TRE SILENZI

Oggi voglio parlarvi di tre libri. Tre libri belli e silenziosi. Nel senso che non cercano di farsi largo a spintoni, non fanno uso di viral marketing all’amatriciana, non vengono osannati come il capolavoro degli anni dieci, non entrano nel gossip pre-Strega né gli autori si avvalgono di servizi fotografici patinati.  Eppure, meritano molta più attenzione di quelli che vengono esibiti come la rivelazione del momento.
Il primo è Una famiglia perfetta di Silvia Ricci Lempen, che è italiana ma vive da anni in Svizzera, tant’è vero che il romanzo è stato scritto in francese negli anni Novanta, e solo recentemente tradotto in italiano e pubblicato da Iacobelli. E’ la storia di un padre che vede fallire il proprio sogno politico e cerca di realizzarne uno privato: la costruzione – terribile – di una famiglia perfetta. Sullo sfondo, l’Italia che vira dai Settanta agli Ottanta e che inizia a sgretolarsi insieme alle utopie paterne. Il respiro è quello di una Antonia Byatt.
Il secondo si chiama Per oggi non mi tolgo la vita. Lo pubblica Exòrma, è l’esordio di Alfonso Brentani, racconta, in un lungo flusso di coscienza (con epilogo iniziale: sì, proprio così) il desiderio di “obiezione di coscienza alla vita” di un ragazzo che ama i libri, il black metal e molto poco la socialità imposta. E’ un omaggio, anche, a Il male oscuro di Giuseppe Berto, con incursioni appassionate nella poetica di Luciano Bianciardi e Guido Morselli.
Il terzo è di un conterraneo di Brentani, Bachisio Bandinu, è pubblicato da Il Maestrale con il titolo L’amore del figlio meraviglioso. Coglie la Sardegna nel momento in cui a una parte delle sue coste viene attribuito il nuovo nome di Costa Smeralda. Sono gli anni Sessanta e il mondo del protagonista, Priamo Solinas, si trasforma in qualcosa di imprevedibile. E’ la storia di una famiglia e di centinaia di storie che stanno per essere soffiate via, narrata con le parole poetiche del mito.
Leggeteli, e fateli camminare se li avete amati. Anche per ribadire che il silenzio può avere molto più valore delle urla, e l’umiltà della presunzione.

8 pensieri su “TRE SILENZI

  1. “Per oggi non mi tolgo la vita” mi ha colpito inizialmente per il titolo e il titolo non ha deluso. è esattamente questo, quello che ti tocca inventarti per non ucciderti neanche oggi.

  2. Oddio, Loredana, non vorrei macchiarmi di viral marketing, ma siccome proprio questi libri mi hanno colpito molto ascoltando le interviste che hai fatto agli autori a Fahrenheit, metterei il link all’archivio (basta digitare il nome dello scrittore nel campo apposito, Banchisio Bandinu è in cima, perché l’intervista è di ieri).
    Me ne vado via subito.

  3. Oltretutto sono pubblicati da piccole case editrici e in libreria, soprattutto per il libro della Lampen, bisogna insistere per farlo ordinare.

  4. Quanto sono importanti i titoli… e quanto sono invidiosa di chi sa trovarne di efficaci.
    Credo che ordinero’ in libreria “per oggi non mi tolgo la vita”.

  5. Appena possibile li leggo. Ho già un libro di un autore svizzero da leggere. Segnalato da Fahrenheit. Pare che la Svizzera sia molto più attiva di quello che noi, presuntuosi italiani, pensiamo. Sono contenta.

  6. Sì, sì, la Svizzera si da un gran daffare. La cosa curiosa è come ci sia un confine così netto, pare il muro di Berlino, con un paese legatissimo culturalmente a noi. Quello che viene scritto, non dico a Berna o Zurigo, ma persino a Lugano (senza cioè bisogno di traduzioni) si ferma tutto a Chiasso.

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