Il morbo di Zetavu ha colpito anche qui.
Però voglio almeno segnalarvi l’uscita di Scontrini. Cos’è? E’ un’antologia curata da Matteo B.Bianchi e Valerio Millefoglie per Baldini Castaldi Dalai (pagine 206, euro 13,80): raccoglie quaranta piccoli racconti legati, appunto, agli scontrini che si conservano nel portafoglio o magari si buttano appena usciti dal negozio. Storie che hanno al centro, o in sottofondo, un acquisto: “shop art”, la definiscono i curatori (o anche: “merceologia applicata, poesia dei consumi, fenomenologia dell’acquisto”, eccetera). L’antologia è stata immaginata in un ristorante messicano (lo scontrino è evidentemente accluso, in fotocopia): inizialmente era destinata a “Linus”, poi è diventata un libro. Dentro, autori (e prodotti) di ogni tipo: il cheescake e il white tea di Giuseppe Culicchia, i libri di Antonio Mancinelli e Gianluca Morozzi, l’autoradio di Enrico Remmert, e tanti altri. Partecipano anche lei, lei, lui e lui. L’elenco completo è qui.
l’arte del riciclare, tutto ciò che andrebbe gettato diventa libro o televisione,avrei delle culottes della nonna, potrei farne “mutate mutandis art…
Non so nulla di come siano state scritte le “storie-scontino”, ma l’idea di partenza, lo confesso, mi piace. Molto.
beh ci sono anche io.. se restiamo in tema blog
spremuta.splinder.com
Praticamente siete cinque bloggers?
Una curiosità, non c’è un po’ di antagonismo tra blogger e carta stampata, o c’era all’inizio ma è superato, o proprio era una mia impressione?
Cioè un blog è una cosa molto diversa da un racconto e chi lo apre ha le sue buone ragioni, quindi pensavo che la proposta di pubblicare fosse vista in modo storto. Boh, se qualcuno sa illuminarmi sulla cosa.
Credo che sia una bella cosa, è un sacco di tempo che ci lavorano, e M B Bianchi è bravo.
Aiuto, chi fa il riassunto ad Andrea? Scherzi a parte, la diatriba (in assoluto e non in relazione a questo libro) è in effetti molto lunga e si è sviluppata su diversi blog. Ne trovi qualche estratto, per esempio, su quello di Herzog, che è fra i miei link.
Paolo, scusami, temevo in effetti di aver dimenticato qualcuno.
L’idea è bella è il libro molto piacevole. Auguri!
L’ho visto giusto ieri alla Mondadori di Genova. Mi è sembrato veramente carino e curioso..
sono contento che ci sia un racconto di Remmert. Mi piace molto Remmert.
ci sono anche altri bei tipo, vedo.
(ritengo che la stragrande maggioranza dei blogger farebbe cose disumane per pubblicare su carta)
reagisci Loredana: io sono a otto aspirine al giorno. In quanto agli scontrini, sono un archivista dello scontrino, ma all’interno del portafoglio. Arrivo ad averne dell’anno prima, “devo mettere in ordine prima o poi” mi dico, e non lo faccio mai. Poi un giorno butto tutto nel cestino. E’ che so pezzi de vita, so’.
Ma sai, Speraben, secondo me anche molti scrittori su carta cominceranno presto a fare cose disumane per scrivere su web. E’ che ho preso una sola aspirina contro le otto di Vittorio, ma evidentemente mi sta inducendo un ottimismo esagerato…
Io sui blog sono indietro, questa estate ho cercato di farmi una cultura e ho trovato un po’ di blog interessanti rendendomi conto che avevo visto un millesimo di quello che esiste. Ero partito da un vecchissimo topic di Scarpa su Nazione Indiana dove in sintesi si diceva che con la scrittura dei blog si potevano raccontare un sacco di cose molto profonde su sé stessi (Montanari dice che si accenta) ma che questo capitava raramente. Poi i bloggers aprirono le loro cannoniere, Scarpa replicò sempre puntualmente. Ma insomma in tutto questo c’era proprio antagonismo. Per rendere l’idea era come i primi LB che rifilarono il paccazzo alla mondadori: pubblicare mai e poi mai!
Non che a me sia simpatico per forza chi non vuole la carta stampata è solo che volevo capire dove sono finite quelle forze là, quelle degli antagonisti.
Però speravo in una risposta direttamente da chi partecipa all’antologia, più che sfrucugliare negli archivi di qualche blog.
Thomas, li hai incontrati anche tu?
io sono nell’antologia e posso assicurarti che questa cosa della rivalità tra scrittori e blogger è tutta un’invenzione di alcuni pazzi malati che ora girano liberi per le nostre città e sono pericolosissimi e potrebbero rapirci e ucciderci da un momento all’altro. bisogna stare attentissimi quindi. mi raccomando!
