ROBA DA COMUNISTI: LA SCURE SUL PREMIO TERZANI

Partiamo dal personale. Sono stata per la prima a Vicino/Lontano nel 2015. Era un giorno di maggio, Udine era accogliente e tiepida di primavera, dovevo condurre l’intervista pubblica allo scrittore che aveva ricevuto il Premio Terzani, David Van Reybrouck, autore di uno straordinario reportage, Congo, costatogli anni di lavoro e scritto come un romanzo. Sono tornata nel 2016, per intervistare stavolta Martin Caparròs, autore de La fame, altro reportage narrativo durissimo su quel che nel nostro mondo avviene e di cui non ci occupiamo. Inoltre, in quello stesso anno, ho moderato e ideato un incontro con Filippo Focardi, Igiaba Scego, Chiara Volpato che si chiamava “Quando i carnefici siamo noi”: l’idea era molto semplice e lo svolgimento complesso. Dopo le molestie di gruppo a Colonia, erano state molte le voci che avevano indicato nella cultura islamica contemporanea un’innata predisposizione all’aggressione verso le donne. La storia dimostra che anche in tempi vicini gli italiani, in divisa e no, hanno compiuto atti molto simili. Tuttavia, non solo nel secolo trascorso gli italiani si rappresentano come immuni da crimini di guerra, ma tuttora sembra prevalere la narrazione del “bravo italiano”. Questo ci portò  a riflettere, in generale, sull’autoassoluzione che riguarda il nostro passato: il video integrale è qui.
Ora, Vicino/lontano è a forte rischio. Come racconta l’Ansa, la giunta leghista non gradisce, considera il festival “roba da comunisti” che “non porta alcun vantaggio economico”:
“il Comune di Udine, guidato dal sindaco Pietro Fontanini ha ridotto da 30mila a 10mila euro il contributo al Festival vicino/lontano in programma dal 16 al 19 maggio prossimi, con il premio letterario internazionale Tiziano Terzani, “perché avevamo chiesto già in campagna elettorale un ripensamento di questa manifestazione”, ha spiegato l’assessore comunale alla Cultura, Fabrizio Cigolot. “Nessuno vuole far morire la manifestazione – ha precisato all’ANSA Cigolot – ma, come avevamo già annunciato, è arrivato il momento di ripensarla, perché da 15 anni ripete sempre lo stesso leitmotiv”.”
Cigolot, altrove, spiega che, ecco, a lui Terzani non piace troppo. Ma la natura del premio a lui dedicato non è “comunista”: come spiega Angela Terzani, il premio va a opere “che aiutino a far luce sui retroscena umani, storici o politici delle questioni di maggiore attualità nel mondo”. Inoltre, se posso, il bilancino opera di destra/opera di sinistra è inaccettabile, da qualunque punto di vista lo si guardi. Non esiste la par condicio nella cultura, o non dovrebbe almeno (e si veda lo scempio che è stato fatto su molti grandi autori del passato, tirati per la giacchetta su posizioni che non hanno mai avuto, come il Tolkien “fascista e misogino” di cui ogni tanto tocca sentir parlare).
Cosa accadrà del premio e della manifestazione non è dato sapere: grazie al cielo il comune di Palmanova si è fatto avanti per ospitarla dal prossimo anno, ma vedremo.
Vedremo nel bene e nel male, perché a quanto pare le giunte ammazzacultura sono diverse, e si preparano, mi si dice, a fare persino di peggio.

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