Davvero i pacifisti sono snob da divano? Proviamo a ricordare come i danesi reagirono a un’altra invasione, quella tedesca, nella seconda guerra mondiale. Resistenza passiva, scioperi e boicottaggi e blocchi ferroviari: il risultato più importante fu il salvataggio di 7.220 ebrei danesi dalla deportazione nei campi di sterminio, sui 7.695 residenti. La resistenza non violenta colpì Hannah Arendt che scrisse: ”si dovrebbero tenere lezioni obbligatorie in tutte le università per dare un’idea della potenza enorme della nonviolenza e della resistenza passiva, anche se l’avversario è violento e dispone di mezzi infinitamente superiori. Fu l’unica volta che i nazisti incontrarono una resistenza aperta, e il risultato fu a quanto pare che quelli di loro che che si trovarono coinvolti cambiarono mentalità. Non vedevano più lo sterminio di un intero popolo come una cosa ovvia”.
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Accade, probabilmente, ogni volta che una questione esce dalla nicchia ed entra nel discorso corrente, e dunque viene banalizzata, un tag fra i tanti, un inciso, un atto di pigrizia. Oppure, dati i tempi, un trend e un brand. Detto…
Richard von Mises fu uno dei matematici austriaci che riparò all’estero (in Turchia, e poi negli Stati Uniti) dopo l’affermazione del nazismo: mi permetto di scomodarlo perché fu von Mises a formulare quello che viene chiamato paradosso del compleanno (o…