Questa mattina Facebook mi ha ricordato un Più Libri Più Liberi di nove anni fa, con ospite Annie Ernaux ancora autrice di (quasi) nicchia. Da quindici anni a questa parte, la fiera della piccola e media editoria è stata un appuntamento fisso del mio dicembre: fisso e convulso, perché condurre la diretta di Fahrenheit significava arrivare prima al Palazzo dei Congressi e poi alla Nuvola alle dieci di mattina, carica di libri e appunti, e di insalate fatte in casa nel contenitore per evitare la coda al bar, ché non c’era tempo, e passare le ore prima della diretta chiusa nella stanzetta della redazione, dove arrivava sempre qualcuno non della redazione a posare cappotto e borsa (con relativo crollo dell’attaccapanni) o qualcun altro a chiedere di presentare il proprio libro, ma anche qualcun altro ancora a portare generi di conforto (le sfogliatelle restano indimenticabili).
Uno dei ricordi più belli non riguarda un ospite, ma un incontro. Era il 2018, e chi se lo dimentica? Eravamo nella famosa stanzetta redazionale a mangiare le famose sfogliatelle, quando entra una signora, una bella signora bionda. “Mi riconosci?”, chiede. E io no, non la riconosco e poi sì, la riconosco, e la abbraccio stretta. Era la psicologa dell’ospedale che 32 anni fa, quando è nata la figlia e sembrava che non ce l’avrebbe fatta, ha passato i pomeriggi accanto al mio letto, trovando le parole giuste per darmi forza e speranza. In questi anni mi ha ascoltata e infine mi ha cercata, dopo tutto quel tempo. E ho pensato allora, e penso oggi, che se io devo ringraziare la dea, e la vita, per qualcosa, è per la bellezza pura di questa magia, che nelle tenebre dove camminiamo ti fa capire che esiste, quella bellezza, e che le sue fiammelle illuminano la nostra strada.
Questa volta sarà diverso, per molti motivi.
Il più ovvio è che sarò presente come ospite o presentatrice, e non come conduttrice, ma questo va bene, perché i cicli devono essere chiusi per essere sani, e prometto solennemente alla redazione di Fahrenheit che andrò a posare il mio cappotto da qualche altra parte, per non affaticare l’attaccapanni.
Il più evidente è che a Più Libri ci si arriva con la sofferenza di quanto è avvenuto, e che comunque inciderà molto sul rapporto con tutto il mondo intellettuale, e non solo con chi ha preso la decisione, da cui moltissime si sentono tradite. L’auspicio è che la rabbia venga capita e soprattutto accolta e che si riparta, senza per forza ricucire, ma con la coscienza piena di quanto è avvenuto.
Detto questo, a Più Libri ci sarò, per onorare gli impegni presi con diverse persone, e per prendere spunto per discutere di quanto è avvenuto, come avverrà, tra l’altro, insieme a Mariano Tomatis.
Detto ancora questo, segue il calendario per chi volesse.
Il blog si ferma per un po’. Lunedì sarò a Torino per tutta la settimana, torno domenica e in capo a tre giorni mi opero, quindi gli aggiornamenti saranno saltuari. Ci si vede in giro.
Intervengono Irene Graziosi e Loredana Lipperini
Cose (molto) preziose
Puntata extra del podcast di e con Loredana Lipperini
Intervengono l’autrice, Loredana Lipperini e Mattia Insolia
Intervengono l’autore, Loredana Lipperini e Andrea Colamedici
Con Chiara Tagliaferri e Loredana Lipperini
Intervengono Loredana Lipperini, Carlo degli Esposti, Marcello Fois e Lorenzo Pavolini
Letture di Giovanni Cannata e Domenico Pincerno
Presentazione del libro di Alessandro Barbero
Intervengono l’autore e Loredana Lipperini
Intervengono Tamara Baris, Paolo Di Paolo, Loredana Lipperini e Stefano Petrocchi
(Ps. Qui arriverò all’ultimo momento, dopo Barbero, ovviamente)
Ho letto il tuo articolo “Alle origini del culto di Stephen King” : bravissima. L’ho immediatamente inviato a mia sorella e mia nipote (kinghiane doc).
Hai saputo sintetizzare con efficacia e leggerezza il perchè leggiamo con devozione il Re.
A distanza di anni, ancora adesso , mi siedo, apro un suo libro e il Re mi prende la mano e mi racconta una storia. Al buio.