PAUSE BUTTON

Credo di
averlo già detto, ma mi sono divertita parecchio leggendo delle ossessioni e
delle ipocondrie della signorina Alice e delle bugie reiterate del signor
Massimiliano, in questo libro. Laura
Minestroni, l’autrice, ha appena raccontato un’altra storia: quella del
rapporto- trasformato- fra marca e consumatori. Qui.

In
lettura: una strana investigazione, quella di Agguato all’incrocio, protagonista il samurai Matsuyama Kaze

E poi,
come annunciato, sono in dirittura d’arrivo per Il giovane sbirro: Daniela Bandini è stata più rapida di me e
recensisce su Carmilla.

Su Nazione Indiana, Francesco Forlani
interviene, come si sa, a gamba tesa:

In letteratura ci troviamo spesso
con ostinati avanguardisti
, presi tra covi e nicchie, a confortare la propria solitudine con un’idea, una
certa idea, d’avanguardia amata. Dall’altra i Baricchiani, i salonisti, i fieri, i festaioli
intrattenitori, massacrano ogni riflessione che sia seria sulla letteratura
sciorinando cifre e “approcci” quantitativi da logica maschilista e macha del “
chi ce l’ha più lungo, il codazzo al botteghino”. E poi ci siamo noi che non
vogliamo colpire nessuno né tanto meno educare. Cercare di capire anche se ai
limiti dell’incazzatura.

Come se per “sdoganare”il
fallimento di una cultura, quella degli ultimi vent’anni quanto più
antiletteraria e anti romanesque si possa immaginare, bastasse spostare di qui
per mettere lì, cambiare le voci, del capitolato, per continuare a portare in
processione la salma della letteratura facendo finta e fingendo davanti “al
grosso pubblico” che la mummia respiri. E che non sia mai esistita Caporetto.

Da
leggere tutto, qui.

 Per il
resto (ma per la vostra eccetera il “resto” occupa la stragrande maggioranza
del tempo, in questo momento): sto per cominciare a scrivere il settimo e
ultimo capitolo, torcicollo permettendo. State bene.

41 pensieri su “PAUSE BUTTON

  1. Stesso editore, stessa collana, stesso disegnatore per la copertina, quasi lo stesso prezzo: parlo de “Il giovane sbirro” e “Storia naturale dei giganti”.
    Però il libro di Cavazzoni c’è in qualche copia negli scaffali interni, il libro di Biondillo ha il suo posticino in vetrina nella Mondadori (di Rimini per esempio).
    Il libro di Cavazzoni nessuno fa le corse per recensirlo su Lipperatura, il libro di Biondillo fanno i blocchi di partenza e lo start con la pistola.
    Per questo “sono in dirittura d’arrivo per…” è stato letto dal mio occhio infallibile in modo apparentemente sbagliato e invece veritiero: “sono in dittatura d’arrivo per…”
    E faccio comunque l’in bocca al lupo rituale per Biondillo, sicuro che la battaglia contro le “dittature d’arrivo” non comporta buttare dalla rupe alcuni autori invece che altri, bensì trovare parole giuste per tutti.
    Meditate pure giornalisti…

  2. Loredana, ti sei accorta che parlo di distribuzione e del tuo blog a senso unico che parla sempre delle stesse persone?
    Ti sei accorta che se vai su IBS i libri di Cavazzoni sono esauriti o nei remainders?

  3. E che a me Repubblica non m’ha recensito? (ne lo fece l’anno scorso) :-(((
    Il solito paraculo di Cavazzoni!!!! Chissà che mani in pasta avrà! La solita dittatura culturale dei bolognesi, è una mafietta!
    (ovviamente sto scherzando. E, anzi, incrocio le dita per Cavazzoni.
    Ringrazio poi Daniela Bandini per la bella recensione. E Barbieri per l’in bocca al lupo rituale)

  4. Andrea, sopra il libro di Biondillo ho citato un libro di Dale Furutani, MarcosyMarcos, tanto per fare un solo esempio.
    Mi fermo qui perchè mi sono sinceramente stancata di questa solfa.

  5. Ragazzi, facciamo i seri: Cavazzoni è un maestro, non si può non recensirlo, oltretutto le sue pubblicazioni sono piuttosto rare e densissime.
    Voi bavardate tanto che siete quelli che oltrepassano la gabbia del genere (espressione che nemmeno mi piace) ma se voi volete oltrepassare dovete aprire a quello che apparentemente è lontano: “contaminescion” raga, se no cosa pensate di oltrepassare?, al massimo le striscie pedonali per andare dal giornalaio la mattina.