Giangi?!
[Ste]
ne ho incontrato uno, e non è certo merito suo se sono ancora vivo. ripeto: fate attenzione!
Ok, sei Thomas Pololi giusto? Sai che il tuo nome mi frullava in testa e non capivo perché poi ho avuto l’illuminazione: porca paletta Thomas ti ho spedito la Poetica dell’Unabomber! Guarda la mia mail putanassa vacassa!
Vedi che ho fatto bene.
Tra l’altro se non ti confondo con un altro Thomas del forum di Maltesenarrazioni, tu leggevi anche fumetti tipo “Summer Blonde”.
Be’ insomma in bocca al lupo.
Thomas, di più: jimmy corrigan! 🙂
E i progetti di testi illustrati? Mi sembravano delle belle idee.
@La Lipperini. Cara padrona di casa, chi lo sa, può darsi che molti scrittori ora corrano a farsi un blog o qualcosa del genere perché vogliosi di discutere coi lettori e timorosi di perderli o chissà cos’altro.
Forse il blog è la nuova frontiera del marketing, puoi arrivare a migliaia di contatti con un costo a contatto che è quasi zero, però, non so, a me viene lo stesso da difendere la cosa, in fondo per essere letto – che è uno scopo nobilissimo – il tuo libro bisogna pur venderlo.
Boh, credo che il marketing per la letteratura sia letale a un altro livello, quando sceglie chi pubblicare e chi no (non è corretto dire che si sceglie in base alle strategie di vendita nella maggior parte dei casi?). Ecco allora si addomestica la letteratura, e gli scrittori, si toglie la potenzialità eversiva che ha la vera arte e buonanotte.
Poi quel poco che rimane in vita lo conciano i mediatori…
cara la mia Loredana,
debbomi dire qui più che mai in sintonia, quasi perfetta,( benché la perfezione si addica ad altre sfere) con il vecchio mio sodale Andrea detto il Titonko delle Romagne, conosciuto per altri lidi: ovvero ridotta la letteratura a spaccio vuoi mercimonio di piadine, pizzette o lollipops si avrà lo smercio di prodotti “normalizzati” o in partenza morti o meglio finti vivi, zombies. Vado subito a riparare la mungitrice, Attilio va già urlacchiando qual forsennato
suo devotissimo
Andino.blog
Dopo aver riparato la dannatissima e complicata mungitrice e rimesso la catena alla bici del povero Mario, ritorno qui un momento solo, di nascosto ai famigliari, onde dire che, come rileva Lei, o mia Loredana, i pasticci spesso li combinano recensori superficiali o direttori di giornali i quali danno alle Arti pochissimo spazio, sempre meno cioè che è bene parlar di piadine, veline coccozzine, Condoleeze varie e festival dell’agnolotto saltato col tartufaccio.
suo inviperito
Anodino.sans blog
grazie della segnalazione.
Beh, io non so se il blog sia già o potrà essere la nuova frontiera del marketing: a naso, direi di no. Ho la sensazione, dovuta ad esperienze precedenti che riguardano l’uso di Internet da parte della grande editoria, che chi frequenta la rete preferisca comunque, e giustamente, discutere diciamo alla pari. Forse dipende dal fatto che molto spesso chi fra i supercolossi usava i forum e oggi, magari, i blog, lo faccia in modo “freddo”, e istituzionale. Altra cosa, secondo me, quando i singoli scrittori decidono di aprire un blog: qui la cosa varia caso per caso. In quelli che leggo io mi sembra che ci sia una voglia reale di discutere.
Andrea, siamo d’accordo: il vero problema è, per dire, l’inondazione di libri di comici, o l’esclusione di un numero immenso di scrittori bravi da una produzione che è alla fin della fiera impressionante .
E non sempre e non solo perchè si pubblicano troppi libri-piadina. Anodino, sulla scrivania della sottoscritta c’è una pila di volumi freschi freschi: molti sono belli, giuro, ma rischiano di sparire, di non arrivare ai lettori nemmeno come notizia. Faccio un titolo, decisamente “classico” stavolta: le “Storie di Don Giovanni” raccolte da Davico Bonino per la Bur. Caspita, ci sono tutti gli scrittori che hanno raccontato a loro modo la storia del Grande Seduttore, Hoffmann, Balzac, Baudelaire etc. etc. e che, fin qui, bisognava andarsi a cercare singolarmente. Ma cercatene traccia: recensioni, credo, pochine pochine…
Gli agnolotti saltati col tartufaccio devono essere buonissimi ma indigeribili. Idem per le condoleeze.
Mario, ti stai accorgendo vero che rimbalzi sulla gomma?
