UN APPELLO

Questa volta non esprimo giudizi, ma li chiedo. E non per evitare un flame, che probabilmente ci sarà comunque. Invece, voglio capire. Voglio capire perchè, come dicevo poco fa, al telefono, con Giovanna, la satira è ossessionata dal corpo, come tutta la società che ci circonda:  e dunque fa della statura, delle eventuali imperfezioni, dei fluidi organici e delle corporali necessità il proprio bersaglio.
E’ facile, fa ridere. E’ anche, davvero, un gesto politicamente e culturalmente significativo?
Voglio capire.
Voglio capire come mai un disegnatore come Alessio Spataro, che ha realizzato un magnifico libro su Federico Aldovrandi, usi, nei confronti di Giorgia Meloni, questo metodo.
Voglio capire perchè, sul  blog dove viene pubblicata la serie della “Ministronza”, i commenti siano di questo tenore (“Mannaggia, non si può fare satira contro una donna! Maschilisti e volgavi! Se è una becera fascista, ignorante come una capra e che campa a scrocco senza alcun merito deve comunque essere venerata in quanto portatrice di utero, cribbio. PD, partito di decerebrati”; “guai a toccare un esponente della casta! se poi è una donna, l’etichetta di misogino maschilista è certa!noi maschi non ne possiamo più (e anche molte femmine che io conosco)”; “Solidarietà a Spataro contro l’aggressione femminista del PDL e del PD. Cos’è, contro i politici maschi si può dire tutto (ed è giusto così), ma contro le politicanti portatrici di Sacra Vagina non si può dire niente ?”).
Voglio capire se ha ragione un giornalista che stimo come Alessandro Gilioli a fornire la sua solidarietà “a prescindere”.
Voglio capire perchè, pur essendo assolutamente contraria alla prassi politica, alle dichiarazioni, alle azioni di Giorgia Meloni, io debba plaudire a questo.
Voglio capire se la difesa di Spataro (essere applaudito anche dalle lettrici) sia valida.
Spiegatemelo voi. Con una preghiera, rivolta ai disegnatori italiani: per una volta, non si ragioni in termine di corporazioni, ma di azioni. E’ di questo che stiamo parlando: o, almeno, è di questo che vorrei parlare.
Grazie.

125 pensieri su “UN APPELLO

  1. Paola, forse non mi sono spiegata. Non mi sto riferendo a tutta la satira contemporanea: nel caso, mi sto riferendo a QUESTA.
    Saint Just, ipocrita perchè, di grazia? Peraltro non mi sto riferendo ai topi: mi sto riferendo alla serie di vignette dove la Meloni è rappresentata bassa, eccitata, rantolante e con un signore che le defeca in fronte.

  2. …Forse perchè la Meloni di questa destra fa parte a pieno titolo? Una destra che elegge a Presidenti di società partecipate dal comune di Roma noti picchiatori. Una destra che utilizza il pugno di ferro contro i migranti e le prostitute.E noi dovremmo solidarizziare in modo congiunto con la Carfagna, la Prestigiacomo e ad Alessandra Mussolini?
    Va beh, Spataro sarà un fancazzista, ma noi abbiamo perso il senso delle proporzioni…

  3. Saint Just però ha espresso un commento che è funzionale allo scopo – nostro. Saint Just è in buona fede, ecco: è per questo che il suo commento è utile. Forse in buona fede non coglie un problema. Se lo coglie je meno:)
    Userò l’esempio di un paio di anni fa, di un certo senatore americano repubblicano noto per la sua azione politica contro le persone omosessuali – Larry Craig. Omofobo – claro che si.
    Si seppe poi e fu dimostrato mediante tranello – che senatore Craig era omosessuale anch’egli procurandosi rapporti con ragazzi retribuiti.
    Ora. Che deve fare uno all’opposione: dirgli “A FROSCIOOOOOOOO” ?fare la satira illustrando lui col boa di struzzo?
    Se fa queste cose di cosa lo attacca? Con cosa lo attacca?
    Se fa queste cose lamenta un’incoerenza da un vertice omofobico, non da un vertice – gay friendly. (se dice così ve?) Cade perciò in una pietosa contraddizione, lesiva prima di tutto per quelli di cui nominalmente e in altri contesti (per esempio prima dello scandalo) dichiarava di difendere i diritti. Perchè ora la questione riderella è l’identità omosessuale e i modi dell’identità omosessuale. Sostanzialmente il detrattore di Craig ne sarebbe un segreto estimatore. Così come nel caso Meloni, la cosa su cui si fa leva su cui si colpevolizza, è il comportamento sessuato.
    Chiedo. C’è davvero una “retroattilità” nelle convinzioni morali? Possiamo davvero alzare la soglia mentre guardiamo il tiggì e abbassarla quando facciamo una vignetta? E’ la nostra sensibilità così labile?
    Non credo – però qualche volta è facile alla finzione.