  6. Barbieri, il tuo blog [http://hourloupe.blogspot.com/ ]è sempre fermo al 13 dicembre. Dai tu una bella scrollata alla blogosfera. Ti butto là un’idea: apri una raccolta firme per il recupero di Lucio Angelini, l’Andersen de noantri, alla letteratura italiana per ragazzi, così sventando le malefatte del F.U.M.E.R.:-/

  7. Dopo aver reso “odiosi per proprietà transitiva” tanti incolpevoli scrittori il cui nome agitava a mo’ di clava, adesso B. prende di mira Ermanno Cavazzoni, il quale merita davvero sorte migliore (e fans meno dediti all’eterogenesi dei fini).
    Invito tutti a non confondere Cavazzoni con questi atteggiamenti.
    Leggete “Il poema dei lunatici”, leggete “Gli scrittori inutili”, leggete “Cirenaica”, comprate quest’ultimo sui giganti. Non perché vi si intima di farlo, ma nonostante questo.
    Capirete così che non si può amare Cavazzoni e al contempo essere come B. Non è proprio possibile, le due cose si escludono. O non è vero che B. ama Cavazzoni, oppure esiste un B. intimo e dolce che non corrisponde in nulla alla maschera sbavante ch’egli mostra a tutti noi con pervicace esibizionismo.

  8. Ahi Roberto, Roberto! Non hai ancora capito che Iannozzi, Barbieri, vari altri personaggi della rete, ti fanno lo stesso effetto che a me fanno i barboni – “sentinelle sull’abisso”- ? Da un lato ti procurano una sensazione di sollievo (il sollievo di non appartenere alla loro schiera). Dall’altro il terrore di poter precipitare da un momento all’altro nella stessa disprezzatissima condizione. Ma la sympathy è un’altra cosa…
    P.S. E’ vero che giovedì pomeriggio uno di voi cinque sarà al teatrino dei Frari qui a Venezia?

  9. ciao a tutti
    effeffe
    ps
    OT
    mi ricordo di quando in uno degli ultimi viaggi traslochi da parigi con un’amica sul lungosenna, in macchina, fermi al semaforo, pensavo a come si potesse salutare una città. Come formulare un addio, se cercando le parole che si vogliono trovare per un’amata, o quelle di un padre che annuncia a un figlio quanto tempo, per quanto tempo resterà fuori. Poi all’improvviso la mia attenzione fu catturata da una clocharde all’angolo del palazzo, dell’Hotel de Ville – che non è il più grande albergo di Parigi come pensava un amico di Procida. Ero come ipnotizzato non dalla sacca enorme, su cui i colori dell’arcobaleno apparivano sfocati come i primi schermi della Grundig. Non dal caddie, carrello debordante di sacchi e sacchetti. Nè dalle altisonanti adidas ai piedi , con caviglie ingrossate e luride. Quello che mi aveva “medusizzato” era l’attenzione con cui piegava l’enorme busta di plastica bianca. Con una precisione certosina, quasi come la piegatrice descritta da Pirandello nell’Uomo dal fiore in bocca. Era quella dignità della precisione quando tutto era perduto.
    Poi mi sono girato verso la mia amica e le ho chiesto:
    – Tu non mi lascerai cadere, vero?
    E lei
    – no, per nessuna ragione al mondo non potrei non esserci.
    E così trovai le parole per salutare Parigi, vincere la paura.

  10. ho letto che gb raschierà il barile con il già annunciato In UTHERO. tenendo conto che già i nirvana, potrebbe invertire i.e. titolare il prenatal IN Barile e rasch

  11. AB ama Cavazzoni perché non sa che Cavazzoni ha scritto Le tentazioni di Girolamo. Per la proprietà transitiva della stronzata, se lo sapesse intimerebbe a Cavazzoni di chiedergli scusa.

  12. …non si può amare Cavazzoni e al contempo essere come B.
    L’ultima volta che B. si è guardato allo specchio lo ha frantumato colpendo la propria immagine riflessa con un calcio rotante perché non si era preventivamente scusata con lui. Quindi nessuno può essere come B. Neanche B.

