, ma la disonestà intellettuale mi manda in bestia. Oltretutto rischio persino di passare per un pasoliniano a 24 carati, cosa che non sono: ad esempio, per me Pasolini non è all’altezza di un Foucault nelle analisi dei dispositivi di potere. E le critiche (ingenerose) di Sanguineti non mi scaldano tanto: se Sanguineti critica tutto l’ultimo Pasolini è perché sa di cosa parla, ed è libero di pensare quel che crede. Ma che su Pasolini (o Calvino, o gli autori che citava Angela Scarparo, o chi vi pare) si possa sparare la prima cosa che passa per la testa senza neanche far la fatica di vedere se è vero, questo non lo accetto (scusami/scusatemi se mi cito: perché non sono mai intervenuto su/contro Faletti o Melissa P.? perché non li ho letti, quindi non posso aver qualcosa da dire). Spettatrice ha due volte ragione: come per le monete, le cattive idee scacciano quelle buone. E’ per questo che Calvino raccomandava tanto l’esattezza (Lella Costa ci ha costruito su un passaggio memorabile del suo “Precise parole”): se io cito qualcuno (poniamo Enzensberger e la sua metafora della letteratura come alka seltzer) devo essere corretto (non posso attribuire all’autore l’idea che la letteratura si è dissolta nella società industriale, se il mio autore sostiene che invece, come i residui sul fondo del bicchiere, lascia qualcosa di indissolubile), sennò sono un baro o un cattivo esegeta, e in ambedue i casi un cattivo lettore, e soprattuto un cattivo “mediatore culturale”, perché diffondo una visione (della letteratura) che l’autore (Enzensberger) non ha mai sostenuto (chi ha orecchie intenda, questa è la mia personale immangiabile bistecca).
Tornando al tema: non è necessario avere in casa tutti i libri di PPP, basta fare su Internet una rapida ricerca. E su PPP c’è un gran bel sito (tra i tanti che meritano): http://www.pasolini.net, con bibliografie, interventi critici e testi.
mi sa che finora l’unico risultato dell’articolo è stato quello di produrre i primi emulatori… ma adesso mi allontano perché ho paura di prendermi anch’io qualche ceffone 🙂
A scanso di equivoci: ovviamente per disonestà intellettuale non intendevo i posto di georgia. Anzi, adesso vado a vedere sul suo sito cosa c’è di interessante (spero molto) su PPP.
si girolamo quello che dici ora è giustissimo ma nessuno di voi ha neppure provato a fare quello che tu affermi ora, nessuno ha provato a riportare, citando correttamente, quanto detto da pasolni.
Nessuno ha “corretto” rangun, vi siete limitati a dargli/le di beota, di analfabeta, a dirgli/le, aprendo una coda di pavone che sa un po’ nftalina, quanto eravate bravi e sapienti voi (VOI non Pasolini).
Ora mettiamo che rangun sia davvero giovanissimo (e da giovanssimi si leggono tre righe e si pensa di aver capito lo scibile umano e, soprattutto, che si possa smontarlo e ricostruirlo ex novo o ex vecchio).
Non sarebbe molto meglio riportare cose corrette e con tanto di fonti (come affermi ora) invece di spaziare, scivolando confusamente, su tutto lo scibile umano e solo al fine di farsi grandi e dire che si ha il bit più grosso dell’altro ;-).
In questa maniera se rangun è in malafede … o un disonesto intellettuale … certo lo rimarrà per sempre, perchè avra in odio la buonafede e l’onestà intellettuale;-)
georgia
P.S sia chiaro che oggi non ho niente di meglio da fare che stare qui a pontificare :-))))))
“Nessuno ha “corretto” rangun, vi siete limitati a dargli/le di beota, di analfabeta, a dirgli/le, aprendo una coda di pavone che sa un po’ nftalina, quanto eravate bravi e sapienti voi (VOI non Pasolini).”
Io mi sono limitato a correggere Rangun.
Impossibile, da non credere…
buona continuazione
«A me la città di Bologna dice: “[…]Io so che ciò che più di ogni altra cosa ti rende ansioso e quasi angosciato per quanto riguarda il mio fenomeno, è il fatto che io ponga problemi riguardanti lo sviluppo consumistico transnazionale a una giunta comunista regionale. La quale nel risolvere quei problemi li accetta. E accettando quei problemi – nella pratica, che è sempre una teoria non detta – essa accetta anche l’universo della seconda e definitiva rivoluzione borghese. Ciò che una città italiana è diventata – sia bene o sia male – è qui accettato, assimilato, codificato. Nel momento in cui sono, insieme, una città sviluppata e una città comunista, non solo sono una città dove non c’è alternativa, ma sono una città dove addirittura non c’è alterità”.»