  4. x zauberei …Grazie per il ruolo dell’utile idiota … in ogni caso un difensore della famiglia tradizionale ultraconservatore se va con i ragazzini si presta alla satira…non credo che il Vizietto con Tognazzi sia un film omofobo..
    Tra l’altro non è retroattività delle convinzioni morali, non leggo i saggi di Girolamo, i suoi romanzi , i fumetti della Bonelli, le vignette di Vauro con lo stesso sguardo.

  5. @ Saint-Just
    Nella requisitoria gli avvocati hanno “dovuto” citare il libro perché non potevano evitare di farlo, e lo hanno liquidato con una battuta.
    Adesso potranno dire: ecco chi sono quelli che incolpano i poliziotti (ecc. ecc.).
    È una questione di senso della responsabilità: meglio, di prendersi la responsabilità non solo di quello che fai, ma della “coda lunga” dei tuoi gesti e delle tue parole.
    Questo genere di se-dicente satira, proprio perché viene da un autore che ha preso posizione su Federico Aldrovandi, fa del danno a chi ha combattuto la stessa battaglia.
    Io il problema di dire e non dire cose che potrebbero essere usate, anche faziosamente, a danno della causa di Aldro me lo pongo, e mi regolo di conseguenza, sin dal momento in cui ho firmato il mio primo post sull’argomento.

  6. Per Girolamo,
    adesso è tutto più chiaro. Non collegavo il tuo commento al bel libro dello stesso Spataro e di Antonini sul caso Aldrovandi.
    Sul concetto di responsabilità sono d’accordo con te, anche se inteso nel senso della “coda lunga” di gesti e parole mi sembra fin troppo esigente per tutti noi.
    Aggiungerei però al sacrosanto tema dell’etica della responsabilità, anche la necessità di avere uno sguardo complessivo sulla realtà, per non lavorare come al solito per il re di Prussia.

