PRENDO NOTA

Succede che ho il raffreddore, il mal di gola, ho fatto un brutto sogno e fra poco parto, appunto, per Carpi, sperando di riuscire a infilare qualche parola sensata. Però, leggendo i risultati dell’inchiesta de L’espresso sulla scuola (condotta su un campione di cinquanta neolaureati con 110 e lode) mi è scappato un sorrisetto. Commento dei neolaureati medesimi su quanto si apprende, a scuola, sulla famigerata I numero tre:

“La terza I, quella di Internet, è trattata con sufficienza, da alcuni con sarcasmo. In sostanza: non c’è uno, tra i neolaureati con cui discutiamo, che ritenga di aver imparato qualcosa in tema computer dai propri volonterosi ma smarriti insegnanti. La sensazione è che già a dieci, dodici anni un ragazzo italiano sappia molto più di Messenger o di Yahoo o di YouTube dell’insegnante delle medie. “Partita persa”, dice qualcuno. “Senza utilità”, un altro. Insomma, si fa da soli”.

(Se dico “ci avrei giurato” non vale, vero?).

State bene, voi che potete.

13 pensieri su “PRENDO NOTA

  1. Perchè le altre due “I” sono trattate meglio? Innanzitutto come dice Odifreddi la matematica te la fanno odiare a scuola, pensa un po’ se c’è qualcuno che riesce a farti amare l’Impresa (nel senso anche di un qualcosa da creare, far nascere, far crescere, far fiorire… non nel senso di fregare il prossimo, rubare contributi, corrompere etc.) e poi l’altra I. L’inglese viene insegnato con le canzoncine, i disegnini e le bandierine, due ore a settimana, anche qui sono sempre di più i ragazzi che si danno da fare da soli. In più non si capisce perché non si esce dall’alternativa bilingue spagnolo/francese, al mondo d’oggi non sarebbe meglio dare nozioni di arabo, russo o cinese (tanto più che gli insegnanti non mancherebbero…). Si prenda una buona tisana signora ed auguri di pronta guarigione.

  2. Vogliamo smetterla di pretendere dai poveri insegnanti (magari di lettere, gli unici ad avere un discreto numero di ore per classe) che si intendano di tutto? Sarebbe già tanto se insegnassero un po’ di storia, un po’ di geografia, un po’ di educazione civica e un po’ di italiano, come da incarico:-/

  3. Piano piano, io non pretendo nulla dagli insegnanti, ma pretendo TUTTO dallo Stato, perchè non si prescinde dal fatto che l’istruzione è alla base di tutto. Gli insegnanti vanno messi in condizione di insegnare nel modo migliore e devono essere pagati bene (basterebbe eliminare qualche iperpagato supermanager di Stato)

  4. Sicuramente quasi tutti i ragazzi, ragazzini compresi, sono molto più ferrati nell’uso delle nuove tecnologie rispetto ai loro professori, ma sono altrettanto bravi nel vagliare criticamente i contenuti che trovano? Personalmente penso che sarebbero meglio professori che insegnano un po’ di capacità di analisi critica più che prof informatissimi su twitter, tag cloud, feed e via dicendo

  5. Le ultime due sono perfette Stefano.Ma da quando ho saputo che l’etica è il principio cardinale di scientology ho imparato a diffidarne(ed è troppo complessa per essere imprigionata in semplificazioni.Proprio come l’intervento metafisico che amiamo chiamare Dio).Facciamo Eufonia,”Le parole sono importanti. Chi parla male, pensa male e vive male»(cfr Moretti).O anche no

  6. Tema arduo quello della scuola e le interviste all’Espresso mi lasciano sempre un po’… perplesso. Mi sanno di riempitivo e di attacco alla Croce Rossa.
    Gli insegnanti sarebbe sufficiente, insegnassero e che la Scuola, come dovrebbe essere, fosse pensata per gli studenti e non per chi ci lavora.
    Poi misurarla a Yahoo, Flickr e amenità simili mi pare l’inno all’assurdo; l’informatica non è Yahoo e Flickr, quello è MERCATO e, caso mai, le inefficienze nell’insegnamento delle materie scientifiche andrebbero ricercate in altre direzioni.
    Blackjack.

  7. Saranno anche ferrati su come si costruisce un file da mandare su YouTube ma l’uso che fanno di queste competenze fa pensare che più dell’interfaccia col sistenma operativvo (che s’impara benissimo da soli) sarebbe meglio che si facessero spiegare dai loro insegnanti qualcosa sull’etica del mezzo. Il loro analfabetismo morale è ben peggiore della sprovvedutezza di certi cinquantenni in tema d’informatica. Ci pensino, anche quelli che ritengono che basta un po’ più di tecnologia e di nuovi media per segnare una tappa positiva nell’evoluzione della specie.

  8. Non capisco. Forse che internet coincide con messenger, youtube o yahoo?
    La scuola deve insegnare come si usa uno strumento particolare? O piuttosto (inteso in senso avversativo, come mi sembra giusto) deve far comprendere la struttura degli strumenti, affinché poi sia possibile rapidamente apprendere le modalita’ di utilizzo di qualsiasi “instantiation” di ogni tipo di essi?
    Mi scuso per il termine inglese, ma in questo momento non trovo alcuna soddisfacente versione italiana di esso.

  9. Forse il mio commento è scontato, se non fuori tema. insegno alla scuola primaria, ex elementare… possediamo un mini lab di informatica dotato di computer dismessi da famiglie o ditte, 4 acquistati, dei quali tre recenti; abbiamo stampante, scanner, collegamento internet. Siamo motivate e tentiamo di lavorare con i bambini sulla terza I. NON ABBIAMO FONDI PER GLI INTERVENTI TECNICI. Questo significa che dobbiamo cercare di fare manutenzione tecnica da sole, o sperare nei momenti buoni, quando ci si può permettere di spendere “qualcosina”. Spesso le ore di laboratorio saltano, perchè c’è qualche macchina che non funziona. Lo stato ha stanziato pochissimi fondi per rendere possibile lavorare seriamente nelle classi su Informatica: questa partita, senza finanziamenti adeguati è una burla.

  10. Si dà anche il caso che un cinquantenne provi a spiegare a laureandi e dottorandi come usare alcune cosucce della rete, magari google scholar o delicious, nulla di più, e si veda scambiato per uomo di magia. Le vie dell’analfabetismo sono plurime e tortuose, mica solo internettiche o anagrafiche.
    Disclaimer: ho più di 50 anni e sono un professore, mio malgrado.

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