Cosa accade quando una parola (femminicidio) e una questione da anni irrisolta (la violenza contro le donne) escono da un ambito attivo ma a tutti gli effetti ristretto ed entrano nel linguaggio comune e in discorsi che, fin qui, non avevano preso in considerazione l’esistenza stessa di un’emergenza?
Accade che iniziano i (giusti) distinguo: credo di aver discusso sulla genesi internazionale del termine femminicidio con decine di persone, da due settimane a questa parte, per ribadire che non è la bellezza della parola a contare ma i motivi per cui stata coniata (sopra ho linkato il blog di Barbara Spinelli, che è e resta il punto di riferimento su questo argomento: visitatelo). Accade che, ancor più giustamente, vengano elencate le urgenze su cui intervenire. E sono tante. I centri antiviolenza, il linguaggio giornalistico, osservatori sulla violenza medesima, narrazioni (da parte maschile, soprattutto) diverse da quelle cui assistiamo. Elenco parziale, evidentemente.
Durante la riunione del gruppo anti-violenza che include donne di Se Non Ora Quando, Lorella Zanardo e la sottoscritta, ieri si è parlato di questo, e dell’importanza di procedere sui piani paralleli del dare visibilità alla parola femminicidio e alla questione femminicidio affinché si possa poi agire nel concreto. Sono i due piani di cui si parla da sempre: culturale e sociale, immaginario e politico, e che non sono disgiungibili.
Dunque, ci saranno alcune tappe pubbliche affinché quella visibilità aumenti.
La prima, che conoscete già, è vicina. E’ la partita della Nazionale di calcio del 29 maggio a Parma, Italia-Lussemburgo. Slogan: “La violenza sulle donne è un problema degli uomini. Insieme possiamo vincere questa partita” (qui il post di Iaia Caputo). Credo che sia un’iniziativa importantissima: da uomini e rivolta agli uomini, e che vada sostenuta. Anche fisicamente: andate a Parma, se potete (è gratis per le donne, peraltro, basta andare in punto vendita TicketOne), andate con striscioni e messaggi e iniziative. O, semplicemente, parlatene. Sulle altre tappe, notizie a brevissimo termine.
Grande, Lip. 🙂
Prima di arrivare qui ho letto questa notizia…
http://www.corriere.it/cronache/12_maggio_17/catania-omicidio-suicidio-parrocchia-paterno_75ed525c-a001-11e1-bef4-97346b368e73.shtml
Pessima notizia.
Ricevo notizie su una ditta che produce bustine di zucchero, la pontinapack. A Firenze ne circolano con questa scritta:
“Qual è il colmo per un macellaio? Avere la moglie maiala e non poterla
ammazzare”. Accanto c’è uno smile, dentro lo zucchero.
È uno scherzo, sì?
http://pontinapack.it/bustine-personalizzate.html
Il pm convoca una ragazza che aveva sporto denuncia l’agosto scorso. nel frattempo il 5 maggio il suo persecutore l’aveva uccisa a coltellate. F Se ci fossero procedure d’urgenza in caso di esposti per molestie e stalking avremmo qualche morta in meno.