  7. @Eliana eri distratta sì, mi pare. Non ho tempo per cercarti i link ma sono sicura che con le giuste chiavi di ricerca puoi risalirci facilmente. Mi viene in mente così a braccio che prima di diventare Ministro, in un’intervista riguardante il Gay pride ha parlato di figli come contributo alla patria, nella miglior retorica fascista; come ministro ha definito il Gay pride “un’orgia in movimento”; per lei l’omofobia non è un reato d’opinione, del resto lei ha amici gay, ma non gli farebbe adottare nemeno un gatto randagio; ha dichiarato che il vero anticonformismo oggi è fare un bambino accusando chiaramente chi sosteneva pacs, dico, unione omosessuali. Ha definito martiri dell’Italia i morti del Fronte della gioventù salvo poi dichiararsi stufa di fascismo e antifascismo, come se quelli del FdG fossero dei boy-scout. Vorrei poi ricordare che il Ministro, che sostiene di essere coriacea, forte e volitiva, e ora si lamenta perché è stata lesa anche nella sua dignità di donna da queste vignette, durante un’occasione ufficiale non ha nemmeno avuto il coraggio di dire ciò che si meritava al suo presidente del consiglio che l’ha apostrofata chiedendo “dov’è la zoccola?”, ha perso un’occasione per dimostrare di avere un qualche valore non solo politico. Invece è solo una giovane fascista che tenta di ripulirsi. In occasione di una manifestazione mi pare del 2007, la Meloni a braccetto con Fini e Alemanno era fieramente in testa a un corteo che gridava slogam ameni tipo “Roma cristiana, mai musulmana”, “Prodi boia, Luxuria è una troia” “No Prodi e no froci”, credo che facendo una ricerca sul sito dell’ansa si possa agevolmente trovare la velina che ne dava conto, se non hai direttamente assistito all’evento, come me. Meloni all’epoca era vice-presidente della Camera eh. In una trasmissione di Mtv, Avere vent’anni, si vede Giorgia Meloni che arringa i suoi ragazzi di Azione Giovani ricordando l’ invasione delle truppe di Tito a Trieste, e la folla che s’infiamma. Non ti ricorda Mussolini da Piazza Venezia? E lei continua a rimanere presidente di un gruppo di fascistelli violenti che spesso si rendono colpevoli di aggressioni omofobiche, xenofobe e punitive nei confronti di chi non la pensa come loro e non disconosce il suo passato nel Fronte della gioventù per giunta.
    @Loredana e tutti, io capisco il discorso sull’uso del corpo e la strumentalizzazione del sesso per colpire le donne, e di solito sono d’accordo con chi li stigmatizza, ma da un lato credo che ci siano occasioni, come questa, in cui si colpisce Meloni, anche esagerando, l’ho già detto, per colpire un’idea e un’ideologia, e la Meloni con la bava alla bocca è rappresentativa dei fascistelli che con le spranghe seminano il panico a Roma, e dall’altra davvero credo che se il fumetto fosse stato fatto su Fini, per esempio, non staremmo qui a discuterne, così come non si discutono le vignette su Berlusconi col pene eretto in cerca di buchi dove infilarlo. E’ vero, alle affermazioni della Meloni bisogna rispondere in altro modo, ma per far arrivare prima il messaggio servono anche botti come quelli provocati da questo fumetto, che non è comunque un capolavoro.

  8. Se posso dire una cosa, ho guardato il contenuto dei link in successione e l’ultimo, cioè l’articolo sul corriere contiene un video con Chiambretti che intervista la Meloni. Allora, io ero arrivata a quel punto sufficientemente disgustata, perché mi disgusta in genere quel tipo di rappresentazione del corpo femminile, specie se a produrla sono gli uomini (è una considerazione per nulla complicata, anzi molto terra terra: penso agli stupri, all’uso che si fa del corpo femminile in questo paese, ecc.. insomma sono una persona semplice). Poi, per ultima, mi trovo la Meloni nel video per nulla disgustata, anzi tranquilla come una pasqua, che pronuncia le seguenti parole: “tutto ci sta, anzi non è che si può pensare di piacere a tutti”. Ok. Non so come descrivere l’effetto che mi ha fatto, ma forse la parola è “agghiacciante”.

  9. Seia se mi spieghi quali botti positivi provoca questo fumetto te ne sarei grata.
    Chi vede la Meloni per quello che fa certo non ha bisogno di aprire gli occhi, chi non vede o vede con compiacimento farà quadrato intorno a lei considerandola una vittima.
    I controbotti, poi, come prevede Loredana, sono assicurati.

  10. @molti Nessuno dice che sia possibile perseguire legalmente questa pessima satira. Per farlo, come giustamente fate notare, bisognerebbe introdurre un discrimine che blinderebbe il confine tra satira elegante e sensata e satira volgare e, stringi stringi, inefficace, confine con un’ampia componente soggettiva e che si sposta col cambiare della cultura. Se tale limite fosse istituito per legge a risentirne sarebbero i più innovativi e provocatori dei satiristi intelligenti e sofisticati, poichè si tratterebbe di fatto di censura, facilmente sfruttabile coll’aiuto di un buon avvocato, per zittire intelligenti e fastidiosi critici. Perciò, per garantire la sopravvivenza alla satira di qualità, dobbiamo difendere una libertà che potrà sempre essere mal utilizzata. Tuttavia questo non significa che non possa trovare la satira in questione scorretta e riprovevole per via dell’approccio del suo autore, anche quando questa fosse legalissima.

  11. PS. Non conosco molto l’ on. Giorgia Meloni, ma, ed è questo il punto centrale, in che modo ironizzare sulla sua sessualità metterebbe in luce la sua violenza o le sue cattive pratiche in poltica? Fosse Silvio Berlusconi lo capirei, ma siamo sicuri che non sia satira-passepartout?

