UN GIORNO IMPERFETTO

Dacci oggi il nostro Quadrilatero quotidiano.
In rete, c’è un ottimo articolo di Sergio Sinigaglia per Carta. Sottolineo il punto della mancata obiezione al progetto da parte di molti comuni: che solo negli ultimi mesi si stanno, almeno in parte, rendendo conto di quel che comporta realmente l’adesione (o la non opposizione).
Opinioni ascoltate in loco. Qualcuno, come il presidente del Parco di Colfiorito, nutre ulteriori preoccupazioni (saranno utilizzate tecnologie adeguate per scavare gallerie sotto montagne ricche di sorgenti?). Altri ricordano che siamo in una zona altamente sismica, dove è stata appena ultimata una ricostruzione durata dieci anni. Altri ancora sbuffano, insistono che “il parco non rende soldi” e che, insomma, con tutta la manodopera in arrivo per i prossimi cinque anni, ci saranno guadagni sicuri. Poco importa che, senza voler considerare lo scempio paesaggistico, molti piccoli paesi saranno tagliati fuori: nessun turista per caso si fermerà, per dirne una. Ma cinque anni sono tanti, giusto?
Dacci oggi il nostro libro quotidiano.
Libro antichissimo, a dire il vero:  il Genji monogatari, di cui scrive Nadia Fusini sul quotidiano. Dell’opera, e della sua autrice (Murasaki Shikibu) si è occupato a lungo Antonio Moresco, se ricordate. Nell’articolo di oggi, la Fusini ricorda l’entusiasmo che suscitò in Virginia Woolf:
“Su quest´isola dove vivo, osserva Virginia, negli anni in cui Lady Murasaki narrava le storie del principe splendente, i miei avi con le dita gonfie di fatica, il cervello contratto dal senso del pericolo, tenevano con difficoltà la penna in mano, e se qualcuno di loro componeva, erano omelie, trattati sull´Antico e sul Nuovo Testamento. In quei medesimi anni, dall´altra parte del globo Lady Murasaki contemplava aiuole di fiori bianchi con i petali appena socchiusi «come la bocca di gente che sorride ai proprii pensieri».
Virginia è colpita dalla metafora, che le rivela con quale sapienza l´artista usi la lingua affidando a dei tocchi lievi la costruzione di atmosfere, la descrizione dei sentimenti. E si mette a immaginare. Sente lady Murasaki che legge a voce alta le storie di Genji a gente come lei, uomini e donne colti, squisiti, sofisticati. Uomini e donne adulti, che non chiedono storie di guerra per eccitarsi. Non pretendono catastrofi per sorprendersi. Al contrario, si lasciano assorbire nella contemplazione della natura umana, per volontà di conoscerla, più che di correggerla. La loro attenzione si concentra su come un uomo (Genji) si appassioni di una donna, e poi di un´altra; in che modo spasmodico desideri le cose che gli sono negate. Come aspiri alla tenerezza, all´intimità, e mai riesca a raggiungerla. Come si inebrii di fronte al grottesco, al fantastico. E riesca a sorprendersi della neve che cade. E come gode di quanto è bella! E mentre la osserva, desidera un altro, un´altra – per condividere la gioia.
Trasportata dall´immaginazione a un contatto quasi medianico con Murasaki, Virginia, che non sa nulla della scrittrice giapponese, si abbandona a una specie di ascensione immaginativa, di traslazione mistica. E nel brivido di un´affinità sgomenta con l´antenata intuisce la prima differenza: «Lady Murasaki è senz´altro vissuta in un´epoca tra le più propizie per un artista, e in particolare per un´artista del suo sesso».”

Ps. A differenza della promotrice editoriale misteriosa, trovo l’incipit di Gargoyle folgorante.

3 pensieri su “UN GIORNO IMPERFETTO

  1. Le feci umane pesano, in media, 150 grammi. Ciò significa che i 6,7 miliardi di persone della popolazione mondiale espellono circa 1.005.000 tonnellate (oltre un miliardo di tonnellate) di materia fecale AL GIORNO.
    .
    Si consideri che la produzione di acciaio nel mondo è di un miliardo di tonnellate ALL’ANNO.
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    Si pensi che per trasportare tutte le feci espulse in un solo giorno dall’umanità ci vorrebbero ben 6.000 aerei 747 cargo.
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    Ogni giorno oltre un miliardo di tonnellate di feci finisce in mare. In un anno sono 366,825 miliardi di tonnellate.
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    Spero sia d’interesse.

  2. in Fuochi di Yourcenar c’è un bellissimo raconto intitolato “l’ultimo amore del principe Genji” che è davvero una chiosa divertente (e francesissima) dell’epica bellezza del principe splendente.
    chi

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