  13. Sopra Bui scrive alcune stronzate su di me su cui possiamo sorvolare, nel senso che il mondo va avanti lo stesso nonostante le sue proiezioni.
    Poi scrive:
    “Leggete “Il poema dei lunatici”, leggete “Gli scrittori inutili”, leggete “Cirenaica”, comprate quest’ultimo sui giganti.”
    Qui, a parte l’ultimo titolo, è difficile soprassedere, nel senso che se andate in libreria (in cemento o in bit) a meno che non ci sia qualche evento miracoloso, questi libri non saranno reperibili.
    Questo è il problema. Ovviamente Bui non lo capisce, non lo vuole capire, non vuole farvelo capire.

  14. Una volta AB ha pensato di essersi sbagliato, ed ha immediatamente rimediato uccidendo il proprio intelletto con un calcio rotante. Da allora nessuno può dire che Ab è “intellettualmente disonesto”. Nessuno.

  15. FF ha ragione da vendere su tutto, o quasi. Mi permetto di suggerire che anche delle fiere, festival, ecc. si può fare un uso intelligente. Io ci sono stato per 5 giorni, ed oltre a fere quel che dovevo, ne ho approfittato, zigzagando tra il lusco e il brusco, per: conoscere e ascoltare (2 volte) Lorenzo Mondo (grande lezione di metodo); scoprire che ultimamente Giovanni Jervis si occupa di cose di cui mi occupo anch’io; sentire Dario Fo (che non fa mai male); farmi un’idea su Culicchia e i suoi ultimi due libri; vedere dal vivo Johnson Rigeira :-); incrociare e scambiare due chiacchiere con De Cataldo; incontrare un paio di amici con cui avevo impegni da prendere; farmi un’idea precisa della nuova iniziativa editoriale “Chiare Lettere”; cestinare anch’io, come altri 30.000 visitatori, il più cestinato foglio della fiera tirato in 30.000 inutili copie; sentire Claudio Magris; sentire Sergio Segio dire cose intelligentissime e non pentite sugli anni Settanta e chiedermi per tutta la sera perché allora, negli anni Settanta, lui… ; incrociare e scambiare due chiacchiere con Antonio Moresco; sentire una splendida lezione magistrale di Massimo Valerio Manfrdi sul mito e prendere mentalmente molti appunti; bere un’ottima birra non pastorizzata dela Val di Susa e un caffé importato da una cooperativa di galeotti che comprerò d’ora in poi; colmare alcune lacune nella mia libreria approfittando di alcuni sconti; lavorare intensamente all aprogrammazione futura della mia scuola approfittando del contatto diretto; incrociare e scambiare due chiacchiere con Paolo Fabbri e sentir dire da lui un paio di cose fulminanti che hanno immediatamente modificato alcune cose che sto scrivendo.
    Insomma, come sempre l’importante è muoversi in fretta (così la foto viene mossa).

  16. Venghino Signori e Signore.
    E’ questo il grande, grandissimo, anzi piccolissimo circo della letteratura globale del grande belpaese.
    Wanna get part of it?
    Lancia un’accusa nel mucchio.

  17. se un libro non viene ristampato non è perché c’è una congiura ma perché dalle librerie non arrivano abbastanza ordini da giustificare la spesa, e magari la prima edizione ha avuto molti resi e copie finite al macero, oppure i diritti non sono più di quell’editore. Barbieri non lo capisce, per lui è un complotto, oppure capisce ma non vuole farvelo capire.

  18. Ho sentito Fabbri a Rimini per la meditazione sull’estetica del disgusto (chiamiamola così, come la chiama lui) ed è stata una delusione pazzesca. Ha citato e confrontato varie opere senza riuscire a vederle davvero. A un certo punto dice che il bue macellato di Rembrandt oggi non ha effetto, oggi ci vogliono i fantocci di Cattelan impiccati al ramo. E’ una follia, la verità è che la pittura di Rembrandt continua nei secoli a portarci alle forze oscure, mentre Cattelan per quanto brillante, arguto è essenzialmente un copy di lusso. Solo che probabilmente Fabbri non ha la sensibilità per mettersi in gioco su certe cose.
    Poi sarà sicuramente un gran semiologo, non lo discuto, basta che non parli di pittura.
    Nell’ambito delle stesse meditazioni riminesi c’è stata una lezione di Cavazzoni. Be’ lui è un solitario e libero, uno che non si lamenta mai, ma sentirlo raccontare la figura dell’autore che tenta il colpo gobbo editoriale, quindi un argomento sotto gli occhi di tutti, cioè l’editoria bestselleristica, è stato meraviglioso. Il teatro era strapieno, almeno trecento persone.
    Credo che che resterà una delle cose più belle che ho sentito quest’anno.