  12. Toh ripassavo da qui dopo tanto tempo, ormai passo per vedere se va tutto bene come un rondista, ogni due mesi da Georgia, ogni tre da Carmilla, ogni due anche da Nazione indiana – da Mozzi invece passo spesso perché mi sembra in eterna trasformazione e non voglio perdere una puntata.
    Allora sulla questione volevo dire che ho aperto il link al blog di Spataro e ho trovato sulla sinistra il link al blog di Federica Del Proposto.
    A voi non dirà molto questo nome, ma tanti anni fa gironzolando per la rete avevo trovato un ur-blog suo dove esponeva i suoi disegnini. Erano così belli, non belli che tutti direbbero belli, ma belli nel senso che ti vincevano con la loro delicatezza, allora feci un post sul forum di Fernandel per paragonare una fotografia della cameretta di Federica a una delle celebri stanze ad Arles dipinte da Van Gogh.
    Ohi, qualcuno lo prese come esercizio di ironia e mi chiese: o tempora o mores?
    No no, risposi, secondo me c’è davvero qualcosa che unisce quelle due immagini.
    Ora la rivedo in foto, ha trent’anni, è una splendida donna, assomiglia al suo personaggio disegnato, ed è ancora più brava.
    Hai trovato la tua strada, brava Federica!
    http://fumettisottovuoto.splinder.com/tag/exhib+-+30+anni+mie+care

  13. Ho visto le vignette linkate e mi guardo bene dal vedere il resto. La prima sensazione, di stomaco, è che davvero ci sia dell’altro. Che davvero l’accanimento così spinto sull’elemento sessuale visto in chiave degradante e degradato sia molto più legato a certe virulente e non troppo controllate proiezioni di chi disegna, piuttosto che alla politica di chi è disegnato. Il risultato parla molto più chiaramente di Spataro di quanto non faccia della Meloni. Non basta che la satira sia nella testa e nelle intenzioni di chi la fa: la dichiarazione di intenti non copre a priori la qualità dei risultati.

  14. Gentile Lipperini
    Grazie per aver citato la mia vignetta. Mi presento sono Lucio Villani, fondatore, insieme a Federica Del Proposto, Tuono Pettinato, Valentina Pettinelli e Alessio Spataro, del blog satirico “Baffi”. Qui nominato per brevità come “l’altro autore”. Inviterei Lei e gli altri frequentatori di questo blog a dare un’occhiata approfondita al nostro lavoro.
    A presto
    Lucio Villani

  15. La satira è cosí. Milioni di matite sono state consumate a disegnare le gobbe di Andreotti e nessuno (giustamente) ha avuto niente da dire. La satira sbeffeggia e lo fa in modo spregioso, se le va.
    E al solito tutti guardano il dito (il fumetto) e nessuno la luna (i finanziamenti ai covi fascisti della suddetta); è un peccato.

  16. Ho letto la storia incriminata (come tutti i commentatori, presumo http://giorgiamecojoni.blogspot.com/2008/10/episodio-6-fija-de-la-lupa.html ).
    Tra l’altro, prima che si sollevassero gli scudi contro o a favore di.
    Credo che occorra precisare: se il messaggio è “la Meloni si bagna”, questa non è satira. Punto. Ma se è “la Meloni si bagna alla vista di un fascista”, vi sembra la stessa cosa? (nel fumetto, è quello che accade: la ministronza rimane folgorata alla vista del nipote di Gelli che sfoggia uno stemma fascista). Altra precisazione: la tavola linkata da Loredana fa parte della sequenza in cui la ministra fa sesso col nipote fascista di Gelli finché lui non le defeca in testa, scimmiottando D’Annunzio, lei lo colpisce infuriata e lui si esalta per la violenza. La sequenza si conclude con un l’illustre nipote che la convince alla coprofagia http://4.bp.blogspot.com/_-YFuAxHiZ20/SQCtiWgg6aI/AAAAAAAAAMs/rK2SwO_OILk/s1600-h/gm6o.jpg .
    Leggete il dialogo. E’ satira?
    Poi, si può discutere su certi “eccessi” (grottesco?), su sequenze più o meno riuscite, sul tono aggressivo, etc. La domanda è: è satira, questa?
    Se sì,il problema dell’accanimento sul corporale non esiste: c’é sempre stato.
    @girolamo: capisco il tuo argomento circa l’utilizzo strumentale da parte degli avvocati per sminuire il volume su Federico. Usano una vecchia tecnica: se non puoi smontare gli argomenti di un avversario, attaccalo sul personale. Tuttavia, forse il modo per disinnescare quelle bocche è dimostrare che questa è satira, non tentare di mettere alla satira dei paletti.

