Ho scritto il testo che segue nel maggio 2016, a poche ore dal femminicidio di Sara Di Pietrantonio, 22 anni, uccisa dal suo ex. Come troppe. Ricordavo di averlo fatto, ho cercato il post dopo aver letto di un altro, atroce femminicidio, quello di Giulia Tramontano. Atroce perché c’era anche un bambino che non nascerà, sotto il coltello di suo padre.
Però non cambia quello che penso, e che inutilmente ripetiamo, purtroppo, ogni volta. Mentre altrove si ciancia di famiglia naturale, mentre altrove si vorrebbe imporre alle donne che vogliono interrompere la gravidanza di ascoltare il battito fetale. Non vedono, quegli agitatori di crocifissi, quello che occorrebbe vedere. Perché la vita, a loro parere, va tutelata nel ventre materno. Fuori, invece, molto meno. Questo è.
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Due, fra le molte, sono le cose che mi colpiscono sul femminicidio di Sara Di Pietrantonio. Prima: il testacoda etico sugli indifferenti che non si fermano, attuale bersaglio mediatico on e off line. Due giovanissimi, da quanto è dato capire,…
Diciamo che da ieri sono imprigionata in una fantasia. Una fantasia adolescenziale, di quelle che denotano una non guarita sindrome da onnipotenza. Una fantasia perfettamente inutile. Non appartiene, la fantasia, alla scrittrice, all’attivista, alla femminista. Dimenticatele. Troppe volte quelle donne…
Volevo scrivere, fino a ieri notte, di ragazze e ragazzi, e in parte lo farò comunque. Ragazze e ragazzi che ho incontrato sabato, alla Scuola Holden, per la presentazione dei loro progetti. Molti li avevo conosciuti durante le lezioni di…