Hei Loredana, intanto grazie per aver segnalato l’uscita del libro con tanto tempismo ed entusiasmo. Per quanto riguarda la questione blogger è molto semplice: come io e Millefoglie spieghiamo nell’intro, la raccolta di materiale per questa antologia non ha seguito criteri abituali. Abbiamo chesto contributi ad amici e parenti, a bambini delle elementari, a sconosciuti (lasciando dei volantini in metrò e nei negozi) e anche attreverso Internet e vari blog (Millefogolie è un noto blogger). Quindi la presenza di un certo numero di loro è fisiologica: però io, che i blog li bazzico poco, ho scoperto solo dopo aver selezionato i testi che alcuni erano opera di blogger. Quindi, per quanto mi riguarda, la questione letteralmente non si è MAI posta. Saluti e baci.
Ciao Matteo. Infatti, le provenienze degli autori di “Scontrini” sono assai variate. E mi auguro che almeno in questo caso non si ponga la questione del “tradimento del web”.
Mario, posso continuare a chiamarti Anodino?
Andrea: rimbalzare sulla gomma è uno sport abitualmente piacevole, mai provato?
A differenza del libro La notte dei Blogger, Scontrini è infatti una raccolta piuttosto eterogenea – come scrive Matteo nell’introduzione, “vede assoluti sconosciuti che pubblicano un racconto per la prima volta accanto ad alcuni autori affermati -.
Io ci sono capitata per caso, e devo dire che l’oggetto finito è veramente bello e gradevole. E pure gli scritti sono godibili! 🙂
Competizione? Per carità? 🙂
Lo so, ero presente ad entrambe le presentazioni e ho tutti i due libri.
Ehm, Ladyk, sono due antologie diverse e nate da progetti diversi.
secondo me il tema è andato fuori.
i blog c’entrano con Scontrini come c’entrano i seggiolini dei vagoni in metropolitana, la bacheca della trattoria Lina e il reparto cd e libri della Fnac dove lasciavamo/abbandonavamo il “manifesto” della fanzine. i blog c’entrano con Scontrini come la nostra voce che diceva ad amici, fidanzate, ex fidanzate, picchiatelli e pazzi malati appena conosciuti: Ehi ti va di scrivere una storia prendendo prima della penna uno scontrini?
insomma è stato uno dei tanti mezzi di diffusione di questa antologia che all’inizio doveva essere una fanzine, poi una rubrica di Linus, poi un allegato di Linus e infine libro.
prossimamente, credo, ne faremo un film!
VMF.
Facciamo finta che io non abbia partecipato a una delle due antologie. Matteo B. Bianchi la dice benissimo quando dice che il fatto di avere o meno un blog non è stato un criterio nella scelta degli autori per Scontrini.
La Notte dei Blogger parte da premesse diverse: si è razzolato intenzionalmente fra gli autori di blog. Sapendo perfettamente che la selezione avrebbe scontentato tutti, e che buona parte dei blogger con ambizioni di pubblicazione avrebbe gridato allo scandalo e alla ciofeca.
Non vedo alcuna “competizione”, nemmeno suggerita fra le due antologie. Oltretutto, dire che c’è competizione solo perché Scontrini ospita blogger meno noti mi riporta echi di quando il nubilato era considerato caratteristica necessaria per partecipare a Miss Italia.
Io veramente avevo chiesto soltanto dov’era finito l’antagonismo tra blogger e scrittori esploso su nazione indiana più di un anno fa. Non volevo insinuare che nell’antologia ci fosse un “ruolo” dei blogger, che per quello che pubblicano sulla carta, sono scrittori come gli altri.
E’ curioso, nessuno ha risposto alla mia domanda e molti hanno risposto a una domanda che non ho fatto.
Boh.
Andrea, ti rispondo con le parole recenti di Tiziano Scarpa, che di quella polemica fu protagonista.
Le trovi qui
http://www-5.radioradicale.it/servlet/VideoPublisher?cmd=segnalaGoNew&livello=s7.2.1&file=uni_michele_0_20041108160755.txt
Andrea, è un antagonismo che esiste solo nella mente di quelli che si sono aperti un blog sperando di diventare scrittori pubblicati.
Chi vuole scrivere, scrive. Non si pone il problema del mezzo.
Fa cagare, come tutta la produzione di quell’inetto di Matteo B. Bianchi, detto il Tondelli dei Discount.
“Scontrini”: curioso….avevamo avuto la stessa idea un pochino prima, ma i nostri erano interventi verbo-visivi su scontrini di cassa, non racconti. Evidentemente certe idee, in alcuni momenti, sono nell’aria…
http://cri-tic-ah.blogspot.com/2009/08/scontrini.html
http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=13140