  17. Loredana: io non conosco personalmente Spataro e posso solo fidarmi di quello che mi è arrivato seguendo un po’ il suo lavoro, poco perchè io e i fumetti poco c’intendiamo, e non penso abbia altre mire o altre motivazioni che prescindano dal disgusto verso i neo-fascisti-ripuliti e ha scelto Giorgia Meloni come suo bersaglio, non solo perché è giovane ma usa un linguaggio degno del ventennio, basti pensare al suo Ministero per la gioventù ma perché ha un background esemplare. Quindi credo proprio volesse colpire e affondare non suscitare reazioni uguali e contrarie o incitare gli idioti che sul suo blog hanno lasciato commenti sessisti e maschilisti. Ma io in genere giurerei sull’onestà intellettuale di poche persone al mondo, quindi famo a fidasse, come si dice 🙂
    Valeria: già il fatto che in seguito alle discussioni intorno al fumetto io – e tante altre persone, ho scoperto oggi – si siano andate a studiare per bene la biografia e il background del ministro, e abbiano appreso anche contestualmente molte delle opere meritorie dei fascistelli che coordina, lo considero un botto positivo: sapevo vagamente, avevo letto qui e lì, avevo una mia idea ma ora posso parlarne con cognizione di causa; anche una discussione come questa è positiva; persino fermarsi a pensare a cosa sia lecito o meno nella satira e rendersi conto che niente la ferma, nemmeno l’anacronismo di certe sue manifestazioni, è positivo. Ed è un botto positivo discutere di quali siano i limiti e per ora, come sempre, nessuno mi ha convinto che debba esserci un limite per la satira e che ci sia una satira buona o cattiva a seconda che ci piaccia o meno, o che colpisca un nemico o un amico, o che assecondi un’idea che sposiamo o meno.
    E infine quoto Henkel.

  18. D’accordo, allora se tutti (la maggior parte) qui stiamo a guardare il dito e non la luna, vuol dire che o siamo tutti imbecilli o che quella segnaletica quanto meno è equivoca.
    Fate voi.
    @lucho. Ecco, Lucho, approfondiamo: vorrei proprio capire cosa indica il tuo dito quando fai una vignetta con due bambini che chiedono il trans-istor e la trans-iberiana, e la madre risponde “proprio come vostro padre”!
    Ti offendi se ti dico che, a parte il fatto che hai tirato in ballo tre persone che sono quanto meno incolpevoli, trovo quella battuta decisamente cretina?!
    Oppure devo inseire quello che penso di quella battuta in una cornice satirica e dirtene di tutti i colori? Tanto è satira… e così facciamo tana libera tutti.

  19. Loredana, sto riflettendo molto sulla prima parte del tuo post. una certezza per adesso ce l’ho sulla rilevanza delle attenzioni che ha la satira verso il corpo dei propri bersagli: serve solo a far ridere. penso al tuttoBenigni 95-96, per me straordinario, dove i commenti su Ferrara servivano come intermezzi, come spazi comici. Poi io non lo so bene cosa è satira e cosa è comicità, penso che si interscambino e più in là non so andare. Però l’unica volta che Sabrina Guzzanti non mi è piaciuta è stata quando ha insinuato che la ministra…tral’altro io neanche ho visto il video dell’evento, se c’è, ne lessi un articolo su Repubblica. A me di quell’episodio è rimasto il dispiacere che ho provato per la ministra. L’insinuazione a sfondo sessuale crea comunque immagini mentali che io ritengo offensive. Però non ho pensato la stessa cosa nei riguardi di Ratzinger cui fu predetto un aldilà movimentato assai. Perché? perché se lo merita in fondo, lui si. Perché dalle parole di Ratzinger si evince fanatismo intellettuale, dunque bestiale, invece la Carfagna esprime un fanatismo popolare, almeno comprensibile. Cos’ come la Meloni: una volta ospite a Quelli che il calcio, alla domanda “quanto costa un tot di fumo” rispose di essere fiera di non conoscere la risposta. per fare un esempio di fanatismo popolare. Che bisogno c’è di essere offensivi e volgari nei suoi confronti? ( questa forse non è una domanda corretta ).
    Poi ogni volta si assiste al teatrino delle considerazioni idiote dei politici al caso quotidiano.

