UOMINI CHE NON ODIANO LE DONNE: UN INVITO A TEATRO

Per una volta il blog ospita un comunicato stampa, che è efficacissimo per sintesi ed è il punto di arrivo di un percorso iniziato a settembre, nel caldo di Mantova, davanti a un’insalata, insieme a Giacomo Pedini e Debora Pietrobono di Ert. Come si può raccontare la violenza contro le donne provando a uscire dalla cronaca e, a volte, dalla retorica che può accompagnarsi alla narrazione dei femminicidi?
Lo spirito è lo stesso che portò, cinque anni fa, alla scrittura di L’ho uccisa perché l’amavo con Michela Murgia. Provare a ragionare sull’immaginario. Provare non soltanto, però, a capire come, per secoli, l’assassinio “passionale” (sic) sia stato giustificato, ma soprattutto come non pochi scrittori si stiano ponendo e si pongano dal punto di vista delle donne. Sono tanti, come vedrete, e domenica prossima ve li faremo ascoltare, a Modena. Sarete, siete, i benvenuti.

Domenica 25 novembre, ore 17.00
Teatro Storchi
Largo Garibaldi, 15 – Modena
Uomini che non odiano le donne
un’idea di Loredana Lipperini
con Loredana Lipperini, Simona Vinci e Vasco Brondi
disegni dal vivo di Alessandro Baronciani
e con gli allievi della Scuola di Teatro Iolanda Gazzerro – laboratorio permanente per l’attore, corso Attore Internazionale, approvato dalla Regione Emilia-Romagna e cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, ERT Fondazione, Comune di Modena e Associazione Centro Documentazione Donna Modena promuovono domenica 25 novembre alle ore 17 presso il Teatro Storchi di Modena l’incontro Uomini che non odiano le donne.
Uomini che non odiano le donne nasce da un’idea di Loredana Lipperini, scrittrice e conduttrice radiofonica e tra le voci della nota trasmissione Fahrenheit di Rai Radio3. Un viaggio per scavare dentro l’immaginario della violenza, affrontando i miti che lo sostengono, per scoprire come sia possibile osservare la relazione tra uomo e donna in maniera differente, con una valenza più positiva, grazie ai racconti e agli autori, di oggi e di ieri, scelti dagli artisti presenti.
Loredana Lipperini ne parlerà con la scrittrice Simona Vinci e il cantautore Vasco Brondi, accompagnati dai disegni dal vivo di Alessandro Baronciani e le letture degli allievi della Scuola di Teatro Iolanda Gazzerro.
Un viaggio tra scrittori, romanzi, racconti e personaggi: da Santa Teresa, la città dei delitti delle donne raccontata in 2666 di Roberto Bolaño, a Rose Madder di Stephen King, testi stranieri selezionati da Loredana Lipperini.
Simona Vinci invece esplora l’immaginario letterario italiano, tornando al Canzoniere di Petrarca, passando per l’Elegia di madonna Fiammetta di Boccaccio e poi i ritratti di tre donne dei Promessi sposi (Lucia, La monaca di Monza, la madre di Cecilia), per arrivare a Giovanni Giudici (O Beatrice) e il recente romanzo di Maurizio Maggiani, L’amore.
Simona Vinci inoltre sarà anche interprete di un suo inedito, parte di un lavoro sui Fratelli Grimm con le voci delle donne di cui hanno raccolto le storie della tradizione popolare tedesca.
A Vasco Brondi la scelta di tre grandi potesse italiane: Patrizia Cavalli, Mariangela Gualtieri, Chandra Livia Candiani.
«”Le parole sono pietre” – afferma la stessa Lipperini – fu un hashtag su twitter che, all’inizio di un sanguinoso 2012, chiedeva ai giornalisti di non raccontare la morte delle donne negando la loro stessa esistenza e narrando, invece, altro: la “passione” di chi uccideva, e dunque la gelosia, il raptus, il momento di follia. O anche: la depressione, la disperazione, l’incredula filastrocca dell’“era un brav’uomo”. Ma la disattenzione dei giornali affonda le radici su un terreno fertile. Quante volte abbiamo guardato e giudicato “normale” il manifesto del vecchio film noir dove una lei sbarra gli occhi mentre viene strangolata, e subito sopra c’è il volto di un lui, devastato dall’ira, dalla furia, dal raptus, appunto. E quanta empatia abbiamo provato per lei e quanta per lui, se la lei in questione era stata narrata come la più infida delle femmes fatales? Anni di storie, siano veicolate in libri, film o melodrammi, ci hanno abituato a considerare che uccidere una donna che fugge, che si nega o nega il proprio amore, è qualcosa che può essere tollerato. Esplorare quei racconti, e soprattutto quelli che sono, non da oggi, di segno opposto, può essere la chiave giusta per ridare il peso alle parole».
La registrazione dell’evento sarà trasmessa da Rai Radio3 il 25 novembre alle ore 22.30 nel cartellone di Tutto Esaurito! Il mese del Teatro di Radio3 a cura di Antonio Audino e Laura Palmieri.
Nel foyer del Teatro Storchi, sarà allestito un banchetto con una selezione di libri sul tema a cura di Libreria Ubik Modena.

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