P.P.Pasolini, Lettere luterane (8 maggio 1975)
Continuo della lettera luterana ricopiata sopra da girolamo:
“[…] addirittura non c’è alterità.
Prefiguro cioè l’eventuale Italia del compromesso storico: in cui nel migliore dei casi, cioè nel caso di un effettivo potere amministrativo comunista, la popolazione sarebbe tutta di piccoli borghesi, essendo stati antropoligicamente eliminati dalla borghesia gli operai …”
La ricopio perchè allora era in corso e in corsa il compromesso storico, che poi non avvenne, perchè non solo fu ucciso Moro , fu ucciso anche Guido Rossa, operaio, da chi diceva di difendere gli operai.
Ma questo Pasolini non lo avrebbe visto, però sarà solo dopo il delitto del Circeo che Pasolini riuscirà a mettere ben a fuoco quello che stava accadendo e a capire tutto lucidamente …
Sono le ultimissime lettere luterane che sono di una lucidità profetica e che lette oggi fanno venire i brividi.
Non ci sono più, per pasolini, classi peggiori o migliori, perchè in Italia non ci sono più Diritti civili, ma solo impunità.
I diritti non nascono e non si ottengono (a fatica) se non in democrazia. E in Italia la democrazia non c’era più (e non certo per colpa dei comunisti, anzi erano gli unici eroi conservatori e meno corrotti), c’erano solo gruppi che pretendevano impunità.
Beh chissà cosa direbbe oggi dove questo ormai è palese a tutti e l’impunità è addirittura a capo del governo, votata con gioia dagli italiani, e governa addirittura a suon di leggi ad personam.
E leggiti, che è veramente molto interessante, l’ultima lettera luterana, il paragrafo terzo, p. 189, sull’estremista che pretende per lo sfruttato (e soprattutto per se)diritti identici a quelli dello sfruttatore e così facendo non fa altro che fare il gioco degli sfruttatori.
Se un nuovo mondo sarà mai possibile sarà imponendo diritti più giusti e non pretendendo per sè quelli che aiutano gli sfruttatori a sfruttare.
Beh Pasolini no-global 30 anni prima 😉
Bello il pezzo su Bologna, direi che parla al ‘presente’, ma purtroppo non ho tempo per commentarlo.
Georgia, mi dispiace che tu pensi che non ho letto quello che scrivi perchè l’ho fatto e ho pure letto tutti gli altri interventi. La mia osservazione, come credo abbia intuito Girolamo, era di ‘base’. Anche per me, che pure sono un’emerita ignorante rispetto alla maggior parte di voi, la disonestà intellettuale è irritante.
Mi irrita a tal punto che posso tranquillamente prendere le difese di qualcuno che mi sta antipatico per puntualizzare e correggere false informazioni sul suo conto.
A me non capita mai di dire delle ‘ranquinate’?
mi capita. A volte mi capita di dire delle inesattezze (la memoria è una butta bestia), ma ringrazio le persone che mi riportano ai ‘dati’ e chiedo venia per le info inesatte che ho fornito.
Credo di non essere un caso raro. Mi piace la correttezza. Credo che sia indispensabile in tutti i rapporti.
Visto che mi capita di incazzarmi quando ho a che fare con ‘spacciatori’ incalliti (o no) di inesattezze capisco anche le reazioni di Girolamo e Ivan.
Per Ranqun aggiungo che questo modo di fare l’ho imparato da persone che avevano appena la licenza di quarta elementare e che applicavano il criterio alle più spudorate ‘chiacchiere’ di paese e ai comportamenti poco limpidi di soggetti alquanto falsi.