  20. Gentile Valeria
    La mia produzione satirica non ha mai contemplato la correttezza e nello stesso tempo non è mai stata scorretta o disonesta. Sono convinto che apprezzerà sia questa che le prossime, col tempo s’intende.

  21. Lucho, se posso, non è chiedendo al lettore di “crescere” che si argomenta. Posso chiederle in che senso lei ritiene onesta una vignetta – stiamo parlando di quella, le prometto che seguirò il suo e il vostro lavoro – dove vengono coinvolti due bambini?

  22. Per Valeria, per carità può essere vero anche il contrario ma credo che abbiate davvero preso una cantonata.
    La battaglia della Lipperini è giusta, ma se si sbaglia l’obiettivo rischia di diventare controproducente.
    Il rischio dell’effetto Truman Show, intervieni in diretta su ogni argomento che l’info-intrattenimento ti offre.
    Bisognerebbe tornare ad esercitare lo spirito critico in modo meno eterodiretto e grossolano.

  23. La cultura è fatta di dettagli. A forza di tralasciarli, negli ultimi vent’anni, siamo al punto in cui siamo. Libero Saint Just di parlare di cantonata, libera io di continuare ad occuparmene.

  24. Col tempo, gentile Lucho, spero che anche lei apprezzerà delle cose che al momento le sfuggono.
    Intenti ognuno alla propria maturazione, credo che avremo bisogno di un lungo intervallo prima di incontrarci di nuovo.
    Intanto le fornisco altri termini con cui potrà esercitare la sua vena satirica: trans-codifica (torna a utile a chi lavora con e sul linguaggio), tans-umanza (torna utile a chi si esercita sul pecoreccio), trans-atlantico (torna utile a chi si occupa di politici). Ah, che sbadata: trans-atlantico lo aveva già usato Storace, anche lui evidentemente si esercita in un certo tipo di linguaggio satirico. Se fossi in lei, gentile Lucho, approfondirei certe condivisioni.
    @saint just. Concordo: bisognerebbe tornare ad esercitare lo spirito critico inmodo meno eterodiretto e grossolano. Decisamente sì.

  25. Solo per dire che io vedo una bella differenza tra le vignette sul Ministro e quelle che avevano protagonisti i figli di Piero Marrazzo proprio perché i bambini sono vittime inconsapevoli degli errori o delle leggerezze degli altri e non possono essere oggetto di alcuna scure satirica, colpendo loro cosa si vuole colpire? Assolutamente nulla e quindi viene meno il senso della satira. Mescolare le due cose è a mio parere fuorviante.

  26. Sono d’accordo con seia. Quella vignetta non l’ho davvero capita (limite mio, eh), anche a voler chiamare in causa chissà quale contesto di riferimento.

  27. @Seia. Come ribadisce nel suo post di oggi Loredana, la questione non è solo di contenuto (e certo: che satira si fa fa su due bambini? anche la goliardia più becera dovrebbe autoimporsi dei limiti), ma pure di linguaggio (che satira si fa se si usa lo stesso linguaggio di chi è oggetto di satira?) ma siccome questo è un aspetto di estrema importanza, credo che sia più opportuno discuterne sul thread di oggi.

