Su La Repubblica di oggi, l’apertura di cultura spetta a Guido Crainz con un lungo articolo dal titolo “Come morì la stagione dei movimenti”. L’anno spartiacque individuato da Crainz è il 1980. Ne pubblico un estratto come piccola riflessione di fine 2005.
Con l’augurio, poi, che l’anno che verrà possa almeno cominciare a sgretolare quel “senza”: valga per tutto ciò che desiderate, di cuore.
Si rileggano almeno due libri di quel 1980: Un paese senza di Alberto Arbasino, amarissimo congedo dal decennio precedente, e Il trionfo del privato, che raccoglieva saggi diversi. Nel giro di pochi anni, osservava Galli della Loggia, l´atmosfera della società italiana appare completamente mutata: spenta ogni fiducia nella possibilità di cambiamento, agonizzante l´interesse per le ideologie. Il riflusso, insomma. La politica e l´impegno abbandonati per il divertimento, il corpo, la moda (della «nuova religione del corpo» discutevano in quell’anno antropologi, filosofi e teologi sin alla Cittadella cristiana d´Assisi). Sempre nel 1980 esplodeva in forme totalmente nuove e gioiose il Carnevale a Venezia e in moltissime altre città, e sul Corriere della Sera Luigi Lombardi Satriani si interrogava su ciò che quell´esplosione, per contrasto, rivelava: angoscia, inquietudine, disperato bisogno di fuggire a una cultura lugubre che aveva segnato anche l´infittirsi dei morti per eroina, o dei suicidi. Si interrogava anche sul comparire all´interno di quello stesso carnevale di diffusi fenomeni di violenza, gratuita e distruttiva quanto anonima. Non stupisce allora la presa immediata, in controtendenza, del primo meeting di Rimini di Comunione e Liberazione dedicato alla pace e ai diritti degli uomini: l´integralismo di cui era certo intriso poteva apparire male secondario rispetto alla capacità di tenere in primo piano grandi temi.
Il rifluire dell´onda degli anni Settanta lasciava scorgere, sotto la superficie, più profonde macerie. Nel 1979 era affiorata la tangente Eni-Petromin, il 1980 si annunciava con lo scandalo dell´Italcasse – che portava ad arresti numerosi ed eccellenti – e proseguiva con la scoperta di colossali evasioni alle tasse petrolifere (finiva in galera anche l´ex comandante generale della Guardia di finanza, e venivano evocati altri scheletri nell´armadio). Coinvolto sempre più da vicino, usciva allo scoperto a ottobre anche Licio Gelli, che rilasciava una lunga intervista all´ospitale quotidiano di via Solferino. Mai prima d´ora – osservava Massimo Riva, interpretando un sentire diffuso – si era veduta tanta corruzione radicarsi così dentro e così largamente nelle strutture dello stato. Alla fuga all´estero dei fratelli Caltagirone, colpiti da mandato di cattura per bancarotta fraudolenta, Franco Evangelisti – beneficiario della loro benevolenza e allora ministro, oltre che braccio destro di Andreotti – dava impareggiabile testimonianza di quel clima in un´intervista di Paolo Guzzanti pubblicata da Repubblica: A Fra´, che te serve? Normalità per normalità, esplodeva anche il primo scandalo del calcio-scommesse, che mandava il Milan e la Lazio in serie B e famosi calciatori dietro le sbarre. Per altri versi, l´introduzione della ricevuta fiscale al ristorante e altrove provocava prima furibonde serrate e poi una silenziosa e massiccia evasione destinata a segnare culture e abiti mentali, mentre centinaia di aziende – come si scoprì – utilizzavano false fatture dell´Iva. Un paese senza, appunto.
Buon anno alla padrona di casa e a tutti i frequentatori.
Buon anno,facciamo un anno migliore, o Lippa, come diceva quello là dei calendari di Giacomino.
Quest’articolo del Crainz si ricollega benissimo a quanto detto qui a proposito di Direttorio se di Restaurazione.
Peccato che non ci sia quello là che ci aveva il ritmo nel sangue e l’insalata in testa, il Cenacchi, dico.
Fa l’istess
MarioB.
Credi che l’articolo si riallacci alla trasmissione il paese mancato: http://unoenessuno.blogspot.com/2005/12/il-paese-mancato-di-g-crainz-e-i.html.
Nell’articolo manca un’altro dei protagonisti della storia d’Italia: la mafia, al cui interno al termine degli anni 70 era iniziata una guerra che portò al potere il gruppo dei Viddani, Riina Provenzano, Bagarella …
OT
AUGURI di BUON ANNO a tutti
besos
auguri in ritardo a tutti i lipperiniani
Buon anno.
Mi pare però che questo articolo di Crainz, che vedo solo ora, sia una accozzaglia di banalità. Il movimento pacifista contro i cruise che portò in piazza oltre un milione di persone dov’è? Il Leoncavallo e i centri sociali? Forse è un paese senza… storici!