Dalle stesse persone mi sono presa più di un ‘rimprovero’ nei casi in cui tendevo a raccontare balle e denigrare gratuitamente il prossimo. Credo che abbiano fatto bene e sono loro grata.
besos
domanda di biagi
Chi sono invece le persone che ama di più?
risposta di pasolini
Quelle che che amo di più sono le persone che possibilmente non abbiano fatto neanche la quarta elementare, cioè le persone assolutamente semplici. Non lo dico per retorica, ma perché la cultura piccolo borghese, almeno nella mia nazione(ma forse anche in Francia e in Spagna), è qualcosa che porta sempre a delle corruzioni, a delle impurezze. Mentre un analfabeta, uno che abbia fatto i primi anni delle elementari, ha sempre una certa grazia che poi va perduta attraverso la cultura. Poi si ritrova a un altissimo grado di cultura, ma la cultura media è sempre corruttrice.
A me mi piacerebbe che la si mollasse, orcaeva, degli artisti morti e defunti di parlare blaterare dire scempiaggini se erano finocchi se ci avevano i muscoli se tiravan di scherma se tiravan di pugni se ce l’avevano lungo se scorreggiavano in pubblico se puzzavano se non si lavavano e ci avevano il moccio.
Lasciatemi dire sono tutte fregnacce stupide ed inutili, l’ultima è questa qui del Pasolini che fa a pugni tanto bell’idolatrato ora, pur per questo, poveromo, che ne farebbe a meno, cristosanto.
Stiamo alle opere, perdio!
Stiamo e valutiamo le opere, rivediamo godiamo delle opere che questo artista ci donò: gran bei fim, alcune bellisime poesie e non tutte ‘ste cazzate perse per strada che fan gola ai lubriconi avidi di merdoline.
MarioB.
Perdonate il probabile OT, e il ritardo, ero fuori Milano:
Lagioia lamenta della foga celebratoria su PPP e lo fa con un pezzo che viene pubblicato su un quotidiano, in questi giorni, proprio nel cuore di codesta foga.
Un po’ come dire: “questa è una festa di stronzi, mi fate cagare tutti, però fatemi entrare che le tartine me le mangio lo stesso”.
Io, vi giuro, non è solo Lagioia, questo atteggiamnto lo capisco molto poco.
La sfortuna di PPP è che lo celebrano cani e porci, anche su infimi
giornaletti rosa? E un bel “chi se ne frega” non ce lo mettiamo? Anzi:
proprio perché gli “altri” lo santificano e lo iconizzano, chi ne ha avuto
un rapporto intenso e conflittuale (e autentico, non di facciata) non
dovrebbe, proprio ora, dargli il ritratto che reputa meritorio, proprio
per non tacere e acconsentire?
Io, insisto, sono dell’idea che se non se ne ha voglia di farlo si ha il
diritto sacrosanto di non farlo. Però vorrei che si comprendesse che chi
lo vuole fare lo fa proprio perché crede che ANCHE questi anniversari
diano delle scadenze alla nostra vita. E non perché “oggi Pasolini è trendy”.
Chi come me lo ha letto, studiato, ne ha scritto, etc. sente comunque che
queste occasioni convoglino l’attenzione non solo di chi ne legge, ma anche di chi ne scrive.
E, comunque, biblicamente, mi bastebbe una persona buona affinché Sodoma
non venga ridotta in cenere.
E l’ho trovata.
Proprio ieri, girando per una libreria di Bologna (la Melbook) ho visto
una ragazza (non poteva avere più di 18-20 anni) che aveva non so quale
rivista patinata in mano aperta sull’ennesimo articolo celebrativo su PPP.
Magari ne usciva fuori un immagine edulcorata, carina, simpatica: Pasolini
che gioca a calcio, Pasolini che ama la mamma, non lo so, non mi
interessa. Quello che mi interessa è che ho visto la suddetta ragazza
avvicinarsi al reparto tascabili, cercare un po’ timorosa e trovare
“Scritti corsari” e poi andare alla cassa.
Per come la vedo io ne è valsa la pena. Per come la vedo io 10, 100, 1000
di queste ragazze, o ragazzi, avranno fatto questa operazione in questi
giorni.
Se da tutto il trombonismo dei “non ci sono i Pasolini di una volta”, se
da tutto il modaiolismo dei “ricorrenti impenitenti”, se da tutto il
“fammi un pezzo su Pasolini che oggi tira”, se da tutta questa merda,
comunque, nasceranno dei fiori come questi, io, comunque, reputo che la
guerra mia personale è vinta.
Non sono il depositario della memoria di nessuno, solo della mia
personale. Quell’uomo è stato importante per me. Mi sento in diritto, non
in dovere, di celebrarlo.