  28. mamma quanti pipponi sull’arte utile che non deve lavorare per il re di prussia e la responsbialità. ueh raazzi dentro la legge uno fa ciò che vuole, apre il suo banchetto, ci mette un fumetto che non mira a nessun risultato e lo vende a chi lo vuole: edificare, moralizzare, combattere nell’arena politica, queste sono cose che cerca, mette e vede chi lo legge.
    ho letto per intero il fumetto dal quale loredana ha tratto quesl paio di tavole: penso che qui non si raffigura né critica la meloni in quanto donna, che squallido processo alle intenzioni, ma perché??!! spataro ha attaccato un sacco di personaggi maschili a partire da papa “nazingher”, come lo chiama lui, anche mostrandolo in incredibili comportamenti sessuali.
    a spataro diverte immaginare e disegnare la meloni in certe situazioni impossibili, come farsi fare la cacca addosso dal figlio di gelli inneggiando al dannunzianesimo: non vuol dire che lui dice che lei lo fa, né desiderare che le accada ecc. vuol dire solo sfotterla su un piano di totale fantasia, accelerando il grottesco e il paradosso.
    ragazzi la satira è esagerazione spesso scurrile da 2mila anni, fosse pure spataro un brocco preferisco biasimare il vittimismo e l’intolleranza dei politici solidali alla meloni piuttosto che biasimare spataro.
    alessandro

  29. secondo me dare precetti all’arte è sbagliato. un artista è la sua stessa regola, il mercato e la comunità degli artisti lo indirizzeranno a migliorarsi – se ne è capace – con le loro reazioni. in quanto artista però.
    perché trattare spataro come un ideologo, un politico, un alfiere del maschilismo comporta un processo alle intenzioni dal quale l’arte, se vogliamo che resti libera a lungo, dovrebbe essere a mio avviso ampiamente preservata. un conto è dire non mi piace non fa bene le anatomie preferisco quell’altro, ben altro è attribuire all’arte responsabilità che pertengono alla politica, al discorso retorico, all’agire strategico: un giornalista deve dire il vero, un politico ottenere un risultato per il bene pubblico, un artista se vuole questi fardelli se li accolla, ma a mio parere non è proprio tenuto a prenderseli.
    l’artista lavora su un altro piano, ha molta più libertà: concepire la libertà dell’arte a mio avviso vuol dire ammettere e riconoscere che l’arte – fatta bene o fatta male, parlo di arte come campo dell’agire – non ammazza né fa ammazzare, non criminalizza, non fa, non può fare cattive azioni per la sua stessa natura, né moralmente né politicamente parlando.
    mi vengono in mente le accuse a mme bovary, arancia meccanica eccetera. quando iniziamo a dire che l’arte deve fare qualcosa, o non deve farlo, in modo categorico, e non secondo il gusto critico o lo stile di una scuola o un pensiero estetico, a mio avviso inauguriamo una mentalità corrotta.
    con ciò non le/vi attribuisco queste intenzioni, ma penso che questa impostazione, una volta che sedimenta come convinzione e modo di approcciare l’arte, alla fine le nega parecchio della sua libertà e legittimità.

  30. E questa è la tua opinione. Da un giornalista, però, mi aspetterei una maggiore attenzione alle fonti, inclusa la discussione che verte su satira (arte è una parola molto grossa e non la userei in modo così indiscriminato: Spataro come Burgess mi pare un’enormità) e responsabilità.
    Le narrazioni – insisto, la patente di artista va data con estrema prudenza – hanno comunque una responsabilità, ne siano consapevoli o meno (vedasi il post su Saviano).

  31. ma infatti parlo di arte come campo dell’agire, l’ho scritto apposta per intendere che non uguaglio spataro a burgess, semplicemente li vedo fare un’attività diversa dal commercio, dalla politica, dalla guerra. un’attività che a mio avviso non comporta per esempio la responsabilità per l’odio che uno può avere per la meloni, o per un omicidio “all’arancia meccanica”. a meno di pensare che i fumetti fanno diventare cattivi eccetera.
    saviano ahimé non l’ho seguito mercoledì, né ho letto il post su di lui, lo farò.

  32. A parte la parola arte, che trovo anch’io fuori luogo, non mi pare che spataro possa essere d’accordo con te (arte per l’arte), visto che sceglie di praticare un’arte militante.

  33. Alessandro, la narrazione è “anche” commercio, a meno che non si scelga di svolgerla gratuitamente per la rete. Cosa che Spataro, anche, ha peraltro fatto, visto che i fumetti sono stati a disposizione del pubblico di Internet per lungo tempo.
    Semplificare dicendo che i fumetti fanno male è ingeneroso nei confronti di questo blog, che ha sempre sostenuto la tesi contraria. Insisto, la narrazione è tale indipendentemente dal mezzo usato.

