L’idea me l’ha data lei. Era l’estate di due anni fa, ed eravamo davanti al primo dei suoi sontuosi Martini (perchè lei, tra l’altro, è stata la prima persona a farmi piacere il Martini: non so quale fosse il suo segreto, ma i suoi non erano come gli altri). Il libro sulle bambine era stato consegnato da poco all’editore. Il suo, quello che sarebbe stato l’ultimo suo romanzo, era appena uscito.
“Devi fare un libro sulle nonne”, mi ha detto quella volta. Il resto, lo tengo per me.
Ci eravamo conosciute perchè partecipavamo a Cuori di pietra: e lei era curiosa, me lo disse più volte quel pomeriggio. Le persone le piacevano, si interrogava su di loro, trovava bellissimo conoscersi e anche regalarsi le idee. Per una che faceva il suo lavoro, cosa unica.
Dopo quel Martini ce ne sono stati altri. L’ultimo pochi mesi fa, a casa sua, quando prese forma il tema della terza raccolta di racconti, Corpi.
Poi non l’avevo più sentita: pensavo che stesse lavorando al suo progetto, la sceneggiatura del Pasticciaccio.
Non era così, o non solo.
Se, fra parecchi mesi, aprirete Non è un paese per vecchie, e troverete la dedica a Laura Toscano, saprete perchè.
Grazie, Laura. Buon viaggio.
Ecco, però il necrologio della famiglia che appare su Repubblica mi pare un po’ così. Per via della citazione della scomparsa, dico.
Grande fumatrice, tumore al polmone! Ahimé!