Gulp, mi è venuto tutto a scatti!
bravo biondillo 😉
Se vi interessa ho appena postato nel mio blog un articolo di carla benedetti su Petrolio di Pasolini.
http://georgiamada.splinder.com/post/6157187#more-6157187
se pasolini “tira”, lagioia va a rimorchio.
[OT, pardon]
che succede alla home page di splinder? hackeraggio?
ehi beneforti anche a te se vuoi postare appare l’orrida pubblicità zoroca?
Sono passata dal tuo blog: urca che foto fantastiche che hai? dove le prendi?
splinder è stato hacherato.
però sembra che stiano già correndo ai ripari.
@ Gianni: forse hai fatto cut and paste?
gli hacker di splinder chiacchierano in chat con un utente linux di bologna: http://www.scavenger.ch/yabb/index.php?board=82;action=display;threadid=4704
url spezzato.
http://www.scavenger.ch/yabb/index.php?board
=82;action=display;threadid=4704
Esistono molti uomini e donne con cuore, mente e viscere ingarbugliati e vivono nascosti. Forse oggi PPP avrebbe smesso di apparire da un pezzo. Vivrebbe nascosto, soffrendo nascosto. Anche questa è una protesta.
questa sera adriano sofri ha parlato di pasolini a otto e mezzo, soffermandosi – anche per via delle domande che gli venivano fatte da ferrara – su quella che ha definito la “pederastia” dell’autore.
sorvolando su quanto sia noioso e inutile ritornare sempre su questo tema, ha citato petrolio e salò come due opere-simbolo della cupa disperazione dei suoi ultimi anni di vita. molti degli intervenuti in questo dibattito mi sembrano conoscitori molto più approfonditi di pasolini di quanto non lo sia io. ad esempio, non conosco petrolio e quindi non ho gli elementi per giudicare se sia lecito definirlo un’apologia del cazzo come ha fatto sofri. conosco invece salò, di cui sofri ha detto più o meno le stesse cose, e lo considero un capolavoro assoluto. anche dal punto di vista di un eterosessuale, quel film mi sembra tutto tranne che un manifesto della ripugnanza verso i rapporti eterosessuali. c’è molto di più e di meglio. o no?
Virginia, sei tu? Virgy? dalla stanza tutta per te? Quella con angolo cottura, tre fuochi e frigo incassato tutto cromato?
cavolo!!!!
sono splendide.
Grazie bart di avermelo detto e … complimenti estasiati a beneforte
Come volevasi
dimostrare:
la strapremiata & stralustrata ditta Ferrara & Sofri, altri due beccamorti avidi del pettegolezzo lubrico.
Men male che Pier Paolo, onestuomo, è morto e si è risparmiato la vista di tali volgari spacciatori di pattume.
MarioB.
ma guarda mario b. che a essere in “ditta” con ferrara era il figlio di sofri (quello brutto) non il padre (quello carcerato ingiustamente)
ma adriano sofri condivide quello che dice il figlio? Ah saperlo!
che dire? italia maschilista e clericofascista?
erterosessuali stupidi?
donne arrivate e maschi sposati che se lo fanno mettere in culo?
mi vergogno di essere italiano.
filpip guarda che era sofri padre a parlare l’altra sera, io ho visto solo un attimo perchè ‘ste cazzate mi annoiano, ma era proprio sofri padre a pontificare sul povero pasolini insieme a ferrara.
Essere inncenti e accusati ingiustamente non basta per essere intelligenti 😉
ehi dis perchè eterosessuali stupidi?
Mica basta un omosessuale intelligente per rendere chi non è omosessuale stupido (o viceversa)
Su non generalizzare che è oltremodo stupido.
georgia
PPP. Per Pietà Piantiamola… ormai.
guarda giorgia che lo so, dicevo a mario b. che ha scritto “la strapremiata & stralustrata ditta Ferrara & Sofri, altri due beccamorti avidi del pettegolezzo lubrico”: sofri (adriano) e ferrara non sono una strapremiata ditta; non hanno nessuna ditta. La ditta infatti ferrara ce l’aveva col figlio, luca (quello brutto)
credo che mario b giustamente alludesse al Foglio diretto da ferrara e dove scrive, da sempre, anche sofri padre (credo abbia una rubrica fissa);-)
Un po’ “ditta” lo sono dai, con la non piccola differenza che sofri non è mai stato uno spione della cia mentre ferrara (per sua stessa ammissione) si;-).