  34. mah che sia militante è da vedere. certamente è schierato dall’altra parte della ministronza, ad ogni modo se pure non fosse d’accordo con me non mi pare un problema. se spataro vuole asservire il suo talento al pamphlettismo faccia pure, ha sbagliato mira però: pure la meloni ci ha riso su – almeno all’inizio – e tante donne belle fiere che conosco ci hanno riso su, senza scherno nei confronti de “la donna”, della meloni, della sua parte politica. semplicemente il personaggio fa ridere, tutto qua!

  35. Sai, Ale? A costo di cadere nello stereotipo comune (la signora non è bella, non è fiera e non è-ohilà-ironica), ritengo che a forza di ridere su tante cose in apparenza insignificanti ci ritroviamo in una sorta di quasi regime. E ci ritroviamo agli ultimi posti della classifica mondiale sulla parità di genere.
    Questo non fa molto ridere.

  36. beh, allora se ‘fa ridere tutto qua’ è inutile starne a parlare ancora, tanto prima o poi una risata ci seppellirà. Anzi ci sta già seppellendo, ma che fa.

  37. un momento “belle” era rafforzativo di “fiere”! scusate non vorrei proprio passare per il larussa o berlusconi di turno, ci sono cose di cui ridere e altre no. non è giusto ridere delle donne o delle “battute” di berlusconi, né voleva essere un argomento da parte mia il fatto che la collega di sinistra avesse riso di gusto: volevo solo dire che è possibile vedere nella ministronza un odio verso la donna-desiderante (la vignetta dove la ministronza si bagna tutta non è la migliore di tutta la storia, l’ammetto); ma è anche possibile divertirsi col personaggio, senza associarlo alle donne, senza manco associarlo alla meloni. io quando lo leggo parto dalla meloni ok, ma me lo gusto così com’è, non rido perché penso ahahah è vero che imbranate le donne, oppure ahahah che coglioni quelli di destra. e soprattutto non posso sapere se spataro in testa si pensa queste cose o cos’altro. voi dite che il risultato è offensivo per le donne e s’incardina nella cultura che ci fa essere più maschilisti e sessisti. secondo me no, ad ogni modo altro che il silenzio assordante di cui parla marina: spataro è stato infilzato da stampa, corriere, repubblica e tutti i politici. direi che se dentro spataro c’è del sessismo, siamo ben vaccinati. e lo dico senza nessun dispetto, anzi!

  38. un momento ma allora se prendeva di mira una sportiva era questione di attualità sportiva, se era una cantante era una notizia di spettacolo.. ma questo è normale! se era una pincopalla non scattava la satira, la satira colpisce le persone di potere. no, francamente questa tua ultima mi pare una tautologia.

  39. voglio dire normale che la cosa abbia avuto una risonanza politica, ma non mi pare che il fatto che la meloni sia donna non abbia avuto il suo peso. mi pare che l’abbia avuto clamorosissimamente!

  40. Per Valeria
    Cara Valeria, riguardo altri termini italiani inizianti con “trans” la ringrazio ma ho un buon vademecum; qualora mi servissero delle traduzioni con e per il regno dei primati sarò felice di seguire il Suo consiglio viaggiando nel colorito e ricchissimo lessico di Storace, almeno 2 articoli e 20 parole!
    Per Lipperini, Valeria e chiunque altro abbia visto la mia vignetta “Family Style” visibile sul blog baffi.
    Tale vignetta comincia a godere di una buona notorietà, e io che pensavo che diventasse famoso solo Michael Jackson per le storie di bambini…
    Darò la mia opinione in merito e poi credo dovremo riaggiornarci tra una settimana (data per la quale spero saremo tutti passati ad altro).
    Allora il tema era noto, ho fatto una vignetta mettendo anche due bambini, in atteggiamenti assolutamente non volgari e non espliciti. I fatti sono invece passati sotto gli occhi di tutti ed è un fatto che Piero Marrazzo non abbia figli piccoli, potrei citare Vladimir Propp per trovare un significato psicologico a tutto ciò ma semplificherò dicendo che è legittimo che la vgnetta non faccia ridere come è esagerato farla passare per scomoda o di cattivo gusto.

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