  19. All’anonimo che si firma voce del raziocinio. Se Cavazzoni non si trova, come tu dici e io sono d’accordo, non è per un complotto, è perché il mondo culturale è per tanti aspetti senza intelligenza e sensibilità.
    Io sono convinto che con le parole giuste Cavazzoni arriverebbe alla gente.

  20. Scrive Barbieri:
    “Leggete “Il poema dei lunatici”, leggete “Gli scrittori inutili”, leggete “Cirenaica”, comprate quest’ultimo sui giganti.”
    Qui, a parte l’ultimo titolo, è difficile soprassedere, nel senso che se andate in libreria (in cemento o in bit) a meno che non ci sia qualche evento miracoloso, questi libri non saranno reperibili.
    Questo è il problema. Ovviamente Bui non lo capisce, non lo vuole capire, non vuole farvelo capire.

    E su questa sentenza senza appello parte anche un accenno di discussione. Torno adesso a casa dal lavoro, ed ecco l’elenco delle opere di Ermanno Cavazzoni disponibili subito o in pochi giorni (siamo in provincia, i libri arrivano da Bologna) per gentile concessione del mio libraio “in cemento” , che mi ha porto la stampata da cui copio:
    Storia naturale dei giganti (Guanda 2007)
    Gli scrittori inutili (Feltrinelli 2002)
    Cirenaica (Einaudi 1999)
    Vite brevi di idioti (Feltrinelli 1997)
    Il poema dei lunatici (Feltrinelli 1996)
    Le tentazioni di Girolamo (Bollati Boringhieri 1991)
    “Il poema dei lunatici” è momentaneamente non disponibile solo perché è in ristampa.
    Ho verificato su un paio di librerie on line (“in bit”), tanto per: tutto come sopra. Disponibile entro 4/5 gg.
    Ecco perché Bui non vuole farvelo capire: perché non c’è niente da capire.
    Non stupisce che Paolo Fabbri abbia deluso il Barbieri: è colpa della fuga dei cevelli. Del suo.

  21. la recensione della Bandini è così obiettiva da richiamare il “se devo recensire un libro, non lo leggo prima, per non farmi influenzare”.
    quanto ai confronti proposti nel thread, non reggono: sarebbe come confrontare un romanzo con un fotoromanzo.

  22. Questa è da quasi due anni (a parte ovviamente l’ultimo titolo)la disponibilità dei libri di Cavazzoni su IBS:
    Storia naturale dei giganti
    Cavazzoni Ermanno, Guanda
    € 14,50
    2000 Luigi Pulci e quattordici cantari
    Cavazzoni Ermanno, Ist. Poligrafico dello Stato
    € 98,13
    1999 Cirenaica
    Cavazzoni Ermanno, Einaudi
    € 6,20 (Prezzo di copertina € 12,39 Remainder -50%)
    1992 I sette cuori
    Cavazzoni Ermanno; De Amicis Edmondo, Bollati Boringhieri
    € 9,30
    1991 Le tentazioni di Girolamo
    Cavazzoni Ermanno, Bollati Boringhieri
    € 6,20 (Prezzo di copertina € 12,39 Remainder -50%)
    Se lei pensa che qusta sia una buona situazione, consiglio al suo cervello una gita sulla luna a raccattare i pezzi.

  23. sono + o – gli stessi titoli segnalati dal precedente bibliotecario (fatta eccezione per “Il poema dei lunatici” che infatti pare sia in ristampa), ragion x cui non si capisce quale sia il punto della polemica. anche sulle altre librerie on line i libri di Cavazzoni sono reperibili, almeno quelli degli ultimi 15 anni. Cavazzoni è recensito e segnalato e tradotto, è docente universitario a Bologna, tiene conferenze e seminari e da un suo libro ha tratto un film Fellini con protagonista Benigni.. andiamo, non stiamo parlando di una vittima, e infatti non è lui a lamentarsi, ma altri che credono di farlo per conto suo, probabilmente dandogli solo fastidio. e questo dopo che Repubblica ieri gli ha giustamente dedicato uno spazio enorme.. lasciatelo in pace, usate qlcn altro per le vostre polemiche da blog.