Ad ogni modo a sofri non so cosa sia successo ma da un po’ raramente mi piace, sia quando scrive che quando parla in tv, ad ogni modo stare in prigione ingiustamente non credo fa certo bene al pensiero e quindi posso capirlo vorrei lo liberassero subito per poter dire, senza remore, che scrive veramente da cani;-)
geo
Beh, Georgia, alla faccia delle semplificazioni!
perchè semplificazione?
Sofri è in prigione ingiustamente, questo non toglie però che io non condivida quasi nulla di quello che scrive (e scrive parecchio) e scrive pure malino.
Su ferrara poi calo un velo pietoso.
Scusa ma per dire questa cosa semplicissima dovrei farci un trattato sopra?:-)
Ho molti amici che comprano il Foglio e mi vorrebbero convincere che è un “foglio” intelligente ma, sarò io dura, fino ad ora ci ho trovato solo un tipo di scrittura (forma e contenuto) che non riesco proprio a digerire (sofri compreso).
Sofri le uniche cose relativamene belle della sua vita le ha scritte dalla bosnia, commosse e sentite, ero quasi piacevolmente stupita.
georgia
[URL=http://www.thecanadianmeds.com/item.php?id=715&aid=1920]Aceon[/URL]
[URL=http://www.thecanadianmeds.com/item.php?id=716&aid=1920]ActoPlus Met[/URL]
[URL=http://www.thecanadianmeds.com/item.php?id=717&aid=1920]Actos[/URL]
[URL=http://www.thecanadianmeds.com/item.php?id=718&aid=1920]Aldactone[/URL]
[URL=http://www.thecanadianmeds.com/item.php?id=719&aid=1920]Aleve[/URL]
[URL=http://www.thecanadianmeds.com/item.php?id=148&aid=1920]Allegra[/URL]
[URL=http://www.thecanadianmeds.com/item.php?id=720&aid=1920]Altace[/URL]
[URL=http://www.thecanadianmeds.com/item.php?id=721&aid=1920]Amaryl[/URL]
[URL=http://www.thecanadianmeds.com/item.php?id=1882&aid=1920]Amoxil[/URL]
[URL=http://www.thecanadianmeds.com/item.php?id=723&aid=1920]Ansaid[/URL]
[URL=http://www.thecanadianmeds.com/item.php?id=724&aid=1920]Antabuse[/URL]
[URL=http://www.thecanadianmeds.com/item.php?id=725&aid=1920]Arimidex[/URL]
[URL=http://www.thecanadianmeds.com/item.php?id=150&aid=1920]Aristocort[/URL]
[URL=http://www.thecanadianmeds.com/item.php?id=663&aid=1920]Ativan[/URL]
[URL=http://www.thecanadianmeds.com/item.php?id=152&aid=1920]Augmentin[/URL]
[URL=http://www.thecanadianmeds.com/item.php?id=726&aid=1920]Avandamet[/URL]
[URL=http://www.thecanadianmeds.com/item.php?id=727&aid=1920]Avandia[/URL]
[URL=http://www.thecanadianmeds.com/item.php?id=728&aid=1920]Azulfidine[/URL]
[URL=http://www.thecanadianmeds.com/item.php?id=729&aid=1920]Bactroban[/URL]
[URL=http://www.thecanadianmeds.com/item.php?id=730&aid=1920]Beconase AQ[/URL]
[URL=http://www.thecanadianmeds.com/item.php?id=731&aid=1920]Betapace[/URL]
[URL=http://www.thecanadianmeds.com/item.php?id=153&aid=1920]Bextra[/URL]
[URL=http://www.thecanadianmeds.com/item.php?id=705&aid=1920]Brand Cialis[/URL]
[URL=http://www.thecanadianmeds.com/item.php?id=732&aid=1920]BuSpar[/URL]
[URL=http://www.thecanadianmeds.com/item.php?id=154&aid=1920]Buspar[/URL]
[URL=http://www.thecanadianmeds.com/item.php?id=733&aid=1920]Calan[/URL]
[URL=http://www.thecanadianmeds.com/item.php?id=734&aid=1920]Capoten[/URL]
[URL=http://www.thecanadianmeds.com/item.php?id=735&aid=1920]Cardizem[/URL]
[URL=http://www.thecanadianmeds.com/item.php?id=707&aid=1920]Cardura[/URL]
[URL=http://www.thecanadianmeds.com/item.php?id=708&aid=1920]Casodex[/URL]