  24. Chi dice che Cavazzoni sia una vittima? tutto quello che dice Bibliotecazzo è vero, Cavazzoni gode di ottima salute.
    Soltanto molti suoi titoli non sono ristampati o sono finiti nei remainders.
    Pofferbacco, e che c’è di strano, altri grandi scrittori sono in questa condizione!
    Che nessuno si lamenti, ci marci sopra, strumentalizzi politicamente la cosa, queste sono tempeste in un bicchierino di grappa!

  25. @ Bibliotecari, bibliofili, utenti e soprattutto lettori
    Se il vostro libraio non riesce a procurarvi i libri di cavazzoni perché non sa fare il suo mestiere, o semplicemente perché non andate a chiederglieli, potete acquistarli on line su libreriauniversitaria.it, possibilmente passando attraverso carmilla. Voi ci guadagnate i libri da leggere, carmilla qualche centesimo per pagarsi le spese del server, e nessuno sprecail sproprio tempo in chiacchiere inutili. Sono disponibili, su 9 titoli, 6, 3 sono in ristampa, nessuno fuori catalogo. Verificare non costa nulla.
    Lo stesso sito permette di acquistare anche:
    Lucio Angelini (5 su 7, non male)
    Gianni Biondillo (7 su 7, il solito cocco del mercato, neanche il libro su Pasolino gli censurano)
    Samuel Beckett (tutto il teatro e due diverse edizioni della trilogia romanzesca che viene data per inacquistabile.

  26. Biondillo sette su sette. Cavazzoni molto meno, in ristampa da due anni, finito nei remainders.
    E qui il cerchio si chiude nel raggiungimento dell’inizio, in cui appunto si constatava la presenza meridiana di Biondillo, paragonandola alla presenza umbratile di Cavazzoni.
    Q.E.D.

  27. Nessun problema, Bibliotecario geometrico, quando il mio primo titolo avrà già 15 anni i libri di Cavazzoni saranno ancora giustamente in catalogo, mentre dei miei, fidati, saranno disponibili, se sono fortunato, un paio al massimo. E scontati in quanto ultime copie di magazzino. Gli altri sicuramente fuori catalogo.
    Credo fortemente alla imminente mortalità della mia opera. Sopravviverò ai miei libri, ne sono certo.

  28. Girolamo come al solito ha ragione da vendere. Infatti benché la “trilogia romanzesca che viene data per inacquistabile” rimanga inacquistabile dato che l’ordine resta inevaso, come hanno segnalato su Nazione Indiana, questo non permette di dire che c’è a monte un complotto. Si tratta soltanto di mercato liberale. Quindi inutile dire che c’è dietro la volontà di rendere certi libri dei самиздат: i самиздат circolavano clandestinamente in Unione Sovietica dove il mercato non era certo liberale!
    Bravo Girolamo, cantagliela sul muso a questa gente che invoca solo lacci e lacciuoli per l’economia.

  29. Una piccola nota per OT, ovvero Dario Borso: per cortesia, smettila di postare quel testo. Non apporta nulla alla discussione. L’ho tolto per due volte, e continuerò a farlo. Se insisti ulteriormente, banno.

  30. Al di là dell’orrido complotto plutocratico contro cavazzoni (di cosa pensate parlino ai g8 bush e compagni? solo silvio non capiva e diceva: chi ‘azzo è sto Cavazzoni? gioca nell’inter?), mi sembra che abbiate un’idea un po’… come dire, libreria-centrica della circolazione letteraria. Non è che solo perchè non è sui banconi delle librerie e delle salumerie che un libro smette di esistere!!

  31. Per quanto mi riguarda: tutti i miei libri pubblicati per El-Emme-Einaudi Ragazzi sono stati messi fuori catalogo da un bel pezzo, quindi sono irreperibili, qualunque cosa emerga cercandoli in Libreria Universitaria.
    In compenso, digitando Lucio Angelini qui:
    http://www.internetculturale.it/moduli/opac/opac.jsp
    escono 160 indicazioni bibliografiche, tra opere pubblicate come autore e
    come traduttore.
    Bei tempi, quando Berta filava e le caporalesse del Fumer mi davano ancora lavoro:-/

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